mercoledì 22 agosto 2012

Le ecolalie di Comunione e liberazione sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.


Sempre più convinto che non bisogna riportare ogni esternazione omofoba di ogni organizzazione omofoba perchè così si finisce per dare corpo e spessore alle ecolalie della  peggior specie, anche perchè i giornali che riportano queste esternazioni cavalcano l'onda dell'omofobia per vendere qualche copia in più, o incrementare il numero di visite sui loro siti, visto che nessuna legge impedisce a Comunione e Liberazione non già di esprimere le proprie opinioni (anche se ci vuol coraggio a chiamarle così) ma a contribuire, nell'esprimerle, allo stigma discriminatorio contro le persone omosessuali, che almeno questa merda (che viene dal Vatic-ano da dove, come da ogni altro buco del culo, escono solo escrementi e flatulenze) sia occasione per un esercizio di ragionamento, per vedere insomma l'ideologia che si cela dietro i vari commenti registrati con eccesso di zelo dalla giornalista di Repubblica la quale, bontà sua, chissà che opera di assemblaggio significante avrà fatto nell'organizzare le opinioni (sic!)  che ha registrato.

Come al solito mi piacerebbe avere la fonte perchè non mi fido di nessun(a) giornalista.

Certo se al posto dei matrimoni tra gay (con una odiosa, razzista e omofobica espressione che ormai pervade la nostra stampa come segno evidente di un cancro del pregiudizio che accomuna tutti, dal Giornale a manifesto al fatto quotidiano) si fosse detto matrimonio tra razze diverse quelli di Comunione e Liberazione sarebbero già stati sciolti (nell'acido?) grazie alla legge Mancino.

Questo alla faccia di chi dice che una legge contro l'omofobia non serve...

Dunque nel suo ameno articolo su repubblica dal titolo Unioni gay, barricate Cl
"Un male per l'umanità",
articolo alternato a due link uno al video Protesta sexy al Meeting: "Fate l'amore, non lo spread" e uno a un articolo su Grillini  "Non fomentare odio contro gli omosessuali" Giulia Foschi riporta le affermazioni dei  militanti Cl che accettano una sola versione del matrimonio quale unione tra uomo e donna, funzionale alla procreazione. 

E già qui c'è una prima ambiguità semantica: matrimonio gay, cioè tra persone dello stesso sesso o unioni gay (unioni civili, pacs, NON matrimonio)?

Per Cl entrambi visto che di riconoscere alle coppie dello stesso sesso la dignità  di famiglia proprio non ci pensano (come del resto non ci pensa il PD che nel suo documento parla di diritti dei singoli, insomma niente Pacs al limite dei risicati Dico).

Nell'articolo si spiega come per i giovani di cl  il matrimonio tra persone dello stesso sesso (Foschi parla di matrimoni gay) sia
“Un male per l’umanità”
“un rischio per l’avanzamento della specie”
“un’assurdità”
 “Se in futuro ci fossero metà famiglie tradizionali e metà gay, cosa succederebbe? Forse uno scisma, non si sa. Non si può andare contro natura”
“Una coppia etero dà dei figli allo Stato. Una coppia gay cosa dà? Vogliono dei diritti, ma in cambio cosa portano alla società?”

 “Abbiamo diversi amici gay - aggiunge una ragazza - ma nessuno di loro vorrebbe sposarsi, perché le unioni gay non durano.
Il matrimonio è una cosa diversa, si basa su ideali estranei a quelli di una coppia di omosessuali”.

“E’ vero - prosegue un altro della compagnia - non c’è una reale richiesta di questi diritti, io sento provenire queste voci solo da quelli che vanno al Gay Pride con le minigonne, i boa o travestiti da preti e suore”.

 “Il diritto al matrimonio gay è come il diritto a girare nudo. Si può benissimo ovviare”.

“Con le coppie gay la vita muore, non avremmo più bambini”.

“Dal matrimonio alla richiesta di adozione il passo è breve" 

“Qui dentro mai nessuno dirà di essere d’accordo con le unioni gay!”
Non solo no al matrimonio dunque ma nemmeno riconoscimento delle unioni gay, come avrebbe fatto, secondo alcuni militanti del movimento lgbtqi, Imma Battaglia e Guido Allegrezza in testa,  Pierferdinando Casini quando ha detto che
"Stabilire garanzie giuridiche per una coppia di conviventi anche dello stesso sesso è un fatto di civiltà ma i matrimoni tra gay sono una idea profondamente incivile, una violenza della natura e sulla natura". Non solo. Stesso giudizio anche per le adozioni gay".
A Casini infatti i ciellini mandano a dire che 

Casini che approva le unioni civili? Una provocazione”, “un cattolico senza Chiesa” (...)  “Deve aver fiutato i voti, e a me i giochi politici non interessano”, spiega un volontario.

Più passa il tempo e più noto, da parte dei miei amici e delle mie amiche etero, una sottile e strisciante resistenza all'estensione del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso.
O sono perplesse nei confronti delle adozioni (come se le persone omosessuali fossero sterili e non potessero fare figli o averne fatti in precedenza da altri legami)...

o accusano noi (à la Bindi, con un modo di interloquire discriminatorio, noi, i normali, voi i diversi) di volerci incaponire sul matrimonio per gay (come fosse un altro Istituto e non lo stesso, esteso) invece di cercare altre vie, come le unioni di fatto ché anche quelle sono famiglia...

vuoi vedere che noi che siamo discriminati, esclusi dal matrimonio, siamo in realtà i veri discriminatori perchè richiedendo l'estensione del matrimonio pensiamo solo a noi e non ci preoccupiamo anche delle coppie di fatto - etero e gay - che, poverine, non hanno diritto alcuno...?

Una resistenza di chi pur non volendolo ammettere quel che CL dice platealmente in fondo la pensa allo stesso modo.

Intanto si confonde il motivo per cui si chiede l'estensione che, non mi stancherò mai di ribadirlo, non è solamente né tanto accedere a dei diritti e a dei doveri, ma perchè anche le coppie formate da due persone dello stesso sesso abbiano la stessa dignità di famiglia che non le viene invece riconosciuta. Riconoscimento, è vero, che manca a tutte le coppie di fatto, ma mentre le coppie di fatto etero (=di sesso differente) volendolo, possono sposarsi, le coppie omosessuali (=dello stesso sesso) NO.

E' facile discettare sulle forme alternative al matrimonio quando il divieto di sposarsi non ci colpisce direttamente, c'è un modo di dire, maschilista e vagamente omofobico, che però rende bene l'idea fare i froci col culo degli altri...


Non c'è incompatibilità tra le due richieste. Non c'è nemmeno conflitto. Chi dice che chi chiede l'estensione ignora i diritti delle coppie di fatto non è intellettualmente onesto (onesta)

Certo è che che chi pur potendolo fare non si vuole sposare perchè ideologicamente contrario al matrimonio non si capisce a che titolo chieda allo stato un riconoscimento del suo volontario status di coppia di fatto.

Fermo restando il diritto a sposarsi di chi non lo fa perchè impedit* dalla separazione da un matrimonio precedente che non è ancora possibile convertire in divorzio  o da motivi economici (perchè divorziare costa, o perchè sposarsi costa lo stesso) o per motivi contingenti (si teme in un nuovo fallimento e si tentenna a riaffrontare il matrimonio) che non sono ragioni contro il matrimonio, chi vede nel matrimonio una istituzione superata, o da combattere, si mette nella posizione ambigua di dire no al matrimonio ma di chiedere lo stesso garanzie legali.


Il matrimonio è l'unico istituto che riconosce socialmente che una coppia sia famiglia.
Con buona pace di chi non ne vuole usufruire e vuole accedere a una unione civile che darà solo alcuni dei diritti del matrimonio e ne riconoscerà lo status di famiglia solo parzialmente, altrimenti non si capisce in cosa si distingue dal matrimonio, e perchè non accedere (chi può) direttamente a quello  invece di chiedere un istituto sostitutivo.

L'unione civile, il riconoscimento delle coppie di fatto, richiesta e diritto sacrosanto, non si sostituisce al matrimonio né lo amplia né vi si affianca tant'è che i pacs possono farli anche persone che non sono legate da un vincolo sessuale ma affettivo e di solidarietà amicale.

Se davvero si è contrari al matrimonio e lo si vuole sostituire con un altro istittuo vanno visti allora i difetti del matrimonio e tolti quelli mantenendo però tutti i privilegi e lo status sociale che il matrimonio dà.

A meno che quello che si vuole mettere in discussione non è il matrimonio ma la famiglia che, come dice la nostra Costituzione, su di esso è fondata.

Ora mentre alcune caratteristiche della famiglia che si tentavano di eliminare (superare?) sono rimaste per ineluttabilità (la monogamia) perchè le esperienze  concrete alternative alla famiglia (coppia aperta, comune) sperimentate negli anni 60 e 70 del secolo scorso sono fallite dinanzi le questioni più pratiche, negli ultimi 40 anni la famiglia italiana si è sensibilmente modificata.
Divorzio, nuovo stato di famiglia, aborto, diritti delle donne, diritti dei figli la famiglia di oggi è ben diversa da quella della Repubblica italiana degli anni 50.

E a questo cambiamento hanno contribuito anche le persone omosessuali che (Mario Mieli docet) dopo aver avversato la famiglia (non il matrimonio ma la famiglia) come istituto eterosessista e patriarcale (e negli anni settanta lo era ancora) l'hanno fatta propria aprendola, modificandola, estendendola, di fatto, all'omogenitorialità.

Per cui oggi è più ancorato al passato, a forme vecchie del pensiero, chi non crede nel matrimonio ma vuole altre forme giuridiche di riconoscimento della famiglia (quali? con quali caratteristiche? Con quali differenze rispetto l'attuale matrimonio?) rispetto chi ne richiede l'estensione anche alle persone dello stesso sesso.
Il matrimonio gay è l'ultimo (?) tassello di tutta una serie di correzioni giuridiche ed etiche che hanno visto il matrimonio di appena 40 anni fa   subire sostanziali modifiche.

Con buona pace di questi ragazzini di cl (scusate il paternalismo patriarcale) che ripetono male le sciocchezze che hanno sentito dire dagli adulti che frequentano.

La vera rivoluzione oggi, nel 2012, in Italia, non sta nel cercare altrove nuove forme di riconoscimento legale della coppia omosessuale come famiglia ma nel richiedere l'unica ineluttabile possibilità l'estensione dello stesso matrimonio.

Ogni altra richiesta non ha nulla a che vedere col matrimonio e chi la fa (anche Imma Battaglia e Guido Allegrezza) ci sta chiedendo di acconterarci.

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