martedì 17 luglio 2012

Se anche il manifesto usa frasi discriminatorie e omofobiche...

...io gli scrivo!

L'articolo in questione è apparso Domenica scorsa, firmato da Andrea Fabozzi e dal titolo Matrimoni omosex e primarie, l'assemblea del Pd finisce in lite.

Un articolo pieno di luoghi comuni sui matrimoni gay che mi ha indotto a scrivere una mail che qui riporto.

Scrivo a proposito dell'articolo "Matrimoni omosex e primarie, l'assemblea del Pd finisce in lite" di Andrea Fabozzi pubblicato sul manifesto di domenica 16 luglio u.s.

Trovo inqualificabile che un quotidiano come manifesto cada nelle stesse semplificazioni lessicali e negli stessi errori semantici, tradendo la stessa ideologia omofobica e discriminatoria degli altri quotidiani di informazione.

Il matrimonio non è, infatti, come riportato nel titolo, un matrimonio "omosessuale".

Il matrimonio è lo stesso, l'unico che esiste, aperto ANCHE alle coppie dello stesso sesso.

Dire "matrimonio omosessuale" ingenera confusione intanto perché introduce una distinzione non necessaria, come se quello tra persone dello stesso sesso fosse un altro matrimonio e non lo stesso fra persone di sesso diverso, e poi perché fa credere che l'aggettivo "omosessuale" si riferisca all'orientamento sessuale della coppia.

Invece omosessuale significa "dello stesso sesso" non già gay o lesbica.
"Coppie omosessuali" non significa dunque una coppia di gay o una coppia di lesbiche, significa "una coppia (formata da due persone) dello stesso sesso".

Purtroppo nell'articolo si arriva a parlare addirittura di matrimonio "tra" omosessuali.

Questo modo di parlare oltre a essere discriminatorio (e vagamente omofobico) è anche grammaticalmente e logicamente sbagliato.

Discriminatorio perché quel "tra" insinua che ci si sposi tra persone della stessa "razza", mentre le persone omosessuali sono molto diverse tra di loro (proprio come quelle etero) e l'orientamento sessuale le accomuna solo per la discriminazione che subiscono in base all'orientamento sessuale.

Logicamente sbagliato perché nessuno impedisce il matrimonio "tra" omosessuali.
Un gay e una lesbica, se vogliono, possono sposarsi.

Sono le persone dello stesso sesso a non potersi sposare e non tutte le persone dello stesso sesso che si vogliono sposare sono necessariamente di orientamento omosessuale, cioè gay o lesbiche, esistono infatti anche le persone bisessuali...

Una donna, un uomo, sposano chi amano, donna o uomo che sia, e questo non deve fare differenza alcuna.

Ecco perché l'espressione "tra omosessuali" è anche omofobica perché implica che se due persone dello stesso sesso si sposano sono per forza "due omosessuali" e non solo due persone che si amano non importa quale sia il loro orientamento sessuale.

Un frasario meno discriminatorio è il minimo che mi aspetto da un quotidiano come manifesto.

Alessandro Paesano

Se mi rispondono, come al solito, vi fo sapere!



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