venerdì 16 settembre 2011

Outing: la saga! Sulle dichiarazioni di Patanè contro l'outing di Mancuso e listaouting

I nomi devono essere ancora fatti, le reazioni sulla rete e nel mondo reale sono ancora timide (ma non gli articoli sui quotidiani e sui siti) ma la risposta di Paolo Patanè attuale presidente di Arcigay Nazionale non si è fatta attendere.

Nel comunicato stampa l'uomo che ha salutato con simpatia Cossiga in occasione della sua morte, dice una verità generale valida per tutti, ma fa anche una omissione (grave) e difende infine la sua associazione non chiamata in causa dal sito cui Aurelio Mancuso si limita a fare un endorsment alquanto contraddittorio.

Ma cominciamo dall'inizio  

Riassunto delle puntate precedenti.

Aurelio Mancuso aveva già a Luglio u.s. manifestato l'intenzione di sputtanare tutti i politici (uomini e donne) che - pur avendo votato a favore della pregiudiziale di incostituzionalità per le due leggi contro l'omofobia di fatto cassandola senza neanche farla discutere in aula - hanno segretamente relazioni sessuali e/o sentimentali con persone dello stesso sesso (e/o con trans).

L'idea è semplice: se tu personaggio pubblico, politico, giornalista, cantante, conduttore tv, calciatore, etc etc, fai dichiarazioni contro l'omosessualità e/o il transessualismo, contribuendo allo stigma contro l'omosessualità e\o il transessualismo con tutti i mezzi che hai in quanto personaggio pubblico, in quanto persona di potere, ostacolando leggi che riconoscano diritti o che difendano le persone omosessuali e trans dalla discriminazione e dalla violenza fisica e morale ma nella vita privata ti in trattieni in rapporti sessual sentimentali con persone trans e o dello stesso sesso è giusto rivelare pubblicamente quel che fai nella tua vita privata, perchè stride fortemente con quel che dici ufficialmente.
E' come rivelare pubblicamente che, per esempio, un guru del veganismo in realtà mangia da McDonald...
E' una truffa, uno che ci prende in giro, e per questo va sbugiardato.

E' chiaro l'intento politico di questa denuncia pubblica che si chiama outing che non ha nulla a che vedere con il coming out (=dichiararsi gay a tutto il mondo pubblico e privato) nonostante nel nostro paese così a digiuno di inglese i due termini vengano usati sui quotidiani, in tv e purtroppo anche nel doppiaggio di telefilm (Brothers and Sisters) e film, come sinonimi. L'outing ha delle regole semplici e giuste:
1) riguarda solo personaggi pubblici
2) che nella loro funzione pubblica sono apertamente omofobi.
Li si denuncia non per violare la loro privacy, né per sottoporli allo stigma del comportamento denunciato, (perchè non c'è niente di male se vai a letto con una trans o qualcuno del tuo stesso sesso, no?) ma semplicemente per dimostrarne la profonda ipocrisia di chi pur remando contro la liberazione delle persone omosessuali e trans dal pregiudizio e dalla discriminazione dei diritti non riconosciuti, di nascosto fao esattamente quel che pubblicamente condanna.
Una misura drastica che però funziona se fatta con precisione, come è successo di recente negli Stati Uniti dove il senatore Phillip Hinkle notoriamente omofobo è stato smascherato dall'escort di 18 anni che aveva pagato per un rapporto sessuale. Chi ha rivelato la notizia ai giornali?
Lo stesso escort che aveva molte prove: le telefonate al suo cellulare, e, addirittura, l'offerta di 10mila dollari da parte della moglie del senatore per il suo silenzio.
Una denuncia fatta alla luce del sole che persino gay.it, aveva, giustamente, reputato improbabile la stessa cosa potesse accadere in Italia dove gli escort non hanno la minima intenzione di dichiararsi tali e dove i giornalisti ci penserebbero bene prima di pubblicare la notizia (preferendo il gossip del si dice alla notizia certa...). Purtroppo le buone intenzioni di Mancuso si sono infrante contro una pavidità tutta nostrana che non si capisce bene a cosa sia dovuta. Se infatti io ho le prove che un deputato qualsiasi è andato, mettiamo, a letto con un ragazzo, poco importa se a pagamento o per semplice rimorchio libero, e lo dico pubblicamente sono disposto anche a essere denunciato per diffamazione perchè sto dicendo la verità e ne ho le prove.
Se ci sono dei problemi legali (io non sono un avvocato e non so la dimensione legale dell'outing) ci si consorzia magari fra varie associazioni nazionali (arcigay più rete Lanford per esempio) e si fornisce alle persone che, avendo le prove, fanno outing di personaggi pubblici omofobi (nel senso stretto del termine cioè chi spala merda contro omosex e trans non chi semplicemente offende come dice Mancuso) tutta l'assistenza legale del caso.
Se ci fosse una rete così forte e io avessi le prove io sarei disposto a rischiare il processo, se mai avverrebbe. Invece Mancuso si è detto (sulle pagine di Repubblica) sollevato quando un gruppo anonimo (!?) di persone (forse italiani residenti all'estero) hanno messo su un blog (per il quale cioè non hanno comprato dominio né speso un centesimo) altrettanto anonimo nel quale si preanuncia per il 23 cm la pubblicazione di un primo elenco di 10 nomi di politici italiani tra quelli che hanno votato contro la legge sull'omofobia. Nel primo post del blog si legge anche che altre liste sono pronte. Insomma non proprio un comportamento cristallino: non si forniscono prove. O almeno non se ne parla, ci si riferisce solo a delle liste, compilate da chi? Su quali informazioni? e si minaccia uno sputtanamento generale...
Una vera e propria forma di minaccia, di ricatto che non ha niente a che vedere con la pratica politica dell'outing che non si preanuncia ma direttamente si fa. Sia nel blog che nelle parole di Mancuso (così come sono riportate da Repubblica almeno) non ci si riferisce a questi 10 nomi e a tutti gli altri presenti nei famigerati elenchi come a persone ipocrite e contraddittorie (ricordate? E' quello lo scopo dell'outing) ma a persone omosessuali tout court seguendo la stessa linea di pensiero maschilista che informa lo stigma contro l'omosessualità e il transessualismo che vuole un uomo che va con un altro uomo direttamente un gay (anche se l'uomo magari ha moglie e dei figli e, nel caso, è solamente bisex. Ma, si sa, per il maschilismo omofobico, in quel caso la moglie è solo una copertura).
E si fanno omosessuali anche coloro che vanno con le trans (parola che non viene mai menzionata nel blog e nemmeno da Mancuso che usa il giro ambiguo di parole.

Insomma un conto è se io, escort, avverto il mondo che quel politico così anti gay e contrario ai matrimoni mi ha pagato per fare sesso con lui, un conto e se io che non si sa quali prove ho minaccio tutte le checche velate del parlamento di fare i loro nomi...

Minacce, allusioni, blog anonimi, non proprio il massimo della trasparenza. Per cui Patanè, nel comunicato, ha ragione da vendere quando dice:
"l’annuncio del supporto di soggetti anonimi, di profili segreti, di siti registrati all’estero che potrebbero fare i nomi di omosessuali italiani renderebbe il gesto privo di identità e responsabilità. L’uso, nel movimento gay, di strumenti alla macchina del fango, gli stessi che hanno inquinato la convivenza nel nostro Paese, è conferma della degenerazione politica di parte dello stesso. E’ una parte distinta e distante da Arcigay che esaurisce la sua battaglia politica in operazioni di marketing propagandistico di pessimo gusto e superficiale presenzialismo sulla stampa”.
Parole sacrosante, peccato che Patanè esordisca definendo l'outing in maniera parziale, e dunque errata:
"Per Arcigay, l’outing, e cioè la pratica di fare i nomi di omosessuali o lesbiche che per diverse ragioni hanno scelto di vivere segretamente il loro orientamento sessuale, è una pratica di estrema violenza, del tutto estranea alla nostra storia, cultura e orizzonte politico.
Eh no! Questa è solo una parte dell'equazione outing. Non si fanno i nomi di omosessuali o lesbiche che per diverse ragioni hanno scelto di vivere segretamente il loro orientamento sessuale. Si fanno i nomi di chi pubblicamente è contro l'omosessualità (e magari dice che sono malati) ma poi, nella vita privata, va a letto con chi gli pare...
C'è una enorme differenza tra dire il nome di chi ha deciso di non far saper del proprio orientamento sessuale e ma che però in quanto personaggio pubblico di omosessualità non parla proprio né bene né male e chi invece sparla male dell'omosessualità ma poi fa come gli apre nel privato della sua camera da letto...
Insomma Patanè fa il finto tonto proprio come i personaggi pubblici sui quali fare outing...
Arcigay si dissocia quindi da iniziative di quel genere e condanna con la massima severità perché gratuite, violente ed inutili
Gratuite proprio no, visto che si dimostra  l'incoerenza e l'ipocrisia, violente sì, tanto quanto le loro affermazioni omofobiche inutili no perchè una volta fatto outing quel personaggio perde credibilità (mmm forse non in Italia...)

Come mai Patanè critica prima l'anonimato delatorio di questo pseudo outing e poi però parla in generale di omosessuali o lesbiche che per diverse ragioni hanno scelto di vivere segretamente il loro orientamento sessuale, dimenticandosi che sono pubblici e apertamente omofobici (e che esistono anche le persone bisex...)?

 Perchè Patanè teme una fuga di notizie dai suoi circoli arcigay. Che le liste di nomi siano tratte non già da testimoni diretti ma siano desunti semplicemente dall'aver fatto la tessera di un bar gay (poco importa se un bar discoteca o una sauna dove si fa sesso).
Come se la semplice sottoscrizione di una tessera che dà il diritto all'accesso ai locali per soli uomini sia una prova sufficiente per fare outing...

Infatti come conclude il comunicato Patanè?
“L’outing è inutile e rischia di produrre solo falsità sulla scia del più becero pettegolezzo. Arcigay difende la libertà e il diritto: il diritto di essere se stessi nei modi, luoghi e tempi in cui ognuno liberamente ritenga. Abbiamo da sempre rispettato questo principio che è nostro valore fondamentale, tutelando la privacy dei nostri soci con rigore, rispetto e lealtà. Nessuna eccezione è pensabile”, conclude Patanè.
Escusatio non petita...
 

Ma l'outing è altra cosa... Sulla campagna di outing di Aurelio Mancuso e sul sito anonimo Listaouting

Ci siamo! Aurelio Mancuso, che lo scorso Luglio aveva tuonato faremo i nomi di tutti i parlamentari omosessuali sembra pronto a fare i nomi.

Ce ne informa, tra gli altri quotidiani, La repubblica citando un blog anonimo e che non porta la firma di Mancuso...

Ora l'outing è una pratica ben diretta che serve a svelare l'omosessualità di personaggi pubblici che fanno dichiarazioni omofobe e che con il loro comportamento le loro scelte la loro influenza discriminano le persone omosessuali bisessuali e trans.
Se vengono rivelate le loro frequentazioni sessual sentimentali con  persone trans o dello stesso sesso è solo per denunciare l'ipocrisia non certo per stigmatizzare un comportamento sessual sentimentale che non ha in sé nulla di sbagliato (anzi!).
Per farlo bisogna avere delle prove, non basta dirlo mostrando prove men che indiziarie (come nel caso di Tremonti...). E va fatto solo con le persone che hanno un comportamento pubblico discriminatorio. L'articolo di repubblica, come al solito, è pessimo perchè disinforma e devia a cominciare dal titolo del pezzo.

"Faremo i nomi dei politici gay ma omofobi"
L'ora X è il 23 settembre. Sul web

Non ci sono solamente i politici. e poco importa che sul blog (non sito) citato in un post (pessimo) si dica che si faranno prima i nomi di 10 politici. Ci sono anche i giornalisti. E se fanno disinformazione l'outing vale anche per loro... 
Ma l'outing non denuncia persone gay. Denuncia perosne che hanno rapporti sesuali e o sentimentali con perosne dello stesso sesso o con trans.
Che cambia, direte voi?
Non si stigmatizza l'essere gay. Nè tutte le persone di cui si fa outing sono gay. Possono essere bisex o andare con trans (e questo non fa di loro certo dei gay). Per tacer delle lesbiche che, come al solito non contano un cazzo, nemmeno tra le parlamentari. Non si stigmatizza quel che si è ma quel che si fa, di nascosto, e in aperta contraddizione con quello che si dichiara pubblicamente.
Un conto è dire ma come Lallo Lulli parla male dei froci ma lo è anche lui che pare tanto una offesa... Un conto è dire, Lallo Lulli che dice che andare a letto con un uomo è una cosa che gli fa schifo e che se avesse un figlio gay lo farebbe curare, ha avuto dei rapporti sessuali con Lello Lalli.

Non si stigmatizza quel che si è (o si presume che si sia). Si critica la contraddittorietà tra parole e comportamenti.

Aurelio Mancuso, presidente di "Equality Italia", lancia il primo outing di massa "contro l'ipocrisia". Si avvarrà di un gruppo di internauti anonimi.

E questo la dice lunga sulla serietà dell'operazione. 

Il sito

è un blog non un sito. Vuol dire che non è stata spesa una lira per farlo...

è già on line, tra pochi giorni i primi dieci onorevoli

I primi. Le donne sono cancellate da regole grammaticali maschiliste...

di una lista che arriva a oltre cento persone "pubbliche". L'incognita legale di MARCO PASQUA

DIECI nomi di politici omosessuali non dichiarati e noti per i loro atteggiamenti omofobi.
E questo è il punto. Se io sono sposato evado a letto con un uomo sono un gay? No. Al limite sono bisex. E' solo nella mentalità maschilista e omofoba (anche di tanti gay) che se un uomo anche se sposato va con un altro uomo allora il matrimonio con la donna è una copertura e lui diventa gay. Ma qualunque sia la categoria di orientamento sessuale di quella persona non è il suo orientamento sessuale a essere messo in discussione, a essere criticato. Bensì la contraddizione tra quel che dice e quel che fa.
Non mi interessa sapere cosa è quel politco -se è gay bisex o Marrazzo (un etero che va con una trans è forse gay? Ma daaaaai)- mi interessa sapere cosa fa: e nell'equazione cosa fa non basta l'omosessualità, si parte dalle dichiarazioni omofobiche, e discriminatorie.
Tra questi figurano anche dei ministri in carica. Sarà il primo outing pubblico "di massa" di parlamentari sul web: la lista definitiva supera ampiamente le cento persone.
Mi ricordano tanto le liste di proscrizione di qualunque regime...
Il giorno X è il 23 settembre, equinozio d'autunno. Il sito
è un blog...
che ospiterà l'elenco  è stato lanciato in queste ore.
L'ispiratore morale di questa operazione è Aurelio Mancuso, presidente di "Equality Italia" che, all'indomani della bocciatura della legge sull'omofobia, ha deciso di mettere con le spalle al muro i politici omosessuali omofobi.
Di nuovo. Quindi se io sono bisex non mi becco l'outing?
Un'operazione che, però, sarà materialmente portata avanti da un gruppo di attivisti, non solo omosessuali, esperti di informatica, che hanno contattato Mancuso nelle settimane scorse, dichiarandosi disponibili a diffondere le informazioni sulla Rete e pronti a sfidare le conseguenze legali dell'azione.
Cioè fatemi capire. Mancuso invece di prendere degli avvocati e vedere la dimensione legale della cosa, di cercare un modo dove l'outing non sia una forma di delazione sfrutta il volontariato di attivisti (che bela specificazione omofobia quella che informa che non sono tutti gay...) invece di metterci la sua esperienza politica di militante di vecchia data si nasconde dietro una torva di militanti anonimi?
Si partirà, quindi, con dieci politici, ma si proseguirà con persone della televisione e preti (ci sono anche nomi di cardinali).
I giornalisti proprio no vero?
"Questa iniziativa nasce per riportare un po' di giustizia in un paese dove ci sono persone non hanno alcun tipo di difesa rispetto agli insulti
Gli insulti... Non il fatto che per le loro convinzioni personali discrimiano altre persone...


e gli attacchi quotidiani da parte di una classe politica ipocrita e cattiva", anticipano gli attivisti sul loro sito.
E' un blog. Per fare un sito ti devi registrare, pagare il dominio, pagare qualcuno che crea l'architettura del medesimo, etc. Invece gli outinghisti anonimi  hanno usato un template già predisposto scegliendo solo uno sfondo (che non permette di leggere nemmeno le scritte dei menù...)


"Quando venne bocciata la legge sull'omofobia mi sono davvero arrabbiato e ho pensato di fare una cosa che all'estero avviene spesso  -  spiega Mancuso  -, cioè far arrivare ai giornali tramite il web i nominativi di politici non dichiarati".
Qualcuno spieghi a Mancuso come funziona l'outing all'estero...
E' il fenomeno cosiddetto dell'outing (diverso dal coming out, che avviene quando è la persona stessa a decidere di rendere noto il proprio orientamento sessuale). Un'idea che è stata "sposata" da un gruppo anonimo di ragazzi.
Perchè anonimo? E perchè solo ragazzi? La lingua italiana maschilista? Ma non aveva detto che non so solo froci? E le donne allora dove stanno?
Come rivela l'ex presidente di Arcigay: "Mi hanno scritto un'e-mail, da un account palesemente falso. Mi spiegavano di essere interessati a portare avanti l'operazione e di volerla gestire dal punto di vista informatico". A quel punto, il presidente di Equality non nasconde di essersi sentito sollevato, fondamentalmente perché le conseguenze della pubblicazione di una lista del genere preoccuperebbero il migliore degli studi legali. Nelle scorse settimane, Mancuso si era consultato con avvocati e anche con gli esperti americani della Milk Foundation (dedicata all'opera di Stuart Milk), fino a quando non si sono fatti avanti gli anonimi internauti. Dal primo contatto via e-mail, le comunicazioni tra Mancuso e il gruppo sono avvenute tramite reti protette e adottando una serie di espedienti informatici. Nessun incontro dal vivo. Anche se gli scambi sono avvenuti in lingua italiana, non si esclude che questi anonimi "giustizieri" antiomofobia possano essere italiani residenti all'estero.
A Mancuso scrivono da un account di posta palesemente falso e lui si sente sollevato?
Una questione delicata come l'outig che rischia di rivoltarsi contro chi la fa perché in ultima analisi stigmatizza l'omosessualità affidata a un gruppo di persone anonime? Che non si sono incontrate mai dal vivo? MA chi vogliono prenere in grio? Se la questione fosse davvero così illegale da indurre all'anomimato poi lo vai a dire esplicitamente?
Ma siamo sicuri che l'articolo è su Repubblica e non su Stop?

Il 23 settembre, nelle prime ore della mattina, sarà inviata un'e-mail ad alcuni giornalisti, nella quale saranno riportati i primi dieci nominativi.
Certo perchè un giornalista anche il più spregiudicato pubblica la notizia perchè gli arriva una lista anonima...
Una lista che farà tremare più di un politico, che in passato si è segnalato per le sue posizioni anti-gay. "Ora non seguo più l'operazione in prima persona  -  precisa però Mancuso  -  e sono grato a questo gruppo di aver preso il testimone di questa iniziativa, sicuramente non facile".
Vi ricordate la barzelletta? qui se l'inculamo qui ve se inculano?
La data del secondo invio  -  salvo "terremoti" legali, oltre che interventi della polizia postale  -  non è stata ancora decisa.
La polizia postale? Per l''outing di per sé o per questa ridicola macchina dell'anonimato?
Quel che è certo, è che nelle settimane passate il cellulare di Mancuso ha ricevuto non poche chiamate di "curiosità" da parte di parlamentari interessati a quella lista. Inizialmente si era parlato di cento nomi, adesso quel dato è lievitato, grazie anche a segnalazioni esterne, provenienti dallo stesso gruppo di attivisti anonimi. Che, in queste ore, si sono fatti vivi tramite il sito
E' un blooooooooogggggggg!!!!
che ospiterà la lista: "Abbiamo deciso di iniziare con questi primi dieci nomi per far comprendere chiaramente come nel Parlamento italiano viga la regola dell'ipocrisia e della discriminazione. I politici di cui conosciamo le vere identità sessuali sono molti altri, presenti in tutti i partiti, per ora ci limitiamo a pubblicare un estratto di quelli appartenenti ai partiti che hanno votato contro la legge sull'omofobia", scrivono. E promettono: "Da ora in poi quando avverranno attacchi nei confronti della comunità lgbt da parte della gerarchia cattolica, del mondo dell'informazione, della politica, ci riserveremo la facoltà di rispondere adeguatamente".

Un'iniziativa che, ci tiene a precisare Mancuso, era stata da lui concepita per portare alla luce l'ipocrisi di certi politici: "Attuare l'outing non è una vendetta emotiva, né riguarda un giudizio sulla sessualità occultata di politici, preti, giornalisti.
Aurelio se parli solo di sessualità e non di sentimenti il giudizio lo esprimi, eccome.
E' invece la proclamazione di un pensiero politico che intende smascherare quell'area politica culturale che accredita ogni giorno il fatto che l'omosessualità sia una scelta di persone con scarsi valori morali. Non ci interessa, né sarebbe moralmente concepibile scivolare nel gossip, quello che vogliamo fare è colpire tutte quelle persone che ricoprendo attualmente incarichi pubblici, utilizzando il proprio potere, offendono, discriminano le persone lgbt, alimentano scientificamente l'odio", spiegò Mancuso quando presentò la sua iniziativa.
Insomma la solita cosa all'italiana...
Peccato che l'outing sia un'altra cosa...

Per quanto riguarda il blog pessimo dal punto di vista grafico (i menù non si leggono offuscato da uno sfondo rainbow alquanto lisergico) si limita a riportare questo pessimo post.

Questa iniziativa nasce per riportare un po’ di giustizia in un paese dove ci sono persone non hanno alcun tipo di difesa rispetto agli insulti e gli attacchi quotidiani da parte di una classe politica ipocrita e cattiva. L’outing (termine che viene usato in modo sbagliato dai giornalisti italiani che sono in molti casi ignoranti e pigri) è uno strumento politico duro ma giusto. In cosa consiste: dichiarare pubblicamente la pratica omosessuale o di altre differenti sessualità di politici (single, sposati, conviventi), preti, persone note e influenti, che attraverso azioni concrete e prese di posizione offendono e discriminano le persone gay, lesbiche e transessuali. Il primo elenco che pubblichiamo, altri ne seguiranno nei prossimi mesi e anni, è composto da 10 politici. Disponiamo dei nominativi di una decina di alti prelati, di altre personalità del mondo dello spettacolo e della tv. Abbiamo deciso di iniziare con questi primi dieci nomi per far comprendere chiaramente come nel Parlamento italiano viga la regola dell’ipocrisia e della discriminazione. I politici di cui conosciamo le vere identità sessuali sono molti altri, presenti in tutti i partiti, per ora ci limitiamo a pubblicare un estratto di quelli appartenenti ai partiti che hanno votato contro la legge sull’omofobia. Da ora in poi quando avverranno attacchi nei confronti della comunità lgbt da parte della gerarchia cattolica, del mondo dell’informazione, della politica, ci riserveremo la facoltà di rispondere adeguatamente.
Post che ho commentato (sullo stesso blog) come segue.


1) manca un che nella riga 2
2) “la pratica omosessuale o di altre differenti sessualità”
L’omosessualità è solo una pratica? Non c’entrano per caso anche i sentimenti? Usate lo stesso punto di quelli cui volete far outing!
Quali altre pratiche sessuali esistono? Con differenti sessualità vi riferite forse alle persone trans?
Ma come scrivete? Come pensate???
3) “di politici (single, sposati, conviventi), preti, persone note e influenti, che attraverso azioni concrete e prese di posizione offendono e discriminano le persone gay, lesbiche e transessuali.”
Perchè non giornalisti e persone dello spettacolo?
L’outing si pratica su ogni personaggio pubblico.
Offendono? Il punto non è l’offesa!
Il punto è che queste persone dicono che l’omosessualità è una malattia, uno sbaglio, una deviazione. Queste non sono solo offese. Questa è disinformazione a scopo discriminatorio. Queste persone compiono scelte politiche contro una categoria di persone. Che c’entra l’offesa?
4) “Disponiamo dei nominativi di una decina di alti prelati, di altre personalità del mondo dello spettacolo e della tv. ”
L’outing funziona ad personam.
Si individua il comportamento discriminatorio e disinformativo di una persona e se ne rende nota l’ipocrita incoerenza rivelando che quella persona che si dichiara contro le persone omosessuali o trans (parola che nemmeno citate) va a letto e\o intrattiene relazioni sentimentali con persone del suo stesso sesso o con le persone trans (a seconda del tipo di dichiarazioni discriminatorie e disinformate lasciate).
Ribadisco. Non esiste solo il sesso…
E’ l’ipocrisia e l’incoerenza a essere denunciata non la “pratica sessuale”.
Parlare di liste che avete e che per il momento non rivelate è una minaccia moralmente inammissibile perchè vi dà un potere ricattatorio e politico che è contrario allo spirito dell’outing (che non ricatta con la minaccia di rivelare, ma rivela direttamente).
Infine non basta dire di avere degli elenchi. CI VOGLIONO LE PROVE. Quali prove avete? Quali prove presenterete? Oppure direte semplicemente che tizio e caio “sono froci”?
5) La serietà di quello che scrivete (e anche la dimensione legale talmente risicata) è talmente bassa che non ci mettete né la faccia né il nome ma vi firmate con uno pseudonimo! UN tripudio di credibilità! (se lo fate per motivi legali avreste dovuto spiegarlo. Invece minacciate, tuonate e poi bi firmate “listaouting”:
6) Le scritte laterali sul sito
cazzo ho sbagliato anch'io!
sono illeggibili. Ma a chi lo avete fatto fare a un daltonico????
Insomma le solite cose all’italiana…
Per il  momento il mio commento è in attesa di moderazione...




Vedremo questa farsa anonima come proseguirà, se non esploderà come una bolla di sapone, di pessima marca...