martedì 13 settembre 2011

Anche dietro le notizie frivole si cela sempre una determinata ideologia: Rita Ceccarelli e le guide turistiche gay

Sulla rete circola questa notizia: sembra che un tour operator canadese nel programmare una visita a Siena ad alcuni turisti canadesi gay, abbia chiesto che la guida che doveva accompagnarli in giro per la città fosse gay.

La notizia, riportata dal quotidiano La nazione che, per le strane alchimie della rete non sono riuscito a trovare, su La Nazione c'è un dispaccio stampa che cita La Nazione (cioè se stesso) come fonte della notizia riportata (?!?!) ha fatto irritare Rita Ceccarelli presidente dell'associazione guida turistiche della provincia di Siena la quale, secondo La Nazione ha dichiarato:

Non accettiamo prevaricazioni e difendiamo con orgoglio la nostra professionalita' che supera le nostre preferenze sessuali. 'Noi accompagniamo in giro persone di tutte le nazionalita', cultura e religione all'insegna del rispetto reciproco. Per questo censuriamo questa richiesta.
Sempre secono la Nazione la presidente avrebbe anche detto che
nonostante quella giunta a Siena sia una richiesta inedita, sempre piu' spesso si chiede che la guida sia donna e magari carina. Richieste anche queste - aggiunge - che ci rifiutiamo di assecondare.
Io non conosco i motivi per cui il tour operator ha fatto questa richiesta. Forse però il motivo è diverso da quelloche ha pensato Rita Ceccarelli.
Per lei l'omosessualità è solamente una preferenza sessuale. E una preferenza sessuale non dovrebbe influenzare la scelta di un lavoratore piuttosco che un altro. Se io sono gay poco importa se la mia guida è gay o no.
Questo partendo dal presupposto che il motivo per cui faccio questa richiesta è perchè voglio una guida come me.
Certo se io occidentale volessi una guida occidentale come me invece di una marocchina, o cinese, sarei un razzista di merda.
Ma siamo sicuri che il motivo che ha portato il tour operator a fare questo tipo di richiesta si basa sul principio di co-fratellanza?
Io sono gay e voglio una guida come me?
Che non sia una questione di stessa razza ma qualcosa di diverso, lo pensa anche Rita Ceccarelli (o La Nazione che riporta così le sue dichiarazioni), la quale pensa di dover specificare che nonostante quella giunta a Siena sia una richiesta inedita, sempre piu' spesso si chiede che la guida sia donna e magari carina insinuando che, il motivo della richiesta sia sì una preferenza sessuale, ma nella sua becera matrice maschilista.
Se sono etero la voglio bona, se sono gay lo voglio bono (e gay).
Rita Ceccarelli è sicuramente in buona fede nel lamentarsi di questa richiesta e nel vederla come una forma di discriminazione tant'è che dichiara con fierezza: Noi accompagniamo in giro persone di tutte le nazionalita', cultura e religione all'insegna del rispetto reciproco. Per questo censuriamo questa richiesta.
Nazionalità, cultura e religione. MA NON ORIENTAMENTO SESSUALE! Quello non conta perchè per Rita è solo una preferenza sessuale. E, si sa, le preferenze sessuali hanno importanza solo a letto. Mi spiace per Rita che magari non ci ha mai pensato ma questa affermazione è, purtroppo, disciminatoria.
Infatti l'omosessualtià non è una preferenza sessuale è molto di più. Indica non solo con chi faccio sesso, ma chi amo, di chi mi innamoro, con chi metto su famiglia tutti aspetti sociali che vanno ben al di là del sesso e che l'eterosessualità non solo mostra ma ci ha anche csotruito istituzioni sociali pubblciamente ricnoscoiute come il matrimonio.
Anche io gay, anche io lesbica proprio come gli e le etero, non sono omosessuale solamente a letto, ma in tutta la mia giornata e non vedo perchè devo tenre la mia omosessualità tra parentesi e liberarla solo in camera da letto.
Invece capita che le persone etero il cui orientamento sessuale è la norma e dunque non si rendono nemmeno conto di eprimere il proprio orientamento sessuale nella loro personalità tutte le volte che capita, ben fuori dalla camera da letto, accusino gay  e  lesbiche di ostentare la loro sessualità.

Torniamo alla richiesta del tour operator.
Sicuri che abbiamo pensato a tutti i motivi per cui è stato richiesto che la guida fosse gay?
Non c'è forse un motivo più semplice, più banale anche, ma forse meno esecrabile (anzi nemmeno un po') di quelli pensati finora?
Non è che forse la richiesta non riguarda l'orientamento sessuale della guida ma (ribadisco il forse, perchè non siamo a conoscenza dei motivi della richiesta) ma soltanto il fatto che la guida fosse gayfreindly?
Attenzione.
Non basta dire, come fa Rita Ceccarelli in buona fede noi accompagniamo in giro persone di tutte le nazionalita', cultura e religione all'insegna del rispetto reciproco.
Perchè nello specificare le differenze per le quali è annoverato il rispetto reciproco, l'orientamento sessuale non c'è perchè superato d'ufficio in quanto mera prefereza sessuale.
Questo vuol dire che davanti una guida non gayfriendly, nemmeno necessariamente omofoba, ma che non sa come comportarsi davanti una coppia gay, io turista gay in vacanza non posso baciarmi col mio ragazzo, o tenermici per mano  (come invece possono fare le coppie etero) senza che mi venga chiesto di non OSTENTARE la mia sessualità.
A questo non si è pensato vero?
Finchè si pretende che l'orientamento sessuale gay  e lesbico resti in camera da letto e non si esprima liberamente anche nei suoi aspetti affettivi in pubblico, socialmente, davanti a tutti, come accade per quello etero, ogni persona non gayfriendly è un potenziale oppressore degli e delle omosessuali e, dunque, un po' omofobo lo è.
Forse dunque si  è richiesta una guida gay perchè si presume che un gay sa reagire alle effusioni affettive tra perosne dello stesso sesso esattamente come un etero ragisce alle effusioni etero: non lo imbarazzano, non lo infastidiscono, non le nota nemmeno. Anzi magari fa gli auguri alal coppia in luna di miele...
C'era bisogno di chiedere una guida gay?
Certamente no.
Bastava chiedere una guida gayfriendly.
Ma in un paese con un governo omofobo, un parlamento omofobo, una chiesa omofoba come l'Italia si può comprendere l'eccesso di zelo del tour operator? Comprenderlo anche senza giutificarlo?
Probabilmente in Italia non basta una guida gayfriendly, perchè l'intera nazione non è gayfriendly. Allora ci vuole un altro gay (mi chiedo se il tour operator ha specificato solo l'orientamento sessuale o anche il sesso della guida... volva cioè un uomo gay o una perosna gay) per far sì che io turista gay proveniente da un paese come il Canada dove le persone dello stesso sesso si possono sposare e nessuno ci vede nulla di male possa farmi una vacanza senza nascondere il mio orientamento sessuale (come invece fanno tanti gay e tante lesbiche in Italia) visto che, a differenza di tanti gay itaiani, NON SONO ABITUATO A FINGERE perchè nel mio Paese nessuno si stranisce se vedono una carezza o un gesto di intimità fra due persone dello stesso sesso.

A Rita (alla quale ho mandato il link di questo post e che spero lo legga senza sentirsi attacata perchè io sto solo cercando di farle capire qualcosa che non è così facile da capire se non ci si è mai posti il problema)  mi permetto di suggerirle di seguire e far seguire a tutte le sue guide turistiche iscritte alla sua associazione un corso di gayfriendevolezza per potrer accogliere le persone omosessuali accettandole per quello che sono senza chiedere loro di relegare una parte cospicua della loro IDENTITA' sessuale, dunque non una mera preferenza sessuale non solo il sesso, ma anche l'affettività,  nella camera da letto.

Ma c'è anche un altro motivo più strettamente turistico come mi suggerisce Andrea e come ha spiegato benissimo nel post Facciamo chiarezza sule guide gay? del suo blog Queerway:
 La richiesta di una guida gay, quindi, è tutt'altro che campata in aria o dettata da chissà quale stranezza: si chiede semplicemente una guida che oltre a conoscere Piazza del Campo sappia anche, ad esempio, dove e come sono gli eventuali locali gay e gay-friendly della città e la relativa gay life.
Quello che dico è talmente vero che anche in Italia sono nati dei tour operator per coppie e persone omosessuali, che probabilmente non dovrebbero esistere perchè ogni tour operator dovrebbe essere in grado di accogliere qualunque coppia avendo le competenze necessarie per indicare loro posti e situazioni della gay life ma così non è.
Finchè la maggioranza etero pretende che le persone omosessuali non debbano essere se stesse al di fuori della sfera privata, finchè un albergatore si meraviglierà che due ragazzi chiedano una stanza col letto matrimoniale (facendo magari una battutina) finchè una guida turistica chiederà  a due ragazzi che si tengono per mano (in quanto ai limiti del grado di effusione valgono naturalmente le stesse regole di buon gusto e opportunità per le persone etero) di non farlo perchè possono imbarazzare altre persone, o lui stesso, o magari perchè intorno ci sono dei bambini, come va di moda quest'estate, ci sarà bisogno di tour operator gay e non sarà così strano chiedere una guida gay.

Gayfriendevolezza che non ha nulla a che fare con la richesta maschilista e, quella sì, inaccettabile, di chi chiede una guida bona.
Qui si chiede riconoscimento non avvenenza fisica.
Il riconoscimento di legittimità di un sentimento che ha lo stesso diritto di quello etero a mostrarsi alla luce del sole.

Sperando che presto tutte le persone etero (o gay) che vedono ostentazione in ogni carezza tra due ragazzi o due ragazze se ne facciano una ragione una volta per tutte e tacciano per sempre.