domenica 31 luglio 2011

quando la violenza diviene omo-transfobia

Su faccialibro gira una notizia (brutta) sull'aggressione di una trans da parte di un gruppo di donne lesbiche. La notizia ha dato adito a un percorso di riflessione molto interessante e anche a molti equivoci.

Intanto, come ho già scritto altrove, forse la parola omo-transfobia deve essere sostituita con parola altra.
Così com'è scritta letteralmente significa malattia: paura irrazionale e avversione (Fobia) dei gay e delle lesbiche.
Una fobia è una malattia. Non la omo-transfobia. Se una persona omofoba vedendo me gay inizia a scansarmi in preda a crisi d'ansia io non avrei nulla da ridire e spererei che si curasse.

Invece un omofobo (o transofobico) nella realtà mi vorrebbe a menare perchè per lui io sono un anormale, un malato, un promiscuo, un pedofilo, uno sterile, non capace di provare affetto né di formarsi una famiglia, uno moralmente disordinato, così come si sente dire e si legge da più parti. Stato Italiano compreso che non riconosce alla categoria gli stessi diritti degli altri.

Capisco che qualcuno per celia come in alcuni cartelli anche ai pride risponde che la omo-transfobia è una malattia. Ma è un modo di dire, una boutade.
Spero che nessuno creda sul serio che chi è omofobo è un malato, altrimenti gli omofobi li dovremmo difendere (in quanto malati) e curare mentre io li vorrei zittiti e in galera.
Menomale che così non la pensano i giudici altrimenti Svatsichella malato di omofobia non sarebbe stato condannato in quanto non ha agito secondo volontà ma perché costretto da malattia.
Eppure c'è chi ci gioca sull'etimo infelice (per l'uso improprio che se ne fa) di questa parola come fa Luca Di Tolve nell'articolo sul Giornale:
Come mai si parla tanto di omofobia? È una parola che sulla Treccani neppure compare. L’Ansa la usò per la prima volta, e una sola volta, nel 1984. L’anno scorso l’ha adoperata 816 volte.
Si tratta di una precisa strategia dell’attivismo gay per arrivare a sanzionare la libertà di pensiero e di espressione. Un attacco alla Costituzione. Non vogliono che si parli di loro, se non per parlarne bene. Una tattica intimidatoria: se vuoi essere considerato una persona ragionevole, e non un soggetto fobico, cioè un malato, devi condividere l’ideologia omosessualista.
e più oltre
 «Secondo il Dsm, il manuale dei disordini mentali, perché si possa diagnosticare una fobia devono presentarsi almeno quattro dei seguenti sintomi: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, dispnea, dolore al petto, nausea, disturbi addominali, sbandamento o svenimento, depersonalizzazione, paura d’impazzire o di morire, parestesie. Chi viene dipinto come omofobo prova quattro di questi sintomi mentre parla dei gay? Ma andiamo!».
Dunque cosa intendiamo con omofbia e transfobia?
Un odio per le persone omosessuali e transessuali che non si ferma alla sola opinione ma la cui espressione anche della sola opinione si traduce e/o legittima atti violenti e discriminatori.
Rientrano in questa definizione le discriminazioni sul posto di lavoro, nelle istituzioni, nella cultura, gli atti di violenza fisica e psicologica (percosse, insulti, maltrattamenti). In questa ultima accezione rientrano l’eterosessismo più generale della società (stigma strutturale) e l’attuazione concreta (stigma attuato) di sentimenti discriminatori sul piano individuale e interpersonale.
(dal sito arcigay di verona che - purtroppo - annovera, senza alcun fondamento scientifico - perchè 
il termine, come nel caso della xenofobia, è solitamente utilizzato in un'accezione generica (riferita a comportamenti discriminatori) e non clinica (wikipedia) -
l'omofobia come una fobia, cioè una irrazionale e persistente paura e repulsione nei confronti delle persone omosessuali che compromette il funzionamento psicologico della persona che ne presenta i sintomi. (sic!)
Fatta questa debita premessa procediamo alla notizia dell'aggressione. La fonte di tutti i commenti su internet (compreso questo)  è una nota di Federico Pinci comparsa su faccialibro:
Ieri pomeriggio mi telefona Helena chiedendomi informazioni circa un episodio appena consumatosi a Bologna: una trans è stata pestata da un gruppo di lesbiche nel corso di un raid.
Veramente ho già da ridire sulle parole gruppo di lesbiche e su Trans.
Se dobbiamo uscire fuori dall'omo-transfobia dobbiamo partire dall'uso delle parole.
Soprattutto dal perchè si puntualizzano certe cose piuttosto che altre.
Perché gruppo di lesbiche e Trans mi dà fastidio?
Perché io credo che prima del mio orientamento sessuale (o identità transgender) è l'appartenenza al genere umano che mi definisce, come uomo e donna, qui usato non come identificativo di genere ma come marcatore di appartenenza al genere umano con un termine meno maschilista.

Quindi uomo e donna=appartenenti al genere umano.
Donne lesbiche donna Trans (così anche i giornalisti più distratti la smettono di scrivere il trans...).

Ma al di là della precisazione la notizia qual è?

Un gruppo di donne lesbiche ha picchiato una donna trans.
Basta questo per farne un caso di transfobia?

NO.

Per essere un caso di transfobia - data la definizione di cui sopra - è il motivo dell'aggressione che distingue un caso di semplice (sic!) violenza urbana (delinquenza? Bullismo? usate il termine che volete) da un atto omo-transfobico.

Tralascio alcune parti della nota perchè non inerenti al discorso che voglio fare qui. Per chi vuole leggere la nota nella sua interezza può cliccare qui.
Prima di proseguire però voglio notare en passant come il linguaggio di Pinci sia maschilista e patriarcale e un po' misogino. Eccovi qualche perla:

Se una lesbica scorreggia nella gay street, sotto gli uffici di Arcigay, di fronte alle attività commerciali, a due passi dalle sedi nazionali dei partiti, dalle redazioni dei quotidiani, da Montecitorio, è un tripudio di titoloni sulle prime pagine dei giornali.
Quando ad essere picchiata è una transessuale e il fattaccio si materializza "sopra altri colli", è difficile per la stessa comunità glbt raccogliere qualsivoglia informazione.
Bel linguaggio vero? Comunque.

Pinci - che dobbiamo considerare fonte autorevole in mancanza di altra fonte più diretta (per esempio il blog dell'aggredita...) - riporta la testimonianza di Net questo il nome - ci dice Federico - della donna Trans aggredita. Anche qui riporto solo i brani che ci interessano:

"(...) mi son fermata a parlare con la ragazza in questione incuriosita dalla lunghezza dei suoi capelli superdecolorati...per il semplice fatto di averle rivolto la parola la sua compagna mi si è scagliata contro pensando che ci stessi provando:
pensando... E' una ipotesi di Net o la lesbica glielo ha detto esplicitamente?
il che è stato escluso oltre che da me
escluso? Si esclude una ipotesi di ricostruzione, non escludo una intenzione equivocata, la chiarisco. Quindi cosa ci sta dicendo Net che, a posteriori, nella sua ricostruzione lei esclude che la donna lesbica possa davvero aver interpretato  il suo interesse per la ragazza come una molestia o che si è chiarita prima o durante l'aggressione con la donna che l'ha aggredita ?

Attenzione non sto minimamente giustificando la reazione delle donne che hanno aggredito. Voglio solo capire qual è la causa dell'aggressione perchè non basta aggredire una donna trans senza saperne il motivo per farne un caso di transfobia.
dalle sue amiche che tirandola indietro m'hanno detto di andarmene perchè molto gelosa e particolarmente aggressiva...
Ma allora il motivo è quello della classica coatta che imbruttisce se qualcuno, chiunque sia, vede la sua donna. Stessa dinamica se la donna lesbica fosse stata un uomo, e l'aggredito un maschietto etero.
In quel caso avremmo parlato di eterofobia? No di certo!
Possiamo trovare un'altra etichetta se volete gallismo, bullismo, in ogni caso coattagine (attenzione non perchè a esserlo è una donna sarebbe lo stesso identico caso con un uomo). Quante volte abbiamo letto di
uomini che si accoltellano per una ragazza? Si tratta della stessa dinamica mutatis mutandis.
Allora perchè dovremmo fare differenze solo perchè le persone coinvolte sono delle lesbiche e una trans

In realtà come vedremo una ragione a specificare che si tratta di lesbiche c'è: l'intenzione di dimostrare che le persone omosessuali sono transfobiche. Ci ritorneremo.

Prima ricapitoliamo. Una donna trans è stata aggredita da un gruppo di donne lesbiche perchè una di queste ha frainteso l'interesse che la trans aveva dimostrato per una delle lesbiche.
mi sono immediatamente defilata con questa che mii gridava dietro: "e vedi di andartene, prima che ti becchi una sberla". son tornata a divertirmi con i miei amici...dopo un bel po' passando dietro al loro tavolo m'è venuta la brillante idea di fare una battuta acida..."gliel'avrei voluta dare io 'na sberla"...pessima idea...io l'ho detto una del gruppo delle picchiatrici indemoniate
a questo punto del racconto ancora non lo sono picchiatrici... lo saranno...
lo ha fatto, s'è girata e allungandosi m'ha tirato un gran schiaffone...non sono mica 'na santa, istintivamente ho tentato di ricambiare la cortesia ma l'unica cosa che son riuscita a fare è stato scacciar via le mosche...non ho colpito nessuno!
Quindi io guardo una che mi piace, la sua donna mi vuole aggredire, viene trattenuta dalle amiche, io me ne vado, quella mi grida dietro vattene o ti meno. Io me ne sto buona con i miei amici. Poi dopo un po' ripenso a quella battuta e mi avvicino al loro tavolo e rispondo per le rime. Non subito spinta dall'ira. Ma dopo... Ricevo uno schiaffo. Cerco di darne uno a mia volta ma non ci riesco.
le signore erano circa una decina
Ma non erano 6? Ah beh circa una decina=6
e avano un tavolo prenotato con tanto di seau a glace, inutile dire che sia stato chiesto a me di uscire...
beh questo è classismo...
chissà come mai... io ho subito detto che lo stavo già facendo e mi sono avviata alla porta prendendo il buttafuori sottobraccio....
il mio amico che poi ha cercato di difendermi mi ha visto ed è andato a chiedere spiegazioni alla sicurezza...lì davanti c'erano già le ragazze a fomentarsi l'un l'altra nell'organizzare la spedizione punitiva alla "trans impertinente"...e nessuno della sicurezza è uscito a controllare cosa stesse per succedere...
Nessun addetto alla sicurezza purtroppo può controllare cosa c'è fuori dal locale...
per concludere, al di là dei generi, dei gusti, etc. mi sono ritrovata incredula con 6 ragazze tutte più impostate e avvezze alla rissa di me che a breve m'hanno messa K.O. buttata a terra e presa a calci e pugni...soprattutto nella schena, in pancia e in testa...urlandomi "travone di merda...MUORI!"...ma poi travina casomai peso 52kg...
Allora. Il gesto è di una violenza inaudita. Questo sia chiaro. Anche il fatto che Net sia stata invitata a lasciare il locale è criticabile (ma non per i motivi su cui ironizza...).
Ma basta questo a farne una violenza transfobica?
No.
Una offesa, certo.
Ma le offese funzionano amplificando una caratteristica presunta o reale della persona che si vuole insultare.
Se vogliono insultare me mi diranno a ciccione di merda. Ma si tratta di cicciofobia? No!
La distinzione è chiara.
Se il motivo per cui ti picchiano non è il fatto che tu sia trans ma un motivo altro per quanto ridicolo o criticabile (ma esiste poi un motivo non tale per picchiare qualcuno?) indicare che quel gesto di violenza è transfobico è in realtà una forma di transfobia.
Cioè lì non si vede una persona picchiata si vede un travone picchiato...
Se la legge sull'omotransfobia funzionasse davvero così allora le pregiudiziali di costituzionalità sarebbero fondate.
In questa specifica dinamica un etero (quello del mio esempio di prima ) sarebbe di fatto discriminato dalla donna trans perché il suo aggressore non prenderebbe le aggravanti come l'aggressore della Tras.
Ma non sono questi i motivi per cui si chiede una legge contro l'omofobia né gli ambiti e i casi in cui l'omotransfobia si manifesta.

Se Net fosse stata aggredita in quanto trans allora sì sarebbe transfobia, ma aggredita in quanto giudicata, non importa se a torto o a ragione, come molestatrice di donna altrui è violenza sì, le donne lesbiche devono andare in galera ma senza aggravanti per transfobia (se ci fossero...).
In chi ci vede sempre e comunque una transfobia pecca di ingenuità politica oppure fa il\la furbo\a, tradendo un omocentrismo interiorizzato - che è l'altra faccia dell'omofobia  - che induce a pensare che siccome sono divers* merito un trattamento speciale in quanto omosex e trans.
Invece anche se sono divers* ho gli stessi diritti degli altri non dei diritti per me e solo per me.
La legge mi dovrebbe tutelare non in quanto omosex o trans ma se il comportamento e le opinioni degli altri su di me in quanto omosex e trans non mi permettono di accedere a quegli stessi diritti e a goderne nello stesso modo.

La tutela non nasce da me bensì nasce sempre dall'avversione di una terza perosna che mi discrimina in quanto omosex o trans.

Questa e solo questa è omo-transfobia.

Finché noi gay e lesbiche e trans non capiamo questo punto il movimento non avanzerà di un millimetro.

A Pinci in realtà, che stupido non è, gli viene qualche dubbio
Sarò impopolare ma a me sembra che la matrice omotransfobica sia dubbia.
Quanto meno abbiamo un problema: basta un insulto in una situazione di effervescenza emotiva per fare di una aggressione fisica una aggressione a sfondo transfobico?
Per rimangiarselo subito dopo
Ciò che è certo è che si tratta di una violenza "interiorizzata".
Introiettata a partire da chi, da dove, da quale catacomba della nostra analità?
Siamo in effetti una minoranza composita che divide uno spazio legislativo, fisico, democratico, etico, economico e psicologico troppo piccolo: i migranti tra loro si sparano, non mi sorprende che lo facciano i froci.
Rimane però da capire fino a che punto questa disgregazione della nostra e delle altre minoranze venga orchestrata da intelligenze esterne a queste minoranze (e pertanto a qualunque dinamica davvero democratica).
Questo direi è il cuore del problema.

A tutte le lesbiche e i froci che nutrono risentimento per le transessuali voglio invece dire una cosa semplice: se io dovessi salvare solo una fetta di frocità salverei prima le trans. Salverei prima loro perchè sono le più maschie; maschie nel senso che indossano la propria diversità senza macchia e senza paura e la portano in trincea tra la gente. E per me che tutti accusano di essere un para-fascio questo è un maschio: un guerriero senza paura.

Salverei prima loro, non fosse che poi so bene che nessuna minoranza si salva da sola.
Fareste bene a pensarci un pò su.
Ora a parte il fatto che non si capisce perchè bisogna scegliere, i concetti espressi da Pinci sono machisti, patriarcali, maschilisti, misogini e nella fattispecie omocentrici (omofobici). Omofobici non tanto perchè lui afferma (anche se per provocazione lo capisco) che
se io dovessi salvare solo una fetta di frocità salverei prima le trans.
Se per frocità si intende discriminati va bene. Ma se si intende l'orientamento sessuale con tutto rispetto io non ho nulla a che fare con una trans (come lei non ha nulla a che fare con me)  perchè orientamento sessuale e identità di genere o transgender sono due aspetti molto diversi tra loro nell'ambito dell'identità sessuale. Stessi diritti ma non stesse dinamiche personali o psicologiche.
Salverei prima loro perchè sono le più maschie; maschie nel senso che indossano la propria diversità senza macchia e senza paura e la portano in trincea tra la gente.
Sono considerazioni omofobiche perchè mentre in questa vicenda ci sono delle persone coinvolte in una rissa per aggressività e gelosia, Pinci ci vede sei lesbiche e una trans.
Ricordate il motto per il diritto all'indifferenza dell'Ilga Portoghese?
Quella è la nostra meta politica!

Pinci purtroppo è in buona compagnia.
Sul blog Furiosa critica femminista si legge

La transfobia colpisce ogni individuo, non esclude di certo le persone omosessuali, in vita mia ho sentito e visto insultare ed allontanare molte persone transessuali direttamente dalla bocca di persone omosessuali, anche attivisti del “movimento LGBT”, molto spesso le prese ingiro e le maldicenze arrivavano ” da dietro le spalle”.
Ecco il punto cui accennavo prima. Si sottolinea che sono sei lesbiche a picchiare una trans perchè si vuole dimostrare un odio fraterno.
Non vede cioè nelle donne che hanno aggredito una donna trans delle persone qualsiasi ma delle lesbiche la cui transfobia è più grave perchè viene dallo stesso alveo, insomma è fuoco amico.
Come se essere omosessuali (o trans) garantisse chissà quali forme innate di tolleranza pacifismo progressismo.
Stesso errore della sinistra che considerava positivamente in quanto tali contadini e operai che sono maschilisti omofobi etc etc proprio come possono esserlo gay e lesbiche. Come posso esserlo tutti gli uomini e le donne qualunque sia il ceto, la cultura, l'orientamento e l'identità sessuali.

Non siamo tutti uguali. Ma godiamo tutti degli stessi diritti

Siamo prima di tutto cittadini e per lo stato diventiamo (o almeno dovremmo) gay lesbiche e trans solo quando a causa  dell'omosessualità e della transessualità ci uccidono ci menano o ci tolgono diritti.

In Italia spesso accade che le persone transessuali non possano arrivare a ruoli decisionali nemmeno nelle associazioni LGBT e se ci riescono avviene perché vengono usate per dimostrare un falso interesse di una pluralità di intenti del mondo LGBT.
Queste affermazioni abbisognerebbero di pezze di appoggio ma usciremmo fuori tema.
E' evidente come in questo caso la transfobia sia strumentale per attaccare il movimento glbtqi.
Ho preso spunto per questo articolo dal racconto di un atto transfobico avvenuto ieri 30 luglio 2011 a Bologna, ad opera di un gruppo lesbico
E qui siamo al massimo. L'autrice del blog - che è una ragazza lesbica - indica le sue consorelle (secondo la sua stessa logica) come gruppo lesbico, in maniera discriminatoria - e dunque omofobica - probabilmente per non annoverare se stessa tra un gruppo considerato transfobico (quanto è solo teppista e violento e non certo in quanto omosessuale perchè fosse stato di donne etero o di uomini sarebbe stata esattamente la stessa cosa) anche a costo trattarle con omofobia....

Più raffinata la osservazione di Helena Velena che su faccialibro scrive:
ieri sera a Bologna sei lesbiche hanno selvaggiamente picchiato una persona transgender procurandole lesioni, perche’ pensavano ci stesse provando con la compagna di una di loro…
Si risponde da sola sul fatto che non sia un caso di transfobia... Eppure non lo nota perchè Helena vuole arrivare ad altro.
Come la mettiamo ora, che la violenza non viene dai “fascisti” ma dall’interno della nostra stessa scena?
Intanto fascistiChi interpreta i rapporti sociali come rapporti di forza e quindi con prepotenza e intolleranza (dal dizionario online del Corriere) ce ne sono assai anche tra lesbiche gay e trans (come nel resto di tutto il genere umano) nessuno dotato politicamente e storicamente onesto può affermare che l'omofobia (quella vera) sia solo di destra.
In ogni caso questa osservazione cosa dovrebbe dimostrare? 

Helena conclude

Questa notizia non deve venir censurata con la scusa che “i panni sporchi si lavano in casa”, ma se ne deve assolutamente parlare!!
Parlare sì, ma nei termini giusti non in quella forma terribile, dolorosamente naif e  deleteria che vede omosessuali e trans laddove in questo caso invece ci sono solo cittadini e cittadine.

Dall'outing al pettegolezzo e alla delazione: orrori e miserie delle voci su Tremonti Gay nel caso Milanesi


Marco Mario Milanese, deputato del Pdl,  consulente del ministro Giulio Tremonti e alto ufficiale della Guardia di Finanza (mentre Manuela Bravi, compagna di Milanese,  affianca al ruolo di portavoce quello di consigliere per l’informazione politica di Tremonti)  è stato accusato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per delinquere.

Secondo il Gip di Napoli, Milanese ha un ampio raggio di azione grazie al suo legame con Tremonti e riesce a pilotare delle nomine, come quella di Fabrizio Testa, già componente del Cda di Enav, a presidente di Tecnosky. Le indagini hanno consentito di accertare, “al dì fuori di ogni dubbio” che Milanese abbia assicurato la nomina di Guido Marchese a componente del collegio sindacale nelle società a partecipazione pubblica Ansaldo Breda spa, Oto Melara spa, Ansaldo Energia spa, Sogin spa e Sace spa, ricevendo dallo stesso la somma di centomila euro, e la nomina di Carlo Barbieri a consigliere di amministrazione di Federservizi spa, società controllata dalle Ferrovie dello Stato.

La sfera d’azione di Milanese è vasta. Ma per quanto ci riguarda possiamo finire qui. Per chi vuole saperne di più può leggere l'articolo del Fatto Quotidiano (datato 7 luglio 2011) dal quale abbiamo preso queste informazioni.

Si scopre che Tremonti abita in un lussuoso appartamento di Roma, di proprietà del Pio Sodalizio dei Piceni, dato in affitto a Milanese per un canone mensile di 8.500 euro. Tremonti «per ovvi motivi di opportunità» lascia la casa e spiega che aveva  accettato l'offerta fattami dall'onorevole Milanese per l'utilizzo temporaneo di parte dell'immobile nella sua piena disponibilità e utilizzo lasciando intendere cioè di essere stato suo ospite e di non aver mai pagato l'affitto. Cosa illegale perchè anche in questo caso va stilato un contratto e pagate delle tasse.
Milanese però afferma che Il ministro ha corrisposto, quale partecipazione all'affitto dell'immobile, a partire dalla seconda metà del 2008, la somma mensile di circa 4.000 euro. Settimanalmente e in contanti mi ha corrisposto circa 75.000 euro complessivi. Un affitto in nero, senza pagare le tasse. Per cercare di confondere le acque Tremonti cambia ancora versione affermando di essere stato "pedinato" e "spiato" dalla guardia di finanza (di cui, in quanto Ministro del tesoro è a capo) e che non sentitosi più tranquillo nemmeno durante i suoi lunghi anni da ospite in una caserma della Guardia di Finanza ha  accettato nel febbraio del 2009, l'offerta di Milanese per l'appartamento di via di Campo Marzio. Forse un “errore”, lo ha definito il ministro, determinato dalla necessità di sottrarsi alle indebite attenzioni della Guardia di Finanza: “Non ero più tranquillo, mi sentivo spiato, controllato, persino pedinato”.
La procura di Roma apre una indagine per queste rivelazioni di Tremonti che parlano di due correnti all'Interno della Guardia di Finanza. Anche qui per chi vuole saperne di più può leggere gli articoli del Fatto Quotidiano di oggi e di Repubblica di oggi citato dal fatto quotidiano entrambi consultati e usati per queste ultime informazioni.

Seguo questa storia con medio interesse, è uno dei tanti esempi di corruzione, favoritismi, illegalità, che, se comprovati, dimostrano un altro pezzetto dei privilegi di chi ci governa.

Poi leggo sul blog di Elfobruno un post alquanto curioso dal titolo Tremonti sarebbe gay ma nessuno può dirlo nel quale si legge:

Caso Tremonti. Il ministro dell’economia abitava a Roma, in pieno centro storico, nell’appartamento del suo collaboratore, Milanese.
Milanese non è solo un collaboratore di Tremonti ma un indagato per corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per delinquere. Ma tant'è. 
L’affitto della casa era di 8.500 euro. Tremonti pagava la metà.
I giornali parlano di affitto in nero. E da lì lo scandalo.
Beh veramente abbiamo visto che lo scandalo è di ben altra portata e ha ripercussioni che inficiano anche la Guardia di Finanza...
Lui si difende: tutto regolare. Può dimostrarlo.
Non voglio parlare delle implicazioni politiche della vicenda.
Evidentemente nemmeno di quelle giudiziarie...
Chi vuole si informi come meglio crede.
Però Elfo si vede bene da fornire delle fonti sulle quali, presumibilmente, si è informato a sua volta prima di scrivere il post. Fornisce però delle fonti, davvero autorevoli.
Per cercare di comprenderne meglio i termini, basterà leggere uno stato Facebook e un tweet.
Facebook e Twitter, fonti sicure, prestigiose, fidate...
Il primo, dell’onorevole Paola Concia:
Caro Ministro Tremonti non le sembrerà strana la mia umana comprensione del suo travaglio personale, non per quello politico, per quello la mia comprensione è zero. Per quella mia personale umana empatia le do un modesto consiglio: legga “Alexis” di Marguerite Yourcenar, la aiuterà e chissà che non riesca a spiegarsi meglio.
Su questo commento tornerò tra breve.
Il secondo, del giornalista Daniele Nardini, di Gay.it:

Tremonti sarebbe gay e se la farebbe con Milanese. Questo è quello che i giornalisti in tutte le redazioni dicono ma non possono scrivere.

Daniele Nardini ha al suo attivo, recentemente, su Gay.it degli articoli nei quali dà spazio alle voci insistite (che esistono dagli anni 80)  sulla presunta inesistenza di un collegamento tra il virus dell'hiv e l'aids
Secondo i dissidenti il virus dell'Hiv non è la vera causa dell'Aids; che il test attualmente in uso non riesca davvero a diagnosticare la sieropositività; che i farmaci siano inefficaci e, anzi, piuttosto che il loro uso causi una lenta agonia; che la paura di essere contagiati con un rapporto non protetto sia paragonabile alla supersitizione; che le campagne per la prevenzione siano studiate dai politici e dalle cause farmaceutiche per terrorizzare anziché per informare...
(domanda di Nardini a Giulio Maria Corbelli accreditato come regista del corto + o - il sesso confuso che in realtà è un lungometraggio di 92 minuti di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli in Le-teorie-complottiste-sono-pericolose)
sui quali lascio giudicare ai lettori:

Non chiamateci negazionisti

L'Aids compie 30 anni Inchiesta di Gay.it sui "dissidenti"

Aids parla il medico dei dissidenti: "Siamo 2500".

Torniamo al post di Elfobruno
Per quel che mi riguarda, oggi andrò a comprare il romanzo della Yourcenar. Per chi non lo sapesse: è la storia di un uomo che confessa alla moglie di doverla lasciare perché omosessuale.
Ecco il senso della citazione del commento di Paola Concia su faccialibro. Basta consigliare un libro che parla di un uomo che dice alla moglie che deve lasciarlo perché omosessuale.
Nel romanzo in realtà l'uomo confessa alla moglie un'auto-repressione per la morale borghese introiettata e la sua confessione costituisce una liberazione e una testimonianza sul dramma della non accettazione (il romanzo è stato scritto nel 1929...
E' chiaro il rimando di Concia, Tremonti si legga un dramma sulla non accettazione dell'omosessualità che lo riguarda direttamente.

Sintomatico che Elfo Bruno ne faccia una mera questione di omosessualità, perchè si sa un omosessuale deve lasciare la donna in quanto omosessuale, quasi che a starle vicino le venga l'orticaria...) glissando sul dramma dell'autoaccettazione che è il cuore del libro....

Comunque sia. 

Invece di commentare il favoritismo di un affitto (che a quanto emerge dalle indagini, se confermato, non è stato pagato né da Tremonti, né da Milanesi ma da Proietti, indagato per corruzione insieme a Milanese e all'ex presidente di Sogei Sandro Trevisanato) si fanno illazioni sul presunto orientamento sessuale di Tremonti.
Perché?
Che prova c'è?
E anche se fosse vero a che serve?
Beh se tremonti parla male dei gay è giusto che si faccia outing.
Vero.
Ma Tremonti non solo non parla male dei gay ma ne parla bene...



...come scopro dal blog Maschile individuale che pubblica questo video commentando che
non di evasione si tratterebbe ma del vizietto ?   mah!
sarà solo una campagna montata dall’attivismo gay?
io , da avversario, preferivo martellare Tremonti su eventuali reati fiscali .
la sua vita sessuale ed i suoi pudori/ipocrisie li considero poco rilevanti.

cmq,  a proposito di Tremonti e gay….  anche sui gay spara i soliti pregiudi (si vanta la categoria?). guardate che ho trovato su youtube.
se fosse vero, sarebbe un ossimoro ;-)
Ed ecco il dileggio. Chiaro che Tremonti parli bene della categoria cui lui stesso appartiene scrive, ammettendo e non concedendo, l'autore del blog.

Pur essendo politicamente favorevole all'outing (ho persino dato disponibilità a Mancuso per contribuire a questa benedetta campagna da Settembre...) cioè al fatto che se un personaggio pubblico esprime pareri, anche a titolo personale, e opinioni contro i gay e si scopre che lui è gay lo va pubblicamente dichiarato per mostrarne l'incoerente e l'ipocrsia devo purtroppo dare ragione ai dubbi del blog Fareitalia (che scopro grazie alla segnalazione di un amico su faccialibro) che critica l'iniziativa stessa dell'outing e nel quale si legge:
(...) Si fa fatica a credere che una iniziativa del genere possa venire dal mondo gay, che conosce benissimo il disagio e la sofferenza con cui le persone possono vivere la propria condizione sessuale (...)
e più in là 
(...) e alla fine non si capisce più se la loro colpa sia quella di essere omofobi o gay. O meglio, forse hanno la colpa di essere omofobi, ma pagheranno per essere omosessuali. (...)
Basito chiedo lumi a Elfobruno nei commenti chiedendogli quali siano le prove di questo "si dice, si sa, tutti sanno ma non possono dire" che mi risponde:

Qui il discorso tuttavia verte su un altro punto. Il fatto che ci sia tale probabilità e le conseguenze sul piano umano di specifiche scelte.
Tralasciamo le probabilità (il neretto è mio) (di fatto Elfo non risponde alla mia domanda, perchè Elfo di prove certe non ne ha...). Per Elfo più dell'aspetto giudiziario e di quello politico è interessante il piano umano.
Piano umano, cioè le condizioni personali di Tremonti?

Questi non sono i termini dell'outing: la pratica politica di rivelare pubblicamente, per ritorsione, l'omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali, le quali attaccano pubblicamente l'omosessualità. (wikipedia).

Chiedo a Elfo delucidazioni sulla probabilità che il fatto sia vero e mi risponde:

Ale, hai mai preso in considerazione:

1. che magari certa gente può solo essere più bene informata?
Chi? Nardini? Concia? E le prove?
2. che non c’è necessariamente malafede in ogni cosa che si scrive e si dice?
Ma anche sì...
Ti ricordo che quando Cecchi Paone e Pecoraro Scanio dichiararono la propria sessualità, noi lo sapevamo da tempo perché in una comunità chiusa come quella GLBT, certe cose fanno il passaparola.
E non c’entra nulla la erre moscia o i modi poco virili (per altro, per quel che mi riguarda, Tremonti non mi sembra effeminato).
Ma né Cecchi Paone né Pecorario Scanio parlavano male dei gay quindi l'outing è fuori questione. E se non è sull'atteggiamento  è gay perchè un uomo del suo staff indagato per corruzione gli pagava l'affitto???

Di cosa stiamo parlando, se non di pettegolezzo?

E invece di ridere di queste illazioni (o di gridare all'omofobia e al maschilismo) c'è anche chi pubblica smentite... come sua sorella che secondo http://affaritaliani.libero.it/economia/tremonti170711.html" Target="_Blank">Affariitaliani.it avrebbe detto
Giulio frocio? Ma per carità non scherziamo!! E' la piu' grande castroneria che abbia mai sentito. E' sempre piaciuto molto alle donne e ha sempre avuto belle donne, sin da piccolo. Chi meglio di me può saperlo?". Angiola Tremonti, la sorella artista e ora scrittrice di successo con il bellissimo "La valle degli orsi", il romanzo della sua vita controcorrente e di quella dei suoi familiari (Bompiani editore, spesso esaurito nelle librerie) si fa una gran risata quando commenta con Affari le insinuazioni di questi giorni secondo cui il rapporto del ministro più importante e famoso con il suo superconsulente e padrone di casa Marco Milanese si inserirebbe all'interno di quelle che nel Palazzo romano vengono chiamate allusivamente "relazioni pericolose" dentro una sorta di caso Boffo bis.

tremonti berlusconi
"Sarebbe come se dentro l'uovo di uno struzzo si trovasse una formica", dice coniando un'iperbole presa dal mondo degli animali, la sua passione e la sua ossessione artistica. (...) E poi la citazione del suo libro nel giornale di Padellaro e Travaglio di oggi che scrive: "E ora -rivela un deputato molto vicino a Tremonti - anche le pagine del libro della sorella sono oggetto di analisi attentissima. Angiola Tremonti è l'autrice di "La valle degli Orsi", un libro di ricordi di vita, dove si parla di tutto, di un orsacchiotto di peluche di nome Bibì, "era il peluche preferito non solo da me, ma anche da Giulio. Per un certo periodo, eravamo già adulti, glielo diedi. E glielo avrei anche regalato. Me lo sono fatta restituire che avevo ormai cinquant'anni". Ecco, secondo il Fatto, l'orsacchiotto Bibì potrebbe divenire la pistola fumante del nuovo caso
Si dimette la portavoce di Tremonti/ Il nome è sparito. Scomparso dal sito del ministero dell'Economia e delle Finanze. Manuela Bravi si è dimessa da capo ufficio stampa e portavoce di Giulio Tremonti. E, dicono dalla segreteria, non è ancora stata sostituita. La Bravi è la compagna di Marco Milanese, ex consigliere politico del ministro, e per cui la procura di Napoli ha chiesto l'arresto. La Camera si deve ancora pronunciare, visto che Milanese è deputato. Le accuse contestate sono corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere.
Boffo, l'indizio che incastrerà il ministro con l'aria da primo della classe antipatico. "Ma va la', gliel'avevo dato insieme con il maglione da sci come ricordo dell'infanzia, testimonianza gioiosa e nostalgica del tempo che fu. Poi anni dopo ho pensato che stava bene anche in casa mia. Ed è lì, vicino alla macchina da scrivere. Peccato che non ho la foto, te la manderei".
 Belle considerazioni nevvero?

Certo il privato è sempre politico di questo, a differenza del blog Fareitalia che dice il contrario, sono ancora convinto, per cui ogni personaggio pubblico che non si dichiara apertamente facendo coming out fa un danno alla causa di liberazione.
Se tutti i gay e le lesbiche a qualunque titolo personaggio pubblico, ma anche tutti i gay e le lesbiche comuni, come il sottoscritto, facessero coming out sicuramente tutta questa visibilità favorirebbe la distensione.
Ma una volta raggiunta la visibilità non dovrebbe interessare niente a nessuno del proprio orientamento sessuale.

In ogni caso credo ci siano diversi ordini di ragione per cui non si può costringere una persona a fare coming out a meno dell'unico caso previsto dall'Outing.

1) ragioni private. Insindacabili. In democrazia nessuno può decidere al posto mio come vivere la mia vita, nemmeno i froci e le lesbiche come me. Chiunque non rispetta questa decisione è un fascista della peggior specie e va buttato a calci in galera.

2) ragioni di ordine ideologico. Davvero siamo tutti disposti ad essere accomunati all'immagine collettiva che si ha dell'omosessualità? Non sto parlando dello stigma ma dei luoghi comuni sui gay, modaioli, palestrati, misogini (la fica? E' una ferita) checche tutte allo stesso modo (dunque affettati), promiscui, edonisti, dediti a tutte le droghe dall'alccol alle sigarette, passando per tutte le  altre?
Io ho dovuto aspettare i miei vent'anni per avere coraggio di fare coming out quando cioè il mio ego è stato sufficientemente forse e io sicuro di me per non sentrimi destabilizzato dall'essere accomunato alle tante frocette querule da Gay Village, saune e locali gay.

3) Ragioni di orientamento sessuale.
Possibile che tutti i padri (le madri) di famiglia sospettati di essere gay siano davvero gay o lesbiche e non bisessuali? E che visibilità ha oggi la bisessualità se i primi a non crederci sono proprio i gay e le lesbiche? (provate a leggere i commenti a una mia nota su faccialibro) sull'argomento...)



Elfo invece conclude la sua risposta così:
Io faccio un altro discorso: dentro il mondo gay si è sparsa questa voce. Che sia un terzo caso, dopo quei due precedentemente citati?

Ecco. Per me questo è e rimane un pettegolezzo che ha il grande pericolo di continuare a propalare lo stigma dell'omosessualità...

Ma come da un lato il movimento fa tanta fatica per cercare di distinguere tra orientamento sessuale (sono attratto da), comportamento sessuale (posso essere attratto da persone del mio stesso sesso ma fare sesso solo con quelle dell'altro)  identità di orientamento (faccio sesso con perosne del mio stesso sesso ma mi percepisco e mi definisco etero) e poi basta una voce dentro la comunità (MA QUALE COMUNITA'? Dei militanti? Dei discotecari, delle sciampiste???) per rendere vera una cosa della quale non dovrebbe fregar neinte a nessuno?

Al di là dell'outing rispetto ai fatti svolti a cosa serve sapere che Tremonti è gay?
Una tacca in più per i cacciatori di gay nascosti?
Una testimonianza che non tutti i gay sono progressisti?
In che maniera la notizia che Tremonti contribuisce alla causa gay controbilanciando il danno che la vita politica e pubblica di Tremonti ne avrebbe se fosse vero e costretto al coming out?

Ve lo dimostro i in che maniera. Ecco alcuni commenti (precedenti al post di Elfo) su "Tremonti gay":
Cominciamo con una domanda su Yahoo answers di 3 anni fa. I commenti in rosso i più omofobi quelli in verde i più intelligenti (according to me...)...


Ma tremonti è gay???

Ne parlavo l'altra sera con alcuni amici che ne erano certi, io invece non ne sono del tutto convinto. qualcuno mi sa rispondere (evitate le frasi offensive e i commenti gratuiti).

Miglior risposta - Scelta dal Richiedente

beh non lo so... beh se lo fosse non ci sarebbe proprio nulla di male, basta che non ce lo metta al c**o con la finanziaria
ahahah battutaccia lo so

si ragazzi veramente stasera non mi sono regolato, scusate ahah...che caduta di stile!
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ah! ah! ah!

Altre Risposte (19)

  • Non so, ma se lo fosse,

    la notizia non farebbe certo scoppiare in lacrime la Arcuri,
    e nemmeno milioni di ragazzine,

    ma tantomeno farebbe eccitare né Dolce, né Gabbana
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  • Secondo me non è da come uno parla o da come si muove che si capisce se uno è gay o meno. Essere effemminati non sempre corrisponde ad essere omosessuali e viceversa.

    Comunque, a quanto mi pare non è gay, ma il classico secchione/sfigato che a scuola viene sempre deriso ma che poi nella vita avrà grande successo alla faccia di tutti quelli che lo deridevano.

    Grande agrodolce, mi hai fatto sbellicare dalle risate... ehehe...
  • Beh non lo so e non me importa sono cazze suoi
  • Ma vuole ancora vendere il Colosseo?...
  • Beh, se lo è non lo so, e sinceramente poco mi importa.
    Basterebbe solo che non fosse ministro della nostra economia.
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  • ma che importanza ha?
  • vedo che dimenticate in fretta Formigoni...
  • Dico solo una cosa: è un grande fan di Madonna.

    Sì, secondo me è gay, ma non lo ha mai dichiarato apertamente e si è sempre fatta molta attenzione a non far passare la "notizia".
    Grillini ha detto che attualmente ci sono ben 3 ministri gay (Oltre Tremonti e Bondi..il terzo chi è? Boh...mistero. Forse Maroni?) e che in tutti i partiti c'è una certa percentuale di parlamentari omosex. Se tutto ciò dovesse venire alla luce forse i cari berlusconiani diventerebbero più tolleranti...e c'è ne sarebbe un gran bisogno!

    p.s. quando Tvemonti è in intimità con un ragazzo...lo chiama "Tesoretto"...? ^_^
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  • Mi sembra evidente ,non e' una novita'..a Pavia lo sanno tutti,ma .non credo che lui ne faccia mistero...forse e' l'unica qualita' che ha
    • 3 persone ritengono questo contenuto buono
  • irrilevante.
    secondo me no
  • Ma non l'avete capito che son tutti fr0ci. Berlusconi, Letta, Bondi e Tremonti, Vito, Schifani eppure Maroni.
  • e tu insulti i gay con queste domande?
    tremonti è.....forse hai ragione, con tutto il rispetrto che provo per gli omosessuali!
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  • E' sposato e ha due figlie.
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  • dalle voce penso che qualche volta l'ha presa a quel posto, e ora vuole ricambiare il favore su noi cittadini
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  • Non mi risulta ma non ci sarebbe nulla di male.
    Battutona di Agrodolce...
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  • se e' gay sono affari suoi, quello che fara' AL GOVERNO SONO AFFARI NOSTRI
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  • Non credo proprio di ritrovare in lui segnali di gaiezza.
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  • Che fastidiosa pruderie ...

    Ognuno è libero di mettere tra le proprie lenzuola chi vuole, come vuole e quando vuole ... perfino il ministrello citato!
    Un saluto.
  • Sarebbe il suo unico lato simpatico e, comunque, chettefrega, sarebbero ben fatti suoi, ti pare?

    Pensa piuttosto a come ci prende per il cu..... quando ci dice che diminuirà le tasse nel..... 2013!!!

Da qui alla delazione e alla calunnia il passo è breve...

Tremonti è gay?

Il ministro dell’Economia sarebbe omosessuale: tra lui e il consulente Marco Milanese “un’amicizia speciale”


Giulio Tremonti
Giulio Tremonti e i rapporti col suo ex braccio destro. Si fanno sempre più incalzanti le voci secondo le quali il ministro dell’Economia avrebbe una relazione con Marco Milanese.
Da giorni i beninformati sono sempre più allusivi sul rapporto “speciale” che legherebbe Tremonti a Milanese. In soldoni l’allusione è riferita al presunto rapporto omosessuale tra i due, che sarebbe il vero motivo dello scandalo che ha portato alla scoperta di una casa nella quale convivevano. Un’abitazione procurata al ministro dall’amico: ma per quale motivo? E forse per dividerla da amici e da coppia….?
“Non ho mai incontrato un gay scemo. Ce ne sono tanti, nel mondo intellettuale, della cultura e della finanza”, ha dichiarato Tremonti.
Il Corriere, il Fatto Quotidiano, Dagospia: chi più, chi meno, girano tutti attorno a questo. Dicono e non dicono. Usano parole come “tenerezza”, “debolezza”. Altri, come Il Giornale, usano linguaggi ancor più duri: al limite della minaccia di rivelazione di “inconfessabili segreti”.
D’altronde può il ministro dell’Economia avere come braccio destro una persona che non solo gli pagava la casa (è ormai un’abitudine. anche in altri casi con altri personaggi…) ma agiva in maniera a dir poco ambigua nella gestione del potere e delle nomine, come emerge dall’inchiesta sulla P4?
E ancora, ci si chiede come si siano conosciuti e in che modo sono entrati in così stretti rapporti professionali – e forse non soltanto professionali – Marco Milanese, ufficiale della Guardia di Finanza, e uno dei più importanti economisti italiani?
Le relazioni omosessuali non vietano a nessuno di fare il ministro ma certamente le voci infrangono sul nascere le speranze di Tremonti di diventare Premier.
In un Paese dove la morale che prevale non è certo quella omosessuale, Giulio Tremonti è destinato ad essere inesorabilmente disapprovato dalla Chiesa e dai moderati cattolici dello scenario politico italiano.
Allora ancora sicuri che l'outing di Tremonti serva alla causa?

In ogni caso mettendola in caciara sulla sua presunta omosessualità si glissa alla grande sulle sue responsabilità morali (e penali) sul caso Milanese...
E come al solito l'omosessualità è strumentalizzata per non parlare di altro...

Lo scopo finale del movimento glbtqi è il raggiungimento dei diritti e dell'indifferenza come ricorda questo splendido video.




Se leggiamo poi gli altri commenti al post di Elfo Bruno le mie preoccupazioni sono corroborate.
Tremonti Gay? segreto di pulcinella…

eheheheheh quanti sepolcri imbiancati salterebbero come pop corn…
Si dileggia, perchè in fondo si pensa che Tremonti oltre a tutto il resto e anche frocio è una checca repressa, nascosta, che va stanata, come i topi.


Allora mi tornano in mente le parole di Jean Luc Picard sì proprio capitano dell'astronave Enterprise in un episodio di Star Trek The Next Generation  (Giustizia sommaria 21mo episodio della quarta stagione):


Con il primo anello è già formata la catena, con il primo discorso censurato, il primo pensiero proibito, la prima libertà negata, ci incatena tutti irrevocabilmente. La prima volta che la libertà di un qualsiasi uomo verrà calpestata ne subiremo tutti il danno








E che tristezza che una categoria colpita da stigma sociale e ammanco di diritti calpesti i diritti altrui in nome del pettegolezzo da spiaggia...

Chi è il vero omofobo?