sabato 30 luglio 2011

Le ecolalie di Stefano Lorenzetto e di Luca Di Tolve.

L'articolo che segue pubblicato dal Giornale nel quale il giornalista (sic!) Stefano Lorenzetto intervista Luca di Tolve fa vomitare, perchè è pieno di pregiudizi, disinformazione, mentalità patriarcale, maschilista, omofoba e misogina. Se ne parlo non è per difendere le persone omosessuali dalle sciocchezze in esso contenuto, l'articolo si distrugge squisitamente da sé, ma per fare esercizio di lettura e vedere come certi articoli riprogrammino il nostro pensiero senza rendercene conto, usando un modo di pensare così facilmente recepibile che ci fa diventar tutti omofobici per il fatto stesso di leggerlo e riuscire a capirlo. Fossimo davvero liberi dai pregiudizi e del modo di vedere le cose in esso contenuti dovremmo proprio non riuscire a comprendere il significato come se i scrivo una frase così: Il gatto mangia la vita del sole coi rami del cervello di dio infine e anche. Ma finché l'articolo che segue ha un significato anche se siamo contrari al suo significato nessuno di noi è immune.
Quindi forza e cominciamo a leggere questa merda...
«Luca era gay e adesso sta con lei / Luca parla con il cuore in mano / Luca dice sono un altro uomo». Quando il 17 febbraio 2009 sentì questi versi al Festival di Sanremo, Luca Di Tolve ebbe un sussulto: sul palco del teatro Ariston, Giuseppe Povia stava cantando la storia della sua vita.
Luca era gay e adesso non lo è più. Lo è stato dai 13 ai 31 anni e si sentiva considerato niente più che «un bel pezzo di carne».
Se gli chiedi il numero dei partner che ha cambiato in quel periodo, ti risponde, abbassando gli occhi, «almeno due a settimana»,
non cambi due partner... Hai rapporti sessuali con partner occasionali... Non è che li cambi ci scopi per quella mezzora un'ora due ore o quanto tempo è e basta...
Qui non solo si insinua furbescamente che i gay sono promiscui ma anche che non sono capaci di tenersi un fidanzato..
cioè poco meno di 1.900, il che lo pone una spanna al di sopra del cantautore Franco Califano, recordman dell’acchiappo, che ha cominciato anche lui a 13 anni e che mi ha confessato d’aver avuto nella sua vita 1.500 donne.
Solo che quando il Califfo ha improvvisato questo calcolo era prossimo alla settantina e ancora si applicava di buona lena, mentre Di Tolve ha smesso per sempre di andare a uomini da quasi un decennio.
Andare a uomini... Come andare a donne o andare a puttane. 
Luca, milanese di 39 anni, adesso sta con Teresa,
sta cioè non si sono sposati...
bergamasca di 35, detta Terry, operatrice sanitaria in una casa di riposo, che s’è licenziata per stargli vicino - è sieropositivo, ha avuto un’epatite, ogni giorno deve ingollare 12 pastiglie -
Beh un po' poco per licenziatari... Quanto ci mette a ingollare 12 pastiglie al giorno?
Basta la parola sieropositivo per far pensare a una persona in aids conclamato. Ma se Luca ha diagnosticato il contagio in tempo (cioè poco tempo dopo che è avvenuto) e non ha altri problemi di salute fisica oggi ila sieropositività non conduce più a morte certa ma si è cronicizzata...
e per aiutarlo nel Gruppo Lot, una Onlus intitolata al nipote di Abramo fuggito da Sodoma prima che la città venisse incenerita da una «pioggia di zolfo e fuoco proveniente dal Signore», così narra la Genesi.
Ecco l'url del sito www.gruppolot.it sul quale si trovano una intervista a Luca e l'intervento
Per seguire l’associazione che ha creato, Luca ha invece chiesto un’aspettativa di due anni al Comune della Lombardia dov’è guardia giurata e ora insieme con la moglie
ah allora non sta con Teresa è sposato con Teresa
gira l’Italia (l’ho rintracciato a Pescara, nella parrocchia di Santa Caterina da Siena), per raccontare la sua storia a ragazzi che vorrebbero cambiare vita,
quindi il giornalista (sic!) riconosce che ci sono persone che vorrebbero non essere omosessuali. Il che non significa che tutti gli omosessuali vorrebbero non esserlo. che ci sono omosessuali felici della propria condizione.
come ha fatto lui. Attraverso Internet lo hanno cercato in 2.000, dai 18 ai 45 anni,
2000 su 3 milioni (5 % della popolazione italiana a tenersi bassi...) non c'è che dire un rilevante 0.007% della popolazione omosessuale italiana.
e un centinaio di loro ha già seguito il percorso di preghiera, supportato dalla terapia riparativa messa a punto dallo psicologo clinico statunitense Joseph Nicolosi,
La cui validità scientifica è stata dimostrata infondata in patria e in Italia
membro dell’American psychological association, fondatore del Narth (National association for research and therapy of homosexuality) e della clinica San Tommaso d’Aquino di Encino, in California. Dieci di questi percorsi si sono conclusi con altrettanti matrimoni
è sconvolgente le cose implicite in questa affermazione priva di senso. Il matrimonio può essere anche tra persone dello stesso sesso quindi questa frase non prova nulla. e se l'argomento principale è la riconversione da omo a etero la cosa da sottolineare sarebbe l'aver cambiato desiderio e rivolgerlo ora per persone del sesso opposto.
Sottolineando invece che il risultato è il matirmonio si implica al contempo che l'unico matrimonio che esiste o comunque legittimo è quello tra perose di sesso diverso (il che non è più veri smepre in piùù stati del mondo) e che il matrimonio (etero) è  la normalità raggiunta. Capite come un articolo può influenzare il nsotro modo di pensare senza nemmeno che ce ne rendiamo conto? Io credo di leggere il rendiconto di una terapia di riconversione e invece mi stanno riprogrammando il cervello facendomi accogliere acriticamente che l'unico matrimonio vero è quello tra persone di sesso diverso.
e la nascita di quattro figli - «un quinto è in arrivo», annuncia raggiante Di Tolve -
altra forzatura abnorme, come se un uomo gay sia sterile S8olo per il fatto che non è attratto sessualmente o affettivamente dalle donne non è impossibilitato alla procreazione, senza considerare che esistono i bisex o l'inseminazione artificiale e che pure il sottoscritto se proprio volesse un figlio potrebbe riuscire a fare l'amore con una donna la cui cosa magari non eccita un gay come un etero ma è meccanicamente possibile maschio (per tacer delle donne...)
e tre con altrettante ordinazioni sacerdotali.
a ecco! non solo l'unica sessualità concessa è quella etero ma  il celibato viene considerato una condizione naturale e normale dell'essere umano. L'astinenza sì l'omosessualità no. E poi si parla di contronatura...
Luca era gay e adesso dice «sono guarito»,
L'omosessualità non è (più) una malattia. Da quasi 20 anni. Ecco perchè le virgolette...
e questo manda in bestia i gruppi omosessuali,
questo manda in bestia ogni lettore e lettrice con un cervello funzionante....
Arcigay in testa.
Quanti volte abbiamo sentito di uomini e donne che dopo essersi sposate e aver fatto dei figli si sono scoperti o ammessi come omosessuali? Hanno cambiato parnter continuando a vedere il congiuge e i figli? Oppure quant gay e lesbche (qui la percelntiale è più bassa dato che gay e lesbcieh sono nuemriacmente inferiore alle e agli etero) hanno fatto il eprocrso contrario?
Kinsey negli anni 40 disse che sono rari glie tero e i gay puri... Che tutti transitiamo in uans cala da 0 (etero puro) a 6 (gay puro) e che durante la vita ci spostiamo lungo questa scala.
Quindi nel caso di Luca non si guarisce e io non ci vedo nulla di strano se Luca si p fatto mille storie con uomini e poi si  sposato con Teresa e ha fatto uno o mille figli. Quel che ci vedo di strano è che Luca invece di sentirsi pienamente espresso nella sua personalità debba considerare queste due esperienze contraddittorie e quindi sia costretto a rinnegare  una delle due
Non solo perché fin dal 1973 nel Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders) l’omosessualità è stata derubricata da malattia mentale a variante non patologica del comportamento sessuale,
Ecco l'approssimazione del giornalista.
La questione è un po' complessa ma vale la pena seguirla.

Nel 1952 l'American Psychiatric Association (APA), pubblicò il primo Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-I) in replica degli operatori nell'area del disagio mentale all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che nel 1948 aveva pubblicato una nuova versione dell'ICD (International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death), la ICD - 9 nel quale si estendeva la catalogazione delle malattie anche a quelle dei disturbi psichiatrici.
Nel DSM-I l'omosessualità era rubricata tra i “disturbi sociopatici di personalità” e dunque gli psichiatri sugegrivano delle cure di riconversione alla eterosessualità.
Nel 1973 la APA prese atto della mancanza di prove scientifiche che giustificassero la catalogazione dell'omosessualità come patologia psichiatrica, introducendo una distinzione tra omosessualità ego-sintonica, ossia la condizione dell'omosessuale che accetta la propria tendenza e la vive con serenità e omosessualità ego-distonica, ossia il caso della persona omosessuale che non si accetta come tale.
Solo l'omosessualità ego-distonica compare nel DSM-II. Solo alle persone ego-distoniche  i terapeuti potevano proporre cure mirate al raggiungimento dell'orientamento eterosessuale.
Nel 1987 anche l'omosessualità ego-distonica vene cancellata dalle malattie mentali. Compito della medicina psichiatrica dal 1987 in poi non fu più quello di  rendere un omosessuale ego-distonico un etero ma aiutare l'omosessuale ego-distonico a diventare ego-sintonico, ossia non a modificarne l'orientamento sessuale ma ad accettarsi come tale.
Le decisoni dell'APA furono recepite nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel 1974 nel DSM III per quanto riguarda l'eliminzione dell'omosessualità ego-sintonica,  mentre per la derubricazione anche dell'omosessualità ego-distonica dai disturbi della personalità biosgna aspettare il  DSM IV che uscì il 1º gennaio 1994 (sebbene L'APA la avesse già derubricata nel 1987).
Una  posizione  analoga  è  stata  raggiunta  dall’Organizzazione  Mondiale  della  Sanità  nel 1990  durante  i  lavori  di  revisione  dell’ICD-9  e  nella  successiva  edizione (ICD-10) dove l’omosessualità non compare come categoria diagnostica. 

ma soprattutto perché Di Tolve non è un tizio qualunque. Nel 1990 fu uno dei primi a essere eletto Mister Gay nella discoteca Nuova idea international di via De Castillia, il locale più trasgressivo di Milano, che ancor oggi offre «ragazzi tanti e boni» e «le migliori cubiste trans».
Offre?  Cioè li ingaggia? O può più modestamente vantarsi che nel suo locale ci sono "ragazzi tanti e boni"? Le cubiste sono  pagate (perchè ingaggiate) ma i ragazzi tanti e boni no...
È stato per due anni nel direttivo dell’Arcigay milanese. Era diventato l’impresario turistico di riferimento dell’associazione. Organizzava crociere e vacanze per gay pubblicizzate su Adam e Babilonia,
sono nomi di testate giornalistiche secondo le consuetudini andrebbero tra virgolette caporali...
i due periodici trendy della comunità omosessuale.
Cioè due periodici distribuiti in edicola rivolti a un pubblico omosessuali... Vi verrebbe mai in mente di dire che Anna e Confidenze sono  due periodici trendy della comunità femminile?
Nel 1996 aveva addirittura organizzato, d’intesa con le Ferrovie dello Stato, un treno speciale che avrebbe dovuto portare militanti da tutta Italia al Gay pride di Napoli, anche se poi il convoglio rimase fermo sui binari perché l’Arcigay partenopea negò la sponsorizzazione concessa invece dall’Arcigay milanese.
Frequentava il jet set internazionale: ha potuto avvicinare Gianni Versace e Giorgio Armani; ha conosciuto Dolce e Gabbana a Taormina;
Taormina è famosissimo luogo straniero...
una foto lo ritrae con Carla Bruni, non ancora divenuta premièr dame di Francia; tra Portofino e la Costa Smeralda è stato accolto alle feste o sui panfili di famosi stilisti, insieme con Naomi Campbell, Flavio Briatore e Sean Combs, il rapper americano noto come Puff Daddy.
Da quando Luca Di Tolve non è più gay,
gay indica un orientamento sessuale, un comportamento, non una condizione oggettiva misurabile con un unico parametro come alto o basso magro o grasso misurabile è ridicolo quindi pensare che Luca possa essere stato gay e ora non lo è più... Prima avrà avuto dei comportamenti gay e ora non li ha più...
si ritrova tutti contro, specialmente dopo che ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco la sua storia nelle 248 pagine del libro Ero gay,
sarà forse saltata la formattazione ma nella versione online l'articolo  ne è privo...
che è stato edito da Piemme col sottotitolo A Medjugorje ho ritrovato me stesso,
Tra l'altro i libri non sci citano così ma bensì: Ero Gay A Medjugorje ho ritrovato me stesso Piemme, Roma, 2011 cioè con l'editore seguito dal luogo di pubblicazione e dalla data (notiamo en-passant che nel catalogo online della piemme edizioni il libro è annoverato bella Collana Religione Serie Varia)
perché l’autore è arcisicuro che ci sia la Madonna apparsa trent’anni fa a sei veggenti nel villaggio della Bosnia-Erzegovina all’origine di quella che lui considera una vera e propria redenzione.
Questa affermazione si commenta da sé...
S’è trovato minacce di morte nella casella della posta, tanto che oggi è costretto a non rivelare a nessuno il luogo di residenza. Quando va a parlare in giro per l’Italia, deve farsi proteggere dalla Digos e dai carabinieri. A Brescia, nella Casa dei diaconi messagli a disposizione dalla curia vescovile, è stato assediato da circa 200 sostenitori dell’Arcigay, capeggiati dal presidente nazionale Aurelio Mancuso e da quello onorario Franco Grillini, ex deputato e leader storico del movimento gay. Portavano appeso al collo un certificato Asl di sana e robusta costituzione fisica e inalberavano cartelli con l’ammonizione «Non guarirete mai!» lanciata all’indirizzo di coloro che avevano accettato di partecipare alla sua conferenza. Alla fine è stato scortato da due poliziotti in un’altra sede, tenuta segreta per precauzione. Lo stesso è accaduto a Milano, nella parrocchia di San Giuseppe Calasanzio.
Beh come dire, sempre assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni...
«Per la visita del professor Nicolosi in Italia sono stati mobilitati 20 agenti. E poi i gay hanno il coraggio di sostenere che quelli discriminati sono loro! Mi considerano un reietto, un rifiuto umano. Hanno scritto che sono a libro paga del Vaticano e che prendo ordini da Rocco Buttiglione, escluso dalla Commissione europea per aver detto che come cattolico considera l’omosessualità un peccato, ma non un crimine. Evidentemente per loro è invece un delitto il matrimonio fra un ex omosessuale e una donna.
Ecco il punto! Se dici che per sposare una donna in quanto gay devi guarire accusi i gay che considerano un delitto il fatto che tu ti sia sposato con una donna non che questo fatto dimostri la tua guarigione...
Se un eterosessuale diventa gay
Nessuno DIVENTA gay. Ci si scopre gay o si ammette finalmente quel che si è tentato inutilmente di nascondere per tema dello stigma sociale anche di chi dice che dall'omosessualità si può guarire e dunque non è una condizione degna della dignità di essere una variante naturale della sessualità umana come riconosciuto dal DSM e dall'IDC. 
viene salutato come un eroe, lo invitano in Tv, gli offrono un posto da opinionista nei giornali, mentre se un omosessuale compie il percorso inverso viene messo al bando.
Viene messo al bando se dice che è guarito! Nessun ex etero dice di essere guarito ma solo di avere trovato o accettato la sua vera natura!!!
A che età s’è scoperto diverso?
Bella scelta della parola... Ecco già un primo classico esempio dello stigma.
«Nell’età degli ormoni. Alla scuola media fin dal primo giorno ho cominciato a provare un’attrazione irresistibile per il compagno di banco, Paolino. Mia madre mi portò da due psicologi, che emisero la stessa diagnosi:
dingnosi:
Dal greco dia- gnosis: conoscere attraverso Processo logico con cui il medico definisce  l’esistenza e la natura della malattia e le condizioni del paziente…”
(Enciclopedia Universale Rizzoli)
Quindi nessuno psichiatra ha fatto una diagnosi ha solo riconosciuto una delle normali varianti della sessualità umana...
“È omosessuale, si deve solo accettare”. La televisione e il resto del mondo mi dicevano la stessa cosa. Fu come darmi via libera. Mi misi subito alla ricerca di altri uguali a me».
La sua inclinazione che origine ha?
Commento con una citazione:

Se volessimo darci una spiegazione per questa inclinazione [l'omosessualità] dovremmo anche- a rigore- spiegare la ragione dell'amore esclusivo di un individuo per l'altro sesso.
Sigmund Freud, 1905 citato da Simona Argentieri A qualcuno piace uguale Einaudi, Torino 2010 pp. 16-17
Quindi questa domanda non ha senso. Non si può rispondere a una domanda che parte da un presupposto sbagliato...
«Il movente profondo che spinge ad adottare comportamenti omosessuali è sempre il medesimo: assumere le caratteristiche maschili che non riesci a esprimere in te stesso. Ho avuto una madre ansiogena e amorevolmente oppressiva. Si sposò a 17 anni. All’epoca mio padre lavorava alla Ri-Fi, la casa discografica di Mina e Fred Bongusto. In casa non c’era mai e, quelle poche volte che c’era, litigava. Alla fine si separarono.
Qui ci si riferisce proditoriamente a vecchie teorie degli anni 50 oggi tutte discreditate  che vedono come cause dell'omosessualità un genitore dello stesso sesso assente o un genitore del sesso opposto troppo presente. Notare come anche la separazione della madre di Luca sia implicitamente messa nella cornice eziologica della sua malattia...
A 6-7 anni mamma mi mandava a scuola in calzamaglia. “Ma sei maschio o femmina?”, mi prendevano in giro i miei compagni di classe. Mi tolsero le mutande con la forza per accertarlo. Quando il gruppo dei pari ti respinge, tu che fai? Finisci nel gruppo delle femmine. Ho avuto solo maestre. Alle medie persino l’insegnante di ginnastica era una donna».
E qui si persevera nel vecchio luogo comune che confonde tra identità sessuale (mi sento uomo mi sento donna a prescindere dal sesso biologico di appartenenza) e orientamento sessuale (sono sessualmente e o sentimentalmente attratto da persone del mio stesso sesso ovvero del sesso opposto). Ed è altamente non credibile che un ex militante di arcigay possa davvero creder che un omosessuale maschio sia una femmina mancata  
Interrotti gli studi, divenne prostituto.
Così, all'improvviso, senza nessun collegamento con quanto descritto fino a quel momento, si introduce la prostituzione con un termine ridicolo non usato dalla lingua comune, si diceva gigolò, oggi si dice escort.
Noto solo che
a) la prostituzione maschile è sia etero che gay
b) la maggior parte degli escort che vanno con uomini sono eterosessuali (conducono cioè una vita sociale da persone sposate o fidanzati con donne...)
«Mi facevo mantenere.
Ah allora non era un prostituto=chi in cambio di denaro offre una prestazione sessuale ma un mantenuto chi cioè non lavora  ma si fa mantenere da un'altra persona...
È una consuetudine piuttosto diffusa nell’ambiente gay.
E poi Luca si meraviglia che lo vogliano linciare?
Conobbi Riccardo, un trentenne milanese figlio di un miliardario.
Eheheh BEATO LUI!!!
Lavorava per l’industria orafa e per la moda. Agli stilisti mi presentava come il suo fidanzato.
Mi presentava... Cioè non lo ero ma lui mi presentava... Come Richard Gere che paga  Julia Roberts in Pretty Waman per farle da accompagnatrice quando lui deve discorrere di affari...
Mi versava tre milioni e mezzo di lire al mese solo per stare con lui.
Perché evidentemente senza i soldi Luca non ci sarebbe rimasto con lui? 
Più la carta di credito. Mi pagava il personal trainer perché diventassi sempre più bello e palestrato.
Certo perchè il cliché vuole che i gay siano tutti i belli e palestrati. Ma guarda un po'! Allora IO NON SONO GAY!!! 
Nel frattempo ognuno di noi aveva storie parallele.
Infatti la promiscuità è puro appannaggio dei gay...
Abitavo in Montenapoleone, giravo con l’autista e il Rolex d’oro al polso».
E te lamenti pure??!?
Poi si mise a fare il personal shopper.
La storia col figlio del miliardario è finita... Non si sa né come né perchè!
«Sì, accompagnavo gay danarosi di tutto il mondo,
SI' SI' IO NUN SO POPO GAY!!!
soprattutto americani, a far compere nelle boutique di lusso. Il mio nome era su Spartacus, la guida internazionale per gay. M’è anche capitato di portare in giro principesse degli Emirati arabi. Una di loro spese in poche ore 150 milioni di lire in vestiti, scarpe e borsette. Ero arrivato a guadagnare 30 milioni al mese in questo modo. Ogni anno io stesso andavo a fare shopping a New York e svernavo a Miami.
Svernava??!?!?
Fu lì che vidi un grande cartello stradale: “Gay cruise”. Caspita, mi dissi, qui siamo accolti anche al Club Med! Decisi di organizzare crociere omosex in Italia».
E le navi dove le trovò?
«Interpellai la Costa e la Moby. Nessuno dei funzionari delle due compagnie sollevò obiezioni. Per la prima crociera scelsi la Corsica. Partenza da Genova con 60 passeggeri, tutti travestiti.
Beh si sa noi gay ci travestiamo...
Naked party, dove si stava nudi.
Ma non erano travestiti???
Docce di gruppo. La sera sorteggio delle cabine per favorire gli scambi di coppia».
Perché solo travestiti?
«Ero attratto dai lineamenti efebici dei transessuali.
Dei transessuali. Mai visti tanti errori in due parole. Le transessuali se si tratta di m to f . I transessuali sono f to m... Transessuali e travestiti sono due cose differenti. In quanto ai lineamenti efebici dei transessuali provatelo a dire della trans con cui usciva Marrazzo...
Stavo per ore a osservare quelli che battevano in corso Sempione. Fu lì che conobbi Diego».
Altro uso proditorio. Battere in senso gay non significa prostituirsi ma cercare qualcuno che ci sta.

In questo libro io userò sempre il termine battere nel senso gay di andare a cercare (o darsi da fare per trovare, o mettersi «in mostra» aspettando) qualcuno con cui fare all’amore. Se nel  linguaggio  dei  prostituti  e  delle  prostitute  battere  significa  cercate  clienti,  per  noi omosessuali  invece  battere  non  vuol  dire  prostituirsi,  bensì,  semplicemente,  cercare  altre persone  «che  ci  stiano»  (può  sempre  capitare,  comunque,  di  incontrate  l’americano  o  il
comasco che ti offre una cena all’Hilton e una corbeille di rose baccarat). Nel senso gay, il battere italiano corrisponde al francese draguer, all’inglese to cruise, al tedesco... non lo so (c’è  qui  con  me  una  checca  viennese  tanto  sprovveduta  da  non  conoscere  l’espressione equivalente nella sua lingua madre).
Mario Mieli Elementi di critica Omosessuale Einaudi, Torino, 1977 nota 4 p. 12
Un travestito?
«Sì, in arte Belladonna. Ma sul più bello che s’era stabilita fra noi una forte intesa, la morte aprì le danze. Allora per l’Aids non c’erano cure, si crepava nel giro di un anno.
Che strano mia madre ce ne ha messi 5 e rimase senza cure ed era pure cardiopatica...
Belladonna perse progressivamente la vista. Il suo corpo scultoreo
ma non era efebico? (cioè giovinetto?)
si ridusse allo stato larvale. Dai, Bella, rifatti il trucco che ti porto in crociera!, cercavo di rassicurarla. Non volevo vederla soffrire, perciò ripresi dopo tanti anni a pregare e le misi fra le mani un santino della Madonna delle Lacrime di Siracusa. In quel momento Belladonna perse per sempre conoscenza.
AHAHAHAH E ci credo!!!!!!!!!!
“È una fortuna per il suo amico”, mi dissero i medici. “Ha sviluppato anche una toxoplasmosi che porta alla putrefazione del cervello. Meglio che sia in coma: fosse rimasto lucido, avrebbe sofferto le pene dell’inferno”. E lì ebbi per la prima volta la percezione che le mie suppliche alla Vergine fossero state esaudite».
Non vi viene un po' da vomitare?
Fintantoché anche a lei non diagnosticarono il virus dell’Hiv.
«Accadde al ritorno da Miami. Avevo sempre la febbre a 40. Subito i medici ipotizzarono che avessi contratto la malaria in qualche zona paludosa della Florida. La sentenza di morte fu pronunciata da una sbrigativa dottoressa dell’ospedale Sacco di Milano: “Sieropositivo.
La sentenza di morte?!?! FOSSE VERO
Mi spiace. Ecco qua i suoi esami. Si metta in coda per la prassi”.
Si metta in coda per la prassi?!?!?!?!
Mi resi conto che dovevo morire. Tornai ad abitare con mia madre. Alla festa che diedi per il trentesimo compleanno un ragazzo gay dimenticò a casa mia
Ma dai! Guarda il caso! Le vie del signore sono infinite...
un opuscolo sulla terapia riparativa del professor Nicolosi. Lo lessi con avidità».
E che cosa scoprì?
«Che era tutto vero. Per anni hai bevuto, hai sniffato coca, hai fatto sesso con più partner contemporaneamente e in trenta pose diverse, ma sei infelice. Non riuscendo a diventare uomo, tenti con gli amplessi di appropriarti degli attributi esteriori della mascolinità, una sorta di cannibalismo collegato al godimento. Di giorno provi a difenderti da quanto vorresti fare di notte, perché ti rendi conto che ogni senso di pienezza svanisce insieme con l’eiaculazione. Ma la sera basta un nonnulla per scatenare la nevrosi che si esaurisce solo al termine del coito. Per riaccendersi più forte subito dopo».
Sa di girone dantesco.
«All’inizio pensai di poter trovare la salvezza nel buddismo. Ore e ore a ripetere il mantra “Nam myoho renge kyo” davanti ad altari fatti con le mele. Poi un giorno vidi una corona del rosario sul contatore della luce e sentii una locuzione interiore
Una cosa?!?!?!?!
La locuzione interiore è una manifestazione divina sotto forma di parola intesa dai sensi esterni ed interni o direttamente dall'intelletto umano. Esse sono parole o di Gesù o della Madonna o dello Spirito Santo chiarissime, avvertite dalla persona che le riceve come se nascessero dal cuore,e che, collegate fra loro, formano un messaggio (fonte Wikipedia)
Ammetto la mia ignoranza.
che mi ordinava: “Prendilo!”. Mi misi a recitarlo. Alla terza posta caddi in ginocchio, letteralmente. Avvertii un amore indescrivibile, materno, che non esiste sulla Terra, e scoppiai a piangere. Fu una liberazione. Da quel momento sparirono pulsioni omosessuali, angosce, tristezza, sconforto, pensieri negativi, paura di morire.
Ma chi davvero Crede  non si sente offeso da questa conversione dalla mago Otelma?
Ripresi a lavorare in un call center. Continuavo a frequentare i gay, ma come fossero fratelli.
E coi fratelli si sa, non si scopa. Beh alcun preti sì...
In fin dei conti erano la mia famiglia. Loro mi prendevano in giro: “ecco Giovanni il Battista!”, “cara, sei nella fase mistica”, “è arrivato Medjugorje!”. Avrebbero voluto rivedermi ballare sul cubo col sedere di fuori.
E quando ha detto di fare il cubista???
Vivevo nel terrore che le pulsioni omosessuali si ripresentassero».
E per scongiurare quest’eventualità che fece?
«Cercai Giancarlo Ricci, psicoterapeuta aderente alla rete Narth del professor Nicolosi. Cominciai a lavorare sulla mia virilità.
Certo perchè un gay non è virile...
Dopo essere stato assunto come guardia giurata, mi misi a studiare La Gazzetta dello Sport e a guardare Il processo di Biscardi in televisione per non farmi cogliere impreparato dai colleghi che parlavano solo di calcio.
La virilità è fatta dal calcio. Johan nemmeno tu sei gay!!!!
Sentii d’avercela fatta il giorno in cui m’invitarono con loro al bar a bere una birra.
Perché un etero tifoso non fraternizza con un gay tifoso???
Ero tornato nel gruppo dei pari.
Ah già prima era in quello dei sipari...
Ricordate come ha definito il gruppo dei pari?
A 6-7 anni mamma mi mandava a scuola in calzamaglia. “Ma sei maschio o femmina?”, mi prendevano in giro i miei compagni di classe. Mi tolsero le mutande con la forza per accertarlo. Quando il gruppo dei pari ti respinge, tu che fai? Finisci nel gruppo delle femmine.
Quindi se sei gay se un non maschio come le femmine e i bambini...
Pensai: tu puoi essere eterosessuale, tu puoi formarti una famiglia
Altra considerazione proditoria. I gay che secondo Luca sono tutti travestiti e compulsivamente assatanati di sesso non pososno farsi una famiglia. Chissà perché allora gay  e lesbiche chiedono insistentemente di poter accedere al matrimonio...
. Era un’idea che mi faceva sentire bene».
Le mancava solo una donna.
«M’innamorai di una ragazza bionda, bel viso, bei seni. Purtroppo era atea e di sinistra, mi parlava della pillola del giorno dopo,
Un' atea di sinistra parla di pillola, del giorno dopa, non di profilassi ... 
mentre io volevo che si convertisse.
Poteva provare col rosario...
Dopo tre mesi ci lasciammo. Nel 2005 andai a Medjugorje per ringraziare la Madonna d’avermi salvato. All’ora dell’apparizione, fu come se la creazione si fermasse. Un silenzio assoluto, irreale. Guardai il sole a occhio nudo. Caddi di nuovo in ginocchio. Tornato in Italia, a casa di una coppia di amici che era stata in pellegrinaggio con me, conobbi Teresa. Il 22 agosto 2008, dopo tre anni di fidanzamento, la sposai. Ora vorrei diventare padre».
Ma lei non è sieropositivo, scusi?
«Sì, ma c’è stato un altro miracolo: da quando mi sono convertito, la carica virale dell’Hiv è completamente azzerata. Sto benissimo.
Sta benissimo? Ma come non era condannato a morte???
Quindi un figlio non correrebbe rischi.
Con quali competenze Luca fa un'affermazione del genere?

(...) il virus rimane nell’organismo (anche se hai la carica virale negativa) e rimane quindi il rischio di trasmetterlo attraverso rapporti sessuali non protetti (...)  dal sito della LILA
Purtroppo tarda ad arrivare».
Lei dice: «Sono guarito», dando implicitamente dei malati agli omosessuali. Ma sul sito per le Pari opportunità trovo scritto: «L’omofobia è una malattia dalla quale si può guarire». Quindi è chi ha paura dei gay a essere malato.
«Guarito in senso etimologico: mettere al riparo. Una guarigione spirituale. Potrei usare un altro verbo.
Uso questo perché ci vogliono rubare anche le parole. Mai pensato che l’omosessualità sia una malattia».
Luca mente sapendo di mentire, lo ha implicitamente detto in questo articolo diverse.

E l’omofobia è una malattia?
«Secondo il Dsm, il manuale dei disordini mentali, perché si possa diagnosticare una fobia devono presentarsi almeno quattro dei seguenti sintomi: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, dispnea, dolore al petto, nausea, disturbi addominali, sbandamento o svenimento, depersonalizzazione, paura d’impazzire o di morire, parestesie. Chi viene dipinto come omofobo prova quattro di questi sintomi mentre parla dei gay? Ma andiamo!».
Credo proprio che sia ora di trovare una parola meno peregrina di Omofobia. In ogni caso l'Omofobia NON è una malattia altrimenti dovremmo tutelare gli omofobia come persone deboli e malate. Io gli omofobi li vorrei sono incarcerare... L'omofobia è come il razzismo. e non mi risulta che il razzismo sia una forma di malattia
Appena sarà approvata la legge sull’omofobia, la arresteranno.
«Perché il ministro per le Pari opportunità non promuove invece uno studio serio, scientifico, per inquadrare un fenomeno che desertifica l’anima?
Perché ci hanno già pensato la APA e L'IDC da circa 20 anni...
Forse perché ritiene l’omosessualità una condizione innata e immutabile? Eppure il gene dell’omosessualità non esiste, né mai potrà essere individuato.
Non è solo medico è pure genetista il nostro Luca. Però! Da prostituto cubista a genetista. Che carriera!!!
Altrimenti non si spiegherebbe come mai nei gemelli omozigoti, che condividono il 100 per cento dei geni, solo nel 52 per cento dei casi entrambi i fratelli siano omosessuali. Le Pari opportunità non contemplano la libertà di scelta?».
Ma non si SCEGLIE di essere omosessuali, proprio come non si sceglie di essere etero...
Qui in realtà Luca sta delegittimando l'omosessualità sia come condizione innata che come condizione di fatto.
Presumo di sì.
«Ebbene nella classificazione delle malattie l’Organizzazione mondiale della sanità include il disturbo F66.1 e stabilisce che, qualora la preferenza sessuale eterosessuale, omosessuale o bisessuale sia causa di disordini psicologici, “l’individuo può cercare un trattamento per cambiarla”».
 Allora chiariamo le cose e vediamo l'erroe voluto di Luca.
Nell'IDC 10 (ristampa 2007) si legge:

F66.1 Egodistonic sexual orientation: The gender identity or sexual preference (heterosexual, homosexual, bisexual, or prepuberal) is not in doubt, but the individual wishes it were different because of associated psychological and behavioural disorders, and may seek treatment in order to change it.


F66.1 Orientamento sessuale egodistonico: L’identità di genere o la preferenza sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale o prepuberale) non è in dubbio, ma l’individuo desidererebbe che fosse diversa a causa di disordini psicologici e del comportamento associati, e può cercare un trattamento per cambiarla.
 
Dopo la cancellazione dell’omosessualità egodistonica dalla lista dell’OMS, la posizione ufficiale del mondo scientifico, sia negli USA, sia negli altri paesi Occidentali, ivi inclusa l’Italia, è che l’omosessualità di per se costituisce una variante del comportamento sessuale umano, e che nessuna terapia può essere effettuata per cambiare un orientamento sessuale a priori.
Il compito dell’operatore della salute mentale (psicologo, psichiatra, psicoterapeuta) di fronte a un caso di omosessualità egodistonica è pertanto aiutare il paziente ad armonizzare la sua tendenza con il resto della personalità in modo egosintonico, e non quello di modificare la tendenza.
fonte: sito dell'Agedo

Il disturbo c'è e la cura consiste nel fare accettare a queste persone il proprio orientamento sessuale qualunque esso sia non ad abbracciare l'eterosessualità!


Come mai si parla tanto di omofobia? È una parola che sulla Treccani neppure compare. L’Ansa la usò per la prima volta, e una sola volta, nel 1984. L’anno scorso l’ha adoperata 816 volte.
«Si tratta di una precisa strategia dell’attivismo gay per arrivare a sanzionare la libertà di pensiero e di espressione. Un attacco alla Costituzione. Non vogliono che si parli di loro, se non per parlarne bene.
No non si vuole che con le affermazioni come quelle contenute in questo articolo gli e le omosessuali vengano visti come persone non degne di cittadinanza democratica applicando una distinzione, una  esclusione, una restrizione basata sull'orientamento e sull'identità sessuale avendo come scopo   e/o   effetto   quello di   distruggere   o   di   compromettere   il riconoscimento,  il  godimento  o  l’esercizio,  in  condizioni  di  parità,  dei  diritti  dell’uomo  e della donna e  delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica.
(cfr il mio post su questo blog Ancora sulle proposte di legge contro l'omofobia )

Una tattica intimidatoria: se vuoi essere considerato una persona ragionevole, e non un soggetto fobico, cioè un malato, devi condividere l’ideologia omosessualista».
No, se vuoi essere considerato un soggetto democratico e non discriminatorio non puoi fare affermazioni lesive delle persone omosessuali, altrimenti te ne vai in galera.
Perché i mass media darebbero un’immagine idilliaca dell’omosessualità?
Ma dove? Ma chi????
«Perché i gay sono stati bravi ad arruffianarsi la comunicazione. Dopo secoli di persecuzioni, hanno capovolto a loro vantaggio gli stereotipi negativi.
Già perché esistono stereotipi positivi...
Certo, per invitare Lady Gaga al Gay pride di Roma quattro sfigati non devono essere. E poi conta molto il connubio col mondo della moda, che assicura alla comunità omosessuale una visibilità e un potere assai superiori alla sua consistenza numerica, stimata da Nicolosi non nel 10 per cento della popolazione mondiale, come vorrebbe uno dei miti più resistenti della cultura gay, ma nell’1-2 per cento al massimo».
2% della popolazione mondiale sono comunque 120 milioni di persone tutti gli Italiani e i Francesi messi insieme... 
Che cosa pensa delle affermazioni del professor Umberto Veronesi, secondo cui l’amore omosessuale «è più puro» di quello eterosessuale, «perché non ha secondi fini, è fine a se stesso, quindi è più autentico, più vero»?
«Penso che non sappia neppure di che cosa parla. Io li ho vissuti, i rapporti gay.
Luca ha vissuto solo i suoi e solo di quelli può parlare...
Ora Veronesi mi dovrebbe spiegare che cosa c’è di puro nel Leather club Milano, sponsorizzato dall’Arcigay, dove si pratica sesso sadomasochistico, o nelle dark room dove s’intrattengono rapporti carnali col primo che capita, con l’aiuto di film porno, lubrificanti e falli di gomma. Il tutto registrato come attività culturale e con la tessera dell’Arcigay, che vale quale lasciapassare obbligatorio. O vogliamo parlare della discoteca Il diavolo dentro, che si definisce “il più grande sex club di Roma”? Anche lì entrano solo i tesserati Arcigay. Il secondo e terzo venerdì del mese vi si celebra l’orgia party. Non manca il glory hole, che è un buco praticato nel muro nel quale si inserisce il pene, consentendo allo sconosciuto che sta dall’altra parte di praticare una masturbazione o il sesso orale senza che i due partner entrino in contatto.
Beh tranne che che per il cazzo...
È questo l’amore “più puro”?
Vale il caso di ricordare che si possono fare gli stessi esempi anche per l'amore etero?
Le assicuro che non esiste un solo locale per gay dove non si favoriscano incontri al buio o non si faciliti la prostituzione.
Ecco questa affermazione credo sia da codice penale.
Veronesi dovrebbe chiedersi semmai perché lo Stato tolleri tutto ciò. Parlo per esperienza diretta: se le forze dell’ordine facessero irruzione in questi locali con le lampade di Wood, troverebbero ovunque tracce di sperma.
Anche nei locali lesbici?
Un mercato della carne mascherato dietro sedicenti associazioni culturali non profit e organizzazioni onlus. Che cosa trattiene le istituzioni dall’intervenire? La paura d’essere considerate omofobe? Il titolo IX del codice penale, quello dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume, non vale per i circoli gay?».
Veronesi sostiene che «la specie umana si va evolvendo verso un “modello unico”» e «che, tra fecondazione artificiale e donazione, l’accoppiamento sessuale non è più l’unica via per procreare, finirà col privare del tutto l’atto sessuale del suo fine riproduttivo».
«Quando la scienza non si accompagna alla coscienza, si arriva al delirio di onnipotenza. Il professor Veronesi sta offendendo la natura, oltreché milioni di eterosessuali e di genitori. Si limiti a fare l’oncologo, va’, che è meglio per tutti».
Anche all’Onu, nell’Unione europea e in vari Parlamenti nazionali sta passando l’ideologia del gender.
Arrivati a questo punto sono persino io troppo stanco per continuare a puntualizzare.
«Vogliono equiparare il modo di vita omosessuale, bisessuale e transessuale a quello fra uomo e donna. In Spagna, da quando il premier José Luis Zapatero ha legalizzato le nozze fra persone dello stesso sesso, nei certificati di nascita si legge “progenitore A” e “progenitore B”. Nel Massachusetts sui certificati di matrimonio, anziché “marito” e “moglie”, scrivono “parte A” e “parte B”. Siamo al social engeenering, alla creazione per legge di un individuo nuovo, sessualmente variabile. Al Gruppo Lot arrivano genitori di ragazze diciottenni che vogliono farsi asportare i seni a spese del Servizio sanitario nazionale; glieli tagliano in due minuti, altro che Hitler, e mamma e papà non possono farci nulla perché le figlie sono maggiorenni. Ma i geni non si cancellano. Ho conosciuto transessuali dissociati, come Perry, perché conservano la memoria genetica del pene asportato. Non sanno più chi sono».
Ma se l’omosessualità si rintraccia persino fra gli insetti, gli uccelli e i mammiferi, come si può spiegarla con fattori ambientali o comportamentali?
«Non esiste alcuna prova scientifica che un individuo nasca omosessuale. Inoltre penso che le persone possano considerarsi un gradino più su delle pecore, o no? Gli animali seguono l’istinto, gli uomini la ragione. Le femmine dei criceti al primo parto spesso divorano i propri piccoli. Dovremmo tollerarlo anche nelle puerpere? Qualora l’omosessualità non fosse altro che un prodotto della natura, basterebbe a renderla desiderabile? La terapia affermativa gay propugna che la fonte del disagio risieda nella società che odia gli omosessuali. Così non è e io posso testimoniarlo. Il disagio lacerante era dentro di me, non fuori di me. Ero un gay convintissimo, effeminato, e oggi sono un’altra persona».
Resta il fatto che l’omosessualità è presente in natura anche fra esseri viventi che non manifestano alcun disagio, come gli orangutan e i delfini.
Beh anche io non ho nessun disagio se non quello di leggere l'autore di questo articolo (sic!) 
«La natura dà luogo a innumerevoli condizioni indotte biologicamente, dai disturbi ossessivo-compulsivi al diabete, ma nessuno li considera normali solo per il fatto che si producono in modo naturale. Se due omosessuali desiderano stare insieme, lo facciano. Ma perché una ristretta minoranza pretende di stravolgere i valori maschili e femminili e di snaturare la famiglia, che è l’architrave di qualsiasi consorzio umano?».
Oltre che omofobico [in attesa di un termine migliore] anche sessista...
Che cosa pensa dei registri comunali per le coppie di fatto?
«Che ci sono i registri però mancano le coppie. A Padova, prima città d’Italia nel 2006 a riconoscerle su proposta dell’allora consigliere ds Alessandro Zan, presidente dell’Arcigay veneto, fino a oggi vi sono state 50 iscrizioni, ma solo una decina di coppie gay. Due all’anno».
Di quanti degli omosessuali che ha conosciuto direbbe che erano felici?
(Ci pensa). «Felici... Forse uno solo. Ma se il piacere fisico è la felicità, tanti. Per me la felicità è la gioia piena, non l’orgasmo».
Ha mai la paura o il sospetto di tornare a essere o di essere ancora gay?
«Sempre. È la spina nella carne. Però qui in spiaggia a Pescara mi guardo attorno e sento il Signore che mi dice: “Vai, vai, che sei guarito”».

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it
Basta un articolo del genere a istigare le persone all'odio per gli omosessuali? Secondo me sì.  Contribuisce a una diffamazione morale. Che dobbiamo sopportare in nome della libera espressione del pensiero. Purtroppo per volontà di questo parlamentano anche quando questa opinione getta fango su una categoria di persone...

Vale forse la pena di ricordare come Arcigay come riportato da notizie gay.it di fronte questo articolo non si sia nemmeno provato a confutare tutte le affermazioni in esso contenute ma solo quelle riguardanti le attività dei propri circoli ricreativi.