giovedì 28 luglio 2011

Dal blog di Guido Allegrezza: dove eravate?

E dopo il post di Dario quello di Guido Allegrezza che quoto parzialmente (nella parte centrale, quando rivolge domande ai tanti assenti  alle tante assenti al sit in di martedì scorso). Per leggere l'intero post clicca qui

In quella piazza (un orario ed un periodo invero infelice), c’erano, mal contate, non più di 70 persone.
La settimana prima di più, ma sempre nell’ordine della manciata di decine.
Si trattava di persone convocate dal movimento LGBTQI.
Poco più di un mese fa, l’Europride ha richiamato a Roma centinaia di migliaia di persone.
La mia unica domanda è: dove’erano?
Dov’era chi solidarizza?
Dov’era chi si lamenta del lavoro delle associazioni?
Dov’era chi ha paura di uscire di casa?
Dov’era chi lancia anatemi sul movimento?
Dov’erano le persone che avrebbero dovuto essere in massa presenti a testimoniare il loro impegno e la loro voglia di costruire un’Italia migliore?
Dov’era chi si autoproclama paladino dei diritti dei gay?
Dov’era chi stava facendo shopping a 20 metri da Montecitorio?
Dov’era chi la sera si abbandona alle avventure del cruising?
Dov’era chi è sieropositivo o malato di AIDS?
Dov’era chi si gode il caldo vapore delle saune?
Dov’era chi “anche io ho tanti amici gay simpatici”?
Dov’era chi affolla locali, ritrovi, luoghi, strade e piazze della gaia movida?
Costoro non c’erano. A questa gente io dico VERGOGNA!
 

pregiudiziale di incostituzionalità: umiliazione e frustrazione

Credo che anche se non stessimo ascoltando la diretta in streaming della votazione alla Camera, il silenzio durante la votazione ci sarebbe stato lo stesso.
E dopo aver appreso il risultato, 293 voti favorevoli alle pregiudiziali, 250 contrari e 21 astenuti il silenzio dell'attesa, nella speranza almeno che la legge venisse dibattuta in aula e non ne venisse impedito il dibattimento per pregiudiziali di incostituzionalità, si trasforma in quello del magone, della rabbia, della frustrazione.
Mai come nel momento della discriminazione per quanto noi gay lesbiche e trans si sia diversi per classe sociale, orientamento politico, carattere veduta del mondo e storia personale siamo una cosa sola. Martedì eravamo un solo cuore una sola mente e il magone ha sopraffatto molti e mote di noi.
Io personalmente mi sono commosso quando ho visto la rabbia di una mamma dell'Agedo, che era lì in piazza con noi. Molti altri avevano gli occhi lucidi. Nessuno si illudeva che la legge passasse ma che quei privilegiati dei parlamentari, che godono  del beneficio dei diritti delle coppie sposate anche per i e le conviventi, gli stessi diritti che non vengono riconosciuti nemmeno alle coppie di fatto etero, perchè per questi poco onorevoli rappresentanti del popolo l'unica famiglia è quella non solo etero ma regolarmente sposata, in barba a chi pur volendosi sposare non può farlo perchè non gli è consentito dalla legge o perchè ancora coinvolto in matrimoni pregressi, che questi onorevoli possano decidere di affossare una legge per pura ideologia, senza nemmeno rendersi conto che decidono della vita di persone, come me e come voi che leggete, ecco questo brucia davvero.
E brucia ancora.
Per la prima volta in vita mia mi sento davvero discriminato dallo Stato  e mi rendo conto che per lo Stato italiano io non esisto esattamente come per lo Stato italiano non esiste Adelina Parrillo la vedova di Stefano Rolla, una delle due vittime civili della strage di Nassiriya, la quale, quando si è presentata, insieme agli altri familiari delle vittime, alla cerimonia di commemorazione dell'eccidio, all'Altare della Patria non ha potuto entrare perchè Stefano e Adelina non erano sposati.
L'errore che continuiamo a fare come movimento è quello di non confrontarci con gli altri, di non essere solidali con gli altri ammanchi di diritto che questa classe politica vecchia fascista patriarcale e omofoba, la peggiore d'Europa, la peggiore che l'Italia abbia mai visto, continua a infliggere al popolo, tronfia di una impunità che va avanti da così tanti anni e in così tanti campi diversi da richiedere misure e reazioni drastiche come quelle del popolo contro Mussolini.
Un sollevamento popolare che esautori una classe dirigente di disumani, di cocainomani, sessuomani, ladri, razzisti, omofobi, maschilisti, mafiosi, maschilisti, puttanieri, ignoranti, nazisti, ipocriti e delinquenti.
Ben venga lo sputtanamento, l'outing minacciato da Mancuso, se basato su prove certe e non sul pettegolezzo del sentito dire, rendendo chiaro al di là di ogni ragionevole dubbio, che la denuncia dell'omosessualità nascosta di tant* deputat* non vene fatta perchè l'omosessualità di per sé è qualcosa di cui vergognarsi, ma per l'ipocrisia e l'autolesionismo di fare una doppia vita, di fingersi etero moralizzatori di giorno e consumare sesso con persone del sesso medesimo (o con trans) la notte, di essere degli schizofrenici che si vivono il sesso ma non l'affettività omosessuale.
Tra quello cui dovremmo occuparci nell'immediato presente c'è di contribuire allo svuotamento repentino di certi cliché comportamentali del mondo gay, il consumismo e la promiscuità sessuali che non sono affatto diverse da quelli etero ma mentre quelli rimangono nel sommerso emergendo in casi eccezionali (il bunga bunga del Premier) nel caso di noi maschietti gay è stato rivendicato come un fiore all'occhiello al punto tale che, ridotta l'omosessualità al solo sesso e per giunta promiscuo e compulsivo qualcuno non so quanto in buona fede si è chiesto in passato ma che cosa avranno mai di essere orgogliosi.(Gaber e Biagi che NON riposino in pace entrambi!)
Così mentre da un lato nuove generazioni di gay e lesbiche grazie allo stigma meno snetito grazie al movimento che qualcuno si ostina a criticare accusandolo di aver fatto poco e niente hanno potuto mettere su famiglia anche con figli radicandosi nella società molto meglio di quanto abbiano fatto i single che scopano ogni sera con una persona diversa, cambiando così il significato della parola gay dall'altra la promiscuità sessuale l'uso del proprio corpo come moneta di scambio la prostituzione metaforica e concreta dei giovani e giovanissimi di entrambi i sessi e di ogni orientamento sessuale è una realtà di fatto che e il paese ha apnea iniziato a farne i conti, dovrà essere modificata al più presto.
Così mentre il mondo gay usciva da questa promiscuità facendo famiglia la promiscuità dilaga ancora altrove.
La classe politica con l'alibi di questa ormai vecchia promiscuità si sottrae dal dare piena dignità anche giuridica alle coppie e alle famiglie omoaffettive.
E' ora di portare la nostra testimonianza di famiglie sane quanto quelle etero capaci di sentimenti sani quanto le coppie etero.


La strategia politica deve cambiare e cambierà in tutto il movimento. Basta dare il buon esempio.