domenica 1 maggio 2011

Un brutto articolo su Sinsitraelibertà di Claudio Fava. Bruttissimo!

L'italia del tutto è lecito di Claudio Fava


C’è un malinconico filo rosso che lega insieme gli insulti offerti a Paola Concia e alla sua compagna con il pestaggio del consigliere comunale leghista a Padova. Quel filo rosso è l’imbecillità che, come ogni tormento dell’anima, è trasversale, senza nemmeno il beneficio di una patria politica.
L’idiota che grida alla Concia “lesbiche nei forni” e i minchioni che aggrediscono a colpi di catene un uomo di mezza età stanno dentro le cose della politica come naufraghi al mare: si agitano, si sbracciano, affondano. Subito è arrivata la solidarietà alla donna insultata e al leghista pestato. Ma mi pare che stavolta non basti.
Quegli insulti, quelle botte, lo squadrismo di gesti e parole hanno ormai piantato le proprie radici nello stomaco del paese. Raccontano l’idea che ogni forma di diversità culturale, affettiva, umana, politica sia ormai da considerare l’ombra di un nemico. Paola Concia, naturalmente, non ha alcuna colpa: solo il diritto di essere sé stessa. Del consigliere padovano si potrebbe dire che lui è uno che ce l’ha con gli immigrati, organizza banchetti, raccoglie firme, dà fiato al grossolano immaginario leghista. Insomma, è vittima, ma è anche politicamente lontano da molti di noi, fa parte di quell’Italia che si diverte a cercare i propri nemici verso il basso, che tratta gli affamati da clandestini, che rivendica purezze geografiche ed egoismo sociale. E’ un’attenuante per chi l’ha menato? Per qualcuno, lo è. Qualche giorno fa Casarin, leader dei centrisociali del nord est, di fronte a un altro episodio di teppismo a Padova, calci e pugni contro un paio di leghisti che raccoglievano le firme per i loro rancori padani, ha ammiccato a qualche giustificazione: “Peggio il loro razzismo o qualche salutare calcio nel culo?”.
L’avranno pensato anche i ragazzotti che due giorni fa hanno pestato il leghista: è un razzista, va menato. Ed è partita la spedizione punitiva: caschi, catene e cazzotti, lui 56 anni, loro in cinque e di trent’anni più giovani (ma talmente fessi da non riuscire poi nemmeno a scappare). Teppisti. Peccato che non scendano da Marte. A modo loro, quei cinque sono figli di un tempo in cui la conta tra gli umani si fa solo distinguendo gli amici dai nemici (che è un modo sbrigativo per darsi sempre ragione da soli) e pensando che, in tempo di guerra, tutto sia permesso: anche sprangare.
Anche l’imbecille che si è messo a insultare Paola Concia e la sua compagna, “colpevoli” della loro omosessualità, è cittadino di questi luoghi e di questi tempi. Ci dice di un’Italia in cui i giudici, nelle parole della più alta carica istituzionale, sono diventati pericolosi lestofanti, delinquenti, brigatisti. L’insulto di quell’uomo, che evocava i forni crematori per gay e lesbiche, produce ribrezzo ma non stupore. Fa parte del panorama e, tanto per non andar lontani, evoca le parole di un altro presidente, Lombardo, il governatore della Sicilia, che alle critiche di chi scrive ha risposto attribuendogli la fortuna d’aver avuto un padre ammazzato dalla mafia.
Anche quelle parole sono bastonate, catene e sputi, anche il linciaggio morale e materiale dei giudici è  un ignobile quotidiano pestaggio. Che si fa? Basterà abbassare tutti i toni, come chiede con accorato paternalismo il presidente Napolitano? Servirà, non basterà. C’è un degrado di civiltà che non si cura solo moderando il linguaggio. Perché nulla ha a che fare con la politica e molto invece con l’emulazione di chi fa capire che tutto è possibile, tutto è lecito, tutto è permesso. Anche riscrivere a calci la Costituzione. Claudio Fava (www.sinistraecologialiberta.it)

Quello che Fava omette è che il leghista aggredito è Aliprandi, condannato 4 mila euro di multa più 6 mila euro di risarcimenti per aver inserito nel proprio profilo di Facebook offese contro i Rom.

Ed ecco che allora il paragone tra Concia e Aliprandi come vittima della stessa mentalità squadrista, si sbriciola dietro un qualunquismo politico che malcela un paternalismo, un maschilismo e una omofobia terribili.
Paola concia non ha colpa se non di essere se stessa, e manifestarlo , pudicamente, andando in giro mano nella mano. 
Aliprandi invece propala pubblicamente, su Facebook, le sue idee razziste, che ricordo a Fava) in Italia SONO UN REATO. Non giustifico l'aggressione ad Aliprandi ma chi semina odio odio riceve. Chi semina amore dovrebbe ricevere amore non odio. O questi paragoni del cazzo. No? Essere froci e lesbiche è una cosa da rivendicare con orgoglio.
I leghisti sono quelli che bruciano la bandiera, odiano i meridionali, vorrebbero spare sui migranti.
Come cittadino italiano e come gay mi sento offeso da questo paragone del cazzo.
Se fava trova il mio linguaggio colorito rispondo che è meglio un vaffanculo che una sprangata in faccia. No?

Alla faccia dell'Agenda Setting! Il Tempo accomuna il flash mob all'Ikea con due notizie di spaccio e accoltellamenti !!!!

Ecco cosa si legge oggi sul sito de Il tempo:


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01/05/2011, 05:30

Notizie - Roma

Bufalotta
Bacio collettivo
contro Giovanardi
7«Un bacio libero» davanti all'Ikea della Bufalotta.

Con questo flash mob un centinaio di coppie, gay e non, ma anche di famiglie della capitale, hanno risposto alle critiche del sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi alla pubblicità dell'Ikea che ritrae due uouomini che si tengono per mano.

Davanti al centro commerciale di via della Vigne ieri pomeriggio è andato in scena il bacio collettivo per «rivendicare i diritti di chi si ama in maniera diversa». «In Italia oggi vivono cinque milioni di omosessuali - ricorda uno dei manifestanti - e un milione di coppie di fatto di cui oltre 250.000 dello stesso sesso». Appio
Lite sfocia
in accoltellamento
8 Aveva da poco terminato il suo turno di servizio al Commissariato San Giovanni e stava rincasando quando nel quartiere Appio ha sentito grida di aiuto e un ragazzo che stava correndo. Dietro di lui due armati di un coltello che lo inseguivano. L'agente è riuscito a bloccare i due. Gli aggressori, 22 e 17 anni, poi denuciati per lesioni aggravate e porto abusivo di arma da taglio, la vittima ferita una coscia e altre due ragazze coinvolte nella vicenda, tutti rumeni, sono stati accompagnati negli uffici del Commissariato San Giovanni. La lite tra i tre ragazzi sarebbe avvenuta per motivi di gelosia per le due giovani. Casilino
Droga e pistola in bagno
9Tre giovani, fermati dagli agenti del Commissariato Casilino, mentre viaggiavano a bordo di un'auto, avevano con sè tre dosi di cocaina. Incalzati dalle domande hanno messo i poliziotti sulle tracce dello spacciatore, 21 anni, rintracciato nella casa in cui viveva con una donna in via dell'Archeologia. Sotto la porta del bagno avevano 26 dosi di coca e una pistola. Dovranno rispondere per detenzione di droga ai fini di spaccio e detenzione illegale di arma.

 Bel quotidiano il Tempo, ammazza!!!

Gay le questioni grammaticali sono sempre politiche

Non so voi ma di fronte a frasi come queste
"Ero l'amante gay di Michael Jackson"
mi prudono le mani.

Che vuol dire ero l'amante gay? L'aggettivo dovrebbe specificare qualità del sostantivo. Qui invece sottolinea solo il sesso di appartenenza dell'amante. MA QUELLO GIA' SI SA!!!!
Un uomo non può essere l'amante etero di un altro uomo. Quindi che dice a fare  "Ero l'amante gay di Michael Jackson"????

Quindi a che serve specificarlo se non per fare gossip? Per rimestare nel torbido? Perché amante gay suona più sordido di amante e basta?

La frase in questione è presa dall'ennesimo servizio puttanata del più brutto sito gay mondiale: Gay.it

Baci tra uomini in tv e non

E mentre alle ecolalie di Giovanardi il Paese risponde con diversi flash-mob a Roma, Firenze e Catania, mentre i due presentatori delle Iene dedicano un bacio al sottosegretario in diretta tv, incappo in un altro bacio, precedente e quini non afferente al Giovanardi.
In una trasmissione di e con Gene Gnocchi (Gene lo firma con Martino Clericetti, Simone Bedetti, Maurizio Giambroni, Luca Monarca, Paola Vedani)
una parodica versione dell'Almanacco del giorno dopo che diventa Almanacco del Gene Gnocco, precisamente nella puntata del 28 Novembre  2010, va in onda, poco dopo l'inzio del programma, questo:



Partiamo dal sorriso di uno dei due attori per un bacio forse più vero del previsto, sicuramente di quanto voleva Gnocchi. Un sorriso di spontaneo smarrimento ma anche di
pudore.
Triste invece la confusione degli autori di questa boutade. Si parla prima di matrimonio e di coppie di fatto, confondendo cose diversissime, il diritto di tutti a potersi sposare e il diritto di chi pur potendosi sposare sceglie di non farlo. (Solo a gay e lesbiche è impedito il matrimonio...), come pessimo, patriarcale  e maschilista e presentare uno dei due coniugi col cognome dell'altro. Un problema presente solo in Italia dove la donna ha ancora problemi nel non prendere, da sposata, il nome del marito (e dove persino nei laicissimi certificati di matrimonio al comune il certificato recita che è l'uomo a prendere in moglie la donna) mentre nel resto d'Europa anche i figli possono scegliere il nome "da ragazza" della madre. Così come Batman e Robin non fanno outing ,a Coming Out. I soliti pressapochismi della nostra tv.