venerdì 18 febbraio 2011

Imágenes reales del juego al cineforum di Buzz Intercultura

Ieri sera sono andato al cineforum a tematica organizzato da Buzz Intercultura presso l'Acrobax, centro sociale nell'ex Cinodromo proprio dietro ponte Marconi.
Il film principiale era Meine Schwiegertochter ist ein Mann (t.l Mia nuora è un uomo)  (Germania, 2010) di Edzard Onneken, una classica commedia di accettazione dell'omosessualità da parte dei genitori del loro unico figlio maschio che torna al paese alpino bavarese per sposarsi. Niente di nuovo sul fronte occidentale, un film non utile, con un paio di situazioni esilaranti (la madre che, quando vede il figlio presentarsi con un uomo, supera i due in cerca della sposa) e un paio di affermazioni discutibili (il figlio che dice al padre, che, per farlo guarire ha pensato bene di portarlo in un bordello, "Papà le donne non mi piacciono e non mi piaceranno mai") (riconciliandosi con la vicina amica di sempre della madre che non sa relazionarsi al figlio gay questi le dice che lui è nato gay, come a dire, non ne ha colpa...) e che però sono contento di aver visto.

Al cineforum è tradizione proiettare anche cortometraggi e pubblicità e lì ho avuto la vera sorpresa.
Prima una splendida pubblicità Argentina prodotta dalla Federazione Argentina LGBT , che celebra l'approvazione del matrimonio anche per le persone dello stesso sesso. 

Uno spot bellissimo, con un claim che più preciso non potrebbe essere.

Per un Paese che ha avuto una dittatura, i desaparecidos e la cui democrazia è stata ripristinata solamente nel 1983 non c'è che dire. Solo in Italia a più di sessant'anni dal ripristino democratico (davvero?) ancora non abbiamo nulla del genere...


Ecco gli attori e gli autori dello spot
Con Adrián Scaramella y Matías Cazeaux Meri Hernández y Florencia Bordolini Esteban Lamothe y Julieta Zylberberg
Idea and General Production: Matías Cazeaux
General Direction and Script: Juan Schnitman
Acting director: Alejandro Guevara
Director of photography: Rodrigo Bermúdez
Editor: Andrés P. Estrada
Still photography: Javier Fuentes y Nicolás Fernández     


Poi è stata la volta di un cortometraggio spagnolo del 2005 (altro Paese che nel metà del tempo italiano ha superato il nostro Paese di anni luce) Imágenes reales del juego di Josè Negrete. Un piccolo (per la durata) capolavoro che vi propongo ahivoi in spagnolo senza sottotitoli ma che si segue facilmente. eccovi due righe di trama per permettervi di seguirlo meglio.



Siamo nel 2066. In una esercitazione pratica dell'Universidad  Complutense di Madrid, Facoltá di Scienze Virtuali. Tre studenti  aspettano l'arrivo del professore che valuterá il loro lavoro di fine  anno accademico, che consiste in un gioco ambientato agli inizi del  secolo XXI: per loro é un gioco storico.
L'esame si sviluppa dentro l'ambiente  del gioco che consiste nel fatto che i due giocatori, comandando ciascuno un  personaggio, devono riuscire in mezzora (il tmepo di un viaggio in metro) che i due personaggi si innamorino, partendo  da un incontro fortuito in ascensore senza fare riferimenti diretti al sesso o alla seduzione (altrimenti, come vedrete, il gioco dà errore). Ma la  professoressa Pazos, famosa per essere severa, per punire il maschilismo dei tre studenti che hanno pensato  aun gioco di seduzione tra un uomo e una ragazza bella, inesperta e curiosa di fare nuove esperienze, introduce un piccolo cambiamento...





Geniale nevvero?
Ah mi raccomando aspettate la fine dei titoli di coda per una piccola sorpresa.

(ATTENZIONE SPOILER!!! leggete il seguito del commento solo dopo aver visto il video)
La sceneggiatura è eccellente (a cominciare dal prologo nel quale non capiamo bene di cosa si tratta, ma, ovviamente, è fatto apposta). Poi i titoli di testa che impostano la cornice narrativa spiegando quanto visto prima. Poi il piccolo cambiamento della professoressa che bacchetta la scelta maschilista dei tre ragazzi, le soluzioni grafiche per far vedere come i giocatori muovono i personaggi, la centralista del prontopizza petulante (modellata sulla stessa professoressa) fino al finale dove i tre vengono rimandati a settembre perché hanno dimenticato che nel 2005 l'aids non era ancora stato sconfitto (o sarà solo nel 2026) e quindi manca il profilattico... (modo geniale per ribadire ancora, perché serve, in un corto  a tematica l'importanza di proteggersi in ogni incontro sessuale occasionale...). Per tacer della recitazione, della fotografia e della regia.
Uno corto indimenticabile!

Giovedì prossimo tornerò al cineforum. E voi?