lunedì 10 ottobre 2011

Unioni Gay: il PD discrimina le persone omosessuali e fa finta di non accorgersene. Apriamogli gli occhi noi!

Bersani ha recentemente scritto ad Aurelio Mancuso, in occasione del congresso di fondazione di Equality Italia. Nella lettera resa nota dalle agenzie stampa possiamo leggere:
"(...)penso all'approvazione di una legge contro l'omofobia e la transfobia, al riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso, all'estensione del diritto di voto ai nuovi cittadini, al varo di una buona legge sul testamento biologico (...).
Adesso mentre per il diritto di voto ai nuovi cittadini si parla di estensione del diritto già esistente, nel caso delle coppie dello stesso sesso si parla di riconoscimento delle unioni.

Perchè non parlare, come si sta facendo in molte altre parti del mondo, di estensione del matrimonio, l'unico matrimonio resistente, quello in Italia ancora solo per coppie di sesso diverso?

Non estendere il matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso, ma voler riconsocere loro una unione non meglio specificata oltre a essere una assurdità giuridica (l'istituto o è equivalente o non lo è, altrimenti si tratterebbe di una forma di discriminazione come è successo in tutti gli stati, come la Germania, dove si era creato un istituto ad hoc per coppie dello stesso sesso) è prima di tutto una forma di discriminazione e di delegittimazione.


Si dice in pratica che le coppie di persone dello stesso sesso non hanno la stessa dignità di quelle di sesso diverso, tanto da non poter accedere allo stesso istituto giuridico laico (qui nessuno si sogna di parlare di matrimonio cattolico), perchè intrinsecamente diverse dalle unioni eterosessuali tanto da meritare una unione a sè stante e diversa dal matrimonio.

A una unione gay (come titola l'agi) bisogna opporsi con tutte le forze, perchè il matrimonio è uno e dunque o è tale o non è, e accettare oggi forme di compromesso, nate nel resto d'Europa negli anni 9o (come i pacs francesi) impedirebbe di fatto che si arrivi all'estensione del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso (e in francia infatti il matrimonio ancora non c'è).

Accanto a questa estensione vanno regolamentate le coppie di fatto, etero e omosessuali, e i loro figli, quindi qualcosa di ben diverso delle unioni gay, a prescindere e parallelamente all'estensione del matrimonio.

Credo che questa sia una piattaforma rivendicativa minima dalla quale non ci si può allontanare.

Il PD è superato a sinistra persino da un partito conservatore come i Tory d'oltremanica.
Spero che la comunità glbt non fornisca al PD l'alibi di essere quello che non è: non un partito di centrosinistra ma un partito di centro con vocazioni e affinità al centrodestra.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con te Alessandro. Pensa che qui a Napoli vogliono "riesumare" un registro che nessuno più in Italia non solo non ne parla ma addirittura quando se ne parla è solo al negativo. Mi riferisco al registro delle "unioni" civili(?) che in tutte le città italiane dove è stato creato è stato un fallimento riguardo alle iscrizioni.
marco taglialatela

Alessandro Paesano ha detto...

A livello regionale e comunale credo che più che un registro delle unioni valga estendere anche alle coppie di fatto dello stesso sesso l'assegnazione di case popolari e quant'altro dai comuni e regioni riconosciuto alle coppie, sposate o meno, di sesso diverso. Bisogna spiegarlo ai vari sindaci e governatori, se ci stanno a sentire...