sabato 17 settembre 2011

Premio per la disinformazione a La stampa in un articolo anonimo e dal titolo ridicolo.

Ecco il titolo e il catenaccio dell'articolo:

Outing "coatto" e anonimo su un sito
"Il 23 settembre i nomi di politici gay"


Un gay pride (foto scattata a Sidney)

Lo scopo degli ideatori:
«Riveleremo la vera identità
sessuale di prelati, deputati
e note personalità pubbliche.
Tra loro anche ministri»

Qualcuno spieghi al deficiente (o alla deficiente*) che ha scritto questo titolo che l'outing è per sua stessa natura coatto e che lo scopo non è di rivelare la vera identità
sessuale di prelati, deputati e note personalità pubbliche
ma solo di quelle personalità pubbliche apertamente omofobe.
Non si tratta di rivelare i politici gay ma quei politici che contribuiscono alla discriminazione delle persone omosessuali e trans e che poi a vario titolo si intrattengono in relazioni sessual sentimentali con persone dello stesso sesso e\o trans... non ci sono solo i gay, ci sono le lesbcihe, ci sono i e le bisex e gli etero che vanno con le trans...


Cosa c'entra la foto di un gay pride (di Sidney poi!)?

L'articolo vero e proprio è più o meno sullo stesso tono:


«Il primo elenco che pubblichiamo - altri ne seguiranno -è composto da 10 politici». Comincia così un comunicato pubblicato su un sito internet 
è un blog...
creato appositamente, che promette di rivelare, cominciando alle 10 del 23 settembre, i nomi di persone molto famose, politici e prelati, che, pur essendolo, non si sono mai dichiarati gay, ma che anzi pubblicamente li discriminano.
anche qui il principio dell'outing è messo la contrario:
qui si dice che a) quelli cui fare outing sono gay e b) pubblicamente li discriminano.
In realtà è vero il contrario: 
discriminano e vengono outizzati perchè vanno a letto o hanno relazioni sentimentali con perosne dello stesso sesso (ma non per questo sono gay) o con perosne trans (idem)
Un modo di «riportare un pò di giustizia in un paese dove ci sono persone che non hanno alcun tipo di difesa rispetto agli insulti e gli attacchi quotidiani da parte di una classe politica ipocrita e cattiva». Lo annuncia il sito «Listaouting», creato da un gruppo di persone che chiedono di restare anonime, come spiega Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia.

È Aurelio Mancuso, leader storico del movimento gay, a dare notizia dell’esistenza di «un gruppo di persone, anonime, che si appresta a rendere pubblica la prima lista di politici gay ma omofobi». «Tutto è iniziato dopo la bocciatura in Parlamento della legge contro l’omofobia. Mi ero sfogato su Facebook dicendo che in Italia ci vorrebbe un bell»outing’ che riveli quanto sono ipocriti alcuni politici italiani. E c’è chi mi ha preso in parola: sono stato contattato via mail da un gruppo di anonimi che mi ha annunciato che il 23, equinozio d’autunno, sarà resa pubblica la prima lista di politici gay. Dovrebbero essere dieci, non so se tra loro c’è anche qualche ministro. Mi fa piacere che il mio sfogo pubblico si concretizzi, ma preciso che non si tratta di una mia iniziativa. E, soprattutto -aggiunge Mancuso- l’associazione Equality che presiedo non c’entra nulla.
Non arrestate me insomma...
Sono curioso di vedere come va a finire, è positivo che ci sia qualcuno disposto a dare seguito concreto alle mie riflessioni su Facebook».

Sul sito www.listaouting.wordpress.com gli anonimi spiegano che «l’outing è uno strumento politico duro ma giusto» e consiste «nel dichiarare pubblicamente la pratica omosessuale o di altre differenti sessualità
il neretto è mio, una vera specifica omofoba...
di politici (single, sposati, conviventi), preti, persone note e influenti,
ma non giornalisti...
che attraverso azioni concrete e prese di posizione offendono e discriminano le persone gay, lesbiche e transessuali». A questo primo elenco, promettono, «ne seguiranno altri nei prossimi mesi e anni: disponiamo dei nominativi di una decina di alti prelati, di altre personalità del mondo dello spettacolo e della tv».

Il gruppo ha deciso di «iniziare con questi primi dieci nomi per far comprendere chiaramente come nel Parlamento italiano viga la regola dell’ipocrisia e della discriminazione: i politici di cui conosciamo le vere identità sessuali - spiega - sono molti altri, presenti in tutti i partiti, per ora ci limitiamo a pubblicare un estratto di quelli appartenenti ai partiti che hanno votato contro la legge sull’omofobia». Pertanto, avverte, «da ora in poi quando avverranno attacchi nei confronti della comunità lgbt da parte della gerarchia cattolica, del mondo dell’informazione, della politica, ci riserveremo la facoltà di rispondere adeguatamente». Quest’iniziativa «non è nuova in altri paesi», commenta Mancuso, soprattutto «quando c’è un attacco alle persone» con diverso orientamento sessuale.
E pensare che la Stampa un tempo era un giornale serio...


*Che presenta carenze, in assoluto o relativamente a qualche ambito

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