domenica 24 luglio 2011

"Unioni civili: modelli e prospettive per l’Italia" Un incontro interessante ma il PD rimane troppo pavido.

Ieri sera ho assistito all'ultimo dibattito promosso dalla Consulta PD Rainbow alla festa dell'Unità di Roma.

Il dibattito si presenta con un giallo sul suo nome esatto.
Quello ufficiale presente nel programma ufficiale della festa dell'Unità è:

Unioni Civili: Modelli e prospettive per l'Italia
su altri siti e su faccialibro è:
Unioni civili o Matrimonio? Modelli e prospettive per l’Italia

Non noto la differenza per spirito di pignoleria (che mi contraddistingue) ma perchè tradiscono uno spirito completamente diverso. Il titolo originale sembra più in spirito con la dirigenza del PD (Solo unioni civili scordatevi del matrimonio) il secondo pur più speranzoso tradisce comunque un errore di prospettiva perchè matrimoni e unioni civili non sono in alternativa ma in parallelo rispondendo ognuno ad esigenze diverse. Anzi laddove cisono le seconde (come in Francia) il primo difficilmente vede la luce...
 
Al dibattito, coordinato e presentato da Riccardo Camilleri della Consulta PD Rainbow,  hanno partecipato
Ettore Martinelli – Responsabile diritti PD
Gianluca Santilli – Consigliere municipale PD 
Enzo Cucco- comitato sì lo voglio
Francesco Bilotta – avvocato –
Carlo Santacroce – 3D Bologna –

Persone diverse nei percorsi politici e nell'approccio ai diritti gltb mancati che però misurano subito la ricchezza di posizioni e di percorsi possibili su questo argomento così spinoso in un paese arretrato come il nostro.

Certo sì noterà che sono tutti maschietti ma questo non vuol dire che la Consulta non veda la presenza di donne, etero e lesbiche, diciamo che noto l'assenza senza fare un processo alle intenzioni...

Gianluca Santilli (ex Margherita) è stato il promotore della proposta di delibera di iniziativa popolare finalizzata all’istituzione del Registro delle Unioni Civili nel Comune di Roma tramite un comitato nel quale sono confluiti Massimiliano Iervolino (Segretario Radicali Roma), Andrea Maccarrone (Direttivo Circolo Mario Mieli), Giorgio Morelli (Direttivo Di’Gay Project), Francesca Grossi (Segretaria Nazionale Arcilesbica), Sara Fontana (Responsabile FGS Roma), Alessandra Mascagna (Gay Lib), Daniele Gosti (Vice-Presidente Rosa Arcobaleno), Francesco Saverio Paletti (Coordinatore Circolo UAAR Roma), Mario Staderini (Capogruppo della Rosa nel Pugno al Municipio I), Letizia Cicconi (Presidente del Consiglio Municipio I), Gabriella Canalini (Consigliera DS Municipio I), Gianclaudio Morini (Tesoriere Radicali Roma), Diego Sabatinelli (Membro di Giunta Radicali Italiani).

Quella delibera di iniziativa popolare che fu bocciata nel 2007 da Veltroni e dalla sua giunta.

Santilli ha raccontato le difficoltà proprie (come membro della Margherita ha dovuto aderire come singolo...) e collettive (la mancanza di adesione di alcune realtà associative glbt della capitale, prima fra tutte Arcigay Roma) oltre alla pavidità dell'allora DS che dopo una prima adesione si defilarono (come al loro solito aggiungo io)

Altro percorso locale, nella fattispecie regionale, quello raccontato da Carlo Santacroce,  di 3D cioè Sì lo voglio comitato nazionale per il riconoscimento del diritto al matrimonio civile per tra persone dello stesso sesso che raccoglie diverse realtà locali e nazionali di Italia... 

3D-Democratici per pari Diritti e Dignità di lesbiche, gay, bisessuali e trans
Associazione Culturale ARC di Cagliari
AGEDO – Associazione Genitori di Omosessuali
Arcigay
Arcilesbica
Associazione Radicale Certi Diritti
Associazione Radicale Enzo Tortora di Milano
Associazione Radicale Giorgiana Masi di Bologna
Associazione Stonewall d’iniziativa Gay Lesbica Bisex Trans di Siracusa
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base di Pinerolo (To)
Comitato Gay e Lesbiche Prato
Comitato Provinciale Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” O.N.L.U.S.
Comitato Provinciale Arcigay Verona “Pianeta Urano”
Como Gay Lesbica
Consulta Napoletana per la Laicità delle istituzioni
Consulta Romana per la laicità delle Istituzioni
Consulta Torinese per la Laicità delle istituzioni
Coordinamento Torino Pride LGBT
Di’ Gay Project
Famiglie Arcobaleno
Federazione delle chiese evangeliche in Italia
Fondazione Critica Liberale
Fondazione Luciano Massimo Consoli
GAM – Gruppo alternativo motociclisti gay e lesbiche
GayLib
Gruppo Pesce Milano
Gruppo Pesce Roma
Ké Group
Keshet, vita e cultura ebraica
italialaica.it
Liberacittadinanza – Rete girotondi e movimenti
Le Ninfe – GenovaGaya
Renzo e Lucio
Rete Laica Bologna
UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti 
...hanno testimoniato di come a livello locale si possano fare leggi che, pur non sostituendosi a quelle dello stato centrale possono garantire una serie di diritti per quel che compete ala regione.
Come nel caso della
Legge regionale 22 dicembre 2009, n. 24
(Legge finanziaria regionale adottata a norma dell’articolo 40 della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40, in coincidenza con l’approvazione del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2010 e del bilancio pluriennale 2010-2012)


che nelll’art. 48 (...) rubricato Parità di accesso ai servizi, (...) riconosce a tutti i cittadini e le cittadine di Stati appartenenti alla Unione europea il diritto di accedere alla fruizione dei servizi pubblici e privati in condizioni di parità di trattamento e senza discriminazione, diretta o indiretta, di razza, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali e assume le nozioni di discriminazione diretta ed indiretta previste dalle direttive 2000/43/CE , 2000/78/CE e direttiva 2006/54/CE; inoltre, secondo il III c., i diritti generati dalla legislazione regionale nell’accesso ai servizi, alle azioni e agli interventi, si applicano alle singole persone, alle famiglie e alle forme di convivenza di cui all’articolo 4 del d.p.r. 30 maggio 1989, n. 223 (Applicazione del nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente). (fonte Controlediscriminazionipiemonte.eu).


Così un comune della regione Emilia Romagna che discrimina le persone glbt non solo non può farlo più ma può venire sanzionato (sospensione della erogazione dei fondi...).

Il governo Berlusconi cercò di impugnare questa legge (a detta di Santacroce non per convincimento ideologico ma per esigenze di elettorato) sollevando presso la Consulta il dubbio di legittimità costituzionale, ma la Consulta disse picche al Berlusca.

O come nel caso della città di Torino dove con l’approvazione della delibera sul riconoscimento delle unioni civili e del relativo Regolamento, il Consiglio comunale autorizza gli impiegati dell’anagrafe a rilasciare un “attestato di famiglia anagrafica basata su vincolo affettivo (fonte Perotorino).

L'intervento più interessante è stato quello di Francesco Bilotta della Rete Lenford una rete di avvocati (e avvocate, il neologismo, non mio, è interessante e condivisibile) per i diritti glbt fondata su inziativa di tre avvocati, Saveria Ricci, Francesco Bilotta e Antonio Rotelli, per rispondere al bisogno di informazione e di diffusione della cultura e del rispetto dei diritti delle persone omosessuali nel nostro Paese.

Bilotta è stato chiamato  per parlare della sentenza 138 della corte Costituzionale (quella che riguardava proprio l'incostituzionalità del divieto a sposarsi per persone dello stesso sesso). Senza addentrarsi troppo nella sentenza Bilotta ha voluto sottolineare un errore della sentenza specificatamente quello del paragrafo 9 (e non 8 come detto nel dibattito)  della sentenza 138 nel quale tra le altre cose di dice:
 è vero che i concetti di famiglia e di matrimonio non si possono ritenere “cristallizzati” con riferimento all’epoca in cui la Costituzione entrò in vigore, (...) e, quindi, vanno interpretati tenendo conto (...) anche dell’evoluzione della società e dei costumi. Detta interpretazione, però, non può spingersi fino al punto d’incidere sul nucleo della norma, modificandola in modo tale da includere in essa fenomeni e problematiche non considerati in alcun modo quando fu emanata.
Infatti (...)  la questione delle unioni omosessuali rimase del tutto estranea al dibattito svoltosi in sede di Assemblea, (...) che (...) tennero presente la nozione di matrimonio definita dal codice civile entrato in vigore nel 1942, che (...) stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso. (...)
Non è casuale, del resto, che la Carta costituzionale, dopo aver trattato del matrimonio, abbia ritenuto necessario occuparsi della tutela dei figli (art. 30), assicurando parità di trattamento anche a quelli nati fuori dal matrimonio(...). La giusta e doverosa tutela, garantita ai figli naturali, nulla toglie al rilievo costituzionale attribuito alla famiglia legittima ed alla (potenziale) finalità procreativa del matrimonio che vale a differenziarlo dall’unione omosessuale.
In questo quadro, con riferimento all’art. 3 Cost., la censurata normativa del codice civile che, per quanto sopra detto, contempla esclusivamente il matrimonio tra uomo e donna, non può considerarsi illegittima sul piano costituzionale. Ciò sia perché essa trova fondamento nel citato art. 29 Cost., sia perché la normativa medesima non dà luogo ad una irragionevole discriminazione, in quanto le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio. (fonte Consulta Online)

Un errore basato su un pregiudizio grosso quanto me perchè le famiglie omogenitoriali, ha ricordato Bilotta, esistono e hanno 100mila bambini...

Un dibatti interessante sul quale una luce sinistra e snervante è stata gettata dall'intervento di Ettore Martinelli, che dopo un esordio interessante e che faceva ben sperare per un partito bifronte come il PD, affermando che anche quella omosessuale è una famiglia, ha dimostrato la più vile realpolitk ammettendo che, dato il paese, il PD non può permettersi di parlare apertamente di Matrimonio ma di istituto equivalente. Da vomito.

Un'affermazione che, tranne l'intervento di uno dei presenti, che ha iniziato a parlare a ruota libera senza rimanere un minuto zitto da quel momento in poi, è stata rilevata solamente dal sottoscritto, l'unico oltre al tipo, a essere intervenuto.
Così mentre  Bilotta, con la scusa di spiegare a Gianluca Santilli il motivo per cui diverse associazioni glbt non aderirono alla sua proposta di un registro per le unioni civili, dicendogli che, come cittadino e come gay se ne sente offeso (Ah sì ? Si sente offeso del registro ma non delle affermazioni del rappresentante ufficiale del PD? Ubi maior...) nessuno trasale (ma tra i presenti in platea molti lo fanno) alle affermazioni di Martinelli. Dopo la mia tirata di orecchi (il matrimonio è unico o c'è o non c'è che significa istituto equivalente?) Martinelli ribadisce quanto detto all'inizio rendendo ancora più esplicito il motivo di pavidità politica che non farà mai (non avverrà mai parole testuali) che il PD perorerà la causa del matrimonio per persone dello stesso sesso e non matrimonio gay come detto disinvoltamente da molti, altra critica che ho rivolto a tutti, assieme alla distinzione tra famiglie etero e famiglie gay con la formula famiglie tradizionali.
Tra le famiglie non tradizionali si annoverano infatti quelle di separati, di divorziati, monofamiliari, allargate (padri o madri che hanno avuto figli da matrimoni pregressi) e anche le famiglie di fatto etero che pure hanno dei figli.
Tutte cose che un legislatore deve sapere ma che vengono sacrificate all'altare avido e suicida della politica. Così quando ho ricordato a Bilotta che si stava tenendo fuori dall'equazione chi era avverso ideologicamente al matrimonio e le famiglie di fatto etero che non possono sposarsi (perchè magari ancora legate ad altri partner da matrimonio precedente) mi ha risposto consigliandomi (sempre in nome della politica e non del legislatore) di non usare quell'argomento perchè non va pro  matrimonium frociorum dimenticando quali sono gli scopi del legislatore (precedentemente ricordati con precisione).

Nel nostro paese quando si fa politica si dimentica il punto di vista più ampio, quello che con un colpo d'occhio solo tiene unite istanze che vanno distinte senza dimenticarne la origine comune.
Così si può cercare di puntualizzare che certe scelte non vengono fatte per scelta politica ama elettorale, come che affermare che quel o quell'altro politico si dicono contrari ai matrimoni per le persone dello stesso sesso non per intima convinzione ma per convenienza politica sia una posizione meno grave o più comprensibile.
Si tratta di prostituzione vera e propria solo che per la morale italiota le mignotte sono altre e non quelle (maschili) che siedono in parlamento...

Il consesso di ieri sera nel suo piccolo ha dimostrato, se ce n'era bisogno, del perché questo paese vive in un'arretratezza endemica. Ognuno parla per sé, di sé, dimenticando (omettendo) di fare causa comune (l'insostenibile, fuoriluogo e ipocrita critica di Bilotta a Santilli) senza smettere mai di leccare il culo (anche con un semplice atto di omissione) chi può dare un posto al sole, uno spazio di manovra politica, di potere forse non personale ma per scopi personalistici quella bacchettata in quanto gay a un etero è davvero rivoltante soprattutto se commisurata alla realpolitik del PD (padrone di casa) che insite e periste in posizioni che mi fanno augurae il partito sprofondi negli abissi con tutti i suoi dirigenti...

Nonostante ogni ragionevole dubbio infatti fidarsi del PD o sostenerlo sembra davvero impossibile, soprattutto quando Martinelli fa ridicole affermazioni dicendo che in Italia non ci sono partiti politici che possono permettersi di sostenere apertamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso (che Martinelli semplifica in matrimonio gay).

Martinelli mente sapendo di mentire.
Nel documento politico della Federazione della Sinistra (cioè Rifondazione Comunista e Comunisti italiani che sono tornati insieme dopo 10 anni)  si legge:
L’effettivo   superamento   delle   discriminazioni   derivante dall’orientamento   sessuale   e dell’omofobia   richiede   che   l’ordinamento   giuridico   italiano   riconosca  il   matrimonio   tra persone   dello   stesso   sesso.  Non   è   ammissibile   che   l’Italia   sia   uno   dei   pochissimi   paesi
europei che rifiuta il riconoscimento dei dirit delle coppie omosessuali e  che continua ad ignorare il fenomeno delle coppie “di fatto”.

Nel Documento proposto al 1° Congresso Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà (cioè l'unione di Sinistra Democratica (SD),  Movimento per la Sinistra (MpS) e  Unire la Sinistra (ULS)) dal Forum Nazionale dei diritti civili, e approvato da Congresso stesso, si chiede :
  1. L’estensione della legge Mancino contro ogni forma di discriminazione motivata da orientamento sessuale e identità di genere.
  2. Riconoscimento e tutela delle coppie di fatto a prescindere dal genere delle/dei conviventi.
  3. Possibilità per le persone, nel quadro di un effettiva parità di diritti, di scegliere liberamente con chi contrarre matrimonio indipendentemente dal genere dei contraenti.
  4. Che il diritto di riassegnazione del genere e di cambiamento del nome per le persone transgender venga reso indipendente dall’intervento chirurgico perché il loro diritto all’identità possa trovare immediato e pieno riconoscimento.

Quindi di che parla Martinelli?

Il PD resta un partito pavido per quanto riguarda i diritti di tutti figuriamoci quelli calpestati delle persone glbt e nonostante la presenza di tante persone meritevoli che conosco personalmente  (Riccardo Camilleri, Cristiana Alicata) dovrà succedere qualcosa di eclatante prima che io (e molti presenti al dibattito di iersera) torni  a dare il mio voto al PD.

Quello che è emerso chiaramente dal dibattito è:

1) Unioni civili (parola inventata da Bertinotti) non sono il matrimonio, ma un istituti diversi (niente affatto equivalente) con scopi diversi e che tali devono restare.

2) Nonostante spetti al parlamento centrale di legiferare nel merito i parlamenti regionali possono promulgare leggi di competenza regionale che sostengano i diritti di tutti anche glbt disincentivando ogni forma di discriminazione degli enti locali.


3) I riconoscimenti burocratici (come quello del comune di Torino) sono una conquista importante anche se non risolutiva.

4) Famiglie fatte da persone dello stesso sesso anche con figli esistono già anche se lo Stato italiano fa finta di non riconoscerle. E di questo dovrò fare i conti nell'arco di pochi anni.

5) Il matrimoni tra persone dello stesso sesso è un passo che avverrà presto anche nel nostro paese.

6) Il PD è e resta un partito pavido, ipocrita, bifronte, atavicamene omofobico (e misogino) e inaffidabile.

L'ambiguità e ambivalenza del titolo stesso del dibattito ne è una inquietante riprova.


Altri blog che parlano della stessa serata:

Queerway




11 commenti:

Johan Liebert ha detto...

Non condivido, in generale, i programmi dei partiti SEL e FdS (sono un accanito dipietrista, anche se ogni tanto qualche sbandata la prende pure lui), ma di quei partiti che oggi si definiscono di "centro-sinistra" il PD è quello che meno mi convince. Anzi, a voler essere proprio onesto, è quello che maggiormente mi disgusta. Al pari dell'UDC col quale, per un po', ha paventato una ipotetica alleanza per le prossime politiche (presumibilmente nel 2013). Altro che pavido: quel partito non serve a niente e continuo ad interrogarmi sui motivi che spingano circa il 30% degli elettori (parlo di dati virtuali, of course) ad essere intenzionati a votarli. Dopotutto, dei gruppi parlamentari che oggi siedono negli emicicli, solo l'IdV ha saputo fare una concreta opposizione. Dopotutto, grazie all'iniziativa di CHI abbiamo avuto il Referendum del 12-13 giugno? CHI ha portato in Commissione la legge sui PACS (modello francesce), anche se poi è stata bocciata? (alla faccia di quei DiCO della Bindi che facevano ridere i polli, ma ne scriverò prossimamente) Quello è un partito dormiente e lo si continua a vedere nel fatto che continua a criticare la maggioranza ma, al contempo, non offre una valida alternativa. Francamente, tra Berlusconi e Bersani... non so davvero chi sia il peggio.

Alessandro Paesano ha detto...

Berlusconi senza dubbio.
Perché Bersani non ha iniziato un impero finanziario coi soldi della mafia. Nè si è fatto leggi ad personam, ed è meno omofobo e maschilista di lui...
Affermazioni come le tue sono qualunquiste e il qualunquismo è pericoloso oggi come sempre, oggi più di sempre.

SEL e FdS non sono in parlamento quindi non possiamo giudicare quel che farebbero se ci fossero.
Non capisco cosa c'è che non ti piace nel loro intento di ampliare i matrimoni anche alle persone dello stesso sesso, a meno che, per stupida coerenza, non butti via anche le cose buone solo perchè vengono da partiti a te invisi...

Anche io guardo con simpatia all'IDV e in passato l'ho anche votato (Franca Rame al Senato).

Ma per coerenza non dovresti pascerti del tuo schieramento di campo visto che è proprio dell'IdV (firmata da Di Pietro in persona) la tanto (da te) vituperata proposta di legge contro l'omofobia quella seria e a livello europeo che vuole correggere e allargare i reati previsti dalla legge Reale/Mancino come ho scritto in commento sul tuo post.

Per il resto per quando orgogliosamente di sinistra, quella vera, e né IdV né PD lo sono, non sono così ideologico da scartare a priori idee e proposte che vengono da altre aree politiche solo perché quelle aree politiche non mi piacciono o non mi rappresentano. Giudico le idee e se mi piacciono le accolgo positivamente, senza che questo significhi firmare in bianco un'approvazione a tutto il loro operato. Questo vale per tutti i partiti e le forze politiche sia quelli che sento più vicini a me sia quelli che sento più lontani.

Questi schieramenti tutti di un pezzo sono naïf e superficiali.

In una battaglia ardua come quella della richiesta del matrimonio anche per le persone dello stesso sesso (e spero che su questa sarai d'accordo anche tu) bisogna cercare imput e sostegno da tutte le parti, con intelligenza e senza svendersi, ma nemmeno rimanendo "duri e puri".
Oggi come oggi il PD è la più numerosa e consistente forza d'opposizione che abbiamo dobbiamo avere a che farne che ci piaccia o no (e a nessuno dei due piace...) e se anche tu vedi l'UdC come il fumo negli occhi ti faccio presente che, pur rimanendo te e loro diversi, le tue motivazioni contrarie alla legge sull'omofobia sono molto simili alle loro...

La realtà è sempre più complessa di uno slogan, di uno schieramento di parte, di una professione di appartenenza.

Certe scelte tutte di un pezzo lasciamole alla tifoseria da calcio...

Johan Liebert ha detto...

1) Io ho detto che non condivido in generale i loro programmi elettorali, non mi riferivo alla fattispecie (e meno male che scrivo in italiano).

2) Delle scivolate di cui parlavo, mi riferivo anche alla sua proposta di legge che, come ben sai, non approvo.

Alessandro Paesano ha detto...

Se non li condividi in generale non condividi comunque nemmeno il riconoscimento per il matrimonio per le persone dello stesso sesso...

E vorrei capire perchè. O, meglio, vorrei capire cosa c'è di così irricevibile nei loro programmi da rinunciare anche al matrimonio...

E non rispondi sul perchè... O basta dire che non condividi per sentirti appagato senza un pensiero critico... uno straccio di ragionamento, un, appunto, perchè?

Johan Liebert ha detto...

I miei perché li ho già ampiamente descritti in un post apposito che, come al solito, hai aspramente commentato. E, comunque, per quel che mi riguarda, per quanto sia favorevolissimo al matrimonio ed alle adozioni per le famiglie omosessuali, quando vado in cabina non voto in funzione delle politiche a sostegno della comunità lgbt (o come cavolo si scrive); quello per me è un argomento importante, ma non prioritario. Ecco perché voto Idv: ne condivido quasi tutti i punti e lo ritengo, attualmente, il partito migliore in circolazione. Basti pensare al suo attivismo circa i Referendum, la proposta di abolire le Province, le proposte di legge contro la corruzione e l'evasione fiscale, la proposta di abolire i vitalizi dei parlamentari (che la tua amichetta Concia tanto difende). A me questo basta per dar loro il mio voto e dal 2008 non mi sono mai trovato pentito della mia scelta, anche sapendo che Di Pietro non supporterà mai il matrimonio e le adozioni per le famiglie omosessuali (si è detto apertamente contrario in una vecchia intervista a "Le Iene", insieme a Marino e Bersani del PD).

Johan Liebert ha detto...

Quanto a SEL e FdS, in particolare, non sono neanche lontanamente comunista, specie dopo aver buttato, nel 2006, un voto per Bertinotti che mi fece (e mi fa) vergognare di averlo votato.

Alessandro Paesano ha detto...

Avrò anche aspramente commentato ma non ti degni di rispondere a nessuna delle critiche che ti ho fatto...

Io credo che definirei di sinistre sia una cosa ben più profonda che votare SEL o FdS...

Anche per me la politica non si limita ai diritti glbt (o lgbt sono consentite entrambe...) però diciamo che dato che Di Pietro è contrario ai matrimoni (come Bersani) non posso eleggerlo come leader migliore...

E, di nuovo, non spieghi in cosa non sei d'accordo sul programma di SEl e FdS. E non mi apre lo abbia spiegato nei post precedenti che non vertevano su quell'argomento...

sei troppo manicheo e Paola Concia non è una mia amichetta ^^ Questo modo di dire, di ragionare e di argomentare è lontano un miliardo di anni luce dal mio nonostante la mia indiscussa verve polemica... ma a me non sentirai mai dire è così punto e basta.

Anonimo ha detto...

Anna Paola Concia è una persona che ha coraggio, una donna che non si nasconde dietro alle generiche critiche sui froci, e che soprattutto ha accettato se stessa dopo un lungo cammino che le permette di fare delle battaglie nelle quali ci mette la faccia, la passione e l'imperfezione. Quell'imperfezione che è tipica delle persone che hanno sciolto alcuni 'nodi' relativamente alla propria identità (psichica, sessuale, ecc.).
Vengo da un giro dal blog di Liebert, che personalmente mi ha confermato alcune sensazioni che ho provato relativamente ad alcuni commenti che aveva espresso su questo blog.
E' la solita storia del gay che passa tempo a criticare altri gay, a tracciarne le caratteristiche, i tratti salienti con una mania quasi da giornalino nazista che fa le vignette sugli ebrei, perché lui per primo 'odia' la categoria.
Vorrei dirti Liebert, che nessuno ti obbliga a sentirti 'frocio', nessuno ti obbliga a sentirti 'checca', caro Liebert. E nessuno soprattutto ti identifica con 'loro'. Puoi dare testimonianza del fatto che si può essere gay o etero in mille modi. Quindi non capisco il tuo accanimento sui 'froci cretini', come scrivi sul tuo blog: ma frequenti solo quelli?
E' chiaro poi, che non puoi condividere la legge sull'omofobia, poiché come tutti gli omofobi autentici, (quelli che si sentono toccati dalla checca 'che come unico Dio ha la “taglia zero”, che non fa altro che sfrantecarti la minchia con le sue esperienze con i suoi (infiniti) ex (in puro stile checchese)' - parole tue!!!), non puoi accettare che questa checca sia legittimamente riconosciuta, come soggetto 'debole'. Come soggetto cioè che nell'esprimere il suo mondo, sia tutelata poiché oggi particolarmente minacciata, oserei aggiungere perfino dai suoi 'simili'. Perché vedi, il tuo parlare dei 'froci' e di quella 'checca' (e quasi mai di te), del fastidio che provi di fronte a certi cliché (che fra l'altro troviamo in tutte le categorie - ma i machi etero o le superfighe etero li hai mai frequentati?) è la misura esatta di un 'odio antropologico culturale' che provi per te e che proietti sugli altri. E' lo stesso odio che spinge altri ancora a dire che quella persona è malata; è lo stesso odio che li spinge ad aggredirla quando si accorgono che ha il cartello 'gay scritto in fronte', (tanto per citarti).Un po' di rispetto per piacere, noi siamo anche gay, checche e froci e lesbiche. Tu no, certamente. Noi sì.
Gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

Bentornato Gendibal!

Anonimo ha detto...

Grazie Alessandro,
spero di non essere stato aggressivo ma il punto vero che vorrei sottolineare rispetto a Liebert, è lo stesso relativo ad un tuo post riguardante un presidente Arcigay etero, di qualche mese fa.
Mi spiego:
'va tutto bene, siamo tutti uguali, non si dovrebbero fare leggi ad hoc', ci dicono questi altri pareri. Io rispondo che fino a quando non avremo tutti introiettato che i cliché che rimproveriamo agli altri sono i nostri, che la checca sfranta che si odia, è lo specchio di una non accettazione di qualcosa che riguarda soprattutto noi, e che se uno va in giro a dire che è una malattia deve essere 'punito', non avremo concluso un bel niente.
Troppo comodo dissertare da un blog sulla Concia. Quella è una donna autentica, che fa fino in fondo il suo 'lavoro', e per capire la sua profondità di pensiero, andate a rileggere la risposta che dava a quel personaggio assurdo,che attaccava i gay con gli stessi luoghi comuni che affollano i post di Liebert:
http://www.paolaconcia.it/b/?s=fagioli
Gendibal

Anonimo ha detto...

segnalazione doverosa a proposito di quanto si è discusso:

Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl della Camera: "Noi non abbiamo nessun atteggiamento omofobo e la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale".
citato dalla seguente fonte:
http://www.repubblica.it/politica/2011/07/26/news/gay_stop_a_legge_su_omofobia_passa_pregiudiziale_costituzionalit-19651125/
Liebert, sei con Cicchitto della Pdl che ragiona esattamente come te.
Saluti
Gendibal