martedì 12 luglio 2011

Eleonora Crupi: Perfetti ovvero le solite vie lastricate di buone intenzioni che portano all'inferno.

Leggo su Gay Wave che Eleonora Crupi, classe 1985, finalista di Amici 2005, vincitrice dell’ultima edizione di Area Sanremo si schiererebbe contro l’omofobia con la la canzone Perfetti scritta da Niccolò Agliardi (Musica) e Simone Bertolotti (testo). Agliardi avrebbe voluto portarla a Sanremo nell'edizione 2009 condotta da Paolo Bonolis, lo stesso anno della canzone di Povia sul Luca che era gay.
Eleonora ha scelto di inciderla e metterla nel suo repertorio, Una canzone che racconta la storia di un amore tormentato che, dopo averla ascoltata la prima volta su internet, mi ha devastata (in senso positivo) per la carica emotiva di testo e musica ha dichiarato la cantante a Gay.tv


Ecco il testo


Siamo stati perfetti, mio amore
e nessuno lo sa.
Siamo stati. Siamo nella classica situazione sublimata dell'amore amore finito, che possiede la caratteristica dell'amore puro, perchè (non più) consumato in quanto cessato.
senza mai compromettere un grammo della normalità.
Certo se ho bisogno di ribadire la normalità del mio amore forse sono io il primo a non crederci. Se sono gli altri a considerarlo anormale perchè devo farne i conti anche io visto che parlo al mio amore e non agli altri?
Siamo stati spiati da quelli
del supermercato
che sabato è spesa,
è moglie, è bambini e gelato.
Spiati... Non giudicati, criticati, maltrattati, biasimati, vilipesi.
siamo scesi mezz’ora all’inferno
per capire, guardando da lì
quanto avrebbe brillato,
nel mondo, una storia così.
Avrebbe perchè non è stato o perché non gli è stato permesso di essere?
siamo stati perfetti, mio amore
e lo so che lo sai anche tu.
Siamo stati perfetti, e una volta raggiunta la perfezione non la si può perpetuare, va resa eterna con la cessazione della storia (la cui perfezione altrimenti rischiava di corrompersi)
quando e’ stato più facile andare
che parlarsi una volta di più.
Si parla di rinunce date da motivi personali non per interferenze di quelli che li spiavano
ho paura che questa fatica che sento
stanotte sia solo la mia
Una classica accusa tra innamorati: io ti amo di più, io sono quello più consapevole.
Più che la storia di un amore perfetto sembra il classico innamoramento tra un gay novello e un etero pentito
e non certo di chiudere gli occhi
e lasciarti andar via.
Chiude gli occhi, rinuncia, non vede e lo lascia andar via. Ma allora nemmeno lui ha combattuto più di tanto... Dov'è allora la perfezione?
siamo stati mangiati dal freddo
e dal senso comune
ecco un primo timido accenno alle ingerenze dall'esterno
che due uomini possono ridere,
ma non piangere insieme.
Ai tempi miei si diceva amare,  volersi bene, ora si dice piangere
fammi solo sapere se dormi,
se una donna si cura di te.
La mamma? O una donna che lo fa rientrare nell'alveo della normalità dopo l'incursione adolescenziale nell'amore deviato? Un etero pentito?
se aspetti a chiamarmi
chiama senza sapere perché…
poi ci siamo aggrappati alla pelle,
uno all’altro in attesa che dio
Ecco qui si chiarisce che si tratta di due ragazzi\uomini
ci portasse un consiglio per tutti
e poi ad ognuno il suo.
Se aspettiamo un consiglio da dio e non ce ne diamo uno per conto nostro noi gay rimarremo nel ghetto per l'eternità.
siamo stati perfetti, mio amore
e lo so che lo sai anche tu.
quando e’ stato più facile andare
che soffrire una volta di più…
Soffrire a causa di remore proprie o per l'ostilità della società circostante?
ho paura che questa fatica, stanotte,
sia soltanto la mia.
e non certo di chiudere gli occhi
e lasciarti, di nuovo, andar via.
siamo stati stupendi, mio amore…
e stupendi significa mai.
Come disse Ornella Vanoni in una sua canzone gli amori perfetti sono quelli finiti. Ma finiti significa anche morti. Imbalsamati.  E se se lo si dice già a vent'anni a quaranta che si fa?
a vent’anni ho sentito l’amore…
ma a vent’anni che te ne fai?
Veramente una delle poche gioie, uno dei pochi cambiamenti veri nella società è proprio la forza di giovani e giovanissimi che già a sedici anni si fanno bellissime storie d'amore alla luce del sole. Se l'amore serve, serve a qualunque età altrimenti è inutile sempre...
siamo stati perfetti, ragazzo,
ecco di nuovo si capisce che sono due uomini...
disperati di molti pensieri.
se due uomini possono arrendersi
e sembrare due uomini veri…
Dopo piangere, arrendersi a  cosa? Ai sentimenti? Al sesso? O alle pressioni sociali che a quanto pare hanno indotto i due ragazzi a lasciarsi? Ma amarsi? O un più prosaico fare l'amore? E poi chissene frega di essere "uomini veri". Un uomo qualunque cosa faccia a letto la fa da uomo non può fare altrimenti... E poi come ha ricordato Aldo Busi essere gay è una cosa virile.
e potevo anche chiederti aiuto
ma eravamo nel posto sbagliato…
Ma insomma chi era in difficoltà? Quello che se ne è andato o quello che lo ha lasciato andare?
E questa sarebbe una canzone pro gay?
Io credo che il migliore esempio per abbattere i pregiudizi sia quello di mostrare una storia di amore gaia in tutta la sua bellezza e semplicità proprio come una banale storia etero.
Qui invece si parla di un amore tormentato ma per remore interiorizzate non per chiare ingerenze dall'esterno. La canzone non denuncia l'omofobia di chicchessia, nemmeno quella interiorizzata, ma parla di un amore impossibile tra due adolescenti che sembrano viversi un amore gaio come parentesi adolescenziale prima di abbracciare definitivamente l'amore etero...
Una canzone così potrebbe fare contento il Papa perchè parla di un amore rinunciato, non consumato, dove almeno per uno dei due si spera ci sia una donna che si curi di lui (perchè sì sa quello è il compito delle donne, curarsi di noi maschietti, ma che schifo!!!).
Una canzone pavida, allusiva, rinunciataria, che dice quel che poteva essere ma non è stato e proprio per questo tratta l'amore in questione come un amore perfetto. Una canzone che non cita nemmeno una volta la parola amore, che non parla di desiderio o di affettività.
Insomma molto meglio E' vero di Umberto Bindi che è altrettanto allusiva, ma è molto più chiara ed è stata scritta nel 1960, quasi cinquantanni prima...



Perfetti  ha comunque un motivo di essere se a cantarla è un uomo. Il fatto stesso che sia un uomo a rivolgersi a un ragazzo la rende almeno una testimonianza anche se di un amore rinunciatario.
Almeno questa valenza politica la avrebbe avuta, soprattutto a Sanremo (e infatti non ce l'hanno fatta andare...).

Ecco la versione del suo autore.


Invece il fatto che la canti una donna cambia purtroppo la prospettiva.

Il fatto che a cantarla sia una donna cancella involontariamente la testimonianza perchè nella versione di Eleonora la canzone non è declinata al femminile ma continua a parlare di quell'amore finito, e dunque perfetto, in prima persona.
Un amore tra due ragazzi cantato da una donna ha, almeno per me, sempre un vago aspetto di nostalgia, nostalgia della donna che non può amare quei due ragazzi perchè sono gay e dunque per lei innocui, nostalgia di un amore che ha sicuramente qualche problema se a parlarne non sono i diretti interessati ma una terza persona che non è direttamente coinvolta e che dunque non si sa perchè canta languidamente di un amore omoerotico maschile.
Cantata da una donna Perfetti fa lo stesso effetto della canzone di Anna Tatangelo. Se è una donna a dare voce all'amore che non osa dire il suo nome (e che infatti nella canzone non lo dice mai troppo esplicitamente) è perchè da soli  i ragazzi in questione non ce la fanno, non sono in grado, non vengono ascoltati, sono dei cuccioli indifesi che fanno tanta tenerezza (almeno finché qualcuno non li accoltella perché gli fanno schifo...).  Rischiano insomma di sembrare mamme che parlano con amore delle velleità di adulti dei loro bambini immaturi.
Nello specifico se non fosse per il video (di cui parlerò fra poco) Perfetti cantata da una donna senza che il testo sia modificato* non è né carne né pesce. nella prima metà sembra un classico amore etero e poi arrivano questi strani (perchè cantatati da una donna) accenni agli uomini che non hanno senso perchè cantati da una donna in prima persona.

Quello che dico è così vero che nel fare il video si è sentita l'esigenza di stabilire che Eleonora non parla di sé trovando l'escamotage (abbastanza elegante) di farle cantare la canzone mentre legge una lettera scritta da qualcuno e poi accartocciata.
Eleonora legge a voce alta una lettera scritta cioè da un ragazzo a un altro ragazzo. E infatti nel video vediamo un ragazzo (il bellissimo Ivano Cellaro, quello splendido ragazzo che ci eravamo illusi di vedere lo scorso anno a X-factor e che forse chissà, vedremo quest'anno...) . Tutto il video è sviluppato dal contrappunto tra Eleonora che legge la lettera (e la cantante è brava nel farla sembrare una cosa vera) e Ivano la cui presenza serve come giustificazione dell'io che parla nella canzone in prima persona: non sono io a parlare, dice Eleonora nel video, ma è un altro uomo e quel biondino che vedete è il destinatario della missiva.
Così facendo però il video non fa un buon servizio alla causa  adeguandosi a tutte le ambiguità e pavidità del testo ed esacerbandole all'inverosimile.
Perché non si vede mai l'altro ragazzo?
Un amore, anche quello perfetto, è sempre fatto da due persone...
Bastava un cenno, un volto, delle mani incrociate, un abbraccio, un bacio sulla guancia, un altro volto, anche sfocato.
Invece niente. Il secondo ragazzo non c'è. E' censurato.
Dunque l'amore è perfetto non solo perché non c'è più, perchè è finito, ma anche perché non c'è (più) nemmeno l'altra metà della mela...
Siamo davvero in piena sublimazione cattolica.
L'amore concesso ai gay è quello non consumato, solamente immaginato, e, comunque, FINITO.
Dunque ancora più che nel testo il video relega l'amore tra due ragazzi nel non visto, nel censurato.
Chi è il ragazzo del video?
Un giovane ragazzo ignaro, quello che nella canzone è andato via.
Ivano all'inizio del video si comporta come un ragazzino che gioca.
Ma un ragazzino che gioca può amare?
No.
E infatti lui se ne è andato dall'amore, in attesa di una donna che si curi di lui...
Sembra di sentire quei tanti che relegano l'omoerotismo nella fase di passaggio prima di una piena maturità etero...
Così, anche se nel video quell'immagine serve a sottolineare il testo che parla di mogli bambini e gelato, non a caso Ivano sfiora dei vecchi giocattoli (una bambola e un magnetofono per bambini) come stesse ricordando non solo l'infanzia dalla quale è uscito da poco ma l'amore stesso che ha vissuto che assume ancora di più i connotati di un amore omoerotico adolescenziale.
Infatti non vediamo forse la lettera tra quei giocattoli, prima che il ragazzo la accartocci? Come dire un amore che appartiene all'infanzia non all'età adulta (che evidentemente è solo etero...).
Ivano gioca sui binari del treno che da sempre hanno un significato di solitudine (e infatti il ragazzo è solo) e tristezza, anche se Ivano, lo vediamo, ride. Ma se gli è finito un amore CHE SE RIDE?!?!
E' una risata di innocenza. Di un ragazzo che ancora non conosce le cose del mondo e infatti gioca, indica una aereo nel cielo, si ciondola da un graticcio, si rotola sull'erba proprio come fanno i bambini...
Altro che un giovane uomo che è consapevole del proprio orientamento sessuale!
Ivano corre e lo vediamo anche girare intorno a un punto comune reggendosi per mano a una persona che non viene inquadrata mai (la cinepresa avendo preso il suo punto di vista).
Prima fantasmatica ma concreta presenza di qualcun altro.
Ma di chi?
Il ragazzo che lo ha amato e gli ha scritto la lettera o un semplice compagno di giochi? 
Perchè per sottoleinare la loro felicità insieme li si fa giocare come i bambini e non li si mostra mano nella mano, abbracciati, uno di fianco all'altro, senza necessariamente accennnare all'aspetto sessuale della cosa, anzi, mantenendosi su un dolcissimo piano romantico? I due ragazzi della canzone giocano come fanno gli adolescenti e il videosmebra chiedere: l'omoaffettività non è forse la stessa cosa?
Se l'amore è finito, questa gioia, questa serenità, questo aspetto ludico e innocente non servono a sottolineare la serenità di un amore gay ma a rimarcarne al contrario l'innocenza, l'immaturità, la precocità e anche la sua provvisorietà.
Nel finale mentre Ivano è steso a terra, viene coperto da un'ombra mentre lui chiude gli occhi e ride...
Alla fine il video una presenza concreta dell'altro ragazzo la mette in campo ma è davvero troppo poco...

Qui non siamo alla liberazione omosessuale, o addirittura a una denuncia dell'omofobia, come è nelle intenzione di Eleonora e degli autori del video.  Siamo ancora nella pavidità assoluta, nel non detto degno di altri tempi (quelli di cinquant'anni fa e di Bindi...) che è nella canzone stessa prima ancora che nel video.
Siamo nell'allusione così pudica che rasenta l'omofobia perchè omette quello che i ragazzi di oggi mostrano alla luce del sole (quello che dà fastidio agli omofobi: fate quello che dovete fare nel privato delle vostre stanze da letto ma non in pubblico, che date fastidio alla maggioranza etero...).
Un video autoprodotto girato e montato bene e per questo fa ancora più rabbia.
Si poteva fare di più, senz'altro.
Senza per questo sminuire le buone intenzioni di Eleonora che comunque poteva fare  ameno di incidere la canzone o di affrontare l'argomento o degli autori del video che sappiamo genuinamente mossi da un sentimento gayfriendly.
Ma purtroppo di vie per l'inferno lastricate di buone intenzioni  è pieno il mondo anche quello musicale italiano.

Molto, molto molto meglio una vecchia canzone di Concato che racconta di un amore tra due ragazzini, questa volta veri, senza alcuna connotazione di categoria.
Perché l'amore è amore e basta.


E ti ricordo ancora
le braghe corte di tuo fratello e le gambe viola
tua mamma stanca costretta a farti un po' da padre
me la ricordo ancora tutta bianca.
E ti ricordo ancora
l'ingenuità la tua tenerezza disarmante
eri un omino ma dentro avevi un cuore grande
che batteva forte un po' per me.
E ti ricordo ancora
dimmi che non e' cambiato niente da allora
chissà se parli ancora agli animali
se ti commuovi davanti a un film.
E ti ricordo ancora
nei pomeriggi di primavera al doposcuola
tu mi parlavi di una colonia sopra il mare
vienimi a trovare che si sta bene.
E ti ricordo ancora
quando scoprirono che mi accarezzavi piano
e mi ricordo che ti tremavano le mani
ed un maestro antico che non capiva.
E ti ricordo ancora
dimmi che non e' cambiato niente da allora
chissà se parli ancora agli animali
se ti commuovi davanti a un film



*Non pensiate che il non aver modificato il testo originale della canzone che è pensato per un uomo che si rivolge a un altro uomo, anche se la canzone è cantata da una donna,   significhi rispettare la canzone e il suo significato.
Fosse stata una canzone già riconosciuta come canzone che parla di un amore tra due giovani uomini allora il fatto che una donna la interpreti senza cambiere il genere di appartenenza delle perone cui si riferisce è senz'altro un atto di rispetto.
Ma la canzone è sconosciuta ed è di per sé così poco esplicita che il cambio di sesso dell'interprete non contribuisce a esplicitarne il senso.

(ultime modifiche il 19 luglio 2011)

22 commenti:

Johan Liebert ha detto...

Stavolta quoto tutto e mi permetto di "approfondire" solo un aspetto lanciando una (seppur vaga) provocazione. In particolare, quando parli di una canzone "cantata da un ragazzo per un ragazzo". In Italia, siamo così maschilisti che per strada due ragazze che si tengono per mano suscitano indifferenza, ma se a camminare tenendosi per mano sono due ragazzi allora - com'è stato documentato - spesso si scatena l'inferno. Siamo un Paese che vive ancora una forte supremazia maschile, è innegabile, sicché ritengo che una canzone cantata da un maschio e PER un maschio avrebbe un impatto decisamente più forte. Il problema è che questa è pura utopia e, quand'anche qualcuno avesse il "coraggio" di farlo, rimarrebbe sempre l'ombra di questioni "commerciali" e non per una reale voglia di combattere le discriminazioni a cui omo-bi-transessuali sono soggetti quotidianamente.

Alessandro Paesano ha detto...

Perfettamente d'accordo con te. Aggiungo che, dal mio punto di vista, non sopporto che, nel vedere due ragazzi che vanno in giro mano nella mano, ne fanno sempre e comunque una questione di omosessualità. E' una forma di maschilismo anche quella. Sei tenero? Dunque sie frocio. Poco importa quel che si pensa dopo: ovvero che carini o che schifo, ma dire di due ragazzi che vanno in giro mano nella mano che sono gay è una forma di maschilismo. D'altronde le ragazze che vanno in giro mano nella mano lo fanno anche per amicizia. Perché i ragazzi non possono farlo?

Johan Liebert ha detto...

È la stessa identica cosa che scrisse Osho, defunto filosofo orientale, in un libro che lessi tempo fa, "Con te e senza di te", te lo consiglio.

Anonimo ha detto...

Sì! Proprio Osho, l'omofobo perbene, che si credeva sceso dal cielo, ma tanto amato dai 'ricercatori spirituali' de casa nostra:
http://www.gianobifronte.it/3_RIVISTE/3c_osho_times/2002/osho_01_gennaio_2002_completo.htm#303
Gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

In realtà dopo aver googlato Osho su internet mi ero ritrovato in pagine di considerazioni spirituali che sono sempre a metà tra la superstizione e l'oscurantismo, insomma dei nazisti camuffati da da Madre Teresa (che in quanto a prevaricazione ne sapeva qualcosa pure lei...).
Appena lette le ecolalie contenute nella rivista dedicata ad Osho c'è da mettersi le mani nei capelli. MA da chi usa lo yoga applicato alla astrologia cosa ti aspetti?

Domani pubblicherò un post su questo nazista: certo quel che ha detto è davvero poco rispetto le affermazioni criminali del Vaticano. Uno degli stati più criminali del pianeta...

Grazie per la tua segnalazione Gendibal!!!

Johan Liebert ha detto...

Non mi riferivo alle sue posizioni omofobe, mi riferivo al fatto che due persone dello stesso sesso che camminano per strada mano nella mano non sono necessariamente omosessuali. Osho, al di là di tutto, spinge a che uno viva tranquillamente la propria vita, senza farsi influenzare da quelli che pretendono di pontificare (mai termine fu così azzeccato) su ciò che è giusto e su cosa non lo è.

Anonimo ha detto...

Caro Liebert, la spinta di Osho a 'vivere tranquillamente la propria vita' è finta. Com'è 'finto' il suo mondo che alla base, non dice esattamente niente di diverso da altre dottrine che in fondo stigmatizzano l'orientamento sessuale 'gay' in quanto tale. Da qualche parte Osho ha scritto dei 3 stadi (se non ricordo male), ovvero qualcosa per cui la fase omosessuale sarebbe una cosa intermedia, mentre quella etero, sarebbe la fase più completa e matura. Niente di diverso dall'interpretazione ortodossa che gli psicoanalisti degli anni Cinquanta facevano del pensiero di Freud; o ancora niente di diverso dallo psicologo cattolico che parla del gay come un bambino immaturo che è rimasto bloccato in nuna certa fase... Potrei aggiungere altro, ma in realtà voglio solo sottolineare che non hai bisogno dei libri di Osho per sentirti libero e non giudicato. Ma qui voglio provocarti 'amichevolmente' ancora: tu riesci a sentirti libero senza una 'dottrina' esterna?
gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

Mah, trovare pezze di appoggio per il proprio pensiero non mi sembra cercare una dottrina estera. Per cui non ci trovo niente di male se Joahn fa delle citazioni per avvalorare il suo (o altrui) pensiero. Nonostante internet ci induca a fare il contrario, la cosa bella di pensare e di comunicare il proprio pensiero collettivamente (nella collettività) non è quella di distinguersi individualmente dagli altri "dicendo la propria" ma nriconsocere quanto nella propria idea ci sia quela degli altri e fare causa comune con loro contribuendo personalmente allo sviluppo e alla elaborazione delle idee che si hanno in comune. E per quanto conosco Johan (poco) non mi sembra persona che cerchi una auctoritas esterna.
Trovo invece sconvolgente che né tu Gendibal né Johan troviate strano che si possa citare una osservazione non negativa di un nazista come Osho. Il suo pensiero per quanto mi riguarda va censurato in toto (lo so che Johan non sarà d'accordo) perché quello che Osho dice non ha fondamento alcuno né scientifico né etico né politico (vita nella città).

Anonimo ha detto...

Mah veramente, io l'ho trovato strano eccome, tanto è vero che te l'ho segnalato io chi era Osho! Dopodiché trovavo più interessante provocare amichevolmente Johan visto che è così attivo e presente.
Poi, credo che un pensiero formulato su quello di cui si discute, non può appoggiarsi a 'delle pezze'. E credo anche che considerato il livello sul quale questi temi ci toccano personalmente, il primo pensiero che uno può formulare è quello su se stesso, su come se la vive lui una cosa, e su che piano è in grado di elaborarla.
Quanto al fare 'causa comune' non credo che i fatti stiano come dici tu Ale, (personalmente lo trovo molto più complesso). Ciò detto non credo che Johan cerchi un'autorità esterna, ma che ci cada (nelle trappole dell'autorità esterna) questo sì.
Spero di essere stato un po' più chiaro. Comunque saluti a entrambi

Johan Liebert ha detto...

Piccola precisazione: sono 4 le fasi di cui lui parla: masturbazione, omosessualità, eterosessualità, "assenza di sessualità", nella quale lui dice che l'uomo è così libero ed appagato che non ha più bisogno di contatti fisici.

E, per la cronaca, io tutte le dottrine le rispetto, ma francamente vivo felicemente senza. E te lo dice un credente, un cristiano che, quindi, per ovvi motivi di coerenza, non potrebbe essere né protestante, né cattolico, né buddhista. Al massimo, "vagamente evangelico", ma anche lì ci sarebbe parecchio di cui discutere.

Alessandro Paesano ha detto...

Scusami Gendibal ma il tuo ragionamento non mi convince.
Io sono gay dunque per me l'omosessualità non è una malattia.
Diciamo che devo criticare uno che invece sostiene il contrario. Cosa conta di più la mia opinione personale e "di parte" o l'opinione, per esempio, della Organizzazione Mondiale della Sanità? In questo senso parlavo di "pezze di appoggio". Noi non viviamo isolati ma insieme ed è sempre bene dunque integrare il proprio pensiero (la cui individualità rimane una ricchezza, per carità) con quello degli altri. Integrare, confrontare, tenere in considerazione.
Johan per esempio riesce a conciliare il suo essere cattolico (individualmente) con le posizioni naziste del Vaticano proprio grazie a quanto sostieni tu che cioè il percorso personale conta più delle pezze d'appoggio. Ma io non potrei mai annoverarmi tra i cattolici la cui dottrina va contro il riconoscimento dei diritti glbt tra i diritti umani perchè Con questa risoluzione i paesi potrebbero trovare giustificazione per equiparare i matrimoni gay e le unioni civili alle unioni tra uomo e donna. È il primo passo per arrivare a legalizzare anche le adozioni ed introdurre un’educazione sessuale in contrasto con i valori cristiani.*

Come singolo e contando solo sul mio percorso (come sostieni tu) io posso dirmi cattolico senza fare i conti con le affermazioni di chi quella dottrina amministra e interpreta. Confrontandomi con gli altri e con chi ha voce autorevole su certi argomenti invece io non posso dirmi cattolico ed essere gay allo stesso momento... E' una questione squisitamente di pratica politica. Non una questione di principio ma di pragmatica. Di come mi muovo in mezzo agli altri. Quello che non capisce Johan è che nessuno mette in discussione per principio il diritto ad avere delle opinioni proprie. Quello che viene messo in discussione è l'effetto negativo che le opinioni hanno sugli altri. LA carta costituzionale garantisce certi diritti chi non li accetta e ha un'opinione diversa 8e naturalmente agisce di conseguenza) p fuori dalla democrazia. Punto. Io posso pure pensare che i neri le donne, le lesbiche, sono inferiori a me o a qualcun altro, ma non posso comunicare questa idea agli altri perchè va contro l'articolo tre della costituzione.
E con questo ho risposto anche a Te Johan.

* fonte http://www.diredonna.it/per-il-vaticano-i-diritti-gay-non-sono-diritti-umani-46940.html

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro stiamo parlando di un pensiero, non di 'pragmatica politica'. E perfino nella pragmatica politica il pensiero lo costruisci prima 'da solo' e poi, con l'interlocuzione. In tutti i casi non sto parlando di 'opinioni', ma di pensiero. Ed un pensiero autentico, anzitutto lo costruisci partendo da te stesso. Il confronto, che non ho mai escluso (in questo forse non sono stato capito, ma evidentemente non mi sono spiegato bene), ha senso e produce dei pensieri per tutti, quando hai chiarito bene i tuoi. Sono i tuoi pensieri, che ti fanno prendere posizione contro l'appiattimento di GayWave o contro i luoghi comuni 'dell'omosessualità televisiva'.Tutto ciò premesso, e come tu ben sai, molti gay nel profondo ritengono che l'omosessualità sia una malattia. E sebbene sia ovvio che esista l'OMS, che esista la Costituzione, ecc. ecc. il tessuto sociale nel quale viviamo è molto più contraddittorio e (ahimè) lontano dalla chiarezza cristallina dell'Istituzione. Francamente e con tutto il rispetto, l'ideologia è una cosa, (anche quando espressa da un'Istituzione alla quale peraltro pochi credono) la realtà che viviamo è ancora un'altra. A me non basta l'OMS, vorrei altro, vorrei un cambio di mentalità. Quel cambio, che non costringerebbe le persone a richiamare accidentalmente uno come Osho, per avvalorare un pensiero proprio.
Gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

"A me non basta l'OMS, vorrei altro, vorrei un cambio di mentalità. "

Giustissimo. Come possiamo far cambiare mentalità se non unirsi agli altri? Se non interagendo con noi? Se none essendo noi testimonianza di un pensiero altro?

tu rilevi giustamente la mia ideologia quando affermo l'importanza del confronto ma sei altrettanto ideologico tu quando dici "perfino nella pragmatica politica il pensiero lo costruisci prima 'da solo' e poi, con l'interlocuzione". Un marxista ti accuserebbe di individualismo (e non avrebbe tutti i torti...). Anche perchè quel che noi ci formiamo come pensiero nell'intimo delle nostre menti ha sempre un contributo dall'esterno, dalla società nella quale l'individuo acquista un senso e una forma anche nella propria individualità.
Se credessi davvero che le idee di tutti sono solo individuali perderei tempo a criticare Gay wave? Se li critico è perchè contribuiscono al pensiero collettivo a quella mentalità che tu vorresti cambiare. Beh da solo non potrai mai cambiarla ma solo confrontandoti dialetticamente con gli altri...

Johan Liebert ha detto...

Ehm... Ale, ho appena scritto di non essere cattolico, leggi bene :)

Alessandro Paesano ha detto...

Buon per te ;O

Johan Liebert ha detto...

Puoi dirlo forte!

Anonimo ha detto...

felicissimo di essere accusato di individualismo. E' un'accusa vecchia che sa di rancido. Non ho mai affermato che bisogna agire da solo (se mi hai letto bene), ho piuttosto voluto ribadire, che un'azione 'collettiva' (tanto per restare in tema ideologico) non ha senso se gli individui che ne fanno parte non si sono identificati anzitutto come singoli...
Per quanto riguarda Liebert, il suo 'cristianesimo' è pari al suo 'oshianesimo' come mi pare di capire dai suoi commenti. Osho appunto che oltre omofobo da giovane è stato anche ateo, marxista e grande fautore delle comuni... Liebert dice bene di 'essere un credente'...
Ma non vado oltre, essendo stato frainteso. Ma non venirmi a parlare di confronto dialettico però. Buona serata
Gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

"E' un'accusa vecchia che sa di rancido."

Un'accusa vecchia nel senso che te l'hanno fatta già tante volte?
O sono vecchi i presupposti politici ed etici dai quali sottolineo l'ingenuità di chi sostiene come fai tu che conta prima il singolo e poi il pensiero collettivo (od ho frainteso anche questo?)?

"Non ho mai affermato che bisogna agire da solo (se mi hai letto bene),"

No hai detto che viene prima il pensiero proprio e poi quello collettivo
"ho piuttosto voluto ribadire, che un'azione 'collettiva' (tanto per restare in tema ideologico)"

perchè dici che la parola collettiva è "ideologica" esiste l'immaginario collettivo che non è certo marxista...

"non ha senso se gli individui che ne fanno parte non si sono identificati anzitutto come singoli..."

Identificati come singoli tramite un immaginario che è collettivo... Come ho scritto nei miei commenti precedenti.

Quindi stiamo dicendo la stessa cosa solo che tu sei convinto che prima ci sia l'individuo e poi la società e io credo che sia la società a plasmare l'individuo...

Ricordati poi che la discussione è nata dal fatto che tu accusavi Johan di non usare la sua mente (il suo pensiero) ma di rifarsi a quello degli altri, nella fattispecie di Osho. Ed è solo un espediente retorico che non mi piace. Solo perchè la citazione di Johan è a dir poco incauta non puoi accusarlo di non sapersi muovere con le sue gambe ma solo con quelle altrui. E' un modo polemico di fare che non porta a un vero confronto. Vuoi criticare Johan? Fallo esplicitamente non ti nascondere dietro trucchi retorici.
Per quanto riguarda il confronto dialettico mi sembra che lo stiamo avendo e se sei tu a sottrarti poi non venire a dire a me che non lo metto in atto. Mi pare di capire che quando le mie idee coincidono con le tue i tuoi commenti sono rosa e fiori ma quando divergono o quando io noto nei tuoi ragionamenti un vizio di forma o di sostanza allora non sono dialettico e tu vieni frainteso.
Mi spiace ma credo che l'amicizia anche telematica si basi sulla fiducia della buona fede. Le mie osservazioni critiche giuste o sbagliate che siano le ho fatte per spirito di confronto, di confronto dialettico e non come scontro tra due diverse individualità.

Anonimo ha detto...

La mia non era un'accusa quanto un'osservazione che ho fatto a Johan sin dall'inizio, e dall'altro post, e non è neanche un espediente retorico. Le mie critiche sono state espresse fino in fondo senza alcuna polemica. Non ho accusato Johan di non sapersi muovere con le sue gambe, piuttosto di non esprimere un pensiero suo.(Sono due cose molto diverse) Ed è ciò che mi hanno trasmesso i suoi interventi. Non credo alla fine sia casuale che abbia citato Osho. Comunque, il più è detto. Buone vacanze.
Un ultima cosa Alessandro: mai fatto commenti 'rose e fiori' nei tuoi confronti. Mi sono espresso in un modo o nell'altro su alcune idee, e non mi pare di averci messo vegetali di alcun tipo.
Gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

I commenti non erano nei miei confronti ma nei confronti dei miei post, proprio come i miei non sono rivolti alla tua persona (nemmeno so chi sei...) ma esclusivamente a quello che hai scritto.
Entrambi sappiamo senza che ti citi i passaggi dei tuoi commenti, l'entusiasmo che ci hai messo quando i miei post incontravano il tuo consenso. E quando no. Forse la metafora rose e fiori non ti piace ma come si dice a roma "se semo capiti". Poi libero pure di guardare il dito quando io indico la luna.
Io non vado in vacanza, quindi ti auguro un più generico ma sincero buona estate!

Eleonora Crupi ha detto...

Caro Alessandro,
innanzitutto piacere, sono Eleonora, l'interprete del brano che analizzi.

Ho letto tutto con molta tranquillità e mi fa piacere che cmq hai trovato la canzone e il video meritevoli di un articolo seppur in gran parte contrario.

La prima precisazione che faccio è che, nonostante tu lo metta in dubbio, il testo non è stato alterato per rispetto alla canzone... che sia più o meno conosciuta non è una cosa rilevante per me.
E' un brano scritto da un grande Autore, Niccolò Agliardi e come tutte le interpreti io mi sono messa a disposizione della canzone senza cambiarla, io sono l'interprete di una storia, non la protagonista (così come per esempio Fiorella Mannoia cantava "Non sono un cantautore").
Credo che chi avrà la voglia di ascoltare il testo capirà di cosa parlo, del resto "Perfetti" non è stata incisa da me per passare in radio ma per diffonderla tramite il web, quindi quasi sempre accompagnata dalle mie parole e dal video.

Canto questa canzone nelle mie serate da anni, ma ti confesso che la scelta di inciderla è nata quando sono stata selezionata tra le 40 voci del "passato di Amici" nei 6 finalisti in un concorso quest'anno.
Si pensava che avremmo avuto modo di cantarla nel serale del programma e lì è nata la mia scelta di partecipare con questo brano, pensando di portare un forte messaggio in un programma giovane e nazionalpopolare come Amici... purtroppo invece non ci è stata data questa possibilità.. ma io ho scelto di portare avanti lo stesso questa canzone perchè ci credo.

Sulla tua analisi del testo non metto parola, ti dico solo quello che penso io in breve... PERFETTI è la storia di un grande amore, come tutti i grandi amori è un grande amore sofferto... ed è assolutamente la storia di due ragazzi di 20 anni gay... non ci sono finti etero o che... anche la frase della donna non è riferita a donna quale madre o fidanzata ma semplicemente alla classica donna come figura amica che si prende cura di una persona amica al di là della sessualità... quella figura femminile sempre pronta ad ascoltare.
Sai cosa mi fa piacere? le mail che ricevo su fb di ragazzi e ragazze eterosessuali che mi fanno i complimenti per la canzone e il complimento che mi apre più il cuore è quando mi dicono che hanno sentito l'intensità di quell'amore... hanno capito che non importa se erano due uomini, due donne o un uomo e una donna... l'importante è che si amavano, e questa per me è una piccola vittoria, quando le persone capiscono che al di là della sessualità quello che c'è di fondo è solo amore... e l'amore è uguale per tutti, nella gioia e nella sofferenza.

La scelta del video è stata voluta...
non sta a me parlare a nome del regista, ma volevamo un video non didascalico... o certo avessi fatto baciare due uomini o avessi baciato io una donna, per la società in cui viviamo (purtroppo) avrei avuto molta più visibilità... ma non mi interessava fare notizia in questo modo... io ho cercato solo di portare un messaggio delicato in un modo delicato.
Il solo suggerimento che ti do sul video è che il protagonista, Ivano, soffre... e non è solo, almeno nelle scene dove ride felice... gira anche con la telecamera, ma in realtà in quelle scene non si riprende da solo, ma è l'altro ragazzo che lo riprende... e il suo ricordo di una giornata felice passata insieme.

Ti ringrazio nuovamente per l'attenta critica.
Un abbraccio
Eleonora

P.s. Per qualsiasi domanda mi trovare su fb:
www.facebook.com/ecrupidue

Alessandro Paesano ha detto...

Eleonora,
grazie per aver dedicato tempo al mio post.
Grazie anche per aver cantato la canzone e per il video che, nonostante le mie critiche, si fa vedere volentieri proprio come la canzone si ascolta molto piacevolmente, grazie alla tua interpretazione.
Mi dispiace se l'impressione che emerge dal mio post è che io sia contrario alla canzone e al video.
Nonostante le mie critiche è importante che la canzone ci sia, che tu l'abbia interpretata e che ne sia stato fatto un video.
Per quel che conta (e che tu la abbia letta e mi risponda conta molto per me) è una critica costruttive e non distruttiva. Anche se a rileggere il post (che ho un corretto di alcuni refusi e rivisto qua e là nella forma) sembra che non salvi nulla del tuo lavoro ti assicuro che non è così.
La mia rabbia nel criticare canzone e video (ma non la tua interpretazione, impeccabile e molto sentita, e nemmeno il fatto che tu abbia deciso di inciderla) nasce principalmente dal fatto che a mio modesto avviso sono entrambe, canzone e video, una occasione mancata.

Capisco il motivo per cui non hai modificato il testo, e lo rispetto, ma temo che alle orecchie superficiali di qualcuno possa avere le conseguenze che paventavo nel post.

Capisco anche che il passaggio ad Amici le avrebbe dato un impatto e una diffusione importanti e mi dispiace che ciò non sia avvenuto.

Trovo molto interessante che reputi che la figura della donna cui si parla nella canzone non è riferita a donna quale madre o fidanzata ma semplicemente alla classica donna come figura amica che si prende cura di una persona amica al di là della sessualità... quella figura femminile sempre pronta ad ascoltare.
Però, da uomo e da gay, questo riferimento a una amica del cuore mi sta un po stretta, come se un gay non possa avere un amico del cuore, magari etero, che lo possa ascoltare allo stesso modo o come se, ma queste sono proiezioni mie, l'unico scopo che una donna può avere nella vita di un gay è quello della confidente non certo quella dell'oggetto sessuale (e non è sempre così... e comunque che alcune mie amiche mi considerino sessualmente innocuo mi offende...). Questo ha poco a che fare con la canzone ma è per farti capire un po' il mio punto di vista.

Mi fa piacere delle lettere che ricevi, evidentemente, e per fortuna, c'è gente migliore a questo mondo di quella che il mio pessimismo mi fa immaginare e quando affermi che l'amore è amore sfondi una porta aperta.
Però un po' di visibilità in più del secondo ragazzo, e dunque del loro amore, mi sarebbe piaciuta poterla vedere nel video. Non una cosa esplicita a sfondo sessuale per carità! Non sarebbe stata in sintonia con la dolcezza della tua interpretazione né con quella del video, però vedere almeno il viso del secondo ragazzo avrebbe mostrato e dunque riconosciuto il loro amore che così, sempre secondo me, esiste solo per un singolo e non per una coppia...

A maggior ragione se il video è un ricordo di una giornata passata insieme.

Ti ringrazio ancora per aver cantato questa canzone, perchè quello che fai non è affatto scontato ed è comunque scomodo in un paese di ipocriti benpensanti come il nostro e grazie anche per la pazienza e la serenità con cui hai accolto la mia critica umorale.
Un abbraccio.

Alessandro