domenica 31 luglio 2011

quando la violenza diviene omo-transfobia

Su faccialibro gira una notizia (brutta) sull'aggressione di una trans da parte di un gruppo di donne lesbiche. La notizia ha dato adito a un percorso di riflessione molto interessante e anche a molti equivoci.

Intanto, come ho già scritto altrove, forse la parola omo-transfobia deve essere sostituita con parola altra.
Così com'è scritta letteralmente significa malattia: paura irrazionale e avversione (Fobia) dei gay e delle lesbiche.
Una fobia è una malattia. Non la omo-transfobia. Se una persona omofoba vedendo me gay inizia a scansarmi in preda a crisi d'ansia io non avrei nulla da ridire e spererei che si curasse.

Invece un omofobo (o transofobico) nella realtà mi vorrebbe a menare perchè per lui io sono un anormale, un malato, un promiscuo, un pedofilo, uno sterile, non capace di provare affetto né di formarsi una famiglia, uno moralmente disordinato, così come si sente dire e si legge da più parti. Stato Italiano compreso che non riconosce alla categoria gli stessi diritti degli altri.

Capisco che qualcuno per celia come in alcuni cartelli anche ai pride risponde che la omo-transfobia è una malattia. Ma è un modo di dire, una boutade.
Spero che nessuno creda sul serio che chi è omofobo è un malato, altrimenti gli omofobi li dovremmo difendere (in quanto malati) e curare mentre io li vorrei zittiti e in galera.
Menomale che così non la pensano i giudici altrimenti Svatsichella malato di omofobia non sarebbe stato condannato in quanto non ha agito secondo volontà ma perché costretto da malattia.
Eppure c'è chi ci gioca sull'etimo infelice (per l'uso improprio che se ne fa) di questa parola come fa Luca Di Tolve nell'articolo sul Giornale:
Come mai si parla tanto di omofobia? È una parola che sulla Treccani neppure compare. L’Ansa la usò per la prima volta, e una sola volta, nel 1984. L’anno scorso l’ha adoperata 816 volte.
Si tratta di una precisa strategia dell’attivismo gay per arrivare a sanzionare la libertà di pensiero e di espressione. Un attacco alla Costituzione. Non vogliono che si parli di loro, se non per parlarne bene. Una tattica intimidatoria: se vuoi essere considerato una persona ragionevole, e non un soggetto fobico, cioè un malato, devi condividere l’ideologia omosessualista.
e più oltre
 «Secondo il Dsm, il manuale dei disordini mentali, perché si possa diagnosticare una fobia devono presentarsi almeno quattro dei seguenti sintomi: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, dispnea, dolore al petto, nausea, disturbi addominali, sbandamento o svenimento, depersonalizzazione, paura d’impazzire o di morire, parestesie. Chi viene dipinto come omofobo prova quattro di questi sintomi mentre parla dei gay? Ma andiamo!».
Dunque cosa intendiamo con omofbia e transfobia?
Un odio per le persone omosessuali e transessuali che non si ferma alla sola opinione ma la cui espressione anche della sola opinione si traduce e/o legittima atti violenti e discriminatori.
Rientrano in questa definizione le discriminazioni sul posto di lavoro, nelle istituzioni, nella cultura, gli atti di violenza fisica e psicologica (percosse, insulti, maltrattamenti). In questa ultima accezione rientrano l’eterosessismo più generale della società (stigma strutturale) e l’attuazione concreta (stigma attuato) di sentimenti discriminatori sul piano individuale e interpersonale.
(dal sito arcigay di verona che - purtroppo - annovera, senza alcun fondamento scientifico - perchè 
il termine, come nel caso della xenofobia, è solitamente utilizzato in un'accezione generica (riferita a comportamenti discriminatori) e non clinica (wikipedia) -
l'omofobia come una fobia, cioè una irrazionale e persistente paura e repulsione nei confronti delle persone omosessuali che compromette il funzionamento psicologico della persona che ne presenta i sintomi. (sic!)
Fatta questa debita premessa procediamo alla notizia dell'aggressione. La fonte di tutti i commenti su internet (compreso questo)  è una nota di Federico Pinci comparsa su faccialibro:
Ieri pomeriggio mi telefona Helena chiedendomi informazioni circa un episodio appena consumatosi a Bologna: una trans è stata pestata da un gruppo di lesbiche nel corso di un raid.
Veramente ho già da ridire sulle parole gruppo di lesbiche e su Trans.
Se dobbiamo uscire fuori dall'omo-transfobia dobbiamo partire dall'uso delle parole.
Soprattutto dal perchè si puntualizzano certe cose piuttosto che altre.
Perché gruppo di lesbiche e Trans mi dà fastidio?
Perché io credo che prima del mio orientamento sessuale (o identità transgender) è l'appartenenza al genere umano che mi definisce, come uomo e donna, qui usato non come identificativo di genere ma come marcatore di appartenenza al genere umano con un termine meno maschilista.

Quindi uomo e donna=appartenenti al genere umano.
Donne lesbiche donna Trans (così anche i giornalisti più distratti la smettono di scrivere il trans...).

Ma al di là della precisazione la notizia qual è?

Un gruppo di donne lesbiche ha picchiato una donna trans.
Basta questo per farne un caso di transfobia?

NO.

Per essere un caso di transfobia - data la definizione di cui sopra - è il motivo dell'aggressione che distingue un caso di semplice (sic!) violenza urbana (delinquenza? Bullismo? usate il termine che volete) da un atto omo-transfobico.

Tralascio alcune parti della nota perchè non inerenti al discorso che voglio fare qui. Per chi vuole leggere la nota nella sua interezza può cliccare qui.
Prima di proseguire però voglio notare en passant come il linguaggio di Pinci sia maschilista e patriarcale e un po' misogino. Eccovi qualche perla:

Se una lesbica scorreggia nella gay street, sotto gli uffici di Arcigay, di fronte alle attività commerciali, a due passi dalle sedi nazionali dei partiti, dalle redazioni dei quotidiani, da Montecitorio, è un tripudio di titoloni sulle prime pagine dei giornali.
Quando ad essere picchiata è una transessuale e il fattaccio si materializza "sopra altri colli", è difficile per la stessa comunità glbt raccogliere qualsivoglia informazione.
Bel linguaggio vero? Comunque.

Pinci - che dobbiamo considerare fonte autorevole in mancanza di altra fonte più diretta (per esempio il blog dell'aggredita...) - riporta la testimonianza di Net questo il nome - ci dice Federico - della donna Trans aggredita. Anche qui riporto solo i brani che ci interessano:

"(...) mi son fermata a parlare con la ragazza in questione incuriosita dalla lunghezza dei suoi capelli superdecolorati...per il semplice fatto di averle rivolto la parola la sua compagna mi si è scagliata contro pensando che ci stessi provando:
pensando... E' una ipotesi di Net o la lesbica glielo ha detto esplicitamente?
il che è stato escluso oltre che da me
escluso? Si esclude una ipotesi di ricostruzione, non escludo una intenzione equivocata, la chiarisco. Quindi cosa ci sta dicendo Net che, a posteriori, nella sua ricostruzione lei esclude che la donna lesbica possa davvero aver interpretato  il suo interesse per la ragazza come una molestia o che si è chiarita prima o durante l'aggressione con la donna che l'ha aggredita ?

Attenzione non sto minimamente giustificando la reazione delle donne che hanno aggredito. Voglio solo capire qual è la causa dell'aggressione perchè non basta aggredire una donna trans senza saperne il motivo per farne un caso di transfobia.
dalle sue amiche che tirandola indietro m'hanno detto di andarmene perchè molto gelosa e particolarmente aggressiva...
Ma allora il motivo è quello della classica coatta che imbruttisce se qualcuno, chiunque sia, vede la sua donna. Stessa dinamica se la donna lesbica fosse stata un uomo, e l'aggredito un maschietto etero.
In quel caso avremmo parlato di eterofobia? No di certo!
Possiamo trovare un'altra etichetta se volete gallismo, bullismo, in ogni caso coattagine (attenzione non perchè a esserlo è una donna sarebbe lo stesso identico caso con un uomo). Quante volte abbiamo letto di
uomini che si accoltellano per una ragazza? Si tratta della stessa dinamica mutatis mutandis.
Allora perchè dovremmo fare differenze solo perchè le persone coinvolte sono delle lesbiche e una trans

In realtà come vedremo una ragione a specificare che si tratta di lesbiche c'è: l'intenzione di dimostrare che le persone omosessuali sono transfobiche. Ci ritorneremo.

Prima ricapitoliamo. Una donna trans è stata aggredita da un gruppo di donne lesbiche perchè una di queste ha frainteso l'interesse che la trans aveva dimostrato per una delle lesbiche.
mi sono immediatamente defilata con questa che mii gridava dietro: "e vedi di andartene, prima che ti becchi una sberla". son tornata a divertirmi con i miei amici...dopo un bel po' passando dietro al loro tavolo m'è venuta la brillante idea di fare una battuta acida..."gliel'avrei voluta dare io 'na sberla"...pessima idea...io l'ho detto una del gruppo delle picchiatrici indemoniate
a questo punto del racconto ancora non lo sono picchiatrici... lo saranno...
lo ha fatto, s'è girata e allungandosi m'ha tirato un gran schiaffone...non sono mica 'na santa, istintivamente ho tentato di ricambiare la cortesia ma l'unica cosa che son riuscita a fare è stato scacciar via le mosche...non ho colpito nessuno!
Quindi io guardo una che mi piace, la sua donna mi vuole aggredire, viene trattenuta dalle amiche, io me ne vado, quella mi grida dietro vattene o ti meno. Io me ne sto buona con i miei amici. Poi dopo un po' ripenso a quella battuta e mi avvicino al loro tavolo e rispondo per le rime. Non subito spinta dall'ira. Ma dopo... Ricevo uno schiaffo. Cerco di darne uno a mia volta ma non ci riesco.
le signore erano circa una decina
Ma non erano 6? Ah beh circa una decina=6
e avano un tavolo prenotato con tanto di seau a glace, inutile dire che sia stato chiesto a me di uscire...
beh questo è classismo...
chissà come mai... io ho subito detto che lo stavo già facendo e mi sono avviata alla porta prendendo il buttafuori sottobraccio....
il mio amico che poi ha cercato di difendermi mi ha visto ed è andato a chiedere spiegazioni alla sicurezza...lì davanti c'erano già le ragazze a fomentarsi l'un l'altra nell'organizzare la spedizione punitiva alla "trans impertinente"...e nessuno della sicurezza è uscito a controllare cosa stesse per succedere...
Nessun addetto alla sicurezza purtroppo può controllare cosa c'è fuori dal locale...
per concludere, al di là dei generi, dei gusti, etc. mi sono ritrovata incredula con 6 ragazze tutte più impostate e avvezze alla rissa di me che a breve m'hanno messa K.O. buttata a terra e presa a calci e pugni...soprattutto nella schena, in pancia e in testa...urlandomi "travone di merda...MUORI!"...ma poi travina casomai peso 52kg...
Allora. Il gesto è di una violenza inaudita. Questo sia chiaro. Anche il fatto che Net sia stata invitata a lasciare il locale è criticabile (ma non per i motivi su cui ironizza...).
Ma basta questo a farne una violenza transfobica?
No.
Una offesa, certo.
Ma le offese funzionano amplificando una caratteristica presunta o reale della persona che si vuole insultare.
Se vogliono insultare me mi diranno a ciccione di merda. Ma si tratta di cicciofobia? No!
La distinzione è chiara.
Se il motivo per cui ti picchiano non è il fatto che tu sia trans ma un motivo altro per quanto ridicolo o criticabile (ma esiste poi un motivo non tale per picchiare qualcuno?) indicare che quel gesto di violenza è transfobico è in realtà una forma di transfobia.
Cioè lì non si vede una persona picchiata si vede un travone picchiato...
Se la legge sull'omotransfobia funzionasse davvero così allora le pregiudiziali di costituzionalità sarebbero fondate.
In questa specifica dinamica un etero (quello del mio esempio di prima ) sarebbe di fatto discriminato dalla donna trans perché il suo aggressore non prenderebbe le aggravanti come l'aggressore della Tras.
Ma non sono questi i motivi per cui si chiede una legge contro l'omofobia né gli ambiti e i casi in cui l'omotransfobia si manifesta.

Se Net fosse stata aggredita in quanto trans allora sì sarebbe transfobia, ma aggredita in quanto giudicata, non importa se a torto o a ragione, come molestatrice di donna altrui è violenza sì, le donne lesbiche devono andare in galera ma senza aggravanti per transfobia (se ci fossero...).
In chi ci vede sempre e comunque una transfobia pecca di ingenuità politica oppure fa il\la furbo\a, tradendo un omocentrismo interiorizzato - che è l'altra faccia dell'omofobia  - che induce a pensare che siccome sono divers* merito un trattamento speciale in quanto omosex e trans.
Invece anche se sono divers* ho gli stessi diritti degli altri non dei diritti per me e solo per me.
La legge mi dovrebbe tutelare non in quanto omosex o trans ma se il comportamento e le opinioni degli altri su di me in quanto omosex e trans non mi permettono di accedere a quegli stessi diritti e a goderne nello stesso modo.

La tutela non nasce da me bensì nasce sempre dall'avversione di una terza perosna che mi discrimina in quanto omosex o trans.

Questa e solo questa è omo-transfobia.

Finché noi gay e lesbiche e trans non capiamo questo punto il movimento non avanzerà di un millimetro.

A Pinci in realtà, che stupido non è, gli viene qualche dubbio
Sarò impopolare ma a me sembra che la matrice omotransfobica sia dubbia.
Quanto meno abbiamo un problema: basta un insulto in una situazione di effervescenza emotiva per fare di una aggressione fisica una aggressione a sfondo transfobico?
Per rimangiarselo subito dopo
Ciò che è certo è che si tratta di una violenza "interiorizzata".
Introiettata a partire da chi, da dove, da quale catacomba della nostra analità?
Siamo in effetti una minoranza composita che divide uno spazio legislativo, fisico, democratico, etico, economico e psicologico troppo piccolo: i migranti tra loro si sparano, non mi sorprende che lo facciano i froci.
Rimane però da capire fino a che punto questa disgregazione della nostra e delle altre minoranze venga orchestrata da intelligenze esterne a queste minoranze (e pertanto a qualunque dinamica davvero democratica).
Questo direi è il cuore del problema.

A tutte le lesbiche e i froci che nutrono risentimento per le transessuali voglio invece dire una cosa semplice: se io dovessi salvare solo una fetta di frocità salverei prima le trans. Salverei prima loro perchè sono le più maschie; maschie nel senso che indossano la propria diversità senza macchia e senza paura e la portano in trincea tra la gente. E per me che tutti accusano di essere un para-fascio questo è un maschio: un guerriero senza paura.

Salverei prima loro, non fosse che poi so bene che nessuna minoranza si salva da sola.
Fareste bene a pensarci un pò su.
Ora a parte il fatto che non si capisce perchè bisogna scegliere, i concetti espressi da Pinci sono machisti, patriarcali, maschilisti, misogini e nella fattispecie omocentrici (omofobici). Omofobici non tanto perchè lui afferma (anche se per provocazione lo capisco) che
se io dovessi salvare solo una fetta di frocità salverei prima le trans.
Se per frocità si intende discriminati va bene. Ma se si intende l'orientamento sessuale con tutto rispetto io non ho nulla a che fare con una trans (come lei non ha nulla a che fare con me)  perchè orientamento sessuale e identità di genere o transgender sono due aspetti molto diversi tra loro nell'ambito dell'identità sessuale. Stessi diritti ma non stesse dinamiche personali o psicologiche.
Salverei prima loro perchè sono le più maschie; maschie nel senso che indossano la propria diversità senza macchia e senza paura e la portano in trincea tra la gente.
Sono considerazioni omofobiche perchè mentre in questa vicenda ci sono delle persone coinvolte in una rissa per aggressività e gelosia, Pinci ci vede sei lesbiche e una trans.
Ricordate il motto per il diritto all'indifferenza dell'Ilga Portoghese?
Quella è la nostra meta politica!

Pinci purtroppo è in buona compagnia.
Sul blog Furiosa critica femminista si legge

La transfobia colpisce ogni individuo, non esclude di certo le persone omosessuali, in vita mia ho sentito e visto insultare ed allontanare molte persone transessuali direttamente dalla bocca di persone omosessuali, anche attivisti del “movimento LGBT”, molto spesso le prese ingiro e le maldicenze arrivavano ” da dietro le spalle”.
Ecco il punto cui accennavo prima. Si sottolinea che sono sei lesbiche a picchiare una trans perchè si vuole dimostrare un odio fraterno.
Non vede cioè nelle donne che hanno aggredito una donna trans delle persone qualsiasi ma delle lesbiche la cui transfobia è più grave perchè viene dallo stesso alveo, insomma è fuoco amico.
Come se essere omosessuali (o trans) garantisse chissà quali forme innate di tolleranza pacifismo progressismo.
Stesso errore della sinistra che considerava positivamente in quanto tali contadini e operai che sono maschilisti omofobi etc etc proprio come possono esserlo gay e lesbiche. Come posso esserlo tutti gli uomini e le donne qualunque sia il ceto, la cultura, l'orientamento e l'identità sessuali.

Non siamo tutti uguali. Ma godiamo tutti degli stessi diritti

Siamo prima di tutto cittadini e per lo stato diventiamo (o almeno dovremmo) gay lesbiche e trans solo quando a causa  dell'omosessualità e della transessualità ci uccidono ci menano o ci tolgono diritti.

In Italia spesso accade che le persone transessuali non possano arrivare a ruoli decisionali nemmeno nelle associazioni LGBT e se ci riescono avviene perché vengono usate per dimostrare un falso interesse di una pluralità di intenti del mondo LGBT.
Queste affermazioni abbisognerebbero di pezze di appoggio ma usciremmo fuori tema.
E' evidente come in questo caso la transfobia sia strumentale per attaccare il movimento glbtqi.
Ho preso spunto per questo articolo dal racconto di un atto transfobico avvenuto ieri 30 luglio 2011 a Bologna, ad opera di un gruppo lesbico
E qui siamo al massimo. L'autrice del blog - che è una ragazza lesbica - indica le sue consorelle (secondo la sua stessa logica) come gruppo lesbico, in maniera discriminatoria - e dunque omofobica - probabilmente per non annoverare se stessa tra un gruppo considerato transfobico (quanto è solo teppista e violento e non certo in quanto omosessuale perchè fosse stato di donne etero o di uomini sarebbe stata esattamente la stessa cosa) anche a costo trattarle con omofobia....

Più raffinata la osservazione di Helena Velena che su faccialibro scrive:
ieri sera a Bologna sei lesbiche hanno selvaggiamente picchiato una persona transgender procurandole lesioni, perche’ pensavano ci stesse provando con la compagna di una di loro…
Si risponde da sola sul fatto che non sia un caso di transfobia... Eppure non lo nota perchè Helena vuole arrivare ad altro.
Come la mettiamo ora, che la violenza non viene dai “fascisti” ma dall’interno della nostra stessa scena?
Intanto fascistiChi interpreta i rapporti sociali come rapporti di forza e quindi con prepotenza e intolleranza (dal dizionario online del Corriere) ce ne sono assai anche tra lesbiche gay e trans (come nel resto di tutto il genere umano) nessuno dotato politicamente e storicamente onesto può affermare che l'omofobia (quella vera) sia solo di destra.
In ogni caso questa osservazione cosa dovrebbe dimostrare? 

Helena conclude

Questa notizia non deve venir censurata con la scusa che “i panni sporchi si lavano in casa”, ma se ne deve assolutamente parlare!!
Parlare sì, ma nei termini giusti non in quella forma terribile, dolorosamente naif e  deleteria che vede omosessuali e trans laddove in questo caso invece ci sono solo cittadini e cittadine.

Dall'outing al pettegolezzo e alla delazione: orrori e miserie delle voci su Tremonti Gay nel caso Milanesi


Marco Mario Milanese, deputato del Pdl,  consulente del ministro Giulio Tremonti e alto ufficiale della Guardia di Finanza (mentre Manuela Bravi, compagna di Milanese,  affianca al ruolo di portavoce quello di consigliere per l’informazione politica di Tremonti)  è stato accusato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per delinquere.

Secondo il Gip di Napoli, Milanese ha un ampio raggio di azione grazie al suo legame con Tremonti e riesce a pilotare delle nomine, come quella di Fabrizio Testa, già componente del Cda di Enav, a presidente di Tecnosky. Le indagini hanno consentito di accertare, “al dì fuori di ogni dubbio” che Milanese abbia assicurato la nomina di Guido Marchese a componente del collegio sindacale nelle società a partecipazione pubblica Ansaldo Breda spa, Oto Melara spa, Ansaldo Energia spa, Sogin spa e Sace spa, ricevendo dallo stesso la somma di centomila euro, e la nomina di Carlo Barbieri a consigliere di amministrazione di Federservizi spa, società controllata dalle Ferrovie dello Stato.

La sfera d’azione di Milanese è vasta. Ma per quanto ci riguarda possiamo finire qui. Per chi vuole saperne di più può leggere l'articolo del Fatto Quotidiano (datato 7 luglio 2011) dal quale abbiamo preso queste informazioni.

Si scopre che Tremonti abita in un lussuoso appartamento di Roma, di proprietà del Pio Sodalizio dei Piceni, dato in affitto a Milanese per un canone mensile di 8.500 euro. Tremonti «per ovvi motivi di opportunità» lascia la casa e spiega che aveva  accettato l'offerta fattami dall'onorevole Milanese per l'utilizzo temporaneo di parte dell'immobile nella sua piena disponibilità e utilizzo lasciando intendere cioè di essere stato suo ospite e di non aver mai pagato l'affitto. Cosa illegale perchè anche in questo caso va stilato un contratto e pagate delle tasse.
Milanese però afferma che Il ministro ha corrisposto, quale partecipazione all'affitto dell'immobile, a partire dalla seconda metà del 2008, la somma mensile di circa 4.000 euro. Settimanalmente e in contanti mi ha corrisposto circa 75.000 euro complessivi. Un affitto in nero, senza pagare le tasse. Per cercare di confondere le acque Tremonti cambia ancora versione affermando di essere stato "pedinato" e "spiato" dalla guardia di finanza (di cui, in quanto Ministro del tesoro è a capo) e che non sentitosi più tranquillo nemmeno durante i suoi lunghi anni da ospite in una caserma della Guardia di Finanza ha  accettato nel febbraio del 2009, l'offerta di Milanese per l'appartamento di via di Campo Marzio. Forse un “errore”, lo ha definito il ministro, determinato dalla necessità di sottrarsi alle indebite attenzioni della Guardia di Finanza: “Non ero più tranquillo, mi sentivo spiato, controllato, persino pedinato”.
La procura di Roma apre una indagine per queste rivelazioni di Tremonti che parlano di due correnti all'Interno della Guardia di Finanza. Anche qui per chi vuole saperne di più può leggere gli articoli del Fatto Quotidiano di oggi e di Repubblica di oggi citato dal fatto quotidiano entrambi consultati e usati per queste ultime informazioni.

Seguo questa storia con medio interesse, è uno dei tanti esempi di corruzione, favoritismi, illegalità, che, se comprovati, dimostrano un altro pezzetto dei privilegi di chi ci governa.

Poi leggo sul blog di Elfobruno un post alquanto curioso dal titolo Tremonti sarebbe gay ma nessuno può dirlo nel quale si legge:

Caso Tremonti. Il ministro dell’economia abitava a Roma, in pieno centro storico, nell’appartamento del suo collaboratore, Milanese.
Milanese non è solo un collaboratore di Tremonti ma un indagato per corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per delinquere. Ma tant'è. 
L’affitto della casa era di 8.500 euro. Tremonti pagava la metà.
I giornali parlano di affitto in nero. E da lì lo scandalo.
Beh veramente abbiamo visto che lo scandalo è di ben altra portata e ha ripercussioni che inficiano anche la Guardia di Finanza...
Lui si difende: tutto regolare. Può dimostrarlo.
Non voglio parlare delle implicazioni politiche della vicenda.
Evidentemente nemmeno di quelle giudiziarie...
Chi vuole si informi come meglio crede.
Però Elfo si vede bene da fornire delle fonti sulle quali, presumibilmente, si è informato a sua volta prima di scrivere il post. Fornisce però delle fonti, davvero autorevoli.
Per cercare di comprenderne meglio i termini, basterà leggere uno stato Facebook e un tweet.
Facebook e Twitter, fonti sicure, prestigiose, fidate...
Il primo, dell’onorevole Paola Concia:
Caro Ministro Tremonti non le sembrerà strana la mia umana comprensione del suo travaglio personale, non per quello politico, per quello la mia comprensione è zero. Per quella mia personale umana empatia le do un modesto consiglio: legga “Alexis” di Marguerite Yourcenar, la aiuterà e chissà che non riesca a spiegarsi meglio.
Su questo commento tornerò tra breve.
Il secondo, del giornalista Daniele Nardini, di Gay.it:

Tremonti sarebbe gay e se la farebbe con Milanese. Questo è quello che i giornalisti in tutte le redazioni dicono ma non possono scrivere.

Daniele Nardini ha al suo attivo, recentemente, su Gay.it degli articoli nei quali dà spazio alle voci insistite (che esistono dagli anni 80)  sulla presunta inesistenza di un collegamento tra il virus dell'hiv e l'aids
Secondo i dissidenti il virus dell'Hiv non è la vera causa dell'Aids; che il test attualmente in uso non riesca davvero a diagnosticare la sieropositività; che i farmaci siano inefficaci e, anzi, piuttosto che il loro uso causi una lenta agonia; che la paura di essere contagiati con un rapporto non protetto sia paragonabile alla supersitizione; che le campagne per la prevenzione siano studiate dai politici e dalle cause farmaceutiche per terrorizzare anziché per informare...
(domanda di Nardini a Giulio Maria Corbelli accreditato come regista del corto + o - il sesso confuso che in realtà è un lungometraggio di 92 minuti di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli in Le-teorie-complottiste-sono-pericolose)
sui quali lascio giudicare ai lettori:

Non chiamateci negazionisti

L'Aids compie 30 anni Inchiesta di Gay.it sui "dissidenti"

Aids parla il medico dei dissidenti: "Siamo 2500".

Torniamo al post di Elfobruno
Per quel che mi riguarda, oggi andrò a comprare il romanzo della Yourcenar. Per chi non lo sapesse: è la storia di un uomo che confessa alla moglie di doverla lasciare perché omosessuale.
Ecco il senso della citazione del commento di Paola Concia su faccialibro. Basta consigliare un libro che parla di un uomo che dice alla moglie che deve lasciarlo perché omosessuale.
Nel romanzo in realtà l'uomo confessa alla moglie un'auto-repressione per la morale borghese introiettata e la sua confessione costituisce una liberazione e una testimonianza sul dramma della non accettazione (il romanzo è stato scritto nel 1929...
E' chiaro il rimando di Concia, Tremonti si legga un dramma sulla non accettazione dell'omosessualità che lo riguarda direttamente.

Sintomatico che Elfo Bruno ne faccia una mera questione di omosessualità, perchè si sa un omosessuale deve lasciare la donna in quanto omosessuale, quasi che a starle vicino le venga l'orticaria...) glissando sul dramma dell'autoaccettazione che è il cuore del libro....

Comunque sia. 

Invece di commentare il favoritismo di un affitto (che a quanto emerge dalle indagini, se confermato, non è stato pagato né da Tremonti, né da Milanesi ma da Proietti, indagato per corruzione insieme a Milanese e all'ex presidente di Sogei Sandro Trevisanato) si fanno illazioni sul presunto orientamento sessuale di Tremonti.
Perché?
Che prova c'è?
E anche se fosse vero a che serve?
Beh se tremonti parla male dei gay è giusto che si faccia outing.
Vero.
Ma Tremonti non solo non parla male dei gay ma ne parla bene...



...come scopro dal blog Maschile individuale che pubblica questo video commentando che
non di evasione si tratterebbe ma del vizietto ?   mah!
sarà solo una campagna montata dall’attivismo gay?
io , da avversario, preferivo martellare Tremonti su eventuali reati fiscali .
la sua vita sessuale ed i suoi pudori/ipocrisie li considero poco rilevanti.

cmq,  a proposito di Tremonti e gay….  anche sui gay spara i soliti pregiudi (si vanta la categoria?). guardate che ho trovato su youtube.
se fosse vero, sarebbe un ossimoro ;-)
Ed ecco il dileggio. Chiaro che Tremonti parli bene della categoria cui lui stesso appartiene scrive, ammettendo e non concedendo, l'autore del blog.

Pur essendo politicamente favorevole all'outing (ho persino dato disponibilità a Mancuso per contribuire a questa benedetta campagna da Settembre...) cioè al fatto che se un personaggio pubblico esprime pareri, anche a titolo personale, e opinioni contro i gay e si scopre che lui è gay lo va pubblicamente dichiarato per mostrarne l'incoerente e l'ipocrsia devo purtroppo dare ragione ai dubbi del blog Fareitalia (che scopro grazie alla segnalazione di un amico su faccialibro) che critica l'iniziativa stessa dell'outing e nel quale si legge:
(...) Si fa fatica a credere che una iniziativa del genere possa venire dal mondo gay, che conosce benissimo il disagio e la sofferenza con cui le persone possono vivere la propria condizione sessuale (...)
e più in là 
(...) e alla fine non si capisce più se la loro colpa sia quella di essere omofobi o gay. O meglio, forse hanno la colpa di essere omofobi, ma pagheranno per essere omosessuali. (...)
Basito chiedo lumi a Elfobruno nei commenti chiedendogli quali siano le prove di questo "si dice, si sa, tutti sanno ma non possono dire" che mi risponde:

Qui il discorso tuttavia verte su un altro punto. Il fatto che ci sia tale probabilità e le conseguenze sul piano umano di specifiche scelte.
Tralasciamo le probabilità (il neretto è mio) (di fatto Elfo non risponde alla mia domanda, perchè Elfo di prove certe non ne ha...). Per Elfo più dell'aspetto giudiziario e di quello politico è interessante il piano umano.
Piano umano, cioè le condizioni personali di Tremonti?

Questi non sono i termini dell'outing: la pratica politica di rivelare pubblicamente, per ritorsione, l'omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali, le quali attaccano pubblicamente l'omosessualità. (wikipedia).

Chiedo a Elfo delucidazioni sulla probabilità che il fatto sia vero e mi risponde:

Ale, hai mai preso in considerazione:

1. che magari certa gente può solo essere più bene informata?
Chi? Nardini? Concia? E le prove?
2. che non c’è necessariamente malafede in ogni cosa che si scrive e si dice?
Ma anche sì...
Ti ricordo che quando Cecchi Paone e Pecoraro Scanio dichiararono la propria sessualità, noi lo sapevamo da tempo perché in una comunità chiusa come quella GLBT, certe cose fanno il passaparola.
E non c’entra nulla la erre moscia o i modi poco virili (per altro, per quel che mi riguarda, Tremonti non mi sembra effeminato).
Ma né Cecchi Paone né Pecorario Scanio parlavano male dei gay quindi l'outing è fuori questione. E se non è sull'atteggiamento  è gay perchè un uomo del suo staff indagato per corruzione gli pagava l'affitto???

Di cosa stiamo parlando, se non di pettegolezzo?

E invece di ridere di queste illazioni (o di gridare all'omofobia e al maschilismo) c'è anche chi pubblica smentite... come sua sorella che secondo http://affaritaliani.libero.it/economia/tremonti170711.html" Target="_Blank">Affariitaliani.it avrebbe detto
Giulio frocio? Ma per carità non scherziamo!! E' la piu' grande castroneria che abbia mai sentito. E' sempre piaciuto molto alle donne e ha sempre avuto belle donne, sin da piccolo. Chi meglio di me può saperlo?". Angiola Tremonti, la sorella artista e ora scrittrice di successo con il bellissimo "La valle degli orsi", il romanzo della sua vita controcorrente e di quella dei suoi familiari (Bompiani editore, spesso esaurito nelle librerie) si fa una gran risata quando commenta con Affari le insinuazioni di questi giorni secondo cui il rapporto del ministro più importante e famoso con il suo superconsulente e padrone di casa Marco Milanese si inserirebbe all'interno di quelle che nel Palazzo romano vengono chiamate allusivamente "relazioni pericolose" dentro una sorta di caso Boffo bis.

tremonti berlusconi
"Sarebbe come se dentro l'uovo di uno struzzo si trovasse una formica", dice coniando un'iperbole presa dal mondo degli animali, la sua passione e la sua ossessione artistica. (...) E poi la citazione del suo libro nel giornale di Padellaro e Travaglio di oggi che scrive: "E ora -rivela un deputato molto vicino a Tremonti - anche le pagine del libro della sorella sono oggetto di analisi attentissima. Angiola Tremonti è l'autrice di "La valle degli Orsi", un libro di ricordi di vita, dove si parla di tutto, di un orsacchiotto di peluche di nome Bibì, "era il peluche preferito non solo da me, ma anche da Giulio. Per un certo periodo, eravamo già adulti, glielo diedi. E glielo avrei anche regalato. Me lo sono fatta restituire che avevo ormai cinquant'anni". Ecco, secondo il Fatto, l'orsacchiotto Bibì potrebbe divenire la pistola fumante del nuovo caso
Si dimette la portavoce di Tremonti/ Il nome è sparito. Scomparso dal sito del ministero dell'Economia e delle Finanze. Manuela Bravi si è dimessa da capo ufficio stampa e portavoce di Giulio Tremonti. E, dicono dalla segreteria, non è ancora stata sostituita. La Bravi è la compagna di Marco Milanese, ex consigliere politico del ministro, e per cui la procura di Napoli ha chiesto l'arresto. La Camera si deve ancora pronunciare, visto che Milanese è deputato. Le accuse contestate sono corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere.
Boffo, l'indizio che incastrerà il ministro con l'aria da primo della classe antipatico. "Ma va la', gliel'avevo dato insieme con il maglione da sci come ricordo dell'infanzia, testimonianza gioiosa e nostalgica del tempo che fu. Poi anni dopo ho pensato che stava bene anche in casa mia. Ed è lì, vicino alla macchina da scrivere. Peccato che non ho la foto, te la manderei".
 Belle considerazioni nevvero?

Certo il privato è sempre politico di questo, a differenza del blog Fareitalia che dice il contrario, sono ancora convinto, per cui ogni personaggio pubblico che non si dichiara apertamente facendo coming out fa un danno alla causa di liberazione.
Se tutti i gay e le lesbiche a qualunque titolo personaggio pubblico, ma anche tutti i gay e le lesbiche comuni, come il sottoscritto, facessero coming out sicuramente tutta questa visibilità favorirebbe la distensione.
Ma una volta raggiunta la visibilità non dovrebbe interessare niente a nessuno del proprio orientamento sessuale.

In ogni caso credo ci siano diversi ordini di ragione per cui non si può costringere una persona a fare coming out a meno dell'unico caso previsto dall'Outing.

1) ragioni private. Insindacabili. In democrazia nessuno può decidere al posto mio come vivere la mia vita, nemmeno i froci e le lesbiche come me. Chiunque non rispetta questa decisione è un fascista della peggior specie e va buttato a calci in galera.

2) ragioni di ordine ideologico. Davvero siamo tutti disposti ad essere accomunati all'immagine collettiva che si ha dell'omosessualità? Non sto parlando dello stigma ma dei luoghi comuni sui gay, modaioli, palestrati, misogini (la fica? E' una ferita) checche tutte allo stesso modo (dunque affettati), promiscui, edonisti, dediti a tutte le droghe dall'alccol alle sigarette, passando per tutte le  altre?
Io ho dovuto aspettare i miei vent'anni per avere coraggio di fare coming out quando cioè il mio ego è stato sufficientemente forse e io sicuro di me per non sentrimi destabilizzato dall'essere accomunato alle tante frocette querule da Gay Village, saune e locali gay.

3) Ragioni di orientamento sessuale.
Possibile che tutti i padri (le madri) di famiglia sospettati di essere gay siano davvero gay o lesbiche e non bisessuali? E che visibilità ha oggi la bisessualità se i primi a non crederci sono proprio i gay e le lesbiche? (provate a leggere i commenti a una mia nota su faccialibro) sull'argomento...)



Elfo invece conclude la sua risposta così:
Io faccio un altro discorso: dentro il mondo gay si è sparsa questa voce. Che sia un terzo caso, dopo quei due precedentemente citati?

Ecco. Per me questo è e rimane un pettegolezzo che ha il grande pericolo di continuare a propalare lo stigma dell'omosessualità...

Ma come da un lato il movimento fa tanta fatica per cercare di distinguere tra orientamento sessuale (sono attratto da), comportamento sessuale (posso essere attratto da persone del mio stesso sesso ma fare sesso solo con quelle dell'altro)  identità di orientamento (faccio sesso con perosne del mio stesso sesso ma mi percepisco e mi definisco etero) e poi basta una voce dentro la comunità (MA QUALE COMUNITA'? Dei militanti? Dei discotecari, delle sciampiste???) per rendere vera una cosa della quale non dovrebbe fregar neinte a nessuno?

Al di là dell'outing rispetto ai fatti svolti a cosa serve sapere che Tremonti è gay?
Una tacca in più per i cacciatori di gay nascosti?
Una testimonianza che non tutti i gay sono progressisti?
In che maniera la notizia che Tremonti contribuisce alla causa gay controbilanciando il danno che la vita politica e pubblica di Tremonti ne avrebbe se fosse vero e costretto al coming out?

Ve lo dimostro i in che maniera. Ecco alcuni commenti (precedenti al post di Elfo) su "Tremonti gay":
Cominciamo con una domanda su Yahoo answers di 3 anni fa. I commenti in rosso i più omofobi quelli in verde i più intelligenti (according to me...)...


Ma tremonti è gay???

Ne parlavo l'altra sera con alcuni amici che ne erano certi, io invece non ne sono del tutto convinto. qualcuno mi sa rispondere (evitate le frasi offensive e i commenti gratuiti).

Miglior risposta - Scelta dal Richiedente

beh non lo so... beh se lo fosse non ci sarebbe proprio nulla di male, basta che non ce lo metta al c**o con la finanziaria
ahahah battutaccia lo so

si ragazzi veramente stasera non mi sono regolato, scusate ahah...che caduta di stile!
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ah! ah! ah!

Altre Risposte (19)

  • Non so, ma se lo fosse,

    la notizia non farebbe certo scoppiare in lacrime la Arcuri,
    e nemmeno milioni di ragazzine,

    ma tantomeno farebbe eccitare né Dolce, né Gabbana
    • 3 persone ritengono questo contenuto buono
  • Secondo me non è da come uno parla o da come si muove che si capisce se uno è gay o meno. Essere effemminati non sempre corrisponde ad essere omosessuali e viceversa.

    Comunque, a quanto mi pare non è gay, ma il classico secchione/sfigato che a scuola viene sempre deriso ma che poi nella vita avrà grande successo alla faccia di tutti quelli che lo deridevano.

    Grande agrodolce, mi hai fatto sbellicare dalle risate... ehehe...
  • Beh non lo so e non me importa sono cazze suoi
  • Ma vuole ancora vendere il Colosseo?...
  • Beh, se lo è non lo so, e sinceramente poco mi importa.
    Basterebbe solo che non fosse ministro della nostra economia.
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  • ma che importanza ha?
  • vedo che dimenticate in fretta Formigoni...
  • Dico solo una cosa: è un grande fan di Madonna.

    Sì, secondo me è gay, ma non lo ha mai dichiarato apertamente e si è sempre fatta molta attenzione a non far passare la "notizia".
    Grillini ha detto che attualmente ci sono ben 3 ministri gay (Oltre Tremonti e Bondi..il terzo chi è? Boh...mistero. Forse Maroni?) e che in tutti i partiti c'è una certa percentuale di parlamentari omosex. Se tutto ciò dovesse venire alla luce forse i cari berlusconiani diventerebbero più tolleranti...e c'è ne sarebbe un gran bisogno!

    p.s. quando Tvemonti è in intimità con un ragazzo...lo chiama "Tesoretto"...? ^_^
    • 1 ritiene questo contenuto buono
  • Mi sembra evidente ,non e' una novita'..a Pavia lo sanno tutti,ma .non credo che lui ne faccia mistero...forse e' l'unica qualita' che ha
    • 3 persone ritengono questo contenuto buono
  • irrilevante.
    secondo me no
  • Ma non l'avete capito che son tutti fr0ci. Berlusconi, Letta, Bondi e Tremonti, Vito, Schifani eppure Maroni.
  • e tu insulti i gay con queste domande?
    tremonti è.....forse hai ragione, con tutto il rispetrto che provo per gli omosessuali!
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  • E' sposato e ha due figlie.
    • 2 persone ritengono questo contenuto buono
  • dalle voce penso che qualche volta l'ha presa a quel posto, e ora vuole ricambiare il favore su noi cittadini
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  • Non mi risulta ma non ci sarebbe nulla di male.
    Battutona di Agrodolce...
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  • se e' gay sono affari suoi, quello che fara' AL GOVERNO SONO AFFARI NOSTRI
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  • Non credo proprio di ritrovare in lui segnali di gaiezza.
    • 2 persone ritengono questo contenuto buono
  • Che fastidiosa pruderie ...

    Ognuno è libero di mettere tra le proprie lenzuola chi vuole, come vuole e quando vuole ... perfino il ministrello citato!
    Un saluto.
  • Sarebbe il suo unico lato simpatico e, comunque, chettefrega, sarebbero ben fatti suoi, ti pare?

    Pensa piuttosto a come ci prende per il cu..... quando ci dice che diminuirà le tasse nel..... 2013!!!

Da qui alla delazione e alla calunnia il passo è breve...

Tremonti è gay?

Il ministro dell’Economia sarebbe omosessuale: tra lui e il consulente Marco Milanese “un’amicizia speciale”


Giulio Tremonti
Giulio Tremonti e i rapporti col suo ex braccio destro. Si fanno sempre più incalzanti le voci secondo le quali il ministro dell’Economia avrebbe una relazione con Marco Milanese.
Da giorni i beninformati sono sempre più allusivi sul rapporto “speciale” che legherebbe Tremonti a Milanese. In soldoni l’allusione è riferita al presunto rapporto omosessuale tra i due, che sarebbe il vero motivo dello scandalo che ha portato alla scoperta di una casa nella quale convivevano. Un’abitazione procurata al ministro dall’amico: ma per quale motivo? E forse per dividerla da amici e da coppia….?
“Non ho mai incontrato un gay scemo. Ce ne sono tanti, nel mondo intellettuale, della cultura e della finanza”, ha dichiarato Tremonti.
Il Corriere, il Fatto Quotidiano, Dagospia: chi più, chi meno, girano tutti attorno a questo. Dicono e non dicono. Usano parole come “tenerezza”, “debolezza”. Altri, come Il Giornale, usano linguaggi ancor più duri: al limite della minaccia di rivelazione di “inconfessabili segreti”.
D’altronde può il ministro dell’Economia avere come braccio destro una persona che non solo gli pagava la casa (è ormai un’abitudine. anche in altri casi con altri personaggi…) ma agiva in maniera a dir poco ambigua nella gestione del potere e delle nomine, come emerge dall’inchiesta sulla P4?
E ancora, ci si chiede come si siano conosciuti e in che modo sono entrati in così stretti rapporti professionali – e forse non soltanto professionali – Marco Milanese, ufficiale della Guardia di Finanza, e uno dei più importanti economisti italiani?
Le relazioni omosessuali non vietano a nessuno di fare il ministro ma certamente le voci infrangono sul nascere le speranze di Tremonti di diventare Premier.
In un Paese dove la morale che prevale non è certo quella omosessuale, Giulio Tremonti è destinato ad essere inesorabilmente disapprovato dalla Chiesa e dai moderati cattolici dello scenario politico italiano.
Allora ancora sicuri che l'outing di Tremonti serva alla causa?

In ogni caso mettendola in caciara sulla sua presunta omosessualità si glissa alla grande sulle sue responsabilità morali (e penali) sul caso Milanese...
E come al solito l'omosessualità è strumentalizzata per non parlare di altro...

Lo scopo finale del movimento glbtqi è il raggiungimento dei diritti e dell'indifferenza come ricorda questo splendido video.




Se leggiamo poi gli altri commenti al post di Elfo Bruno le mie preoccupazioni sono corroborate.
Tremonti Gay? segreto di pulcinella…

eheheheheh quanti sepolcri imbiancati salterebbero come pop corn…
Si dileggia, perchè in fondo si pensa che Tremonti oltre a tutto il resto e anche frocio è una checca repressa, nascosta, che va stanata, come i topi.


Allora mi tornano in mente le parole di Jean Luc Picard sì proprio capitano dell'astronave Enterprise in un episodio di Star Trek The Next Generation  (Giustizia sommaria 21mo episodio della quarta stagione):


Con il primo anello è già formata la catena, con il primo discorso censurato, il primo pensiero proibito, la prima libertà negata, ci incatena tutti irrevocabilmente. La prima volta che la libertà di un qualsiasi uomo verrà calpestata ne subiremo tutti il danno








E che tristezza che una categoria colpita da stigma sociale e ammanco di diritti calpesti i diritti altrui in nome del pettegolezzo da spiaggia...

Chi è il vero omofobo?

sabato 30 luglio 2011

Le ecolalie di Stefano Lorenzetto e di Luca Di Tolve.

L'articolo che segue pubblicato dal Giornale nel quale il giornalista (sic!) Stefano Lorenzetto intervista Luca di Tolve fa vomitare, perchè è pieno di pregiudizi, disinformazione, mentalità patriarcale, maschilista, omofoba e misogina. Se ne parlo non è per difendere le persone omosessuali dalle sciocchezze in esso contenuto, l'articolo si distrugge squisitamente da sé, ma per fare esercizio di lettura e vedere come certi articoli riprogrammino il nostro pensiero senza rendercene conto, usando un modo di pensare così facilmente recepibile che ci fa diventar tutti omofobici per il fatto stesso di leggerlo e riuscire a capirlo. Fossimo davvero liberi dai pregiudizi e del modo di vedere le cose in esso contenuti dovremmo proprio non riuscire a comprendere il significato come se i scrivo una frase così: Il gatto mangia la vita del sole coi rami del cervello di dio infine e anche. Ma finché l'articolo che segue ha un significato anche se siamo contrari al suo significato nessuno di noi è immune.
Quindi forza e cominciamo a leggere questa merda...
«Luca era gay e adesso sta con lei / Luca parla con il cuore in mano / Luca dice sono un altro uomo». Quando il 17 febbraio 2009 sentì questi versi al Festival di Sanremo, Luca Di Tolve ebbe un sussulto: sul palco del teatro Ariston, Giuseppe Povia stava cantando la storia della sua vita.
Luca era gay e adesso non lo è più. Lo è stato dai 13 ai 31 anni e si sentiva considerato niente più che «un bel pezzo di carne».
Se gli chiedi il numero dei partner che ha cambiato in quel periodo, ti risponde, abbassando gli occhi, «almeno due a settimana»,
non cambi due partner... Hai rapporti sessuali con partner occasionali... Non è che li cambi ci scopi per quella mezzora un'ora due ore o quanto tempo è e basta...
Qui non solo si insinua furbescamente che i gay sono promiscui ma anche che non sono capaci di tenersi un fidanzato..
cioè poco meno di 1.900, il che lo pone una spanna al di sopra del cantautore Franco Califano, recordman dell’acchiappo, che ha cominciato anche lui a 13 anni e che mi ha confessato d’aver avuto nella sua vita 1.500 donne.
Solo che quando il Califfo ha improvvisato questo calcolo era prossimo alla settantina e ancora si applicava di buona lena, mentre Di Tolve ha smesso per sempre di andare a uomini da quasi un decennio.
Andare a uomini... Come andare a donne o andare a puttane. 
Luca, milanese di 39 anni, adesso sta con Teresa,
sta cioè non si sono sposati...
bergamasca di 35, detta Terry, operatrice sanitaria in una casa di riposo, che s’è licenziata per stargli vicino - è sieropositivo, ha avuto un’epatite, ogni giorno deve ingollare 12 pastiglie -
Beh un po' poco per licenziatari... Quanto ci mette a ingollare 12 pastiglie al giorno?
Basta la parola sieropositivo per far pensare a una persona in aids conclamato. Ma se Luca ha diagnosticato il contagio in tempo (cioè poco tempo dopo che è avvenuto) e non ha altri problemi di salute fisica oggi ila sieropositività non conduce più a morte certa ma si è cronicizzata...
e per aiutarlo nel Gruppo Lot, una Onlus intitolata al nipote di Abramo fuggito da Sodoma prima che la città venisse incenerita da una «pioggia di zolfo e fuoco proveniente dal Signore», così narra la Genesi.
Ecco l'url del sito www.gruppolot.it sul quale si trovano una intervista a Luca e l'intervento
Per seguire l’associazione che ha creato, Luca ha invece chiesto un’aspettativa di due anni al Comune della Lombardia dov’è guardia giurata e ora insieme con la moglie
ah allora non sta con Teresa è sposato con Teresa
gira l’Italia (l’ho rintracciato a Pescara, nella parrocchia di Santa Caterina da Siena), per raccontare la sua storia a ragazzi che vorrebbero cambiare vita,
quindi il giornalista (sic!) riconosce che ci sono persone che vorrebbero non essere omosessuali. Il che non significa che tutti gli omosessuali vorrebbero non esserlo. che ci sono omosessuali felici della propria condizione.
come ha fatto lui. Attraverso Internet lo hanno cercato in 2.000, dai 18 ai 45 anni,
2000 su 3 milioni (5 % della popolazione italiana a tenersi bassi...) non c'è che dire un rilevante 0.007% della popolazione omosessuale italiana.
e un centinaio di loro ha già seguito il percorso di preghiera, supportato dalla terapia riparativa messa a punto dallo psicologo clinico statunitense Joseph Nicolosi,
La cui validità scientifica è stata dimostrata infondata in patria e in Italia
membro dell’American psychological association, fondatore del Narth (National association for research and therapy of homosexuality) e della clinica San Tommaso d’Aquino di Encino, in California. Dieci di questi percorsi si sono conclusi con altrettanti matrimoni
è sconvolgente le cose implicite in questa affermazione priva di senso. Il matrimonio può essere anche tra persone dello stesso sesso quindi questa frase non prova nulla. e se l'argomento principale è la riconversione da omo a etero la cosa da sottolineare sarebbe l'aver cambiato desiderio e rivolgerlo ora per persone del sesso opposto.
Sottolineando invece che il risultato è il matirmonio si implica al contempo che l'unico matrimonio che esiste o comunque legittimo è quello tra perose di sesso diverso (il che non è più veri smepre in piùù stati del mondo) e che il matrimonio (etero) è  la normalità raggiunta. Capite come un articolo può influenzare il nsotro modo di pensare senza nemmeno che ce ne rendiamo conto? Io credo di leggere il rendiconto di una terapia di riconversione e invece mi stanno riprogrammando il cervello facendomi accogliere acriticamente che l'unico matrimonio vero è quello tra persone di sesso diverso.
e la nascita di quattro figli - «un quinto è in arrivo», annuncia raggiante Di Tolve -
altra forzatura abnorme, come se un uomo gay sia sterile S8olo per il fatto che non è attratto sessualmente o affettivamente dalle donne non è impossibilitato alla procreazione, senza considerare che esistono i bisex o l'inseminazione artificiale e che pure il sottoscritto se proprio volesse un figlio potrebbe riuscire a fare l'amore con una donna la cui cosa magari non eccita un gay come un etero ma è meccanicamente possibile maschio (per tacer delle donne...)
e tre con altrettante ordinazioni sacerdotali.
a ecco! non solo l'unica sessualità concessa è quella etero ma  il celibato viene considerato una condizione naturale e normale dell'essere umano. L'astinenza sì l'omosessualità no. E poi si parla di contronatura...
Luca era gay e adesso dice «sono guarito»,
L'omosessualità non è (più) una malattia. Da quasi 20 anni. Ecco perchè le virgolette...
e questo manda in bestia i gruppi omosessuali,
questo manda in bestia ogni lettore e lettrice con un cervello funzionante....
Arcigay in testa.
Quanti volte abbiamo sentito di uomini e donne che dopo essersi sposate e aver fatto dei figli si sono scoperti o ammessi come omosessuali? Hanno cambiato parnter continuando a vedere il congiuge e i figli? Oppure quant gay e lesbche (qui la percelntiale è più bassa dato che gay e lesbcieh sono nuemriacmente inferiore alle e agli etero) hanno fatto il eprocrso contrario?
Kinsey negli anni 40 disse che sono rari glie tero e i gay puri... Che tutti transitiamo in uans cala da 0 (etero puro) a 6 (gay puro) e che durante la vita ci spostiamo lungo questa scala.
Quindi nel caso di Luca non si guarisce e io non ci vedo nulla di strano se Luca si p fatto mille storie con uomini e poi si  sposato con Teresa e ha fatto uno o mille figli. Quel che ci vedo di strano è che Luca invece di sentirsi pienamente espresso nella sua personalità debba considerare queste due esperienze contraddittorie e quindi sia costretto a rinnegare  una delle due
Non solo perché fin dal 1973 nel Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders) l’omosessualità è stata derubricata da malattia mentale a variante non patologica del comportamento sessuale,
Ecco l'approssimazione del giornalista.
La questione è un po' complessa ma vale la pena seguirla.

Nel 1952 l'American Psychiatric Association (APA), pubblicò il primo Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-I) in replica degli operatori nell'area del disagio mentale all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che nel 1948 aveva pubblicato una nuova versione dell'ICD (International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death), la ICD - 9 nel quale si estendeva la catalogazione delle malattie anche a quelle dei disturbi psichiatrici.
Nel DSM-I l'omosessualità era rubricata tra i “disturbi sociopatici di personalità” e dunque gli psichiatri sugegrivano delle cure di riconversione alla eterosessualità.
Nel 1973 la APA prese atto della mancanza di prove scientifiche che giustificassero la catalogazione dell'omosessualità come patologia psichiatrica, introducendo una distinzione tra omosessualità ego-sintonica, ossia la condizione dell'omosessuale che accetta la propria tendenza e la vive con serenità e omosessualità ego-distonica, ossia il caso della persona omosessuale che non si accetta come tale.
Solo l'omosessualità ego-distonica compare nel DSM-II. Solo alle persone ego-distoniche  i terapeuti potevano proporre cure mirate al raggiungimento dell'orientamento eterosessuale.
Nel 1987 anche l'omosessualità ego-distonica vene cancellata dalle malattie mentali. Compito della medicina psichiatrica dal 1987 in poi non fu più quello di  rendere un omosessuale ego-distonico un etero ma aiutare l'omosessuale ego-distonico a diventare ego-sintonico, ossia non a modificarne l'orientamento sessuale ma ad accettarsi come tale.
Le decisoni dell'APA furono recepite nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel 1974 nel DSM III per quanto riguarda l'eliminzione dell'omosessualità ego-sintonica,  mentre per la derubricazione anche dell'omosessualità ego-distonica dai disturbi della personalità biosgna aspettare il  DSM IV che uscì il 1º gennaio 1994 (sebbene L'APA la avesse già derubricata nel 1987).
Una  posizione  analoga  è  stata  raggiunta  dall’Organizzazione  Mondiale  della  Sanità  nel 1990  durante  i  lavori  di  revisione  dell’ICD-9  e  nella  successiva  edizione (ICD-10) dove l’omosessualità non compare come categoria diagnostica. 

ma soprattutto perché Di Tolve non è un tizio qualunque. Nel 1990 fu uno dei primi a essere eletto Mister Gay nella discoteca Nuova idea international di via De Castillia, il locale più trasgressivo di Milano, che ancor oggi offre «ragazzi tanti e boni» e «le migliori cubiste trans».
Offre?  Cioè li ingaggia? O può più modestamente vantarsi che nel suo locale ci sono "ragazzi tanti e boni"? Le cubiste sono  pagate (perchè ingaggiate) ma i ragazzi tanti e boni no...
È stato per due anni nel direttivo dell’Arcigay milanese. Era diventato l’impresario turistico di riferimento dell’associazione. Organizzava crociere e vacanze per gay pubblicizzate su Adam e Babilonia,
sono nomi di testate giornalistiche secondo le consuetudini andrebbero tra virgolette caporali...
i due periodici trendy della comunità omosessuale.
Cioè due periodici distribuiti in edicola rivolti a un pubblico omosessuali... Vi verrebbe mai in mente di dire che Anna e Confidenze sono  due periodici trendy della comunità femminile?
Nel 1996 aveva addirittura organizzato, d’intesa con le Ferrovie dello Stato, un treno speciale che avrebbe dovuto portare militanti da tutta Italia al Gay pride di Napoli, anche se poi il convoglio rimase fermo sui binari perché l’Arcigay partenopea negò la sponsorizzazione concessa invece dall’Arcigay milanese.
Frequentava il jet set internazionale: ha potuto avvicinare Gianni Versace e Giorgio Armani; ha conosciuto Dolce e Gabbana a Taormina;
Taormina è famosissimo luogo straniero...
una foto lo ritrae con Carla Bruni, non ancora divenuta premièr dame di Francia; tra Portofino e la Costa Smeralda è stato accolto alle feste o sui panfili di famosi stilisti, insieme con Naomi Campbell, Flavio Briatore e Sean Combs, il rapper americano noto come Puff Daddy.
Da quando Luca Di Tolve non è più gay,
gay indica un orientamento sessuale, un comportamento, non una condizione oggettiva misurabile con un unico parametro come alto o basso magro o grasso misurabile è ridicolo quindi pensare che Luca possa essere stato gay e ora non lo è più... Prima avrà avuto dei comportamenti gay e ora non li ha più...
si ritrova tutti contro, specialmente dopo che ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco la sua storia nelle 248 pagine del libro Ero gay,
sarà forse saltata la formattazione ma nella versione online l'articolo  ne è privo...
che è stato edito da Piemme col sottotitolo A Medjugorje ho ritrovato me stesso,
Tra l'altro i libri non sci citano così ma bensì: Ero Gay A Medjugorje ho ritrovato me stesso Piemme, Roma, 2011 cioè con l'editore seguito dal luogo di pubblicazione e dalla data (notiamo en-passant che nel catalogo online della piemme edizioni il libro è annoverato bella Collana Religione Serie Varia)
perché l’autore è arcisicuro che ci sia la Madonna apparsa trent’anni fa a sei veggenti nel villaggio della Bosnia-Erzegovina all’origine di quella che lui considera una vera e propria redenzione.
Questa affermazione si commenta da sé...
S’è trovato minacce di morte nella casella della posta, tanto che oggi è costretto a non rivelare a nessuno il luogo di residenza. Quando va a parlare in giro per l’Italia, deve farsi proteggere dalla Digos e dai carabinieri. A Brescia, nella Casa dei diaconi messagli a disposizione dalla curia vescovile, è stato assediato da circa 200 sostenitori dell’Arcigay, capeggiati dal presidente nazionale Aurelio Mancuso e da quello onorario Franco Grillini, ex deputato e leader storico del movimento gay. Portavano appeso al collo un certificato Asl di sana e robusta costituzione fisica e inalberavano cartelli con l’ammonizione «Non guarirete mai!» lanciata all’indirizzo di coloro che avevano accettato di partecipare alla sua conferenza. Alla fine è stato scortato da due poliziotti in un’altra sede, tenuta segreta per precauzione. Lo stesso è accaduto a Milano, nella parrocchia di San Giuseppe Calasanzio.
Beh come dire, sempre assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni...
«Per la visita del professor Nicolosi in Italia sono stati mobilitati 20 agenti. E poi i gay hanno il coraggio di sostenere che quelli discriminati sono loro! Mi considerano un reietto, un rifiuto umano. Hanno scritto che sono a libro paga del Vaticano e che prendo ordini da Rocco Buttiglione, escluso dalla Commissione europea per aver detto che come cattolico considera l’omosessualità un peccato, ma non un crimine. Evidentemente per loro è invece un delitto il matrimonio fra un ex omosessuale e una donna.
Ecco il punto! Se dici che per sposare una donna in quanto gay devi guarire accusi i gay che considerano un delitto il fatto che tu ti sia sposato con una donna non che questo fatto dimostri la tua guarigione...
Se un eterosessuale diventa gay
Nessuno DIVENTA gay. Ci si scopre gay o si ammette finalmente quel che si è tentato inutilmente di nascondere per tema dello stigma sociale anche di chi dice che dall'omosessualità si può guarire e dunque non è una condizione degna della dignità di essere una variante naturale della sessualità umana come riconosciuto dal DSM e dall'IDC. 
viene salutato come un eroe, lo invitano in Tv, gli offrono un posto da opinionista nei giornali, mentre se un omosessuale compie il percorso inverso viene messo al bando.
Viene messo al bando se dice che è guarito! Nessun ex etero dice di essere guarito ma solo di avere trovato o accettato la sua vera natura!!!
A che età s’è scoperto diverso?
Bella scelta della parola... Ecco già un primo classico esempio dello stigma.
«Nell’età degli ormoni. Alla scuola media fin dal primo giorno ho cominciato a provare un’attrazione irresistibile per il compagno di banco, Paolino. Mia madre mi portò da due psicologi, che emisero la stessa diagnosi:
dingnosi:
Dal greco dia- gnosis: conoscere attraverso Processo logico con cui il medico definisce  l’esistenza e la natura della malattia e le condizioni del paziente…”
(Enciclopedia Universale Rizzoli)
Quindi nessuno psichiatra ha fatto una diagnosi ha solo riconosciuto una delle normali varianti della sessualità umana...
“È omosessuale, si deve solo accettare”. La televisione e il resto del mondo mi dicevano la stessa cosa. Fu come darmi via libera. Mi misi subito alla ricerca di altri uguali a me».
La sua inclinazione che origine ha?
Commento con una citazione:

Se volessimo darci una spiegazione per questa inclinazione [l'omosessualità] dovremmo anche- a rigore- spiegare la ragione dell'amore esclusivo di un individuo per l'altro sesso.
Sigmund Freud, 1905 citato da Simona Argentieri A qualcuno piace uguale Einaudi, Torino 2010 pp. 16-17
Quindi questa domanda non ha senso. Non si può rispondere a una domanda che parte da un presupposto sbagliato...
«Il movente profondo che spinge ad adottare comportamenti omosessuali è sempre il medesimo: assumere le caratteristiche maschili che non riesci a esprimere in te stesso. Ho avuto una madre ansiogena e amorevolmente oppressiva. Si sposò a 17 anni. All’epoca mio padre lavorava alla Ri-Fi, la casa discografica di Mina e Fred Bongusto. In casa non c’era mai e, quelle poche volte che c’era, litigava. Alla fine si separarono.
Qui ci si riferisce proditoriamente a vecchie teorie degli anni 50 oggi tutte discreditate  che vedono come cause dell'omosessualità un genitore dello stesso sesso assente o un genitore del sesso opposto troppo presente. Notare come anche la separazione della madre di Luca sia implicitamente messa nella cornice eziologica della sua malattia...
A 6-7 anni mamma mi mandava a scuola in calzamaglia. “Ma sei maschio o femmina?”, mi prendevano in giro i miei compagni di classe. Mi tolsero le mutande con la forza per accertarlo. Quando il gruppo dei pari ti respinge, tu che fai? Finisci nel gruppo delle femmine. Ho avuto solo maestre. Alle medie persino l’insegnante di ginnastica era una donna».
E qui si persevera nel vecchio luogo comune che confonde tra identità sessuale (mi sento uomo mi sento donna a prescindere dal sesso biologico di appartenenza) e orientamento sessuale (sono sessualmente e o sentimentalmente attratto da persone del mio stesso sesso ovvero del sesso opposto). Ed è altamente non credibile che un ex militante di arcigay possa davvero creder che un omosessuale maschio sia una femmina mancata  
Interrotti gli studi, divenne prostituto.
Così, all'improvviso, senza nessun collegamento con quanto descritto fino a quel momento, si introduce la prostituzione con un termine ridicolo non usato dalla lingua comune, si diceva gigolò, oggi si dice escort.
Noto solo che
a) la prostituzione maschile è sia etero che gay
b) la maggior parte degli escort che vanno con uomini sono eterosessuali (conducono cioè una vita sociale da persone sposate o fidanzati con donne...)
«Mi facevo mantenere.
Ah allora non era un prostituto=chi in cambio di denaro offre una prestazione sessuale ma un mantenuto chi cioè non lavora  ma si fa mantenere da un'altra persona...
È una consuetudine piuttosto diffusa nell’ambiente gay.
E poi Luca si meraviglia che lo vogliano linciare?
Conobbi Riccardo, un trentenne milanese figlio di un miliardario.
Eheheh BEATO LUI!!!
Lavorava per l’industria orafa e per la moda. Agli stilisti mi presentava come il suo fidanzato.
Mi presentava... Cioè non lo ero ma lui mi presentava... Come Richard Gere che paga  Julia Roberts in Pretty Waman per farle da accompagnatrice quando lui deve discorrere di affari...
Mi versava tre milioni e mezzo di lire al mese solo per stare con lui.
Perché evidentemente senza i soldi Luca non ci sarebbe rimasto con lui? 
Più la carta di credito. Mi pagava il personal trainer perché diventassi sempre più bello e palestrato.
Certo perchè il cliché vuole che i gay siano tutti i belli e palestrati. Ma guarda un po'! Allora IO NON SONO GAY!!! 
Nel frattempo ognuno di noi aveva storie parallele.
Infatti la promiscuità è puro appannaggio dei gay...
Abitavo in Montenapoleone, giravo con l’autista e il Rolex d’oro al polso».
E te lamenti pure??!?
Poi si mise a fare il personal shopper.
La storia col figlio del miliardario è finita... Non si sa né come né perchè!
«Sì, accompagnavo gay danarosi di tutto il mondo,
SI' SI' IO NUN SO POPO GAY!!!
soprattutto americani, a far compere nelle boutique di lusso. Il mio nome era su Spartacus, la guida internazionale per gay. M’è anche capitato di portare in giro principesse degli Emirati arabi. Una di loro spese in poche ore 150 milioni di lire in vestiti, scarpe e borsette. Ero arrivato a guadagnare 30 milioni al mese in questo modo. Ogni anno io stesso andavo a fare shopping a New York e svernavo a Miami.
Svernava??!?!?
Fu lì che vidi un grande cartello stradale: “Gay cruise”. Caspita, mi dissi, qui siamo accolti anche al Club Med! Decisi di organizzare crociere omosex in Italia».
E le navi dove le trovò?
«Interpellai la Costa e la Moby. Nessuno dei funzionari delle due compagnie sollevò obiezioni. Per la prima crociera scelsi la Corsica. Partenza da Genova con 60 passeggeri, tutti travestiti.
Beh si sa noi gay ci travestiamo...
Naked party, dove si stava nudi.
Ma non erano travestiti???
Docce di gruppo. La sera sorteggio delle cabine per favorire gli scambi di coppia».
Perché solo travestiti?
«Ero attratto dai lineamenti efebici dei transessuali.
Dei transessuali. Mai visti tanti errori in due parole. Le transessuali se si tratta di m to f . I transessuali sono f to m... Transessuali e travestiti sono due cose differenti. In quanto ai lineamenti efebici dei transessuali provatelo a dire della trans con cui usciva Marrazzo...
Stavo per ore a osservare quelli che battevano in corso Sempione. Fu lì che conobbi Diego».
Altro uso proditorio. Battere in senso gay non significa prostituirsi ma cercare qualcuno che ci sta.

In questo libro io userò sempre il termine battere nel senso gay di andare a cercare (o darsi da fare per trovare, o mettersi «in mostra» aspettando) qualcuno con cui fare all’amore. Se nel  linguaggio  dei  prostituti  e  delle  prostitute  battere  significa  cercate  clienti,  per  noi omosessuali  invece  battere  non  vuol  dire  prostituirsi,  bensì,  semplicemente,  cercare  altre persone  «che  ci  stiano»  (può  sempre  capitare,  comunque,  di  incontrate  l’americano  o  il
comasco che ti offre una cena all’Hilton e una corbeille di rose baccarat). Nel senso gay, il battere italiano corrisponde al francese draguer, all’inglese to cruise, al tedesco... non lo so (c’è  qui  con  me  una  checca  viennese  tanto  sprovveduta  da  non  conoscere  l’espressione equivalente nella sua lingua madre).
Mario Mieli Elementi di critica Omosessuale Einaudi, Torino, 1977 nota 4 p. 12
Un travestito?
«Sì, in arte Belladonna. Ma sul più bello che s’era stabilita fra noi una forte intesa, la morte aprì le danze. Allora per l’Aids non c’erano cure, si crepava nel giro di un anno.
Che strano mia madre ce ne ha messi 5 e rimase senza cure ed era pure cardiopatica...
Belladonna perse progressivamente la vista. Il suo corpo scultoreo
ma non era efebico? (cioè giovinetto?)
si ridusse allo stato larvale. Dai, Bella, rifatti il trucco che ti porto in crociera!, cercavo di rassicurarla. Non volevo vederla soffrire, perciò ripresi dopo tanti anni a pregare e le misi fra le mani un santino della Madonna delle Lacrime di Siracusa. In quel momento Belladonna perse per sempre conoscenza.
AHAHAHAH E ci credo!!!!!!!!!!
“È una fortuna per il suo amico”, mi dissero i medici. “Ha sviluppato anche una toxoplasmosi che porta alla putrefazione del cervello. Meglio che sia in coma: fosse rimasto lucido, avrebbe sofferto le pene dell’inferno”. E lì ebbi per la prima volta la percezione che le mie suppliche alla Vergine fossero state esaudite».
Non vi viene un po' da vomitare?
Fintantoché anche a lei non diagnosticarono il virus dell’Hiv.
«Accadde al ritorno da Miami. Avevo sempre la febbre a 40. Subito i medici ipotizzarono che avessi contratto la malaria in qualche zona paludosa della Florida. La sentenza di morte fu pronunciata da una sbrigativa dottoressa dell’ospedale Sacco di Milano: “Sieropositivo.
La sentenza di morte?!?! FOSSE VERO
Mi spiace. Ecco qua i suoi esami. Si metta in coda per la prassi”.
Si metta in coda per la prassi?!?!?!?!
Mi resi conto che dovevo morire. Tornai ad abitare con mia madre. Alla festa che diedi per il trentesimo compleanno un ragazzo gay dimenticò a casa mia
Ma dai! Guarda il caso! Le vie del signore sono infinite...
un opuscolo sulla terapia riparativa del professor Nicolosi. Lo lessi con avidità».
E che cosa scoprì?
«Che era tutto vero. Per anni hai bevuto, hai sniffato coca, hai fatto sesso con più partner contemporaneamente e in trenta pose diverse, ma sei infelice. Non riuscendo a diventare uomo, tenti con gli amplessi di appropriarti degli attributi esteriori della mascolinità, una sorta di cannibalismo collegato al godimento. Di giorno provi a difenderti da quanto vorresti fare di notte, perché ti rendi conto che ogni senso di pienezza svanisce insieme con l’eiaculazione. Ma la sera basta un nonnulla per scatenare la nevrosi che si esaurisce solo al termine del coito. Per riaccendersi più forte subito dopo».
Sa di girone dantesco.
«All’inizio pensai di poter trovare la salvezza nel buddismo. Ore e ore a ripetere il mantra “Nam myoho renge kyo” davanti ad altari fatti con le mele. Poi un giorno vidi una corona del rosario sul contatore della luce e sentii una locuzione interiore
Una cosa?!?!?!?!
La locuzione interiore è una manifestazione divina sotto forma di parola intesa dai sensi esterni ed interni o direttamente dall'intelletto umano. Esse sono parole o di Gesù o della Madonna o dello Spirito Santo chiarissime, avvertite dalla persona che le riceve come se nascessero dal cuore,e che, collegate fra loro, formano un messaggio (fonte Wikipedia)
Ammetto la mia ignoranza.
che mi ordinava: “Prendilo!”. Mi misi a recitarlo. Alla terza posta caddi in ginocchio, letteralmente. Avvertii un amore indescrivibile, materno, che non esiste sulla Terra, e scoppiai a piangere. Fu una liberazione. Da quel momento sparirono pulsioni omosessuali, angosce, tristezza, sconforto, pensieri negativi, paura di morire.
Ma chi davvero Crede  non si sente offeso da questa conversione dalla mago Otelma?
Ripresi a lavorare in un call center. Continuavo a frequentare i gay, ma come fossero fratelli.
E coi fratelli si sa, non si scopa. Beh alcun preti sì...
In fin dei conti erano la mia famiglia. Loro mi prendevano in giro: “ecco Giovanni il Battista!”, “cara, sei nella fase mistica”, “è arrivato Medjugorje!”. Avrebbero voluto rivedermi ballare sul cubo col sedere di fuori.
E quando ha detto di fare il cubista???
Vivevo nel terrore che le pulsioni omosessuali si ripresentassero».
E per scongiurare quest’eventualità che fece?
«Cercai Giancarlo Ricci, psicoterapeuta aderente alla rete Narth del professor Nicolosi. Cominciai a lavorare sulla mia virilità.
Certo perchè un gay non è virile...
Dopo essere stato assunto come guardia giurata, mi misi a studiare La Gazzetta dello Sport e a guardare Il processo di Biscardi in televisione per non farmi cogliere impreparato dai colleghi che parlavano solo di calcio.
La virilità è fatta dal calcio. Johan nemmeno tu sei gay!!!!
Sentii d’avercela fatta il giorno in cui m’invitarono con loro al bar a bere una birra.
Perché un etero tifoso non fraternizza con un gay tifoso???
Ero tornato nel gruppo dei pari.
Ah già prima era in quello dei sipari...
Ricordate come ha definito il gruppo dei pari?
A 6-7 anni mamma mi mandava a scuola in calzamaglia. “Ma sei maschio o femmina?”, mi prendevano in giro i miei compagni di classe. Mi tolsero le mutande con la forza per accertarlo. Quando il gruppo dei pari ti respinge, tu che fai? Finisci nel gruppo delle femmine.
Quindi se sei gay se un non maschio come le femmine e i bambini...
Pensai: tu puoi essere eterosessuale, tu puoi formarti una famiglia
Altra considerazione proditoria. I gay che secondo Luca sono tutti travestiti e compulsivamente assatanati di sesso non pososno farsi una famiglia. Chissà perché allora gay  e lesbiche chiedono insistentemente di poter accedere al matrimonio...
. Era un’idea che mi faceva sentire bene».
Le mancava solo una donna.
«M’innamorai di una ragazza bionda, bel viso, bei seni. Purtroppo era atea e di sinistra, mi parlava della pillola del giorno dopo,
Un' atea di sinistra parla di pillola, del giorno dopa, non di profilassi ... 
mentre io volevo che si convertisse.
Poteva provare col rosario...
Dopo tre mesi ci lasciammo. Nel 2005 andai a Medjugorje per ringraziare la Madonna d’avermi salvato. All’ora dell’apparizione, fu come se la creazione si fermasse. Un silenzio assoluto, irreale. Guardai il sole a occhio nudo. Caddi di nuovo in ginocchio. Tornato in Italia, a casa di una coppia di amici che era stata in pellegrinaggio con me, conobbi Teresa. Il 22 agosto 2008, dopo tre anni di fidanzamento, la sposai. Ora vorrei diventare padre».
Ma lei non è sieropositivo, scusi?
«Sì, ma c’è stato un altro miracolo: da quando mi sono convertito, la carica virale dell’Hiv è completamente azzerata. Sto benissimo.
Sta benissimo? Ma come non era condannato a morte???
Quindi un figlio non correrebbe rischi.
Con quali competenze Luca fa un'affermazione del genere?

(...) il virus rimane nell’organismo (anche se hai la carica virale negativa) e rimane quindi il rischio di trasmetterlo attraverso rapporti sessuali non protetti (...)  dal sito della LILA
Purtroppo tarda ad arrivare».
Lei dice: «Sono guarito», dando implicitamente dei malati agli omosessuali. Ma sul sito per le Pari opportunità trovo scritto: «L’omofobia è una malattia dalla quale si può guarire». Quindi è chi ha paura dei gay a essere malato.
«Guarito in senso etimologico: mettere al riparo. Una guarigione spirituale. Potrei usare un altro verbo.
Uso questo perché ci vogliono rubare anche le parole. Mai pensato che l’omosessualità sia una malattia».
Luca mente sapendo di mentire, lo ha implicitamente detto in questo articolo diverse.

E l’omofobia è una malattia?
«Secondo il Dsm, il manuale dei disordini mentali, perché si possa diagnosticare una fobia devono presentarsi almeno quattro dei seguenti sintomi: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, dispnea, dolore al petto, nausea, disturbi addominali, sbandamento o svenimento, depersonalizzazione, paura d’impazzire o di morire, parestesie. Chi viene dipinto come omofobo prova quattro di questi sintomi mentre parla dei gay? Ma andiamo!».
Credo proprio che sia ora di trovare una parola meno peregrina di Omofobia. In ogni caso l'Omofobia NON è una malattia altrimenti dovremmo tutelare gli omofobia come persone deboli e malate. Io gli omofobi li vorrei sono incarcerare... L'omofobia è come il razzismo. e non mi risulta che il razzismo sia una forma di malattia
Appena sarà approvata la legge sull’omofobia, la arresteranno.
«Perché il ministro per le Pari opportunità non promuove invece uno studio serio, scientifico, per inquadrare un fenomeno che desertifica l’anima?
Perché ci hanno già pensato la APA e L'IDC da circa 20 anni...
Forse perché ritiene l’omosessualità una condizione innata e immutabile? Eppure il gene dell’omosessualità non esiste, né mai potrà essere individuato.
Non è solo medico è pure genetista il nostro Luca. Però! Da prostituto cubista a genetista. Che carriera!!!
Altrimenti non si spiegherebbe come mai nei gemelli omozigoti, che condividono il 100 per cento dei geni, solo nel 52 per cento dei casi entrambi i fratelli siano omosessuali. Le Pari opportunità non contemplano la libertà di scelta?».
Ma non si SCEGLIE di essere omosessuali, proprio come non si sceglie di essere etero...
Qui in realtà Luca sta delegittimando l'omosessualità sia come condizione innata che come condizione di fatto.
Presumo di sì.
«Ebbene nella classificazione delle malattie l’Organizzazione mondiale della sanità include il disturbo F66.1 e stabilisce che, qualora la preferenza sessuale eterosessuale, omosessuale o bisessuale sia causa di disordini psicologici, “l’individuo può cercare un trattamento per cambiarla”».
 Allora chiariamo le cose e vediamo l'erroe voluto di Luca.
Nell'IDC 10 (ristampa 2007) si legge:

F66.1 Egodistonic sexual orientation: The gender identity or sexual preference (heterosexual, homosexual, bisexual, or prepuberal) is not in doubt, but the individual wishes it were different because of associated psychological and behavioural disorders, and may seek treatment in order to change it.


F66.1 Orientamento sessuale egodistonico: L’identità di genere o la preferenza sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale o prepuberale) non è in dubbio, ma l’individuo desidererebbe che fosse diversa a causa di disordini psicologici e del comportamento associati, e può cercare un trattamento per cambiarla.
 
Dopo la cancellazione dell’omosessualità egodistonica dalla lista dell’OMS, la posizione ufficiale del mondo scientifico, sia negli USA, sia negli altri paesi Occidentali, ivi inclusa l’Italia, è che l’omosessualità di per se costituisce una variante del comportamento sessuale umano, e che nessuna terapia può essere effettuata per cambiare un orientamento sessuale a priori.
Il compito dell’operatore della salute mentale (psicologo, psichiatra, psicoterapeuta) di fronte a un caso di omosessualità egodistonica è pertanto aiutare il paziente ad armonizzare la sua tendenza con il resto della personalità in modo egosintonico, e non quello di modificare la tendenza.
fonte: sito dell'Agedo

Il disturbo c'è e la cura consiste nel fare accettare a queste persone il proprio orientamento sessuale qualunque esso sia non ad abbracciare l'eterosessualità!


Come mai si parla tanto di omofobia? È una parola che sulla Treccani neppure compare. L’Ansa la usò per la prima volta, e una sola volta, nel 1984. L’anno scorso l’ha adoperata 816 volte.
«Si tratta di una precisa strategia dell’attivismo gay per arrivare a sanzionare la libertà di pensiero e di espressione. Un attacco alla Costituzione. Non vogliono che si parli di loro, se non per parlarne bene.
No non si vuole che con le affermazioni come quelle contenute in questo articolo gli e le omosessuali vengano visti come persone non degne di cittadinanza democratica applicando una distinzione, una  esclusione, una restrizione basata sull'orientamento e sull'identità sessuale avendo come scopo   e/o   effetto   quello di   distruggere   o   di   compromettere   il riconoscimento,  il  godimento  o  l’esercizio,  in  condizioni  di  parità,  dei  diritti  dell’uomo  e della donna e  delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica.
(cfr il mio post su questo blog Ancora sulle proposte di legge contro l'omofobia )

Una tattica intimidatoria: se vuoi essere considerato una persona ragionevole, e non un soggetto fobico, cioè un malato, devi condividere l’ideologia omosessualista».
No, se vuoi essere considerato un soggetto democratico e non discriminatorio non puoi fare affermazioni lesive delle persone omosessuali, altrimenti te ne vai in galera.
Perché i mass media darebbero un’immagine idilliaca dell’omosessualità?
Ma dove? Ma chi????
«Perché i gay sono stati bravi ad arruffianarsi la comunicazione. Dopo secoli di persecuzioni, hanno capovolto a loro vantaggio gli stereotipi negativi.
Già perché esistono stereotipi positivi...
Certo, per invitare Lady Gaga al Gay pride di Roma quattro sfigati non devono essere. E poi conta molto il connubio col mondo della moda, che assicura alla comunità omosessuale una visibilità e un potere assai superiori alla sua consistenza numerica, stimata da Nicolosi non nel 10 per cento della popolazione mondiale, come vorrebbe uno dei miti più resistenti della cultura gay, ma nell’1-2 per cento al massimo».
2% della popolazione mondiale sono comunque 120 milioni di persone tutti gli Italiani e i Francesi messi insieme... 
Che cosa pensa delle affermazioni del professor Umberto Veronesi, secondo cui l’amore omosessuale «è più puro» di quello eterosessuale, «perché non ha secondi fini, è fine a se stesso, quindi è più autentico, più vero»?
«Penso che non sappia neppure di che cosa parla. Io li ho vissuti, i rapporti gay.
Luca ha vissuto solo i suoi e solo di quelli può parlare...
Ora Veronesi mi dovrebbe spiegare che cosa c’è di puro nel Leather club Milano, sponsorizzato dall’Arcigay, dove si pratica sesso sadomasochistico, o nelle dark room dove s’intrattengono rapporti carnali col primo che capita, con l’aiuto di film porno, lubrificanti e falli di gomma. Il tutto registrato come attività culturale e con la tessera dell’Arcigay, che vale quale lasciapassare obbligatorio. O vogliamo parlare della discoteca Il diavolo dentro, che si definisce “il più grande sex club di Roma”? Anche lì entrano solo i tesserati Arcigay. Il secondo e terzo venerdì del mese vi si celebra l’orgia party. Non manca il glory hole, che è un buco praticato nel muro nel quale si inserisce il pene, consentendo allo sconosciuto che sta dall’altra parte di praticare una masturbazione o il sesso orale senza che i due partner entrino in contatto.
Beh tranne che che per il cazzo...
È questo l’amore “più puro”?
Vale il caso di ricordare che si possono fare gli stessi esempi anche per l'amore etero?
Le assicuro che non esiste un solo locale per gay dove non si favoriscano incontri al buio o non si faciliti la prostituzione.
Ecco questa affermazione credo sia da codice penale.
Veronesi dovrebbe chiedersi semmai perché lo Stato tolleri tutto ciò. Parlo per esperienza diretta: se le forze dell’ordine facessero irruzione in questi locali con le lampade di Wood, troverebbero ovunque tracce di sperma.
Anche nei locali lesbici?
Un mercato della carne mascherato dietro sedicenti associazioni culturali non profit e organizzazioni onlus. Che cosa trattiene le istituzioni dall’intervenire? La paura d’essere considerate omofobe? Il titolo IX del codice penale, quello dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume, non vale per i circoli gay?».
Veronesi sostiene che «la specie umana si va evolvendo verso un “modello unico”» e «che, tra fecondazione artificiale e donazione, l’accoppiamento sessuale non è più l’unica via per procreare, finirà col privare del tutto l’atto sessuale del suo fine riproduttivo».
«Quando la scienza non si accompagna alla coscienza, si arriva al delirio di onnipotenza. Il professor Veronesi sta offendendo la natura, oltreché milioni di eterosessuali e di genitori. Si limiti a fare l’oncologo, va’, che è meglio per tutti».
Anche all’Onu, nell’Unione europea e in vari Parlamenti nazionali sta passando l’ideologia del gender.
Arrivati a questo punto sono persino io troppo stanco per continuare a puntualizzare.
«Vogliono equiparare il modo di vita omosessuale, bisessuale e transessuale a quello fra uomo e donna. In Spagna, da quando il premier José Luis Zapatero ha legalizzato le nozze fra persone dello stesso sesso, nei certificati di nascita si legge “progenitore A” e “progenitore B”. Nel Massachusetts sui certificati di matrimonio, anziché “marito” e “moglie”, scrivono “parte A” e “parte B”. Siamo al social engeenering, alla creazione per legge di un individuo nuovo, sessualmente variabile. Al Gruppo Lot arrivano genitori di ragazze diciottenni che vogliono farsi asportare i seni a spese del Servizio sanitario nazionale; glieli tagliano in due minuti, altro che Hitler, e mamma e papà non possono farci nulla perché le figlie sono maggiorenni. Ma i geni non si cancellano. Ho conosciuto transessuali dissociati, come Perry, perché conservano la memoria genetica del pene asportato. Non sanno più chi sono».
Ma se l’omosessualità si rintraccia persino fra gli insetti, gli uccelli e i mammiferi, come si può spiegarla con fattori ambientali o comportamentali?
«Non esiste alcuna prova scientifica che un individuo nasca omosessuale. Inoltre penso che le persone possano considerarsi un gradino più su delle pecore, o no? Gli animali seguono l’istinto, gli uomini la ragione. Le femmine dei criceti al primo parto spesso divorano i propri piccoli. Dovremmo tollerarlo anche nelle puerpere? Qualora l’omosessualità non fosse altro che un prodotto della natura, basterebbe a renderla desiderabile? La terapia affermativa gay propugna che la fonte del disagio risieda nella società che odia gli omosessuali. Così non è e io posso testimoniarlo. Il disagio lacerante era dentro di me, non fuori di me. Ero un gay convintissimo, effeminato, e oggi sono un’altra persona».
Resta il fatto che l’omosessualità è presente in natura anche fra esseri viventi che non manifestano alcun disagio, come gli orangutan e i delfini.
Beh anche io non ho nessun disagio se non quello di leggere l'autore di questo articolo (sic!) 
«La natura dà luogo a innumerevoli condizioni indotte biologicamente, dai disturbi ossessivo-compulsivi al diabete, ma nessuno li considera normali solo per il fatto che si producono in modo naturale. Se due omosessuali desiderano stare insieme, lo facciano. Ma perché una ristretta minoranza pretende di stravolgere i valori maschili e femminili e di snaturare la famiglia, che è l’architrave di qualsiasi consorzio umano?».
Oltre che omofobico [in attesa di un termine migliore] anche sessista...
Che cosa pensa dei registri comunali per le coppie di fatto?
«Che ci sono i registri però mancano le coppie. A Padova, prima città d’Italia nel 2006 a riconoscerle su proposta dell’allora consigliere ds Alessandro Zan, presidente dell’Arcigay veneto, fino a oggi vi sono state 50 iscrizioni, ma solo una decina di coppie gay. Due all’anno».
Di quanti degli omosessuali che ha conosciuto direbbe che erano felici?
(Ci pensa). «Felici... Forse uno solo. Ma se il piacere fisico è la felicità, tanti. Per me la felicità è la gioia piena, non l’orgasmo».
Ha mai la paura o il sospetto di tornare a essere o di essere ancora gay?
«Sempre. È la spina nella carne. Però qui in spiaggia a Pescara mi guardo attorno e sento il Signore che mi dice: “Vai, vai, che sei guarito”».

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it
Basta un articolo del genere a istigare le persone all'odio per gli omosessuali? Secondo me sì.  Contribuisce a una diffamazione morale. Che dobbiamo sopportare in nome della libera espressione del pensiero. Purtroppo per volontà di questo parlamentano anche quando questa opinione getta fango su una categoria di persone...

Vale forse la pena di ricordare come Arcigay come riportato da notizie gay.it di fronte questo articolo non si sia nemmeno provato a confutare tutte le affermazioni in esso contenute ma solo quelle riguardanti le attività dei propri circoli ricreativi.