venerdì 29 aprile 2011

Pazza Ikea (ancora sulle ecolalie di Giovanardi)

Arcietero e il telefono troppo azzurro

Italia dei Valori 1 Partito Democratico 0

"Non contento di aver sparato a zero sulla pubblicità dell'Ikea, bollandola come incostituzionale e scambiando con la Camera dei Deputati un’azienda privata che, come tale, può fare quello che vuole, il sottosegretario alla famiglia del governo del bunga bunga torna alla carica. Questa volta Giovanardi dispensa consigli su cosa è bene e cosa non lo è per la questione omosessuale italiana”.

“Consigliamo a Giovanardi di lasciar decidere agli interessati e, in ogni caso, non è lui che stabilisce cosa sia una famiglia. Sono le singole persone, nella loro vita e con i loro affetti, a farlo. Evidentemente il sottosegretario non si è accorto che viviamo in una democrazia liberale e proprio la natura del nostro sistema conferisce ai cittadini la libertà di decidere sulla propria esistenza. Sono le dittature a stabilire dall’alto come regolare gli affetti e la vita delle persone. Forse Giovanardi si troverebbe meglio a Teheran”. Franco Grillini responsabile diritti civile e associazionismo IDV. fonte italiadeivalori.it

"Un conto è denunciare il fallimento del Governo sulle politiche per la famiglia e per l’infanzia. E’ appena sufficiente ricordare il pesante taglio deciso dal Governo Berlusconi a favore delle famiglie italiane. Altra cosa, invece, è ricordare e custodire il valore costituzionale della famiglia. Su questo terreno il sottosegretario Giovanardi ha ragione. Senza se e senza ma. E il messaggio pubblicitario dell’Ikea va denunciato. Almeno per chi crede nel valore costituzionale della famiglia”. Giorgio Merlo, PD fonte giorgiomerrlo.net

giovedì 28 aprile 2011

Le ecolalie di Rocco Buttiglione

In attesa di conferma (spero si tratti di una bufala di internet) pare che il Presidente Udc, Rocco Buttiglione, al programma la Zanzara su Radio24 abbai detto:

Non mi sono scandalizzato tanto per questi manifesti dell'Ikea, ma in generale. Ci sono le famiglie tradizionali che fanno crescere i bambini e li educano.
Ci sono anche le famiglie omogenitoriali che fanno altrettanto
Questi quando sono grandi pagano tasse e contributi anche per le pensioni e l'assistenza sanitaria di quelli che i bambini non li hanno avuti,
quindi la colpa non è essere gay ma non fare figli.
e che hanno avuto invece molti soldi in più durante la vita.
Infatti, io che non ho figli, ho un sacco di soldi in più. Piuttosto è vero il contrario. CHE MOLTI NON POSSONO PERMETTERSI DI FARE FIGLI PERCHE' ABBIAMO TUTTI STIPENDI DI FAME 
Senno (SIC) da dove pensiamo che si prendano i soldi per pagare le pensioni ai gay?.
Ecco, è questo improvviso passaggio da coppie che non fanno figli a gay che è irrazionale, e non si capisce su quale pregiudizio si appoggi.
Cosa intende Buttiglione?
Che chi non fa figli è gay?
Che chi non fa figli è single?
Che i gay sono single perchè non costituiscono famiglia?
Che i gay non fanno figli?

Ci sono molti motivi per cui non fare figli. Chi non li fa non è mica detto che sia gay (o lesbica). Anzi.
Una coppia di qualunque assortimento sessuale NON E' MENO FAMIGLIA delle coppie con figli.
In realtà anzi, per la vigente legislazione italiana, le famiglie non sposate ma con figli sono meno famiglia di quelle sposate senza figli.
Quindi di che parla Buttiglione?
Tra chi fa famiglia ma non vuole O NON PUO sposarsi e ha  magari anche dei figli casomai CONTRIBUISCE DI PIU' ALL'ERARIO PERCHE' NON PUO' USUFRUIRE DELLE TASSE AGEVOLATE DI CHI INVECE E' SPOSATO E HA FIGLI.
Grazie Buttiglione per averci aperto gli occhi. Sono le famiglie sposate con figli che campano sulle spalle delle famiglie di non sposati con o senza figli e dei tanti e delle tante sigle, perchè la legge riconosce a loro e solo a loro dei privilegi che dovrebbero spettare a tutti quelli che fanno figli GAY COMPRESI.

Il video ufficiale dell'Europride 2011

Finalmente uno spot degno di questo nome.


Realizzato da Cartobaleno, lo spot, intitolato “I gladiatori” è risultato il vincitore tra quelli arrivati all'Europride contest” che lo ha premiato con mille euro adottandolo come video ufficiale per l’attenzione alla specificità di Roma, il ripudio della guerra e alla violenza, le qualità grafiche e, soprattutto, per l’attenzione diretta alla liberazione degli affetti di gay, lesbiche e trans nei diritti e nella gioia.

L'unico appunto che faccio al video è che il bacio tra i due gladiatori, oltre ad essere un po' statico, è davvero troppo breve. Uno non fa in tempo a capire cosa succede che si passa di nuovo all'esterno del Colosseo che cambia colore (perchè non rimanere all'interno del Colosseo, far cambiare colore  all'interno spostare i due gladiatori che continuano a baciarsi di lato e mostrare il logo del Pride ma anche i due gladiatori che si baciano per tutto il tempo)? Autocensura? Pavidità? Eppure così statico e non a lingua di ferro quel bacio è sostenibile...
Molto apprezzato invece il bacio finale tra le due ragazze. Uno spot che mette al centro l'omosessualità maschile e, letteralmente in fondo, quella femminile, però ben pensato, e discretamente realizzato (ribadisco il bacio è proprio statico e scarsamente leggibile).

Un miliardo di volte meglio dello spot (sic!) dello scorso anno, ve lo ricordate?

mercoledì 27 aprile 2011

Le ecolalie di Imma Battaglia (su Alemanno)

Ho letto incredulo le dichiarazioni di Imma Battaglia su molti siti e blog. Sono andato sul sito di Di Gay Project (DGP per gli amanti delle sigle) dove, effettivamente, si legge:

Roma é una cittá complessa che amplifica i gesti dei singoli attraverso una sovraesposizione mediatica. Non possiamo pensare che l'aggressivita di un balordo ricada sulla responsabilitá del primo cittadino -chiamato comunque a tutelare la sicurezza di tutti -né possiamo ritenere che una persona possa gestire Roma rimanendo isolata dalla dialettica politica nazionale e dal clima da stadio alimentato da grandi temi come l'omofobia. Ma commetteremmo un errore se dimenticassimo quanto questa amministrazione ha contribuito al clima di comprensione e accoglienza verso le associazioni in cui lottiamo per i diritti lgbt e quanta strada ha percorso facendo proprie queste tematiche. Sarebbe un altro errore tornare indietro, riaprire le porte della cittá alla diatriba ideologica ricreando un'atmosfera da caccia alle streghe. L'aggressione a Paola Concia é sconcertante, ma si tratta di un episodio che non puó far delegare ad altri una responsabilitá che é di ognuno di noi, perché tutti noi dobbiamo combattere per contribuire a creare quel clima di distensione e solidarietá per rendere Roma una cittá sempre piú inclusiva. Fermo restando che per fare questo ci vuole uno sforzo comune per superare gli steccati ideologici: serve la partenza dell'Osservatorio contro le violenze e l'omofobia -col coinvolgimento delle Associazioni, del sindaco e di tutti gli organi e gli attori sociali pertinenti -ed urge la legge contro l'omofobia, chiesta ormai all'unanimitá da una pluralitá di attori politici. Per primi Paola Concia e Gianni Alemanno. 
Io non so quali siano i motivi che inducono Imma a leccate di culo di questa portata. Non mi risulta che Aledanno abbia allentato i cordoni della borsa per il village. Qualcuno più informato mi evinca.
Voglio solo ricordare ad Imma che si sta coprendo di ridicolo peggio di Giovanardi. Vediamo se ci riesco.


11 nov 2010
Il primo cittadino ha detto: «Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremo mai politiche familiari. Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata da un uomo e una donna che fanno figli. Questo - ha aggiunto - non vuol dire però discriminare le altre persone, vuol dire che la difesa dei diritti individuali non sono politiche familiari». fonte Corsera
Proprio come la tassa sul celibato di Mussoliniana memoria.


6 mag 2008
alla domanda «Gay Pride sì o no?» che gli è stata posta in un'intervista su Rainews24. Alemanno ha risposto che «il problema non è omosessuale sì, omosessuale no: è esibizionismo sessuale sì, esibizionismo sessuale no, e di questo discuteremo in consiglio comunale e cercheremo di trovare una formula che non offenda nessuno».

ESIBIZIONISMO - «Io ho tutto il rispetto possibile per le persone gay, ne conosco alcune», ha aggiunto Alemanno sottolineando di non fare «discriminazioni nei confronti della persone». Tuttavia, per il sindaco di Roma, «il Gay Pride è un fatto di esibizionismo sessuale e io sono contrario all'esibizionismo sessuale, sia omosessuale sia eterosessuale. A me non piace questa forma un pò aggressiva e non positiva neanche per chi manifesta». fonte Corsera
26 maggio 2008
Ci siamo confrontati con franchezza e ho spiegato loro i motivi per cui il Comune di Roma non darà il patrocinio al Gay pride, è una manifestazione di identità in cui si fanno rivendicazioni ben precise che per alcuni aspetti non condivido, come i matrimoni gay e le coppie di fatto. Si tratta di rivendicazioni per cui c'è il diritto di manifestare ma non possono essere appoggiate da questa amministrazione e anche Abbiamo accolto le proposte di carattere formativo, culturale e di assistenza contro ogni forma di discriminazione. Perciò istituiremo nuovamente presso l'assessorato alla Cultura un tavolo di coordinamento tra l'amministrazione e le associazioni per tradurre in fatti concreti le proposte". Il Comune appoggerà corsi di avviamento al lavoro per persone gay e trans anche per combattere il rischio della prostituzione e dello sfruttamento. fonte Openpolis
 23 aprile 2009
Il Comune di Roma non darà il proprio patrocinio alle manifestazioni previste per il Gay Pride. L'ha confermato oggi il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "Non daremo il patrocinio al Gay Pride, così come non lo abbiamo dato lo scorso anno. Perché la consideriamo una manifestazione di tendenza in cui ci sono delle richieste specifiche che possono essere condivise e non condivise".  fonte julienews.it

Un sindaco molto apprezzato da Gaylib che ha affermato recentemente:
Gianni Alemanno (...) da quando è sindaco della Capitale, ha saputo dimostrare in più occasioni sensibilità ed attenzione per le minoranza senza mai rinunciare alla propria identità ed integrità di uomo di destra (fonte Notizie gay del 13 aprile 2011)
Infatti....
22 febbraio 2008
"Consentire l'adozione di minori da parte di single o di coppie gay è una vera e propria violenza nei confronti di chi non si può difendere". E' quanto dichiara il deputato di AN, Gianni Alemanno che punta l'indice contro la nuova Convenzione europea sulle adozioni, che dovrebbe essere firmata a Maggio e che prevede la possibilità di adozione da parte dei conviventi, ma anche dei single e delle coppie omosessuali.
"Un bambino - prosegue Alemanno - ha diritto a crescere in una Famiglia fondata sul matrimonio, con una figura materna e una figura paterna e non ad essere adottato da single o da unioni che non hanno questo equilibrio. Mi auguro che sia il Consiglio che il Parlamento europeo boccino questo articolo della Convenzione europea contrario al diritto naturale". fonte an nel pdl
infatti...
2 luglio 2000
Camicie nere a piazza Venezia, saluti romani rivolti al balcone del duce, ieri sera verso le otto. Mille persone per gli organizzatori, 250 per la polizia. Perlopiù giovani, venuti da tutta Italia, con e senza la testa rasata, croci celtiche e un bandierone della Carinzia di Haider. "Finocchi? Sì grazie. Per il pinzimonio". "Il Colosseo ai gay: con i leoni dentro". E ancora: "L' unico frutto del Gay Pride? è la banana", sulle note dell' ultima canzonetta estiva. Ironia truce contro la settimana dell' orgoglio omosessuale. "Forza nuova" e slogan vecchi. Da piazza della Repubblica ai Santi Apostoli corteo autorizzato per scongiurare "l' ultimo scempio", la calata degli omosessuali al Colosseo, "luogo simbolo della civiltà romana e del martirio cristiano". "Impediremo fisicamente ai gay di arrivare l' 8 luglio al Colosseo - grida al microfono Antonio Lucarelli, uno dei portavoce - Noi non siamo contro gli omosessuali, ma contro la cultura dell' omosessualità, che è cultura di morte, pratica l' egoismo e nega i valori della famiglia". Coro: "Macchè provette, macchè omosessuali, padri, madri e figli naturali". "L' omosessualità non è una scelta, è una disgrazia. è un pericolo per la nostra società - spiega Massimo Morsello - Prima di tutto perchè non è feconda". "Speriamo che l' 8 luglio non si arrivi allo scontro fisico", conclude Roberto Fiore, il segretario nazionale.  (fonte Repubblica
Anotnio Lucarelli ex Forza Nuova, oggi è il capo della segreteria del sindaco Alemanno... Mi si dirà che si può cambiare idea, come Fini...

 

Caro Sindaco se davvero è contro l'omofobia perchè la sera dell'11 settembre 2009 prima di andare al gay village non passò per la fiaccolata stanziale organizzata da liberi cittadini a Piazza Navona?

Ed ecco come al gay village (felicemente definito una "festa dell'unità"  ad uso e consumo dei gay della Capitale da max forte su notiziegay.com) Alemanno ha potuto impunemente dire:
«Io personalmente sono contrario al riconoscimento delle coppie di fatto. Non tutti i sentimenti umani devono avere un riconoscimento per legge. Sono contrario ai Dico e ai Pacs». Per poi aggiungere «bisogna comunque fare tutto il possibile perchè i diritti
individuali vengano garantiti per tutte le coppie, omosessuali ed eterosessuali che non sono sposate». fonte Gaynews24

Cornuti e mazziati.

Che dite ci sono riuscito?
 

martedì 26 aprile 2011

Da Moonfleece a Giovanardi e Merlo senza confondere la cioccolata con la merda.

C'è una commedia di Philip Ridley Moonfleece che ho avuto la fortuna di vedere recentemente (e di recensire) nella quale viene (di)mostrata una semplice constatazione di fatto: per quanto l'omoaffettività possa essere avversa e stigmatizzata, c'è, esiste, è diffusa, e non c'è nulla che si possa fare per cancellarla. Per quanto si cerchi di negare i nostri diritti noi gay e noi lesbiche non siamo isolati ma siamo nel mondo insieme a tutti gli altri cittadini.
Lo scopo dello spettacolo infatti non è quello di spezzare una lancia a favore degli omosessuali, ma di indicare la stupidità di chi pensa che basti negarci la dignità umana per farci scomparire.
Se Giovanardi ma anche Merlo (del Pd) sentono di doversi addirittura fare alla carta costituzionale è perchè sanno distare prendendo la battaglia, e che ben presto, anche in Italia dovranno esserci gli stessi diritti che ci sono nel resto d'Europa. e' un processo inevitabile e i primi a cadere saranno proprio questi reazionari che nel momento stesso n cui aprono bocca dichiarano la propria sconfitta. Le famiglie omogenitoriali, le famiglie di uomini e di donne, uomini  e donne, non di omosessuali, ma  di uomini e di donne che amano persone dello stesso sesso, sono una realtà sempre più numerosa che lo Stato non può ignorare ancora per molto. Quel che dobbiamo fare è aumentare la nostra visibilità. Poco importa se veniamo aggrediti come Paola Concia e compagna. Ci siamo e facciamo vedere quanti siamo e che ci siamo e che non possono più tenerci nel ghetto, nelle discoteche, siamo nella società civile accanto a tutti gli altri discriminati, donne, migranti, rom.

Per cui sabato partecipiamo in massa all'iniziativa

Sabato 30/4 Porta di Roma: Noi Dentro Ikea, Giovanardi Fuori Dal Mondo




(grazie a Domenico de Pinto che ha postato questo video su FB)

lunedì 25 aprile 2011

Repubblica. Un'altra occasione perduta di rimarere in silenzio

Il peggiore giornale del paese, fatto dai giornalisti meno preparati d'Italia ha colpito ancora.

Pensate che stia esagerando?
Guardate allora questo video, confezionato in fretta e furia, dove il commento della giornalista (sic!) è, se possibile, peggiore di quello di Giovanardi.



Prendiamo il primo spot



Siccome nessuno parla l'inglese nessuno nota che l'uomo vestito da cuoco viene chiamato mum (mamma) da entrambi i bambini in uno scimmiottamento etero in salsa gay della famiglia sessista (il papà lavora e la mamma resta a casa a cucinare). Peccato che la lobby gay inglese si sia arrabbiata non di uno spot sessista e offensivo nei confronti dei gay (perchè chiamare mamma un uomo?) ma solo perchè la Heinz ha cancelatto lo spot per poche lamentele (2020) (fonte Corsera

Il secondo spot ironizza (in maniera sottilmente maschilista nel senso che è la donna rimanere fregata per giunta da un altro uomo) sulle corna coniugali. Qui il sessismo è usato in chiave ironica lei si spupazza il bel pischello con la scusa che è andata a prendere la camicia a lui (cosa improbabile se sono così ricchi hanno sicuramente una migrante a fare quel lavoro. Ma questo è tenuto in considerazione dallo spot che fa della camicia una scusa ironicamente plausibile. Uno spot splendido che sdogana non solo l'omoerotismo ma anche le donne che scelgono uomini più giovani, sempre viste male perché non sono donne ma mamme. Sentite però il commento superficiale e omofobico della speaker:
la coppia tradizionale per giunta matura e di alto ceto sociale nasconde in realtà segreti inconfessabili.
Inconfessabile è la mia voglia di mandare questa presunta giornalista nei in campagna a zappare come voleva Mao!!! Secondo questa sciammannata quello che fanno i due coniugi è qualcosa di inconfessabile. Ma che merda di omofoba! Degna di Giovanardi!





Tra l'altro ci si guarda bene dal ricordare che questo spot è del 1999 (fonte Gay.tv... cioè di 12 anni fa ed è dunque all'avanguardia rispetto la foto di Ikea... Ma tant'è...

Saltiamo lo spot di Mac Donald (del quale la speaker capisce l'assunto centrale cioè che il padre dà per scontata l'eterosessualità del figlio facendo meglio di molti gay che, quando lo spot uscì,  non ne capirono l'assunto e lo criticarono) e passiamo a quello successivo, di tutt'altra levatura.

Qui la nostra speaker torna improvvisamente omofoba argomentando che il padre ritratto nello spot abbia una presumibilmente sofferta doppia vita
La doppia vita qual è quella da drag? La nostra, avesse un minimo di cultura dovrebbe ricordarsi lo zio di Zazie, nel romanzo di Queneau Zazie nel metrò etero e sposato, fa spettacoli en travestì a teatro...


Questo spot a me non è mai piaciuto perchè mostra il padre come fenomeno da circo. Di giorno padre di notte travesta. Non è uno spot pro gay vuole solo essere uno spot che mostra qualcosa di bizzarro.
Infatti lo slogan è BIEN DANS SON EPOQUE, BIEN DANS SA TWINGO.

Tra l'altro la speaker parla solo dello spot francese ignorando che è stato regolarmente trasmesso anche in Italia...





Lo spot di Bjorn Borg (sì proprio QUEL Borg, quello di Loredana...) NON è come dice la sciampis... la speaker uno spot per una liena di intimo, ma un viral per una chat di incontri online!!!!




 Ma Repubblica fa gossip mica informazione!

Infine, citando uno spot di cui mi sono già occupato ecco i salti mortali della sciampis... speaker.
e per rimanere in Svezia... ecco uno spot austriaco



Insomma a che serve questo video pieni di pezzi di spot?
A un cazzo!
Come il quotidiano Repubblica!

Le ecolalie di Giovanardi

«L'Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine 'famiglie' è in aperto contrasto contro la nostra legge fondamentale che dice la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio».

E' Giovanardi a parlare, il sottosegretario alla famiglia che accusa questo manifesto

di essere un attacco alla costituzione.

Col funambolismo della parola che distingue tutti i nostri politici (basta vedere i distinguo fatti a destra come a sinistra prima di esprimere solidarietà a Anna Paola Concia dopo l'aggressione verbale che ha visto coinvolte lei e la sua compagna) Giovanardi spiega (sic!)
grave e di cattivo gusto che una multinazionale svedese, a cui il nostro Paese sta dando tanto in termini di disponibilità e che sta aprendo centri commerciali a manetta, venga in Italia e dica agli italiani cosa devono pensare polemizzando contro la loro Costituzione. Credo che molti clienti dell'Ikea non lo riterranno gradevole
.

Molti i commenti in risposta a questa ecolalia.

«L'ineffabile sottosegretario alla Famiglia del governo del bunga bunga, Carlo Giovanardi, ci rifila la sua filosofia moraleggiante il giorno prima di Pasqua. Addirittura Giovanardi invita l'azienda a ritirare la sua pubblicità con intento volutamente censoreo e con buona pace del presunto spirito liberale del suo capo. (Franco Grillini)
«Nemmeno alla vigilia di Pasqua Carlo Giovanardi, sottosegretario alla famiglia, sa contenere la sua frustrazione per il fatto che la sua delega sulla famiglia non ha a disposizione nemmeno un euro». Aurelio Mancuso
«Il (molto) sottosegretario alla Famiglia Giovanardi ha dichiarato, letteralmente, che Ikea è contro la legge, anticostituzionale e manda messaggi violenti, solo perché ha promosso una pubblicità con due ragazzi che si tengono per mano. Frasi del genere potevamo sentircele dire da un qualche ministro del governo teocratico iraniano, o da un alcolizzato di osteria, non certo da un rappresentante del Governo italiano» Sergio Rovasio.

Nessuno però ha raccomandato all'ecolalico Giovanardi di guardare alla trave nell'occhio del proprio governo.
Lo faccio io.
Caro Giovanardi se il manifesto dell'ikea è contro la costituzione queste affermazioni di Silvio Berlusconi cosa sono?

Una riforma della Carta costituzionale "è necessaria perché è una legge fatta molti anni fa sotto l'influsso di una fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come un modello". Serve un chiarimento sulla lettura della Costituzione, ha proseguito, ma non per andare verso una riforma presidenziale, "casomai è l'inverso, e dall'altra parte che si vogliono attribuire dei poteri che secondo l'interpretazione mia e del governo non sono del capo dello Stato ma semmai spettano al governo".
(fonte Repubblica

Ci sono riforme da fare «per assicurare una vera democrazia», dice il premier, sostenendo che sarebbe minata dagli altri poteri dello Stato ancora una volta messi all'indice: Parlamento e Corte Costituzionale che «impediscono al governo di decidere» e ancora «il Capo dello Stato al quale devono piacere le leggi» dell'esecutivo. Queste, assicura, escono da Palazzo Chigi come dei «purosangue e arrivano a destinazione come ippopotami».
(fonte Il Piccolo

Eco infine una foto in risposta ai deliri del sottosegretario



Questa è la famiglia che il governo di cui Giovanardi fa parte pratica, favoreggia, diffonde.

Il bue dice cornuto all'asino!

sabato 23 aprile 2011

gli Egokid al circolo degli Artisti

Fino a tre settimane fa non sapevo nemmeno chi fossero, poi, grazie alle sinergie della rete, sono incappato in loro, per caso, come ti capitano sempre le cose migliori, e ho visto che sarebbero venuti in concerto al Circolo. Non proprio dietro casa mia, ma mi sono ripromesso di andarci, dubitando che avrei vinto la mia atavica (e vieppiù cicciona) pigrizia.
Invece ierisera alle 21 in punto entro l'umido e solitario giardino. Non c'era quasi nessuno se non un gruppetto di checche di mezz'età che rideva, garrulo, come ridono tutte le checche d'occidente (quelle d'oriente non so...). Infastidito da tanta prevedibilità torno verso l'ingresso del Circolo. Il concerto dovrebbe iniziare tra mezz'ora. Mi metto a leggere quando sento una voce dire ma guarda un po' chi c'è! alzo gli occhi e vedo Riccardo il mio amichetto whaddino accompagnato dal consorte Francesco. Li faccio accomodare al tavolo e chiacchieriamo del Pride imminente, del Pd, insomma delle solite cose, quando sopraggiungono altri whaddini!!!! Andrea C. e Luca. Sembra che ci siamo dati appuntamento e invece siamo lì tutti per gli Egokid. Come dicevo le cose migliori avvengono sempre per caso. Intanto si son fatte le dieci. Il concerto è in ritardo e non ci sono segni che voglia cominciare...
Poco dopo ci raggiunge anche mio cugino Andrea. Mentre Francesco e Riccardo cercano qualcosa da mangiare io e il cuggi andiamo al suo motorino e ci stecchiamo una Heineken (pare brutto non aver invitato gli altri ma una birra in 5 non bagna il gargarozzo a nessuno).
O, meglio, io la bevo, mentre il cuggi cincischia al cellulare.
Bevo in fretta perchè ho le fregne di rientrare, temendo che il concerto possa cominciare da un momento all'altro. Ma, di nuovo dentro, trovo i whaddini che bevono, magnano (visto che non era brutto non steccarsi la birra?) ma del concerto manco l'ombra. Io che non so stare fermo vado a chiedere quando inizia e lì ci accorgiamo che IL CONCERTO E' GIA' INIZIATO!!!!
ma porc vaff putt cazz.
Entriamo e rimaniamo subito folgorati dalla musica. Mentre gli altri (pochi) spettatori si sono assestati sul fondo della sala noi ci mettiamo vicini al palco, di lato, poggiati al muro. Sentiremo quasi tutto il concerto da lì.
Mi piace l'attitudine che gli Egokid hanno sul palco. Parlano col pubblico, presentano i pezzi, non si danno le arie, non pretendono di insegnare niente a nessuno. I loro brani spaziano dalle ballad romantiche (splendide) a pezzi dal testo più impegnato che eseguono con divertimento e non con quel moralismo cupo di chi crede di star dicendo chissà quale verità.
I front man sono due: Diego Palazzo e Piergiorgio Pardo. Piergiorgio mi colpisce subito per il suo modo di fare. C'è una vena intima nel suo interloquire, un che di personale e timido, un pudore, quasi, che gli dà eleganza, nel modo di cantare e di muoversi, mentre accenna a qualche passo di danza, o quando interagisce col microfono, sull'asta, o in mano. Di età indefinibile con la testa completamente calva sembra un gatto nobile portato a fare il circo.
Diego è molto più a suo agio. Sa di essere bello e si atteggia un po'. Con meno esitazioni di Piergiorgio nel modo di muoversi e di proporsi canta benissimo ma è un po' troppo invasivo per i mie gusti. Pur dividendosi le canzoni con Piergiorgio Diego è sempre presente nei controcanti, nei cori, non lasciando quasi mai Piergiorgio da solo.
E per questo mi sta già antipatico.
E' la classica prima donna che vuole presenziare sempre a tutto. Infatti, ai bis, quando il pubblico chiede di ascoltare nuovamente Come un eroe della Marvel splendida ballad cantata da Piergiorgio, Diego vorrebbe imporre un altro pezzo L'uomo qualunque più ritmato, e solo perché Piergiorgio, con la gentilezza che lo distingue, si impone io posso riascoltare il pezzo e commuovermi...



Tenete conto che, a differenza che nel video, Diego fa i controcanti per tutto il pezzo...

Poi il concerto finisce e siamo già tutti fuori perchè quei simpatici del posto (più gli organizzatori della serata dance frociarola) ci intimano di uscire dalla sala con una gentilezza che nemmeno quelli di Casa Pound...
Posto pessimo dal punto di vista organizzativo questo Circolo degli artisti coi gestori che ti squadrano col sorrisetto sulle labbra (perchè tu, cioè io, sei ciccione col capello lungo sciolto sulle spalle...) ma nessuno che si perita di avvertirti che il concerto sta per iniziare, porca la mad... e non che a pasqua apre brutto! Ex compagni (se compagni lo sono) che campano della voglia di birra degli adolescenti di oggi e si illudono di fare politica quando fanno programmazione commercial culturale... D'altronde ci sarà pure qualche motivo se il paese è alla frutta...
Appena fuori dal concerto io Andrea e mio cugino vorremmo comperare il cd ma non vediamo nessun banchetto... Così appena Piergiorgio esce dalla sala gli chiedo (senza nemmeno fargli i complimenti per il concerto) ce li avete i cd? (che burino vero?). Lui non si scompone e, gentilissimo, me lo va a prendere!!! Quando torna solo con una copia i due Andrei lo fanno tornar dentro per le loro di copie, intanto cerco la penna per l'autografo. Poi restiamo a chiacchierare un po' e alla fine ci salutiamo baciandoci sule guance. E' propri tenero Piergiorgio. Diego, fighetto com'è, chissà se si sarebbe comportato allo stesso modo...

Poi è già mezzanotte e me ne vado a prendere il primo notturno che mi porta a Termini e di lì il secondo notturno che mi porta a casa. Ho culo, l'n9 corre dietro all'n18 e pallozolando corro dal primo al secondo n(otturno) fino a giungere a casa... Mentre gli altri whadini (tranne Andrea) son rimasti a ballare le danze frociarole...

* * *

Gli altri componenti del gruppo sono Fabrizio Bucchieri al basso, Chris Clemente alla chitarra, Davide Debenedetti ai sintetizzatori e Giacomo Carlone alla batteria che solo per il finale viene sul fronte del palco e posso vedere quanto sia BONO (si può dire?).

Ma parliamo di cose serie e cioè delle loro canzoni.
C'è un pezzo che Diego canta da dio che starebbe benissimo in un disco di Mina.
Vi propongo una versione live ma unplugged che ha meno della metà dell'energia che aveva iersera al concerto.



Questa la versione da studio.



Non pensiate al solito azzardo monotematico. Non sono l'unico ad aver scomodato Mina per Sirene
Così "Ecce Homo" ci presenta un lotto di canzoni tutte centrate, orecchiabili, cantabili, mai banali, citazioniste fino al midollo perché il citazionismo è l'essenza del pop. C'è spazio per le canzoni che da troppo tempoMina ("Sirene": splendida l'interpretazione del solito Diego Palazzo) e Patty Pravo non ci cantano più ("Non mi hai fatto male"),
(Rockit)

Poi, nella mia eterna ignoranza, scopro che il primo brano loro che ho sentito Ragazzi+Ragazze è una cover dei Blur!!

Girls & Boys
Dal testo ambiguo e sottilmente sessista...
"Girls And Boys"

Street's like a jungle
So call the police
Following the herd
Down to Greece
On holiday
Love in the 90's
Is paranoid
On sunny beaches
Take your chances looking for

[Chorus]
GIRLS WHO ARE BOYS
WHO LIKE BOYS TO BE GIRLS
WHO DO BOYS LIKE THEY'RE GIRLS
WHO DO GIRLS LIKE THEY'RE BOYS
ALWAYS SHOULD BE SOMEONE YOU REALLY LOVE

Avoiding all work
Because there's none available
Like battery thinkers
Count your thoughts on 1 2 3 4 5 fingers
Nothing is wasted
Only reproduced
Get nasty blisters
Du bist sehr schon
But we haven't been introduced

[Chorus]




Noto, en passant, l'avvenenza dell'allora 26enne Damon Albarn
.

Questo pezzo che avrà anche fatto la storia del britpop ma che a me non fa impazzire (e 'sti cazzi direte voi, e fate benne) in mano agli Egokid diventa Ragazzi+Ragazze e cambia completamente significato.



Intanto il coretto che nel pezzo dei blur è presa in giro di certe affettatezze frociarole diventa invece rivendicatorio e poi il tono è più canzonatorio e meno serio. Insomma viva gli Egokid abbasso i Blur. I fanatici di questo tipo di musica (eh?) non la pensano come me.
Andatevi a leggere il dibattito in coda all'articolo pubblicato su Rockit. Vale 10 anni di studi antropologici sull'Itagliano.

Qui invece trovate molto materiale sulla band.

sabato 16 aprile 2011

Brollo: per Queer Blog piace alle lesbiche ma è solo un problema di rappresentanza

Non vorrei dare a questa faccenda più peso di quanto ne abbia ma continuo a leggere cazzate gigantesche sulla rete e non posso rimanere in silenzio.

Queer Blog pubblica un post a dir poco capzioso nel quale ceca di dare lezioni agli altri quanto è l'autore del post a dover tornare a fare scuola di politica.

Ma procediamo con ordine.

Nel post (firmato da Giovanni Molaschi che ringrazio per avermi fatto notare la firma) si afferma che Brollo piace alle lesbiche.
Cos'è un sondaggio improvvisato fatto sul suo blog?
Su facebook?
Un conteggio dei commenti sulla rete che evidenzia che le donne accettano meglio degli uomini un etero presidente di Arcigay Bari?

No. E' solo un espediente giornalistico, Tutte le donne omosessuali che rappresentano il movimento glbtq italiano sono solamente Imma Battaglia e Paola Concia.

D'altronde per Molaschi il problema è gerarchico. Non si tratta di ascoltare la base ma di prendere in considerazione i pezzi grossi gay e lesbiche e vedere cosa hanno da ridire su Brollo.
Così nel post si citano tutti i gay che tranne Mancuso (ma non ci viene spiegato il perchè) hanno da ridire su Brollo come Oliari e Grillini.

Poi invece di dire la sua Molaschi accusa gli altri (sempre quelli che contano) di aver fatto dichiarazioni con la pancia e chiede aiuto a un antropologo perchè non capisce queste affermazioni.
Che miopia politica, che egocentrismo. L'autore di questo post non vede al di là del proprio ombelico, un ombelico bello sporco per giunta.

Un antropologo potrebbe aiutarmi a capire queste dichiarazioni pensate con la pancia. Come giornalista so che non sono figlie di un ragionamento: Barack Obama non rappresenta solo gli afroamericani degli Stati Uniti così come Nichi Vendola, diventato presidente della Puglia grazie ai voti degli eterosessuali.
Capite la furbizia? Obama è il presidente di tutti perchè Brollo non può esserlo dei gay?
Forse, mi caro, perchè Obama è il presidente degli STATI UNITI e Brollo di ARCIGAY?
Modo di fare tipicamente italiano, disonesto e scorretto. Invece di dire apertamente come la si pensa e perchè si fa i finti tonti e si prendono esempi del cazzo spostando l'asse del discorso.

Un discorso così egocentrico anche sfiora il delirio di onnipotenza:
Non credo che sia solo una coincidenza che Brollo sia stato attaccato solo dai gay. Se il suo orientamento sessuale fosse in contrasto con l’incarico che ha in Arcigay tutti gli omosessuali proverebbero ad opporsi.

Cioè per accettare un'idea diversa dalla mia pretendo che tutti i gay la seguano altrimenti vale la mia che evidentemente rappresento migliaia di omosessuali.

Ma scendi dal piedistallo mio caro Molaschi e PARLA PER TE. (d'altronde cosa interloquiscono a fare con uno che pensa che Concia e Battaglia siano Tutte le lesbiche, anche se sottintende tutte le lesbiche che contano?)

Per fortuna il nostro viene sputtanato e bacchettato dai suoi stessi lettori che mettono tutti i puntini sulle i che vanno messi senza che il nostro (so far) si degni di rispondere.

Viene contraddetto da una lesbica (e basta una per far diventare risibile il suo tutte le lesbiche) che gli dice :io sono una donna, lesbica, operatrice arcigay e sono completamente in disaccordo con questa votazione. Spiegando i siparietti che ci sono (secondo lei) dietro questa votazione.

C'è chi ricorda che i gay cercano sempre approvazioni dagli etero: Il fatto è che a moltissimi gay questa storia del salvatore etero piace perchè hanno un complesso di inferiorità verso gli etero grosso come una casa. Smaniano per elemosinare un po’ di approvazione.

Un altro che ricorda questioni sacrosante ma che, evidentemente, vanno ribadite: che un etero si interessi così tanto ai problemi gay è una bella cosa, ma io uomo non posso sapere cosa prova una donna nell’aborto e nella gestazione perciò non salgo in cattedra a guidare il movimento diritti femminili. idem gli etero.

E poi c'è chi ricorda quel che ogni militante dovrebbe aver imparato il primo giorno di vita politica: E’ incredibile la valanga di gente che non capisce la differenza tra RAPPRESENTANZA e PARTECIPAZIONE. Con ci sono limiti per partecipare ad una lotta per i diritti civili: non bisogna essere appartenti ad una minoranza per lottare per i diritti di questa. E’ giusto e sacrosanto che tutti lottino senza distinzione, e nessuno lo sta vietando.
Ma la RAPPRESENTANZA, la presidenza, la guida di una associazione che vorrebbe veicolare una specifica comunita’, la sua cultura, la rivendicazione di identita’ non puo’ essere presieduta da uno che non ne fa parte.


E bravi i lettori di Queer Blog!

Uniche diversità all'università



lunedì 18 aprile · 14.30 - 17.30

Aula 1A - Facoltà di Scienze Politiche- Università degli studi RomaTre
Via Gabriello Chiabrera, 199

Ancor oggi ci troviamo costretti a dibattere di identità di genere non solo in un'ottica positiva di affermazione di diritti, di contaminazione tra diversità, ma anche in un'ottica, ancora tutta negativa, di lotta all'omofobia, lotta per l'affermazione della diversità quale carattere imprescindibile di ogni singolo uomo e di ogni singola donna e non quale elemento di discriminazione.

DIVERSITA' è per noi la bellezza dell'A-normalità dell'esistenza d'ogni uomo e d'ogni donna.
DIVERSITA' è la consapevolezza che solo da essa si possa partire per conoscere se stessi, migliorarsi e, conoscendo gli altri, migliorare insieme.

Diversità come ricchezza quindi, non come disvalore.
Ed Uguaglianza non come imposizione di omologazione, ma come premessa imprescindibile per la coesistenza di tutte le diversità che ci appartengono.

Il dibattito mira a svolgere percorsi di conoscenza, testimonianze e riflessioni su:
orientamento sessuale,
identità di genere,
le forme dell'affettività,
i comportamenti sessuali,
il significato dell'omofobia e le sue differenti forme di manifestazione e di presenza all'interno della società.


Parteciperanno al dibattito e all'approfondimento con gli studenti e le studentesse di RomaTre:
Guido Allegrezza,
Alessandro Paesano,
Dr.ssa Paola Biondi (Psicologia Gay).

ancora su Brollo

Gendibal mi segnala e io quoto integralmente, essendo d'accordo parola per parola.

Perché i gay non li può rappresentare un “etero”
È accaduto un fatto assai curioso. Un fatto microscopico rispetto a tutto ciò che accade. Ma le ombre, in fondo, ci parlano piano del sole. Tanto che persino Giuliano Ferrara non se l’è lasciato sfuggire questo fatto ghiotto dedicandogli la sua trasmissione.


Ma qual è il fatto? Alcuni giorni fa l’Arcigay di Bari ha eletto presidente un uomo eterosessuale. Che dire? Ognuno elegge chi vuole in sua rappresentanza. Come ha dichiarato lui stesso, il neo presidente è qui “per affermare con tutti voi che Arcigay Bari esce dal confine che segna le differenze tra persone. Si può stare insieme – aggiunge – senza chiedersi perché”. Molti plaudono alla fine di uno steccato che divideva il mondo Lgbtq (gay, lesbo, bisexual, trans, queer) da quello “etero”. Il messaggio è chiaro e forte: anche una persona eterosessuale può lottare per i diritti omosessuali. Di più, in questo caso. Egli lotta in rappresentanza delle persone omosessuali. Sembra un paradosso virtuoso.

Eppure non riesco a nascondere un disagio. Davvero i diritti sono una cosa e la propria affermazione un’altra? Davvero è possibile lottare senza essere il soggetto di questa lotta? Recita un proverbio ebraico: “Se non sono io a pensare a me, chi lo farà? Ma se devo pensare a me, chi sono io?” Una persona eterosessuale può rappresentare le persone omosessuali nelle loro lotte? Non si tratta qui di lottare insieme su certi diritti, il che già avviene. Si tratta di delegare l’istanza della propria lotta a qualcun altro che, nonostante i suoi buoni propositi che non sono assolutamente qui messi in dubbio, fa parte suo malgrado di quella maggioranza che tende ostinatamente a negarli. E che, tra l’altro, crede sempre di poter parlare a nome di tutti. Insomma, è una questione politica nel senso più alto della parola poiché chiama in causa il concetto di identità e di rappresentanza.

Prendiamo la questione del “confine”. Chi ha segnato questo confine? Se l’intenzione è di affermare che il mondo Lgbtq si ghettizza e questa è l’occasione per uscire dal ghetto facendo sparire le differenze, allora non credo che questa persona possa davvero rappresentare la nostra comunità. A parte la presunzione di insegnare a nuotare ai pesci (cosa che amano molto fare le maggioranze), andrà ricordato che coloro i quali si ritrovano confinati in un ghetto non lo hanno voluto per loro scelta, né per capriccio. A nessuno piace vivere limitando la propria vita. Qualcun altro ha alzato i muri e piantato il filo spinato. E’ apprezzabile che ora coloro che li hanno alzati cerchino di picconarli, ma sarebbe gentile non far cadere le macerie su chi vive dall’altra parte.

Perché – spiegazione a uso dei bambini – è una brutta cosa se un “etero” diviene rappresentante Lgbtq? Perché un movimento per i diritti di una minoranza deve essere rappresentato da qualcuno che è parte di quella minoranza. Questo gesto è sciagurato perché afferma che una minoranza non sa parlare per se stessa e ha bisogno di un rappresentante della maggioranza per esser presa in considerazione. Rappresentare significa qui testimoniare. Se io stesso mi presento a testimoniare a mio favore in un tribunale, la mia testimonianza non conta nulla. Perché una testimonianza abbia valore c’è bisogno che un altro testimoni per me. Ma è qui la violenza, nel ritenere che si viva di fronte ad un tribunale dove la nostra parola non conta nulla, che si abbia bisogno di quella di qualcun altro, di quella della maggioranza la quale è, paradossalmente, anche il tribunale che ci giudica.

Di cosa è segno dunque questo gesto? Dell’impedimento di una coscienza di lotta. L’eterosessuale benevolo che viene a noi per liberarci dalle nostre catene è pericoloso come quello che queste catene le ha forgiate. Non perché egli non faccia qualcosa di giusto, ma perché rende impossibile la coscienza della propria lotta, il sapere chi si è e per questo lottare ogni giorno.

“Felice chi è diverso / essendo egli diverso / ma guai a chi è diverso / essendo egli comune” cantava Sandro Penna in una età ormai lontana.

di Federico Boccaccini, Université Paris1-Sorbonne.
(fonte Il fatto quotidiano)

Ecco cosa ci manca, cosa abbiamo perso, il senso politico delle nostre azioni.

mercoledì 13 aprile 2011

Tu Gay io Brollo

Una volta, negli anni settanta, quando la famiglia tradizionale etero si stava sfasciando dietro il mito borghese della copia aperta, o dietro più serie e rivoluzionari tentativi di riscrivere la coppia eterosessista cui la famiglia non solo si conformava ma che quei valori diffondeva, gli omosessuali e le lesbiche potevano andar fieri fiere di essere eterofobi, perchè era l'eterosistema che li stigmatizzava. se da un lato le donne si sottraevano al patriarcato maschilista familistico dall'altro gay e lesbiche contribuivano coi propri colpi di piccone a buttar giù la concezione stessa della coppia: perché non in tre (visto che i sessi sono due e le combinazioni tante) perchè devo privilegiare una persona per fare i figli e non posso vivere in una comunità allargata? Per molti sarà stato solo una voglia di fare orge ma non si può cestinare tutta quella ricerca in questo modo.

Oggi le cose sono cambiate e di molto. Dall'edonismo reaganiano in poi ci siamo tutti imborghesiti, froci, lesbiche, femministe.
Invece di combattere la famiglia combattiamo per la famiglia quella omogenitoriale, quella che prevede il matrimonio anche tra persone dello stesso sesso.
Per carità conquiste insostituibili, indispensabili, irrinunciabili.
Ma sicuramente chiedere un matrimonio anche per coppie dello stesso sesso è molto meno rivoluzionario che sperimentare forme altre di relazione interpersonale.

Siamo più a destra oggi di trent'anni fa. Siamo più involuti socialmente parlando oggi di 30 anni fa. Ma tant'è.

Avrete letto che a Bari il nuovo presidente dell’Arcigay di quella città è un eterosessuale: Francesco Brollo.
Bari non mi sembra una città dove la visibilità gay sia un fatto scontato, normale, non problematico. Quindi già solo per il fatto di scegliere un etero (che non ha problemi di stigma per il suo orientamento sessuale) come presidente di un'associazione di ricchioni (o come si dice frocio in barese) fa un favore a tutte le velate e dà meno fastidio agli omofobi che non si scandalizzeranno nel vedere un ricchione ma un etero cui quell'incarico sembra dica ai gay: non metteteci la vostra brutta faccia da froci ci metto io la mia bella faccia da etero che è sicuramente più presentabile della vostra.

C'è chi argomenta che questa nomina può dar fastidio ai tanti gay in cerca di un posto di potere.
Beh credo che sia legittimo anche l'opposto,  la brama di un etero di prendere possesso di una poltrona, anche quella dei froci...

Ma guai a criticare questa scelta. Si rischia di passare per eterofobi, Paola Concia (PD) parla addirittura di evento storico perchè, come riporta Repubblica, Coinvolgere gli eterosessuali nelle nostre battaglie è fondamentale.

Coinvolgerli senz'altro affidargli la presidenza di un organismo che si chiama arciGAY (e non etero e gay uniti contro la discriminazione) un po' meno.
Sarebbe più una svolta storica, cara deputata Concia, se un omosessuale o una lesbica venissero nominati a capo di organismi che nulla hanno a che fare con l'omosessualità ma tanto anche il PD continua a presentare dei canditati gay non dei gay candidati...

Intendiamoci Francesco Brollo può essere un buonissimo presidente dell'Arcigay, qui non sono in ballo le sue credenziali personali ("è etero non può essere presidente di un circolo gay") l'orientamento sessuale dovrebbe sempre essere indifferente,  ma prima ancora di chiederci quali siano le credenziali politiche di Brollo (che è insegnate di regia...) e cioè perchè lui e non un altro, mi piacerebbe poter chiedere, senza sentirmi accusare di eterofobia, qual è l'opportunità politica di un etero presidente di un circolo di gay.

L'omosessualità non individua una categoria come l'etnia o il sesso (il genere), o il censo. Lo stare insieme in quanto gay è squisitamente politico e nasce dal fatto che, pur nella nostra diversità, siamo accomunati da una serie di discriminazioni.

Allora qual è l'opportunità politica della elezione di Brollo? Quali discriminazioni vive Brollo che lo porta vicino a noi? Quante volte Brollo si sente gridare per strada a sporco etero quando cammina mano nella mano col la sua compagna?

Possibile che in tutta Bari non c'era un gay altrettanto capace di Brollo?

Possibile che io sia l'unico a trovare questa elezione perlomeno discutibile?
E che mi senta a disagio a vedere tanti gay e lesbiche educati e incravattati col potere borghese ed eterosessista che si fanno compitamente da parte dinanzi un rappresentante dell'orientamento dominante dicendogli goldonianamente si accomodi si adagi allestiteci un caffè?

Sbaglio io?

E se sbaglio dove?