giovedì 19 agosto 2010

e non c'è due senza tre... Per QueerBlog Cossiga
fu attaccato per la sua politica ferma, contraria a qualsiasi formula di accettazione e di mediazione con chi si armava per distruggere la democrazia.
E Giorgiana Masi si rigira nella tomba.

Il provincialismo degli attivisti gay che non hanno una visione globale delle cose ma solo quella intorno al proprio buco di culo attenti esclusivamente alla omosessualità, fa tremare i polsi e disperare sull'effettiva efficacia della lotta politica del movimento e della sua più grande meta da conquistare: Matrimonio e adozioni anche per le persone omosessuali.

Su QueerBlog Mario Cirrito arriva a dire di Cossiga che
Confesso una certa emozione quando sentii salutarmi al telefono da un uomo che aveva segnato la storia della nostra Repubblica; che era stato ministro negli “anni di piombo”, attaccato per la sua politica ferma, contraria a qualsiasi formula di accettazione e di mediazione con chi si armava per distruggere la democrazia. Cossiga fu l’uomo dei misteri, ma anche della coerenza.

Dai depistaggi per la strage di Bologna all'assassinio di Giorgiana Masi, dall'intervista al restio del Carlino alla sua dichiarazione di voto in Senato, da Gladio all'impeachment come eversore della Costituzione, la vita politica di Cossiga è molto più complessa e ampia di quella riportata con un certo provincialismo da chi si dice emozionato di parlare con lui. Il fatto che la storia si faccia con le veline di partito non è una giustificazione per Cirrito la cui miopia politica gli fa confondere le opinioni personali che Cossiga gli stava dicendo in quel momento (compresa la furbata di non nominare nemmeno la parola omosessuale... Cirrito ti sta prendendo per il culo SVEGLIAAA!!!) per ATTI politici che non mi sembra abbiano distinto Cossiga per la sua gayfeindevolezza.

Se ci sono gay che rilasciano dichiarazioni così cretine, provinciali e naif,  dubito che il movimento sposterà di una virgola la lotta politica.

C'è bisogno di altre persone, di altra mentalità, di un discorso davvero politico che non si limiti a dire, ci ha portato l'acqua prima di azionare la leva che ci impiccava quindi ha fato qualcosa per la nostra causa ma valuti i fatti della politica e non le semplici dichiarazioni.

...GayLib è in buona compagnia, Patanè è ancora peggio.

E come non citare il comunicato di Arcigay Nazionale per bocca del suo presidente Patanè?

Salutiamo con affetto Francesco Cossiga, primo Presidente della Repubblica ad aver incontrato, nel suo ruolo istituzionale una delegazione di Arcigay guidata da Franco Grillini in occasione delle Giornata mondiale per la lotta all’aids dell’1 dicembre 1990.

L’incontro, seguito da quello del Presidente Giorgio Napolitano con la militanza gay del maggio scorso, è espressione netta di una scuola di politica alta che, con scelte autonome dal proprio credo religioso, libertà, laicità e distanza dai diktat delle gerarchie ecclesiastiche dovrebbe essere monito per tutti i politici italiani.

Cossiga è stato per omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali italiane uno tra i pochi politici italiani capaci di coniugare il ruolo di rappresentante laico di tutti i cittadini.

L’ex presidente pur picconando il matrimonio e l’adozione gay ha, ad esempio, sempre sostenuto la necessità e l’urgenza di regolamentare le coppie di fatto anche dello stesso sesso perché, in una dichiarazione del 2005, “da cristiano, da cattolico-liberale e da democratico ritengo che dovrà essere oggetto di attenta considerazione da parte del legislatore, la valutazione, anche a fini giuridici, degli obblighi naturali, anche d'ordine puramente morale, connessi o derivanti per prestazione di assistenza od anche solo umana compagnia, da convivenze reali di fatto tra coppie eterosessuali, non eterosessuali o bisessuali”. Ancora Cossiga dichiarava “ritengo maturi i tempi per dare una disciplina giuridica, al di là del rispetto dovuto a quelle obbligazioni morali naturali che possono derivare dall’aver vissuto in coppie di fatto, anche non eterosessuali”.

Contiamo che il suo esempio e le sue parole possano avere il seguito che meritano.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay (fonte Gaynews.it) grazie a Gendibal che me lo ha segnalato
.

La marginalità di questo pensiero politico è sconcertante.
Si ricordano degli incontri salottieri, tra pizzi the e pettegolezzi, che non hanno portato alcuna conseguenza politica, alcun passo in avanti per il movimento.
Pur ammettendo che Kossiga ha picconato Matrimonio e adozioni gay (come li definisce lui e non anche per persone dello stesso sesso...) Patanè si accontenta delle briciole di alcune concessioni di principio che non portano però a quello che in tutto il resto del mondo si sta riconoscendo alle persone omosessuali. Matrimonio e adozione.
Una politica talmente provinciale da rasentare il ridicolo. Ormai anche per Arcigay Nazionale la parola sinistra è solo un aggettivo...

E' ora di sconfessare queste persone e intimare loro di smettere di parlare a nome della comunità gay. Patanè parla solamente per sé e quei sinistri figuri che lo accompagnano e deve prendersi la responsabilità di quello che afferma.
Come si fa a salutare con affetto uno che ha alle spalle il vissuto politico di Cossiga solamente per delle blandissime concessioni (di principio !!) al movimento ferma restando l'interdizione del principale diritto negato?

La miopia politica di Patanè è direttamente proporzionale al peso politico dell'uomo e dell'associazione che presiede.

Queste persone non servono alla causa, LICENZIAMOLE.

p.s. Questo, caro Sciltian, è un attacco!