mercoledì 18 agosto 2010

Gay lib: la destra in Italia non è mai liberale...

Su Notizie gay.it bollettino di notizie di GayLib associazione omosessuale di destra si legge questo ameno comunicato stampa dal titolo:
Addio Cossiga, sua l'istituzione della "famiglia anagrafica". Era il 1989. In quel decreto il primo (e ad oggi unico) riconoscimento alla coppia gay
GayLib (gay di centrodestra) esprime profondo cordglio, ammirazione e riconoscenza nei confronti del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga scomparso oggi a Roma all’età di 82 anni.
“Cossiga è stato il primo presidente della Repubblica a riconoscere la natura laica degli affetti all’interno di una convivenza” dichiara il presidente di GayLib, Enrico Oliari. “Lo ha fatto non a parole ma con una firma sotto il decreto presidenziale numero 223 del 1989 che all’articolo 4 comma 1 recita testualmente : ‘Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune’. Rimane questo, ad oggi, l’unica azione legislativa che di fatto riconosce la legittimità di una unione anche omosessuale, almeno di fronte all’ufficiale di Stato civile”.
“Cossiga – aggiunge il segretario nazionale di GayLib, Daniele Priori – è stato un grande statista, un cristiano sincero e maturo al punto di riconoscere alle istituzioni dello Stato, di cui ha avuto l’onore di essere guida, riferimento e stimolo per un periodo ben più lungo del travagliato settennato che lo ha visto al Quirinale, quella laicità necessaria a sostenere i diritti, le esistenze e la pari dignità sociale di tutti i cittadini, interpretando al meglio la Costituzione. Speriamo che le istituzioni locali e nazionali, in particolare il Parlamento torni padrone del suo ruolo e, onorando a dovere la memoria del presidente Cossiga, si pronuncino sulla vita reale delle persone, delle coppie e delle famiglie, come si sentì in dovere di fare Cossiga ventuno anni fa. Una strada è aperta e c’è tanta Italia che aspetta una politica che torni ad essere all’altezza del grande insieme di storie e vite che è l’intera”.
E' chiara la posizione di subalternità di GayblLib e dei suoi accoliti dinanzi qualunque figura istituzionale che, non importa le azioni che abbia commesso, abbia, anche secondariamente contribuito alla "causa gay".
Non starò qui a ricordare chi è stato Kossiga basta farsi un giro per internet, o su Facebook, ma data la marginalità della legge sulla famiglia anagrafica (che non riguarda solo le coppie gay ma tutte le persone, anche amici e vecchiette, che vivono sotto lo stesso tetto) rispetto i diritti per le persone omosessuali, mi sorge spontaneo il sospetto che si adducano motivazioni per la causa solamente per fare squadra con persone sulla stessa lunghezza d'onda politica.
Anche Gaylib insomma, come tante altre associazioni, usa la causa omosessuale per i propri interessi polittici.
Anche se dovessi sbagliarmi questo comunicato stampa è così fuori dalla storia e provocatorio che per quanto mi riguarda dichiaro l'incompatibilità ambientale con GayLib e vedo preclusa ogni possibilità di frequentazione del comitato Roma Pride 2010 e la sua idea di federazione finchè GAyLib non verrà buttata fuori a calci.

E tanto per ribadire l'umanità inesistente di Kossiga riporto non la nota intervista rilasciata a Il giorno\Il Resto del Carlino\La Nazione del 23 ottobre 2008 ma la meno nota, ma altrettanto agghiacciante, dichiarazione di voto di Cossiga per la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università:


COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, presidente Cossiga.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, signori senatori, credo che tutti in quest'Aula sappiano che io non ho mai votato per il partito dell'onorevole Berlusconi. Anche alle ultime elezioni ho votato per il PD perché purtroppo il PCI non c'è più. Ho votato per il PD, ma non capisco più che cosa sia, salvo che mi rechi a New York per sentire Veltroni che fa propaganda per Obama. Per me votare questa legge è quindi già una deviazione, ma spiegherò perché la voto. (Applausi dal Gruppo PdL).
Signor Ministro, io ho letto solo fuggevolmente il testo del decreto... (Commenti dai banchi dell'opposizione).

GRAMAZIO (PdL). Stai zitto! (Richiami del Presidente).

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Ma lasciate interrompere...

PRESIDENTE.Colleghi, invito al silenzio sia la maggioranza che l'opposizione per rispetto nei confronti del presidente Cossiga.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, mi scusi, ma quando ero deputato e Aldo Moro fece un nobile discorso approvando l'intervento americano in Vietnam, io feci a pugni e l'amico Pajetta mi diede un pugno in piena faccia. Quindi, torniamo ai vecchi tempi! (Applausi dal Gruppo PdL). Per esempio, un pugno dal Capogruppo del PD lo gradirei, devo dire onestamente. Pajetta era però più cattivo e non so se lei sappia fare a pugni.

PRESIDENTE. Prego, presidente Cossiga, prosegua nel suo intervento.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Sì, signor Presidente, volevo solo chiarire perché ho fatto a pugni.
Signor Ministro, ho letto fuggevolmente il testo del decreto-legge, solo per accertarmi delle ragioni della vasta protesta degli studenti universitari, non convinto dalle parole che ieri Umberto Eco ha pronunziato dando loro dei perfetti imbecilli, dicendo: «Voi non capite che state lottando per i baroni e non per voi stessi». Ma Umberto Eco è notoriamente di destra. (Ilarità dal Gruppo PdL).
Di fronte alla vasta protesta degli studenti universitari, dei ricercatori e di quelli contro i quali un tempo gli studenti protestavano, cioè i baroni universitari, ho voluto vedere se il decreto-legge contenesse qualche disposizione sull'università. L'ho letto, l'ho riletto, l'ho fatto leggere ai miei collaboratori: niente. E sono stato contento, perché questa è una forte confutazione della teoria dello zero e della teoria del nulla: si può manifestare anche contro lo zero e contro il nulla.

SOLIANI (PD). È la legge n. 133, Presidente!

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Voterò a favore della legge di conversione per tre motivi che esporrò brevemente.
Signor Presidente, siccome sono notoriamente logorroico, quando lei crede mi tolga pure la parola.

PRESIDENTE. Vorrei evitare di farlo, Presidente. Mi auguro che il suo intervento sia contenuto nei dieci minuti.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Lo faccia pure, depositerò il discorso agli atti. Tenga anche presente che non ho mai avuto la soddisfazione di essere cacciato via dall'Aula e una volta tanto sinceramente la vorrei avere.
Innanzitutto voglio ringraziare da questi banchi gli organizzatori e i partecipanti delle oceaniche manifestazioni di questi giorni: dai baroni universitari alle irresponsabili mamme dei bambini innocenti portati in piazza ad urlare slogan di cui essi non comprendevano nulla. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP). Avrei capito se avessi sentito i bambini gridare: «Merendine! Merendine!» No: «Assunzioni!». Cosa ne sa un bambino di sei anni, salvo che glielo suggeriscano, del significato di «Assunzioni, assunzioni!». «Merendine, merendine!» sarebbe stato meglio. (Ilarità e applausi dai Gruppi PdL e LNP).
Per quanto riguarda l'intervento eventuale dell'autorità di pubblica sicurezza, essendo stato io, tra le altre cose (salvo che Presidente della Camera sono stato tutto), Ministro dell'interno, è stata una vera botta di vita sentire inneggiare slogan che temevo ormai desueti, sapere che la piazza non mi ha dimenticato e che qualcuno si ricorda di me: «Cossiga boia!», «Cossiga assassino!», «Cossiga piduista!». Mi è stato chiesto se si dovesse inviare un rapporto all'autorità giudiziaria e io ho risposto di no, perché temo che ad essere condannato sia io e non questi, con l'aria che tira. (Ilarità dai banchi della maggioranza).
Devo confessare che su questo campo speravo di più dalla marcia di oltre cinque milioni di persone, senza contare i cani e i gatti al seguito (Ilarità) (cinque milioni di persone! Pensate che ormai la fila delle persone arrivava a Firenze), una marcia non su Roma, questa volta, ma in Roma e nell'oceanica adunata del Circo Massimo, che - ero ragazzo ed ero in Germania - ricordava le bellissime manifestazioni a Norimberga di Adolfo Hitler. Tutti i totalitarismi sono uguali e sempre così si comincia.
Speravo invano che i marcianti dessero fuoco a qualche macchina, come ai bei tempi, spaccassero qualche vetrina, scandissero slogan...

GIARETTA (PD). Ti sarebbe piaciuto per fare quello che volevi fare tu.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Certo, quello che ho fatto io con l'aiuto e il consenso del Partito Comunista, che in quest'Aula ha votato all'unanimità una mozione e un ordine del giorno a mio favore! (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).

VOCI DAI BANCHI DELLA MAGGIORANZA. Bravo!

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Ma erano i tempi di Berlinguer, non di Walter Veltroni! Erano i tempi di Natta, non di Franco Marini! Era il tempo del glorioso Partito Comunista! (Vivaci proteste dai banchi dell'opposizione).

VOCE DAI BANCHI DELLA MAGGIORANZA. Bravo!

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciamo parlare il presidente Cossiga senza interromperlo. (Commenti dai banchi dell'opposizione).

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Quando ho fatto picchiare a sangue gli universitari che hanno cacciato via Lama, il Gruppo del Partito Comunista alla Camera, in piedi, mi ha tributato un'ovazione. Vada a leggere gli atti! Vada a leggerli!

GIARETTA (PD). Li ho letti. Noi non siamo per una polizia che picchia! (Vivaci commenti dai banchi della maggioranza).

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Il Gruppo del PCI in piedi mi ha tributato un unanime applauso. (Proteste dai banchi dell'opposizione).

VITALI (PD). Smettila!

DONAGGIO (PD). Presidente Cossiga, rispetti il Senato!

PRESIDENTE. Prego, presidente Cossiga, prosegua nel suo intervento. Colleghi, così non si va da nessuna parte. Cerchiamo di consentire al presidente Cossiga di proseguire il suo intervento.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Speravo di sentire il glorioso grido degli studenti del movimento che il servizio d'ordine del PCI e della CGIL ci hanno aiutato a picchiare di santa ragione. Quando ci fu un 5 maggio, ci mettemmo d'accordo con il servizio di vigilanza della CGIL e ci mettemmo d'accordo così: prima quelli del movimento li picchiavano loro, poi ce li davano in braccio e li picchiavamo noi. Gloriosi tempi di Lama! (Vivaci e reiterate proteste dai banchi dell'opposizione). Sì, perché io sono stato il Ministro dell'interno di tre Governi di solidarietà nazionale! (Vivaci proteste dai banchi dell'opposizione).

PERDUCA (PD). Hanno ammazzato Giorgiana Masi!

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di consentire al presidente Cossiga di concludere il proprio intervento.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Speravo di sentire il famoso grido: «Se vedi un punto nero, spara a vista: o è un carabiniere o è un fascista». Siccome nel partito obamiano ci sono molti cattolici (cattolici adulti o cattolici democratici, ma pur sempre cattolici), naturalmente veniva espunta dalla suddetta frase la parola «prete». (Ilarità dai banchi della maggioranza).
Questo tocco di illegalità dato alla manifestazione sarebbe stato utile anche per il Paese, perché il partito veltroniano avrebbe acquistato credibilità nei confronti del "movimiento", nel suo deciso evolversi in forme proprie dall'«Autonomia Operaia» alla «Lotta Continua» e - non dimentichiamolo - al FUAN. A Milano gli studenti di estrema destra hanno manifestato con quelli di estrema sinistra. Va bene che c'è una certa captatio benevolentiae in modo che uno di loro possa essere il Presidente della Repubblica al prossimo turno, c'è la proposta di erigere un monumento dell'Olocausto a Predappio, e questo mi sembra giusto.
I baldi, coraggiosi marcianti...

VOCE DAL GRUPPO PD. Tempo!

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Appena il Presidente me lo dirà!
I baldi, coraggiosi marcianti, tra i quali è giusto citare Folloni, allievo del compianto Sbardella, detto nel mio partito «lo squalo» (Ilarità dai banchi della maggioranza); Franceschini, allievo dell'epurato dal Partito Democratico Ciriaco De Mita; Rosy Bindi, eletta da Giulio Andreotti e da Bernini per bocciare (cosa in cui si è riusciti) Tina Anselmi, colpevole...

PERDUCA (PD). Tempo!

PRESIDENTE. La Presidenza conosce la regolamentazione dei tempi. Vi sono state ampie interruzioni e ha concesso già un minuto in automatico. Credo rientrasse nelle nostre competenze. Prego, presidente Cossiga.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Ed infine il carissimo amico Franco Marini, di cui ricordo il durissimo discorso contro il segretario del partito Ciriaco De Mita e l'allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga, che citò per la prima volta il grande discorso di Togliatti a Bergamo sulla chiesa cattolica. Marini fece un grande discorso a favore del "preambolo": «Con la sinistra, mai!»...perderò! Ho intenzione di scrivere un libretto (quando era Presidente del Senato dovevo offrirglielo) con il discorso di Zaccagnini, mio e di Franco Marini: «Con la sinistra, mai!». Ma, ahimè, Franco Marini era un così abile oratore che la sinistra DC in quel congresso perse e non vinse mai più!
Perché voto a favore? Non per la legge in sé, anche perché credo che questi non siano tempi di riforme e anche perché - che io mi ricordi - salvo il referendum tra Repubblica e monarchia non mi sembra che in Italia di riforme vere se ne siano mai fatte. Non mi sembra questo un Paese di riforme! Ma voto a favore...

PRESIDENTE. Presidente Cossiga, le resta un minuto.

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Benissimo, magari un minuto e mezzo. Resto a favore di quella pericolosa pagliacciata di professori ex sessantottini, alcuni ai loro tempi anche aspiranti terroristi...

VOCE DAI BANCHI DEL PDL. Bravo!

COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Ed evito di fare i nomi (Applausi dai Gruppi PdL e LNP)... che però a differenza dei terroristi veri non hanno avuto il coraggio di passare alla lotta armata perché era più comodo leccare il culo ai baroni per diventare professori universitari. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP. Commenti della senatrice Garavaglia Mariapia. Richiami del Presidente).
Gentile collega Finocchiaro, lei riesce ad immaginarsi il grande latinista, Concetto Marchesi, che ho avuto l'onore di avere come collega, rigido marxista- leninista e stalinista, discettare di Ovidio, di Catullo, di Virgilio di fronte ai bambini che ogni tanto alzano il braccio dicendo: «Voglio andare a fare la pipì»? Non mi sembra! E il normalista Alessandro Natta, che sbatté la tavoletta del banco alla Camera quando fu approvata la legge sull'abolizione del latino dicendo: «Ho capito! Anche il mio partito vuole una scuola di asini!»? Io non ce lo vedo!
Ho terminato e consegno agli atti il mio intervento scritto. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP. Molte congratulazioni). (fonte sito del Senato della Repubblica italiana)

GayLib vergonati!