domenica 8 agosto 2010

Gay for pay?

Grazie a Federico Pinci scovo questo video su Youtube.



Si tratta di una puntata del The Tyra Banks Show modella, attrice, cantante e conduttrice televisiva. Tra gli ospiti della serata c'è Kurt Wild, un attore porno gay che viene presentato da Tyra come un gay for pay (ammettendo lei per prima di non avere mai sentito prima quel termine).
Un gay for pay, spiega Tyra è un ragazzo straight, cioè etero, che fa dei porno con altri ragazzi per i soldi. Kurt, infatti, sposato, è padre di tre figli e un quarto è in arrivo.

Non so voi ma io ho bisogno di fare mente locale...

Cosa vuol dire che un ragazzo etero fa del porno gay per soldi?
Con questa domanda entriamo in un terreno minato che mette in gioco non solo il significato della parola gay ma anche il vissuto sociale, l'immaginario collettivo e l'antropologia del "gay".

Un argomento complesso che però mi pare in tema con la ricerca che mi interessa da sempre, cioè come le etichette che usiamo per catalogare il mondo ci intrappolino in dei concetti astratti invece di aiutarci a vivere da uomini e donne libere.

Intanto chiedo scusa alle donne, se , pur parlando di omosessualità, parlerò solo di uomini, etero e gay, che fanno film porno...


Circa 20 anni fa avversavo l'uso della parola gay come sostantivo perchè non le riconoscevo un significato abbastanza solido e condiviso (né storicamente consolidato) da poter individuare degli individui del mondo reale.
Lo usavo come aggettivo perchè, mi sembrava, che l'aggettivo individuasse cose più facilmente verificabili.
Secondo questa distinzione non esistono "persone gay" ma persone che hanno un orientamento sessuale gay. Non sono gay di per sé, ma per quello che fanno (sesso con persone dello stesso genere sessuale).
Come aggettivo gay non fa "razza" non più di quanto lo faccia la parola vegetariano che non individua certo una categoria di persone con le stesse qualità (anche Hitler era vegetariano...) ma solo una determinata serie di comportamenti (non mangiare carne).

Faccio notare che in questo contesto uso la parola gay come equivalente dell'italiano omosessuale, senza alludere in alcun modo alle stratificazioni storiche che negli anni hanno dato alla parola gay un significato leggermente diverso (tornerò su questo punto).

Insomma anche se io ho un orientamento sessuale gay questo non mi accomuna necessariamente ai mie fratelli gay per un comune sentire, per una affinità elettiva che vada al di là dell'orientamento sessuale stesso: ci sono gay di destra e di sinistra, gay conservatori e gay rivoluzionari, proprio come nel resto del genere umano.
Quello che ci accomuna nella lotta politica e che mi fa scrivere qui in un blog dedicato alla questione omosessuale non sono certo le affinità elettive ma la comunanza di una discriminazione omofobica.

Voglio essere chiaro su questo punto.

Un mio amico mi chiese se tu  accingendoti a conoscere una persona mai incontrata prima fossi a conoscenza solamente del suo orientamento sessuale di chi ti fideresti di più di un etero o di un gay?
Il mio amico si sarebbe fidato di più del gay, mentre io risposi che, non conoscendo altro dei due, mi sarei fidato di entrambi allo stesso modo.
Trovo ingenuo credere che solo perchè ho in comune con una persona l'orientamento sessuale questo indichi una affinità dello spirito, o, peggio ancora, una affinità politica,  una simpatia a priori...
E' una forma di razzismo al contrario, una sorta di casta, di lobby, di setta segreta.

Posso aspettare fiducioso di incontrare un compagno piuttosto che un fascista (anche se pure in questo caso posso andare incontro a impreviste sorprese) ma, personalmente, se so di incontrare un gay non mi aspetto nulla in più o nulla dimeno che se incontro un etero.

Ma come?! Direte.
E il sesso?
Se sai di incontrare un gay non è più probabile che, se ti piace, tu posa avere una chance di finirci a letto?

Pare fosse per questo motivo che, 20 anni fa e anche più, i miei amici gay, quando presentavo loro altri mie amici, la prima cosa che mi chiedevano, subito prima o subito dopo l'incontro, era ma è gay? La risposta positiva, secondo loro, aumentava le chance di finirci a letto.

Sarà.

A me piacciono gli uomini.
Tutti gli uomini: etero, gay, bisex, asessuati... e l'unica domanda che mi pongo quando vedo un uomo (o lo sto per inconrare) è, molto più pragmaticamente, ci starà?
(Beh veramente la prima domanda è  mi piacerà?).

Se dovessi raccontarvele scoprireste che le mie storie adolescenziali di sesso sono legate a doppio filo con amici etero molto più che con amici gay (anche perchè vennero dopo).

E torniamo al punto di partenza...

Che vuol dire che ho fatto sesso con dei ragazzi etero?
Che vuol dire che un ragazzo etero fa dei porno gay?

Cosa indicano queste parole?

Sicuramente non solo quel che indicherebbe un loro impiego come aggettivi.

Usata come aggettivo, per il solo fatto che Kurt fa sesso con dei ragazzi, smette di essere etero e diventa almeno bisessuale e gay per tutto il tempo che fa sesso coi ragazzi. Eppure non è così che Kurt viene presentato e percepito.
Viene presentato come etero perchè sposato con una donna (in Italia la distinzione non avrebbe senso ma sono ottimista) e perché ha dei figli. come se queste due cose fossero incompatibili con l'omosessualità.
Se non lo sono con l'atto sessuale allora con che cosa lo sono?
che cosa è che fa rimanere Kurt etero anche se fa sesso con un uomo?
La sua scelta sociale. Il fatto cioè che ha scelto di mettere su famiglia con una donna e di fare figli.
D'altronde quanti etero ci sono sposati e con o senza figli che ogni tanto fanno sesso con gli uomini per poi tornare a casa tra le braccia della moglie?

Ma allora l'orientamento sessuale cosa indica? Cosa identifica? Cosa costruisce?

In un post precedente asserivo che l'orientamento  sessuale non dovrebbe individuare pratiche sessuali ma solamente il genere (gender) della persona con la quale ci piace fare sesso.
Ma basta questo per creare delle categorie impermeabili?
Senza scomodare Kinsey (secondo il quale i gay e gli etero al 100%, cioè persone che per tutta la loro vita hanno fatto sesso solo ed esclusivamente con uno dei due generi sessuali sono nella realtà abbastanza rari, gli altri collocandosi in un continuum che si avvicina a uno dei due orientamenti sessuali codificati)1 quel che ho sempre diffidato della categoria "orientamento sessuale" è la sua costruzione nell'immaginario collettivo.

Gay è costruito antiteticamente a etero, aristotelicamente direi, infatti o sei gay o sei etero, tertium non datur.  La bisessualità, che dovrebbe comprenderli entrambi, anche se in percentuale variabile, è vista, e non solo dai gay stessi, come una ambiguità, una ipocrisia, di chi non ha il coraggio di scegliere (ma se mi piacciono tutti e due perché mai devo scegliere?), si accusano i bisessuali di essere persone gay che hanno paura di diventarlo al 100%.

La categoria orientamento sessuale non si limita dunque a indicare il sesso cui una persona è attratta ma come la persona si vive l'orientamento sessuale nella società.
Aristotelicamente ci sono solamente due possibilità tra cui scegliere e, una volta scelta, la si deve vivere alla luce del sole da gay. Se non scelgo, se mi dico bisex, in realtà mi nascondo, fingo, evito il pubblico ludibrio.

Quindi la categoria orientamento sessuale  non serve a descrivere in maniera appropriata  dei comportamenti che esistono nella società, servono a creare, a dirimere, imporre, dei  comportamenti sociali, mentre a un comportamento che pure esiste, la bisessualità, non viene data dignità, né alcuna visibilità, ma viene additato come una ipocrita zona d'ombra, perchè non posso amare uomini e donne ma devo fare una scelta.

Si avversa la  bisessualità perchè mina la costruzione duale della categoria orientamento sessuale, che è stata costruita specularmente su quella dei concetti oppositori maschio-femmina.


Se peschiamo nell'immaginario collettivo degli (delle) italiani(e) ai gay piace il cazzo e agli etero la fica... Non già la persona che c'è dietro il cazzo o la fica, ma solo l'organo sessuale..
Infatti i ragazzi etero sperano che le donne gliela diano propri come i ragazzi
gay sperano che i ragazzi glielo diano (c'è un'ambivalenza, una doppia possibilità su cosa un ragazzo può dare  a un altro ragazzo).

Anche Tyra infatti, assodato che  Kurt sia etero (ha figli e una moglie) gli chiede se sia attivo o passivo e lo fa in maniera molto elegante (mi spiace che su FB c'è chi abbia trovato il programma volgare. Non lo è affatto, almeno paragonato ai programmi di casa nostra) Tyra chiede a Kurt se gli piace fare regali o riceverli (in inglese non si dice fare regali ma dare regali e l'opposizione dare ricevere è più chiara ed esplicita che nella traduzione italiana).

Questa categoria attivo\passivo è in realtà una costrizione dalla quale difficilmente ci si libera che si basa prima ancora che sul fallocentrismo sul coito considerato come l'unica vera forma di sesso del genere umano: un pene che penetra un foro...

In realtà, per fortuna, il sesso lo puoi consumare in miliardi di modi: con la lingua, con le dita, con oggetti, senza il pene, perchè magari nessuno ne possiede uno, oppure, viceversa, perchè, pur avendolo, decido di usarlo altrimenti (senza per questo sentire il bisogno di tagliarmelo perchè inutile visto che non lo uso in quel modo).

I gay sono quelli che usano il coito anale, con buona pace del sedere degli etero e di quello delle donne, che è un sedere di serie b (Marziale docet).

Torniamo alla definizione più precisa, quella che vede nell'orientamento sessuale non già la pratica sessuale (altrimenti uno dovrebbe stilare un elenco infinito...) ma solo il genere sessuale del partner col quale si è scelto di fare sesso.

Se sono uomo posso scegliere un altro uomo o una donna.
Se sono donna posso scegliere un'altra donna o un uomo.
Le categorie "uomo" e  "donna" non si riferiscono solamente al sesso di appartenenza ma anche ad alcune caratteristiche considerate innate e connaturate (sessismo) ai due sessi.
E' lo stesso errore di chi attribuisce all'orientamento sessuale l'uso di certe pratiche sessuali (e non altre).
Maschio  non significa, come dovrebbe essere, avere un pene, due testicoli e una prostata e non dei seni ma dei pettorali.
Femmina non significa  avere una vagina, delle ovaie, e due seni.
Questi sono gli aggettivi.
I sostantivi portano con sé certe caratteristiche e le prime caratteristiche, delle quali tutti quanti, etero cattolici e conservatori come gay transgeder attivisti politici, danno per scontate sono che l'essere maschi implica che sei naturalmente portato ad essere attratto per le femmine mentre se sei femmina sei naturalmente portata ad essere attratta da maschi.
Anche la definizione di un orientamento sessuale altro non sembra sottrarsi a questa pratica definitoria.

Se sono omosessuale mi piacciono le persone del mio stesso sesso, e non quelle del sesso opposto!
Molti froci sono visti, nell'immaginario etero e non solo, non tanto come quelli che fanno sesso con altri uomini,  ma come quelli ai quali non piacciono le donne, ne hanno paura, se non schifo.
Lo stesso schifo che un uomo etero dice di provare se pensa a fare sesso con un altro uomo.


Così invece di smontare le interdizioni sessuali dell'uomo e della donna le abbiamo duplicate, separandole in due categorie oppositore: da un lato maschio/femmina, dall'altro etero/gay, e guai se non ti inserisci chiaramente in questa quadripartizione (si dirà?).

Ai due sessi e ai due orientamenti abbiamo attribuito, arbitrariamente, secondo percorsi storici durati millenni, diverse caratteristiche, che variano coi secoli e con la latitudine, anche se pretendiamo siano universali e astoriche.

Per i più conservatori (etero o gay poco importa) l'orientamento sessuale è definito come una mancanza della predisposizione naturale del genere (gay femmine mancate) ma anche chi è più avanti nel percorso di liberazione da queste categorie statiche e impermeabili legge comunque un gesto di affettività (una carezza, un bacio) tra persone dello stesso sesso esclusivamente in chiave sessuale (cioè vede omosessualità dappertutto) e se nota nel genere  una caratteristica non consona perchè attribuita all'altro genere anche il più comunista la legge in chiave omosessuale: l'effeminatezza è sempre sintomo che ti piacciono gli uomini (a prescindere dal genere di appartenenza dell'effeminato) la mascolinità è sempre sintomo che ti piacciono le donne che tu sia uomo o donna...

In realtà l'invenzione dell'orientamento sessuale come categoria nasceva proprio come  tentativo di sottrarre uomini e donne dai concetti di maschio e femmina così rigidamente intesi ma si è fallito miseramente lo scopo, anzi, si sono incasinate ancora di più le cose. Proprio come ai due generi si attribuiscono naturalmente certe proprietà e caratteristiche, in realtà del tutto fittizie e non vere (le femmine sono portate per le materie umanistiche, i maschi per le materie scientifiche, i maschi non esternano i sentimenti, le femmine non ne hanno pudore, etc etc.) caratteristiche che esulano dai tratti sessuali per cui sono state create, nello stesso modo anche i due orientamenti sessuali indicano ben altro che quello per cui sono stati costruiti, e piegati anche loro in una forma di sessismo (orientismo è parola troppo brutta...):
al gay piace fare più sesso che alle lesbiche perchè si sa il maschio è farfallone (sic!),
i gay sanno darti consigli su come arredare una casa o sull'arte (la musica, il cinema)  le lesbiche sono più chiuse e non hanno tanti amici maschi (né gay né tanto meno etero).

A contribuire a creare questi luoghi comuni sono stati anche i e le diretti\e interesati\e.

I movimenti di liberazione omosessuale hanno infatti contribuito alla sedimentazione  di una sottocultura gay (ecco il significato diverso della parola gay rispetto l'italiano omosessuale cui accennavo prima) che va al di là del semplice orientamento sessuale individuando tutta una serie di comportamenti non solo sessuali e sociali ma anche consumistici:
i gay vestono in un certo modo, consumano cultura mediamente più degli etero (poco importa se Lady Gaga o Puccini, ormai, per il mercato di oggi, sono cultura entrambi...), spendono più degli etero perchè non hanno famiglia, o figli), viaggiano più degli etero...
Insomma se una volta dire sono gay significava faccio sesso coni maschi oggi significa ben altro...


E i sentimenti in tutto questo? L'affettività che spazio ha?

Quando ho provato, tempo fa (ma eravamo in pausa e non era l'argomento che stavamo affrontando) durante una delle riunioni di Whad, a sollevare la questione ai whaddini e alle whaddine dei gay for pay mi è stato risposto che era una distinzione sensata perchè faceva la differenza non nella sessualità ma nell'affettività.

Quindi gay non è solo chi fa sesso con altri del suo genere (sessuale) ma chi sul sesso (oltre il sesso?) sceglie di costruire anche un'affettività.

Quindi, se è vera questa distinzione (e la sottocultura gay di questi ultimi 15 anni sembrerebbe darle ragione) Kurt Wild è etero perchè ha scelto affettivamente di vivere con una donna, che ha sposato e dalla quale ha avuto 3 figli.

Non è il sesso che lo definisce appartenente a un orientamento sessuale ma le relazioni affettive.
Così tutto il lavoro fatto almeno dal femminismo in qua per smontare i portati impliciti del sessismo va  a farsi benedire perché le stesse implicazioni patriarcali, maschiliste e sessiste si sono insinuate nel concetto di orientamento sessuale.
Così, anche se contraddice ogni buon senso sintattico-logico, dire che Kurt Wild è un eterosessuale che fa sesso nei porno gay per soldi riflette un certo modo di vedere le cose, una ideologia, un occhiale culturale, un modo di illuminare la realtà le cui ombre nascondono la verità più lampante: che le etichette, tutte le etichette servono solo ad imbrigliare l'esistenza umana dai sentimenti al sesso, condizionandolo in una serie di valori (sic!) normativi che riconfermano l'ideologia patriarcale che si credeva di aver almeno in parte distrutto.

Il gay for pay non fa sesso gay "perchè gli piace" ma per i soldi.
Sono quelli l'incentivo (infatti Tyra a un certo punto dice chiaramente a Kurt, a me sembra che quello che ti ecciti davvero non sia il sesso ma i soldi...).
Sarà. Ma non credo che essere attore porno significhi fingere un'erezione... quella c'è o non c'è...
E l'erezione di solito significa mi piace.
Nell'immaginario collettivo (etero e gay) i soldi hanno invece anche il potere di farmi venire l'erezione.
Ma se ho bisogno di un incentivo vuol dire che spontaneamente (=senza soldi) non mi sognerei mai di fare sesso gay.
Questo vuol dire che lungi dall'individuare un comportamento sessuale che varia nel tempo e col tempo e che può essere temporaneo, queste categorie continuano a mantenere le persone separate. Se non fosse per soldi a Kurt fare sesso con gli uomini dovrebbe fargli schifo.  Ma a vedere come (finge di) godere quando viene penetrato l'orientamento sessuale millantato da Kurt è un trucco del mercato, una ecolalia di chi invece di vedere un una sessualità nelle sue mille varianze, divide l'umana libido in altrettante categorie autoescludentesi.


Se vediamo i film porno in cui Kurt partecipa, vene sempre mostrato come un ragazzo molto giovane cui piace essere penetrato. Gli piacciono membri grossi, quando viene scopato mugola esageratamente, insomma sarà anche etero, ma in realtà, nel profondo, è proprio frocio perchè gli piace prenderlo in culo.

Ecco che tutti i rapporti di potere, i giudizi di valore che sembravo essere messi in crisi dal gay for pay confermano tutto il castello definitorio di concetti patriarcali e maschilisti (oltre che sessisti e orientisti) su cui si poggiano i concetti di genere e di orientamento sessuale.

L'eterosessualità millantata di Kurt serve solo a far eccitare di più nel mostrare un etero che trae piacere dall'essere scopato, perchè nell'immaginario collettivo, etero quanto gay, un etero che si dà al sesso gay passivo è eccitante da vedere, da immaginare, un po' perchè il sesso anale da passivi è sempre una sorta di umiliazione, di sopraffazione, un po' perché maschio che può scopare ma che si fa scopare a qualcosa di divino, di potente,  è un maschio che si sostituisce alla femmina così che l'uomo possa farne a meno (cosa di cui fanno a meno tutti gli etero, prima e dopo il sesso).

E per certi versi se pensiamo al maschio come a un essere egoista che pensa solo al proprio piacere Kurt è davvero un maschio (un etero) e non un gay perchè, citando Fassbinder (che cita Genet):
Anche se non si ama un uomo, può essere divertente farsi fottere, ma per poter scopare qualcuno bisogna amarlo, sia pure per un breve istante.2 



1) Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione delle realtà del sesso (fonte Wikipedia

2) Rainer Werner Fassbinder Querelle  ubulibri, Milan, 1982, p. 158