mercoledì 21 luglio 2010

Il coordinamento Roma pride? Fuori dal mondo!

Hanno diviso il movimento, sfiduciati da buona parte della sinistra che ha spiegato in un documento perchè loro erano contrari alla gestione del pride romano 2010 e, di fatto, al pride così organizzato non si sentivano di poter andare (scelta discutibile e irresponsabile, perchè il boicottaggio danneggiava il pride e le persone, non le associazioni del coordinamento, ma non priva di ragioni).
Si sono compiaciuti dell'assenza dal pride dei centri sociali (così come Imma Battaglia si lamentò dei pride passati troppo schierati a sinistra).
Hanno presentato una settimana del pride priva di eventi culturali e politici, fatto venire meno gente, criticato berlusconiananamente ("chi è contro di noi è contro la causa") chi per motivi politici non si sentiva di venire al pride, hanno fatto degli interventi sul palco alla fine del pride dove si ricordavano solo le vittime dell'omofobia ma non se ne analizzavano le cause (e chi lo ha fatto, come uno dei genitori dell'AGEDO, è stato praticamente zittito).
Adesso invece di partire dalla sconfitta politica, di ripartire dallo strappo che il loro pride ha costituito e causato, incuranti del danno fatto al movimento, si autoincensano e proseguono come niente fosse scrivendo un comunicato ridicolo e presuntuoso, proprio come sono loro.  

Dopo il successo del Roma Pride del 3 luglio scorso,
hanno la faccia tosta di chiamarlo successo!
prosegue l’impegno del coordinamento che ha riunito associazioni e persone volontarie che danno vita al coordinamento ‘Roma Pride’, attraverso il quale il Pride sarà un'iniziativa che dura tutto l’anno.
4 associazioni,  2 smaccatamente di destra 2 simpatizzanti. Tutto il resto non conta.
Il Coordinamento 'Roma Pride' apre una nuova fase costituente, con l’obiettivo di dare spazio e voce alle persone che vogliono dare il loro contribuito di presenza e di partecipazione,
cioè noi coordiniamo e voi fate gli schiavi!

Una vera costituente detta le regole da sola. Non si è mai vista una costituente che impone delle regole pregresse ai nuovi membri che dunque non sono paritari ma, appunto, servono solo ad essere sfruttati come forza lavoro "vogliono dare il loro contribuito di presenza e di partecipazione".
insieme alle associazioni e alle altre realtà interessate
quindi quelle che hanno criticato la gestione del pride appena trascorso, non essendo interessate, no...
e che sono presenti sul territorio di Roma e del Lazio, comprese quelle che hanno una dimensione nazionale. 
Di nuovo escludendo le associazioni locali di altre parti di Italia che invece la vecchia gestione annoverava tra gli organizzatori del pride. Perché?
Per essere meno pluralisti, e per dare davvero una sola voce a Roma in maniera alquanto mussoliniana... Laddove il coordinamento precedente pur non essendo davvero nazionale almeno, annoverando associazioni "locali" di altre città, dimostrava di averne la vocazione.
L’obiettivo è quello di creare e far vivere un luogo stabile di  partecipazione, di confronto e di discussione per il movimento lgbtiq (lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali e queer), attraverso il quale realizzare un ampio coordinamento tra le diverse realtà, per rilanciare un’azione politica, sociale e culturale unitaria nella Capitale.
Dunque prima fai un blitz, un golpe, dividi (e imperi) ti tiri dietro miliardi di critiche e invece di ripartire da lì fai finta di niente e ti proponi come un'organizzazione super partes nella quale se vogliono possono starci tutti?
MA CON QUALE FACCIA TOSTA?
Il coordinamento 'Roma Pride' sarà una soggetto permanente, che come accade in molte altre città italiane o straniere, si dedicherà all'organizzazione del Pride e degli eventi di preparazione e di approfondimento in un percorso partecipato e condiviso durante tutto il corso dell’anno.
Siccome lo hanno organizzato quest'anno, incuranti dei risultati come minimo deludenti, lo organizzeranno anche gli anni a  venire, in barba al pluralismo, all'avvicendamento democratico, ignorando nuove forze che magari possono fare meglio e di più. Sempre per il loro coordinamento dovranno passare.

In ogni caso su quali contenuti politici?

Ah saperlo!

Il primo appuntamento è l’EuroPride 2011 che si terrà nella Capitale, che il coordinamento ‘Roma Pride’ sosterrà con tutte le proprie forze e risorse.
Cioè dopo aver detto peste e corna dell'unico legittimo organizzatore dell'Europride  (Mario Mieli che, guarda caso, non viene minimamente nominato) ignorandolo si dicono sostenitori di quell'evento? Questi continuano a usare i pride per una propria visibilità politica...
A settembre, si concluderà la prima fase del percorso di costituzione del coordinamento ‘Roma Pride’,
iniziato a metà luglio quando sono tutti in vacanza... e concluso in fretta  e furia a settembre (per non dare tempo ai dissidenti di organizzarsi in una risposta coerente e unitaria?) perchè tutta questa fretta?
con alcune giornate di confronto e dibattito che termineranno con una assemblea pubblica aperta a tutte e tutti,
allora quel che c'è prima non è un confronto e dibattito aperto a tutti ma solo un incontro tra amichetti di parrocchia...
dove si tenterà di  mettere a fuoco temi, strategie e linguaggi per una nuova ‘Agenda Rainbow’ per la comunità omosessuale e transessuale.
Sono di destra hanno cacciato la sinistra antagonista (rivendicandolo con orgoglio) e ora si atteggiano ad ecumenici... 
La riflessione partirà proprio dai contenuti del  Manifesto per il Roma Pride.
Proprio il documento criticato a sinistra...
Vogliamo intraprendere un nuovo percorso unitario,
(in 4!!!)
ispirato all’esigenza di dare unità e coesione al movimento per i diritti delle persone lesbiche, gay e trans,
unità e coesione senza i centri sociali o la sinistra antagonista...
sperando che questa iniziativa rappresenti anche un’occasione per tornare a riflettere sull’ipotesi di una federazione o di un coordinamento nazionale delle associazioni lgbtiq di cui già da qualche anno si parla.
Dove sono i contenuti politici?
La lotta al vaticano al governo omofobo e sessista alle istituzioni omofobe?
I diritti?
Il matrimonio?
L'educazione antiomofoba della società?
Un coordinamento senza politica.
O, meglio, dove la politica è non fare politica, ma gestire il movimento in maniera dissennata e con risultati PESSIMI (uno per tutti il mai abbastanza vituperato video ufficiale, quello tutto al maschile e dove l'ironia è fatta a suon di tira più un pelo gay che un carro del pride...).

Questi sono fuori dal mondo, venditori di illusioni come Berlusconi E VANNO SMASCHERATI E FERMATI.