giovedì 19 agosto 2010

...GayLib è in buona compagnia, Patanè è ancora peggio.

E come non citare il comunicato di Arcigay Nazionale per bocca del suo presidente Patanè?

Salutiamo con affetto Francesco Cossiga, primo Presidente della Repubblica ad aver incontrato, nel suo ruolo istituzionale una delegazione di Arcigay guidata da Franco Grillini in occasione delle Giornata mondiale per la lotta all’aids dell’1 dicembre 1990.

L’incontro, seguito da quello del Presidente Giorgio Napolitano con la militanza gay del maggio scorso, è espressione netta di una scuola di politica alta che, con scelte autonome dal proprio credo religioso, libertà, laicità e distanza dai diktat delle gerarchie ecclesiastiche dovrebbe essere monito per tutti i politici italiani.

Cossiga è stato per omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali italiane uno tra i pochi politici italiani capaci di coniugare il ruolo di rappresentante laico di tutti i cittadini.

L’ex presidente pur picconando il matrimonio e l’adozione gay ha, ad esempio, sempre sostenuto la necessità e l’urgenza di regolamentare le coppie di fatto anche dello stesso sesso perché, in una dichiarazione del 2005, “da cristiano, da cattolico-liberale e da democratico ritengo che dovrà essere oggetto di attenta considerazione da parte del legislatore, la valutazione, anche a fini giuridici, degli obblighi naturali, anche d'ordine puramente morale, connessi o derivanti per prestazione di assistenza od anche solo umana compagnia, da convivenze reali di fatto tra coppie eterosessuali, non eterosessuali o bisessuali”. Ancora Cossiga dichiarava “ritengo maturi i tempi per dare una disciplina giuridica, al di là del rispetto dovuto a quelle obbligazioni morali naturali che possono derivare dall’aver vissuto in coppie di fatto, anche non eterosessuali”.

Contiamo che il suo esempio e le sue parole possano avere il seguito che meritano.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay (fonte Gaynews.it) grazie a Gendibal che me lo ha segnalato
.

La marginalità di questo pensiero politico è sconcertante.
Si ricordano degli incontri salottieri, tra pizzi the e pettegolezzi, che non hanno portato alcuna conseguenza politica, alcun passo in avanti per il movimento.
Pur ammettendo che Kossiga ha picconato Matrimonio e adozioni gay (come li definisce lui e non anche per persone dello stesso sesso...) Patanè si accontenta delle briciole di alcune concessioni di principio che non portano però a quello che in tutto il resto del mondo si sta riconoscendo alle persone omosessuali. Matrimonio e adozione.
Una politica talmente provinciale da rasentare il ridicolo. Ormai anche per Arcigay Nazionale la parola sinistra è solo un aggettivo...

E' ora di sconfessare queste persone e intimare loro di smettere di parlare a nome della comunità gay. Patanè parla solamente per sé e quei sinistri figuri che lo accompagnano e deve prendersi la responsabilità di quello che afferma.
Come si fa a salutare con affetto uno che ha alle spalle il vissuto politico di Cossiga solamente per delle blandissime concessioni (di principio !!) al movimento ferma restando l'interdizione del principale diritto negato?

La miopia politica di Patanè è direttamente proporzionale al peso politico dell'uomo e dell'associazione che presiede.

Queste persone non servono alla causa, LICENZIAMOLE.

p.s. Questo, caro Sciltian, è un attacco!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo: LICENZIAMOLE!
Ma la domanda è... chi le ha assunte????
Ciao, Marcello.

Anonimo ha detto...

Un attacco che condivido. Gliel'ho già detto sul suo facebook giusto un'oretta fa.

Alessandro Paesano ha detto...

Poi, naturalmente e come al solito, cerchiamo di non buttare il bambino con l'acqua sporca...

Anonimo ha detto...

Come sempre, anche se in definitiva bisogna vedere quanto è sporca l'acqua e di cosa, e quanto teniamo al bambino :-)

Anonimo ha detto...

La risposta di Paolo: http://anellidifum0.wordpress.com/2010/08/20/le-ragioni-di-paolo-patane-presidente-arcigay/

Anonimo ha detto...

Ecco il mio intervento: http://www.gay.tv/articolo/1/12495/Cossiga-non-e-il-mio-presidente