lunedì 14 giugno 2010

Il pride 2010 di Milano

...passato senza che nessuno, nemmeno noi, se ne occupasse. Qui a Roma troppo intenti a litigare tra sfigati, nelle altre città non so...
Lo slogan di Milano  Ora ne abbiamo abbastanza vede anche alcune parole chiave Laicità, Diritti, Uguaglianza.
Tra le motivazioni del Pride si leggono anche Laicità (repetita iuvant) Democrazia Parità.

Sul sito del Pride si leggono le motivazioni, chiare, semplici e brevi:


Il 28 giugno 1969 nel Greenwich Village a New York nasceva il movimento di liberazione omosessuale con la rivolta di Stonewall. Il 12 giugno 2010 la comunità tlgb (trans, lesbica, gay e bisessuale) sfilerà per le vie di Milano per una liberazione che nel nostro paese è ancora da conquistare.

Viviamo considerati come dei cittadini di serie B: l’Italia è tra i pochi paesi in Europa in cui non sono riconosciute giuridicamente le nostre unioni e i nostri amori.

Con la recente sentenza sulla possibilità per due persone omosessuali di sposarsi civilmente la Corte Costituzionale ha demandato al Parlamento il compito di legiferare, ma da nessuna istituzione è giunta una proposta concreta e credibile.

Anche a livello locale prevale il silenzio e il disinteresse: chi e cosa impedisce a Milano, città che pretende di ospitare la prossima esposizione internazionale, di dotarsi di un registro delle unioni civili, di ordinanze e politiche di lotta all’omofobia?

Assistiamo invece al proliferare di atteggiamenti e comportamenti transfobici, lesbofobici e omofobici, di fronte al complice silenzio dei media.

Le politiche di rispetto e valorizzazione delle diversità hanno portato ovunque progresso per tutta la società, ma qui in Italia siamo trattati come i colpevoli del declino etico che, quando esiste, va invece ascritto ai perbenisti e alla politica ipocrita di palazzo.

Ne abbiamo abbastanza dei feroci attacchi delle gerarchie cattoliche nei confronti delle persone trans, gay e lesbiche volti a distogliere l'attenzione dai crimini dei preti pedofili e dei vescovi complici di insabbiamento delle prove.

Ora ne abbiamo davvero abbastanza della laicità calpestata in favore di politiche di sottomissione a credenze religiose e integralismi di ogni specie che si vogliono innalzare a valori comuni obbligatori per tutti.

La nostra reazione sarà ancora più determinata e duratura perché non smetteremo di manifestare inaddomesticati, ognuna e ognuno con la propria incredibile vita in difesa dei propri diritti di cittadinanza e di esseri umani, in un momento in cui tutte le differenze culturali, religiose ed etniche sono usate per diffondere odio verso un “Altro” generalizzato che deve fare paura.

Per questo invitiamo tutti a partecipare il 12 giugno a un grande ‘orgasmo’ di libertà, di festa e lotta, di felicità e protesta, vivendolo con le proprie storie, le proprie gioie, i propri desideri, i propri piaceri, la propria dignità e per dire, tutte e tutti:

ORA NE ABBIAMO ABBASTANZA!


I neretti sono nel testo.
Nel documento, in poche righe si capisce subito chi è il principale responsabile della recrudescenza omofobica di adesso (e di sempre) la chiesa e il Vaticano a differenza del documento di altri Pride, quello di Roma in testa, prolissi e illeggibili, perchè troppo lunghi.
Le Associazioni promotrici sono: Agedo – Arcigay Milano Centro di Iniziativa Gay CIG Onlus - Arcilesbica Zami – Associazione Radicale Certi Diritti – Famiglie Arcobaleno - Gaylib – Gaystatale -  KOB Kolletivo Omosessuale Bicocca – Linea Lesbica Amica - Le Rose di Gertude.

Molte sigle e pochi partecipanti per qualcuno... Come dire le divisioni non fanno bene e non portano maggiore movimento.
Meditate gente, meditate...

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